Zingiber officinale

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Zenzero
Zingiber officinale
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
(clade)Commelinidi
OrdineZingiberales
FamigliaZingiberaceae
SottofamigliaZingiberoideae
TribùZingibereae
GenereZingiber
SpecieZ. officinale
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseZingiberidae
OrdineZingiberales
FamigliaZingiberaceae
GenereZingiber
SpecieZ. officinale
Nomenclatura binomiale
Zingiber officinale
Roscoe, 1807
Sinonimi

Lo zenzero (pronuncia /*ˈʣenʣero/ o /*ˈʣɛnʣero[1][2]) (Zingiber officinale Roscoe, 1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae originaria dell'Estremo Oriente.[3]

Anticamente era detto anche gengiovo[2].

Coltivato in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvisto di rizoma carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie porporine. Il frutto è una capsula divisa da setti in tre logge.

Descrizione

Radice di zenzero

Lo zenzero è una pianta erbacea perenne che raggiunge un'altezza da 50 a oltre 150 cm. Il fusto è spesso e le foglie sono lunghe. Come organo di immagazzinamento, si forma un rizoma ramificato che cresce orizzontalmente nel terreno e che all'interno è di colore giallastro e molto aromatico. Le radici si creano lungo il rizoma come radici avventizie. Le foglie, disposte più o meno su due file, sono sessili. Le lame fogliari semplici, con venature parallele, sono lunghe da 15 a 30 centimetri e larghe da 2 a 2,5 centimetri.

Pianta di zenzero

L'infiorescenza si forma direttamente dal rizoma, tramite un fusto lungo fino a 25 centimetri. Le brattee di colore verde chiaro, presentano numerosi fiori e talvolta un bordo giallastro.

I fiori ermafroditi sono zigomorfi e tripartiti. Da questi si formano i frutti che sono delle capsule. I semi neri sono ricoperti da un tegumento bianco.

Distribuzione e habitat

Lo zenzero è originario del Sud-est asiatico. È un vero cultigene e non esiste allo stato selvatico. La testimonianza più antica della sua domesticazione si ha tra i popoli austronesiani, dove figura tra le diverse specie di zenzero coltivate e sfruttate fin dall'antichità. Essi coltivavano altre piante simili, tra cui la curcuma (Curcuma longa), la curcuma bianca (Curcuma zedoaria) e lo zenzero amaro (Zingiber zerumbet). I rizomi e le foglie venivano utilizzati per aromatizzare i cibi o consumati direttamente. Le foglie venivano utilizzate anche per tessere stuoie. Oltre a questi usi, lo zenzero aveva un significato religioso tra gli austronesiani, venendo utilizzato nei rituali di guarigione e per chiedere protezione dagli spiriti. Veniva utilizzato anche nella benedizione delle navi austronesiane.[4][5][6][7][8][9]

Lo zenzero fu trasportato dai popoli austronesiani nei loro viaggi durante l'espansione austronesiana, a partire da circa 5.000 anni fa. Fu introdotto nelle isole del Pacifico nella preistoria, molto prima di qualsiasi contatto con altre civiltà. Presumibilmente lo introdussero anche in India insieme ad altre piante alimentari del Sud-est asiatico e alle tecnologie di navigazione austronesiane, durante i primi contatti dei marinai austronesiani con i popoli di lingua dravidica dello Sri Lanka e dell'India meridionale intorno ai 3.500 anni fa.[10][11][12] Lo zenzero fu portato anche dai viaggiatori austronesiani in Madagascar e nelle Comore nel I millennio d.C.[13]

Dall'India, i commercianti lo introdussero in Medio Oriente e nel Mediterraneo intorno al I secolo d.C. Veniva coltivato principalmente nell'India meridionale e nelle Isole della Sonda e trasportato sulla via delle spezie, insieme al pepe, ai chiodi di garofano e a numerose altre spezie.[14][15]

Componenti e usi alimentari

Il rizoma contiene i principi attivi della pianta: olio essenziale (composto in prevalenza da zingiberene), gingeroli e shogaoli (principali responsabili del sapore pungente), resine e mucillagini, e presenta in modo più pronunciato il sapore e l'aroma tipico che lo vedono ampiamente utilizzato come spezia, specie in forma essiccata e polverizzata, o fresco in fette sottili. Gli stessi sono in misura minore contenuti anche nel legno di zenzero, utilizzato ad esempio per spiedini, soprattutto di pesce. Nella cucina giapponese lo zenzero è normalmente servito in forma di pickle (sottaceto agrodolce) con il sashimi.

