Santolina: differenze tra le versioni
m Formattazione |
|||
Riga 98: | Riga 98: | ||
! [[Specie]]||[[Fitosociologia|Comunità<br>vegetali]]||[[Flora alpina|Piani<br>vegetazionali]]||[[Substrato (ecologia)|Substrato]]||[[pH]]||[[Livello trofico]]||[[Acqua|H<small><sub>2</sub></small>O]]||[[Ambiente (biologia)|Ambiente]]||[[Alpi|Zona alpina]] |
! [[Specie]]||[[Fitosociologia|Comunità<br>vegetali]]||[[Flora alpina|Piani<br>vegetazionali]]||[[Substrato (ecologia)|Substrato]]||[[pH]]||[[Livello trofico]]||[[Acqua|H<small><sub>2</sub></small>O]]||[[Ambiente (biologia)|Ambiente]]||[[Alpi|Zona alpina]] |
||
|- |
|- |
||
||''[[Santolina chamaecyparissus]]''||12||collinare||Ca - Ca/Si||basico||basso|| |
||''[[Santolina chamaecyparissus]]''||12||collinare||Ca - Ca/Si||basico||basso||arido||C2 F2 G1 G3||TO |
||
|- |
|- |
||
|colspan=9| |
|colspan=9| |
Versione attuale delle 09:30, 13 dic 2024
Santolina Carl Linnaeus, 1753 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Mediterranean clade) e sottotribù Santolininae.[1][2][3]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del genere deriva da due parole latine "sanctus" (= sacro) e "linum" (= lino).[4]
Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Carl Linnaeus (1707-1778) nella pubblicazione " Species Plantarum" ( Sp. Pl. 2: 842 ) del 1753.[5]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Portamento. Le specie di questo genere sono delle erbe perenni arbustive (suffruticose) e in alcune specie sono rizomatose e aromatiche. Nell'indumento di queste piante possono essere presenti peli di tipo basifisso.[6][7][8][9][10]
Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa soprattutto dalla base. Le superfici sono spesso da tomentose a lanose, talvolta glabre o punteggiate di ghiandole. Altezza media:10-60 cm.
Foglie. Le foglie lungo il caule in genere sono disposte in modo alterno. Picciolate quelle basali e sessili quelle cauline. La lamina a contorno strettamente oblungo o da spatolato a lineare, può essere intera, dentata o lobata fino a 2-3-pennatifide (in alcune specie è vermiforme). Le facce sono solitamente aracnose o da tomentose a lanose, talvolta sono glabre.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini o solitari o raccolti in modo corimboso. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo discoide. I capolini sono formati da un involucro, con forme emisferiche, composto da 18-45 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (qui assenti) e fiori del disco. Le brattee, da piatte a carenate, a consistenza erbacea, con forme da lanceolate a ellittiche, scariose all'apice con margini da chiari a scuri, sono disposte in modo più o meno embricato su 3-4 serie. Il ricettacolo, emisferico, è provvisto di pagliette avvolgenti la base dei fiori. Le pagliette del ricettacolo sono piatte o leggermente canalicolate con condotti resinosi centrali. Diametro dell'involucro: 6-10 mm.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
- fiori del raggio (esterni): sono assenti;
- fiori del disco (centrali): sono numerosi (da 60 a 250) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi e fertili.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [11]
- Corolla: (solo fiori del disco) la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma più o meno lanceolata/ovata; il colore in genere è giallo o bianco. Alla base la corolla è saccata.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi con collare filamentare a forma di balaustra. Gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifissa che medifissa (ossia attaccate al filamento per la base – nel primo caso; oppure in un punto intermedio – nel secondo caso).[12] Questa caratteristica ha valore tassonomico in quanto distingue i generi gli uni dagli altri. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) non è polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.
