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Pietro Ricchi

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Pietro Ricchi o Righi (Lucca, 1606Padova o Udine, 15 agosto 1675) è stato un pittore italiano.

Biografia

Pietro Ricchi: Judita

Soprannominato il Lucchese, studiò presso Domenico Passignano a Firenze e Guido Reni a Bologna.

Trascorse un periodo di tempo in Francia, in particolare in Provenza, Lione e Parigi; come testimonianza del soggiorno francese rimangono le decorazioni a fresco in alcune sale di palazzi e ville magistralmente eseguite (con ogni evidenza e probabilità) con l'aiuto di un altro importante pittore lucchese: Paolo Biancucci. Poi, intorno al 1634, si spostò a Milano e poi a Brescia, dove nel Museo Diocesano è conservata la sua opera più vecchia giunta fino a noi, "La Vergine con Santi". Ma è con le opere successive che raggiunse una maggiore maturità artistica sotto l'influenza dell'arte lombarda del diciassettesimo secolo, sviluppando uno stile più espressivo con effetti drammatici di chiaroscuro (San Raimondo di Peñafort - 1641; L'assunzione della Vergine - 1644; Il massacro degli Innocenti - 1647).

Subì l'influenza del brillante stile barocco di Gian Giacomo Barbelli (1590-1656), come si può vedere negli affreschi della Vita della Vergine.

Nel 1650, lavorò a Venezia dove si trovano alcune sue composizioni, ispirate dalle opere del Veronese, che si distinguono per la drammaticità della resa luministica e i colori cangianti (La Vergine appare ad un membro della famiglia Querini - 1657; L'adorazione dei Magi - 1658). Prese spunti anche da Tintoretto, Francesco Maffei, Pietro Liberi, Nicolas Regnier e Sebastiano Mazzoni. Nel 1663 si trasferì a Vicenza. Collaborò con Giulio Carpioni.

Le sue ultime opere, caratterizzate da un elegante manierismo, presentano brillanti colori e un raffinato stile figurativo (Estasi di San Francesco - 1660; Estasi di Santa Teresa - 1665 c.).

Probabilmente lavorò ad Udine negli ultimi anni della sua vita.

Furono suoi allievi Francesco Monti e Federico Cervelli[1].

Molte sue opere sia a fresco che a olio si trovano in Brescia.

Sembra che utilizzasse la pratica di ungere d'olio le tele per poter lavorare più speditamente. Questo fatto, oltre all'uso di colori non sempre di buona qualità, fece sì che parecchie delle sue opere andassero perdute[2].

Opere

Note

  1. ^ Matthew Pilkington, A general dictionary of painters: containing memoirs of the lives and works, vol.I, London printed for Thomas Mac Lean, 1824, pag.193 url= http://books.google.com/books?as_q=Pietro+Ricchi&as_auth=Matthew+Pilkington
  2. ^ Stefano Ticozzi, Dizionario degli architetti, scultori, pittori, intagliatori etc. d'ogni età e d'ogni nazione, tomo terzo, Milano presso Luigi Nervetti, 1832, pag.239 url= http://books.google.com/books?as_q=Pietro+Ricchi&as_auth=Stefano+Ticozzi
  3. ^ http://www.google.de/imgres?q=Pietro+Ricchi:+ultima+cena&um=1&hl=de&sa=N&biw=1280&bih=839&tbm=isch
  4. ^ a b c d e f g h i j k l url=http://www.arteantica.eu/opera-omnia/ricchi_pietro_lucchese-00012591.html Pietro Ricchi in ArteAntica.eu (consultata il 22/02/2010)
  5. ^ url=http://www.imamuseum.org/art/collections/artwork/adoration-magi-ricchi-pietro Pietro Ricchi in the Museum of Arts-Indianapolis (consultata il 22/02/2010)

Bibliografia

  • Pellegrino Antonio Orlandi e Pietro Guarienti, Abecedario pittorico, Venezia presso Gianbatista Pasquali, 1753
  • Stefano Ticozzi, Dizionario degli architetti, scultori, pittori, intagliatori etc. d'ogni età e d'ogni nazione, tomo terzo, Milano presso Luigi Nervetti, 1832
  • Matthew Pilkington, A general dictionary of painters: containing memoirs of the lives and works, vol.I, London printed for Thomas Mac Lean, 1824

Voci correlate

Collegamenti esterni

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