Nelle varie cucine indocinesi è spesso utilizzato anche nella preparazione di zuppe e piatti con salse. Il rizoma fresco, con l'ebollizione, consente la coagulazione del latte come altre sostanze di origine animale o vegetali (caglio) ed è largamente impiegato anche nella preparazione di tisane[16]. Entra nella preparazione di bevande analcoliche come il ginger ale e la ginger beer e in una varietà del cioccolato modicano. L'uso dello zenzero ("gengiovo") nella manifattura dolciaria fiorentina di età medievale è attestato dalla sesta novella dell'ottava giornata del Decameron.

Pan di zenzero

Il pan di zenzero è un impasto per biscotti a base di zenzero, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, tipico dell'Inghilterra, degli Stati Uniti e del Nord Europa, particolarmente nel periodo natalizio.

Tassonomia

Sono stati riportati i seguenti sinonimi:[17]

  • Amomum angustifolium Salisb.
  • Amomum zingiber L.
  • Amomum zinziba Hill
  • Zingiber aromaticum Noronha
  • Zingiber cholmondeleyi (F.M.Bailey) K.Schum.
  • Zingiber missionis Wall.
  • Zingiber officinale var. cholmondeleyi
  • Zingiber officinale var. macrorhizonum
  • Zingiber officinale f. macrorhizonum
  • Zingiber officinale var. rubens
  • Zingiber officinale f. rubens
  • Zingiber officinale var. rubrum
  • Zingiber officinale var. sichuanense
  • Zingiber sichuanense Z.Y.Zhu, S.L.Zhang & S.X.Chen
  • Zingiber zingiber (L.) H.Karst.

Proprietà

Il rizoma essiccato, generalmente commercializzato in polvere, è impiegato come spezia in cucina e nella preparazione di liquori e bibite (in particolare del ginger ale) come aromatizzante. Ha proprietà stimolanti la digestione (stomachico), stimolanti la circolazione periferica, antinfiammatorie e antiossidanti, e si ritiene tradizionalmente contribuisca alla conservazione e all'esaltazione dei sapori delle pietanze cui è solitamente associato. Il rizoma possiede una evidente azione antinausea, antiemetica (contro il vomito), antipiretica e antinfiammatoria[18].

Usi medicinali

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Zingiber officinale tavola botanica

La forma medicinale dello zenzero è stata chiamata storicamente "zenzero della Giamaica"; è stato classificato come uno stimolante e carminativo, e usato frequentemente per dispepsia e coliche. Era spesso utilizzato anche per dissimulare il gusto di altri medicinali. Lo zenzero è sulla lista delle sostanze "genericamente considerate sicure" della FDA statunitense, anche se ha delle controindicazioni se utilizzato insieme ad alcuni medicinali. Lo zenzero è sconsigliato per le persone che soffrono di calcoli biliari perché il vegetale stimola il rilascio di bile dalla cistifellea.[19]

Lo zenzero si è dimostrato efficace nel ridurre e in parte prevenire il fenomeno di assuefazione e la crisi di astinenza da morfina.[20]

Lo zenzero può anche diminuire il dolore causato dall'artrite alle articolazioni, anche se gli studi sull'argomento sono incoerenti; inoltre può avere proprietà anticoagulanti, e abbassare il colesterolo, il che può renderlo utile per il trattamento di cardiopatie.[21]