Frutti. I frutti sono degli acheni, senza pappo, con un pericarpo sottile. La forma degli acheni è obconica con sezione rotonda o talvolta dorsoventralmente piatta; ai lati sono percorsi da 3-5 angolature longitudinali. L'apice è marginalmente arrotondato. Il pericarpo non sempre è provvisto di cellule mucillaginifere (le sacche di resina sono assenti).
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di questo genere sono distribuite nel Mediterraneo occidentale.[2]
Specie della zona alpina
[modifica | modifica wikitesto]Delle 6 specie spontanee della flora italiana solo una vive sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine[13].
Specie | Comunità vegetali |
Piani vegetazionali |
Substrato | pH | Livello trofico | H2O | Ambiente | Zona alpina |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Santolina chamaecyparissus | 12 | collinare | Ca - Ca/Si | basico | basso | arido | C2 F2 G1 G3 | TO |
Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili). |
Sistematica
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Santolina (insieme alla sottotribù Santolininae ) è incluso nel Mediterranean clade.[3].
I caratteri distintivi del genere sono:[10]
- l'indumento è assente o formato da peli basifissi;
- a maturità la corolla dei fiori del disco abbraccia l'apice dell'achenio;
- il pericarpo è quasi privo di cellule mucillaginifere.
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18 (specie poliploidi).[10]
In base all'"orologio molecolare", questo genere ha iniziato a divergere circa 5,2 milioni di anni fa.[17]
Elenco delle specie
[modifica | modifica wikitesto]Questo genere ha 27 specie:[2]
- Santolina africana Jord. & Fourr.
- Santolina ageratifolia Asso
- Santolina benthamiana Jord. & Fourr.
- Santolina canescens Lag.
- Santolina chamaecyparissus L.
- Santolina corsica Jord. & Fourr.
- Santolina decumbens Mill.
- Santolina elegans Boiss. ex DC.
- Santolina ericoides Poir.
- Santolina etrusca (Lacaita) Marchi & D'Amato
- Santolina impressa Hoffmanns. & Link
- Santolina intricata Jord. & Fourr.
- Santolina ligustica Arrigoni
- Santolina magonica (O.Bolòs, Molin. & P.Monts.) Romo
- Santolina melidensis (Rodr.Oubiña & S.Ortiz) Rodr.Oubiña & S.Ortiz
- Santolina montiberica (Riv.-Guerra) R.Carbajal, L.Sáez, M.Serrano & S.Ortiz
- Santolina neapolitana Jord. & Fourr.
- Santolina oblongifolia Boiss.
- Santolina orocarpetana Riv.-Guerra
- Santolina pectinata Lag.
- Santolina pinnata Viv.
- Santolina rosmarinifolia L.
- Santolina semidentata Hoffmanns. & Link
- Santolina vedranensis (O.Bolòs & Vigo) L.Sáez, M.Serrano, S.Ortiz & R.Carbajal
- Santolina villosa Mill.
- Santolina virens Mill.
- Santolina viscosa Lag.
Alcune specie
-
Santolina chamaecyparissus
-
Santolina decumbens
-
Santolina impressa
-
Santolina insularis
-
Santolina neapolitana
-
Santolina oblongifolia
-
Santolina pinnata
-
Santolina rosmarinifolia
-
Santolina corsica
-
Santolina semidentata
-
Santolina virens
-
Santolina viscosa
Specie spontanee italiane
[modifica | modifica wikitesto]Elenco delle specie presenti in Italia:[2][18]
- Santolina chamaecyparissus L. - Crespolina di Marchi.
- Santolina corsica Jord. & Fourr. - Crespolina di Corsica.
- Santolina etrusca (Lacaita) Marchi & D'Amato - Crespolina etrusca.
- Santolina ligustica Arrigoni - Crespolina ligure.
- Santolina neapolitana Jord. & Fourr. - Crespolina napoletana.
- Santolina pinnata Viv. - Crespolina apuana.
Nota: nella "Flora d'Italia" la specie S. corsica è indicata come S. insularis (Gennari ex Fiori) Arrigoni, mentre la S. chamaecyparissus è indicata come S. marchii Arrigoni .
