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Triticum spelta: differenze tra le versioni

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Spelta

spighe di spelta
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
SottodivisioneCommelinidae
ClasseLiliopsida
OrdinePoales
FamigliaPoaceae
TribùTriticeae
GenereTriticum
SpecieT. spelta
Nomenclatura binomiale
Triticum spelta
L.

La spelta, farro grande o farro spelta, antenata del frumento e varietà del farro (Triticum spelta) è un cereale molto antico, originato probabilmente 8.000 anni or sono, nell'Asia sud-occidentale nell'area chiamata storicamente “Mezzaluna fertile” dall’incrocio tra la specie Triticum dicoccum e la Aegilops squarrosa.

Caratteristiche

La specie Spelta è quella che più si avvicina al grano tenero anche da un punto di vista cromosomico, ossia esaploide; la spiga è lunga e sottile e le sue spighette, circa una ventina, si chiamano rachidi. Ogni rachide contiene a sua volta da due a tre chicchi ricoperti di glumette. I chicchi vengono separati dalle glumette tramite un apposito procedimento di brillatura. Lo stelo è di colore rossastro e lungo circa un metro e mezzo.
Contiene un’elevata quantità di fibre e di glutine.

Coltivazione e diffusione

È una pianta che si sviluppa facilmente su terreni ben esposti al sole anche se poveri, ma è stata soppiantata nel corso del tempo da altre colture più redditizie.

Proprio come la segale, veniva coltivata anche per le sue caratteristiche zootecniche, allo scopo di ricavarne paglia, oppure utilizzata per la copertura di capanne; la sua produzione è ancora attiva soprattutto in Francia, Germania e Svizzera.

Con la farina di spelta (dal sapore forte e di colore scuro) si producono tipici biscotti piatti, come il "panpepato" e, di recente, si è ricominciata una limitata produzione di pane e birra.

Bibliografia

  • Antonio Saltini, I semi della civiltà. Frumento, riso e mais nella storia delle società umane, Bologna 1996 ISBN 978-88-96459-01-0

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