Cura per la diarrea

Le sostanze contenute nello zenzero sono attive contro una forma di diarrea che è uno dei principali fattori di mortalità infantile nelle nazioni in via di sviluppo. Lo zingerone è probabilmente il componente attivo contro l'enterotossigenica Escherichia coli, ovvero la diarrea nella sua forma sensibile al calore e indotta da enterotossine.[22]

Cura per la nausea

Lo zenzero, in numerosi studi, si è dimostrato efficace per il trattamento della nausea causata dal mal di mare e dalla gravidanza, mentre nessun beneficio è stato evidenziato per quanto riguarda il controllo di nausea e vomito indotti da chemioterapia.

Poche evidenze si hanno sugli effetti antinausea e antivomito degli estratti etanolico e acetonico del rizoma sul cane, come rimedio agli effetti collaterali del trattamento con il farmaco antitumorale cisplatino[23].

Usi nella medicina popolare

C'è una gran varietà di usi per lo zenzero, nella medicina popolare. Il tè di zenzero è un rimedio per il raffreddore. Tre o quattro foglie di basilico sacro, insieme con un pezzetto di zenzero a stomaco vuoto, sono una cura efficace per congestione, tosse e raffreddore. Il rizoma del Zingiber officinale trova impiego contro dispepsia, costipazione, diarrea, nausea e vomito. Essendo un vasodilatatore, fu in passato utilizzato per la pressione alta, palpitazioni e cardiopatia[24]. Le sue sostanze più attive dal punto di vista chimico sono il 6-gingerolo, l'8-gingerolo e il 6-shogaol[24].
Il ginger ale e la birra di zenzero sono stati raccomandati come "calmanti per lo stomaco" per generazioni, nelle nazioni dove tali bevande vengono prodotte, e l'acqua di zenzero era comunemente usata per evitare i crampi da calura, negli Stati Uniti. Lo zenzero è stato inoltre storicamente usato per trattare le infiammazioni, come confermato da diversi studi scientifici, anche se un caso specifico di artrite mostrò che lo zenzero non era meglio di un placebo o dell'ibuprofene.[21] La ricerca sui topi di laboratorio suggerisce che lo zenzero potrebbe essere utile per il trattamento del diabete[25][26].

Usi regionali
  • Nella cultura occidentale, la polvere di radice di zenzero essiccata viene messa in capsule e venduta in farmacia per uso medicinale.
  • In Birmania, vengono fatti bollire insieme lo zenzero e un dolcificante locale ricavato dal succo dell'albero di palma (Htan nyat), e vengono usati per prevenire l'influenza.
  • in Cina, una bevanda o bibita ricavata da zenzero affettato e cotto in acqua dolcificata, viene usata come medicina popolare per il raffreddore[27].
  • Nella Repubblica Democratica del Congo, lo zenzero viene schiacciato e mescolato con la linfa dell'albero del mango per fare il tangawisi, che è considerato una panacea.
  • In India, lo zenzero in pasta è applicato sulle tempie per dare sollievo dal mal di testa, ed è ingerito da chi soffre di comune raffreddore. La gente, inoltre, usa lo zenzero in aggiunta al tè, per la cucina, ecc.
  • In Indonesia, un tipo di zenzero conosciuto come jahe è usato come preparazione vegetale per ridurre la stanchezza, diminuire "l'aria" nel sangue, prevenire e curare i reumatismi, e controllare le cattive abitudini alimentari.
  • Nelle Filippine viene preparata, per colazione, una tradizionale bevanda salutare chiamata salabat, facendo bollire pezzetti di zenzero e aggiungendo zucchero; è considerata una buona cura per le infiammazioni della gola.
  • Negli Stati Uniti d'America, lo zenzero è usato per prevenire il mal di mare e la nausea da gravidanza. È riconosciuto come sicuro dalla FDA, ed è venduto come integratore alimentare senza particolari prescrizioni.

Reazioni allergiche

Le reazioni allergiche allo zenzero in generale producono eruzioni e, nonostante sia generalmente riconosciuto come salutare, lo zenzero può causare mal di stomaco, gonfiore, produzione di gas, specialmente se assunto sotto forma di polvere. Lo zenzero fresco, se non ben masticato, può causare blocco intestinale, e gli individui che hanno manifestato ulcere, infiammazioni all'intestino, o blocchi intestinali, potrebbero reagire malamente a quantità considerevoli di zenzero fresco[28]. Lo zenzero può anche agire negativamente su individui soggetti a calcolosi biliari; ci sono anche indicazioni che lo zenzero possa influenzare la pressione del sangue, la coagulazione e il ritmo cardiaco[28].

Etimologia

La parola zenzero viene dal latino gingiber, zingiber, a sua volta dal greco antico ζιγγίβερις (zingíberis), ed ancora dal pracrito 𑀲𑀺𑀁𑀕𑀺𑀯𑁂𑀭 (siṃgivera), che trae l'origine del termine dalle lingue dravidiche: si compari con il tamil இஞ்சிவேர் (iñcivēr) da இஞ்சி (iñci, “zenzero”) + வேர் (vēr, “radice”).

Note

  1. ^ Luciano Canepari, zenzero, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  2. ^ a b Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Zingiber officinale", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  3. ^ (EN) Zingiber officinale, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 13 aprile 2022.
  4. ^ Andreas Viestad, Where Flavor Was Born: Recipes and Culinary Travels Along the Indian Ocean Spice Route, Chronicle Books, 2007, pp. 89, ISBN 978-0-8118-4965-4.
  5. ^ Malcolm Ross, The lexicon of Proto Oceanic: The culture and environment of ancestral Oceanic society, vol. 3, Pacific Linguistics, 2008, pp. 389–426, ISBN 978-0-85883-589-4.
  6. ^ Robert Blust e Stephen Trussel, The Austronesian Comparative Dictionary: A Work in Progress, in Oceanic Linguistics, vol. 52, n. 2, 2013, pp. 493–523, DOI:10.1353/ol.2013.0016. URL consultato il 31 agosto 2024.
  7. ^ SIRIM Berhad, Zanariah Ujang e Nurul Izza Nordin, GINGER SPECIES AND THEIR TRADITIONAL USES IN MODERN APPLICATIONS, in Journal of Industrial Technology, vol. 23, n. 1, 2015-12, pp. 59–70, DOI:10.21908/jit.2015.4. URL consultato il 31 agosto 2024.
  8. ^ Andrew Dalby, Dangerous Tastes: The Story of Spices, University of California Press, 2002, ISBN 978-0-520-23674-5.
  9. ^ Ritsuko Kikusawa e Lawrence A. Reid, Language Description, History and Development: Linguistic indulgence in memory of Terry Crowley, John Benjamins Publishing Co., 2007, pp. 339–352, ISBN 978-90-272-9294-0.
  10. ^ (EN) Andreas Viestad, Where Flavor Was Born: Recipes and Culinary Travels Along the Indian Ocean Spice Route, Chronicle Books, 6 settembre 2007, ISBN 978-0-8118-4965-4. URL consultato il 31 agosto 2024.
  11. ^ Andrew Dalby, Dangerous tastes: the story of spices, collana California studies in food and culture, University of California Press, 2000, ISBN 978-0-520-23674-5.
  12. ^ Waruno Mahdi, Archaeology and Language III: Artefacts languages, and texts, One World Archaeology, vol. 34, Routledge, 1999, pp. 144–179, ISBN 978-0-415-51870-3.
  13. ^ (EN) Philippe Beaujard, The first migrants to Madagascar and their introduction of plants: linguistic and ethnological evidence, in Azania: Archaeological Research in Africa, vol. 46, n. 2, 2011-08, pp. 169–189, DOI:10.1080/0067270X.2011.580142. URL consultato il 31 agosto 2024.
  14. ^ Ram J. Singh, Genetic Resources, Chromosome Engineering, and Crop Improvement, Medicinal Plants, vol. 6, CRC Press, 2011, pp. 398, ISBN 978-1-4200-7386-7.
  15. ^ Charles F. Doran e Chris Dixon, South East Asia in the World-Economy, Cambridge University Press, 1991, ISBN 978-0-521-31237-0.
  16. ^ Tisana allo zenzero (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2013).. Cose Fatte In Casa.
  17. ^ (EN) ITIS Catalogue of Life: 2013 Annual Checklist, su catalogueoflife.org. URL consultato il 24 maggio 2013 (archiviato il 1º settembre 2014).
  18. ^ (EN) Vohora, S.B. and Dandiya, P.C., 1992. Herbal analgesic drugs. Fitoterapia 63:195–207.
  19. ^ (EN) Antoine Al-Achi, A Current Look at Ginger Use, su uspharmacist.com. URL consultato il 2 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  20. ^ (EN) Fatemeh Darvishzadeh-Mahani, Saeed Esmaeili-Mahani e Gholamreza Komeili, Ginger (Zingiber officinale Roscoe) prevents the development of morphine analgesic tolerance and physical dependence in rats, in Journal of Ethnopharmacology, vol. 141, n. 3, 14 giugno 2012, pp. 901-907, DOI:10.1016/j.jep.2012.03.030. URL consultato il 7 agosto 2015 (archiviato il 2 gennaio 2015).
  21. ^ a b (EN) University of Maryland Medical Centre, Ginger, su umm.edu, 2006. URL consultato il 2 agosto 2007 (archiviato il 6 aprile 2007).
  22. ^ (EN) Jaw-Chyun Chen, Li-Jiau Huang, Shih-Lu Wu, Sheng-Chu Kuo, Tin-Yun Ho, Chien-Yun Hsiang, Ginger and Its Bioactive Component Inhibit Enterotoxigenic Escherichia coli Heat-Labile Enterotoxin-Induced Diarrhoea in Mice, in Journal of Agricultural and Food Chemistry, vol. 55, n. 21, 2007, pp. 8390–8397, DOI:10.1021/jf071460f.
  23. ^ (EN) Sharma SS, Kochupillai V, Gupta SK, Seth SD, Gupta YK., 1997 Antiemetic efficacy of ginger (Zingiber officinale) against cisplatin-induced emesis in dogs. J Ethnopharmacol. 57(2):93-96.
  24. ^ a b (EN) A. Leoni, R. Budriesi e F. Poli et al., Ayurvedic preparation of Zingiber officinale Roscoe: effects on cardiac and on smooth muscle parameters, in Natural Product Research, v32 n18 (20180917): 2139-2146, 2016, DOI:10.1080/14786419.2017.1367779, PMID 28846029. URL consultato il 26 maggio 2020 (archiviato il 4 novembre 2018).
  25. ^ (EN) Zainab M. et al. Al-Amin, Anti-diabetic and hypolipidaemic properties of ginger (Zingiber officinale) in streptozotocin-induced diabetic rats, in British Journal of Nutrition, vol. 96, Cambridge University Press, 2006, pp. 660–666, DOI:10.1079/BJN20061849. URL consultato il 5 novembre 2007 (archiviato il 5 gennaio 2009).
  26. ^ (EN) Ali Taghizadeh et al. Afshari, The effect of ginger on diabetic nephropathy, plasma antioxidant capacity and lipid peroxidation in rats, in Food Chemistry, vol. 101, n. 1, Elsevier, 2007, pp. 148–153, DOI:10.1016/j.foodchem.2006.01.013.
  27. ^ (EN) Susan Jakes, Beverage of Champions, su Times on-line, 15 gennaio 2007. URL consultato il 2 agosto 2007 (archiviato il 12 agosto 2007).
  28. ^ a b (EN) Mayo Clinic, Drugs & Supplements: Ginger (Zingiber officinale Roscoe), su mayoclinic.com, 1º maggio 2006. URL consultato il 2 agosto 2007 (archiviato il 14 luglio 2007).

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