Per meglio comprendere ed individuare le specie italiane, l'elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue una specie dall'altra).[2][18]
- 1A: le corolle sono bianche;
- Santolina ligustica: l'aspetto della pianta è cinerino-tomentoso; i capolini hanno un diametro di 4-5 mm; l'altezza massima della pianta è di 10 - 60 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è nano-fanerofita (NP) frutice cespugliosa; il tipo corologico è Endemico Ligure; l'habitat tipico sono le radure boschive, le garighe e le rocce costiere; in Italia è una specie molto rara e si trova in Liguria fino ad una quota di 500 m s.l.m..
- Santolina pinnata: l'aspetto della pianta è glabro e privo di foglie nella parte superiore; i capolini hanno un diametro di 5-8 mm; l'altezza massima della pianta è di 10 - 60 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è nano-fanerofita (NP) frutice legnosa alla base; il tipo corologico è Endemico Apuano; l'habitat tipico sono i luoghi assolati, rocciosi su calcare; in Italia si trova nelle Alpi Apuane fino ad una quota compresa tra i 100 e 1800 m s.l.m..
- 1B: le corolle sono gialle;
- 2A: le corolle sono colorate di giallo citrino; i rami hanno una pubescenza giallo-olivastra; le foglie hanno delle lacinie lunghe 1,5-2,5 mm;
- Santolina etrusca: l'altezza massima della pianta è di 10 - 60 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è nano-fanerofita (NP) frutice robusta e legnosa alla base; il tipo corologico è Endemico Sud-Tirreniano; l'habitat tipico sono i prati aridi, i pendii franosi, i greti fluviali e gli incolti; in Italia è una specie rara e si trova al Centro fino ad una quota compresa tra i 100 e 1800 m s.l.m..
- 2B: le corolle sono colorate di giallo-dorato; i rami hanno una pubescenza cinerina;
- 3A: la forma dei capolini è a coppa, sono numerosi e portati da peduncoli poco dilatati all'apice;
- Santolina corsica: le corolle sono ghiandolose e colorate di giallo vivo; le lacinie delle foglie sono brevi e ottuse; le antere sono bianche, ialine; l'altezza massima della pianta è di 10 - 60 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è nano-fanerofita (NP); il tipo corologico è Endemico Sardo-Corsico; l'habitat tipico sono le garighe, le radure delle macchie e i prati montani; in Italia è comune e si trova in Sardegna fino ad una quota compresa tra i 500 e 1800 m s.l.m..
- Santolina neapolitana: le corolle sono colorate di giallo-dorato; le lacinie delle foglie sono sottili; le antere sono gialle; l'altezza massima della pianta è di 10 - 60 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è nano-fanerofita (NP); il tipo corologico è Endemico Tirreniano; l'habitat tipico sono le garighe collinari e i boschi radi; in Italia è rara e si trova al Sud fino ad una quota compresa tra i 100 e 1000 m s.l.m..
- 3B: la forma dei capolini è emisferica con dei ricettacoli convessi, sono pochi e portati da peduncoli ingrossati all'apice;
- Santolina chamaecyparissus: la pianta è cinerina a fiori sterili con tubo corollino poco dilatato; le squame sono arrotondate e lanose; l'altezza massima della pianta è di 10 - 60 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è nano-fanerofita (NP); è una specie coltivata e talvolta subspontanea.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c d e World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'11 dicembre 2024.
- ^ a b Oberprieler et al. 2022
- ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato l'11 dicembre 2024.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato l'11 dicembre 2024.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
- ^ a b Judd 2007, pag.517
- ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 647.
- ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 371.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Musmarra 1996.
- ^ Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 476
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
- ^ Introducion to the Anthemideae (PDF), su compositae.org. URL consultato il 16 agosto 2024.
- ^ a b Pignatti 2018, vol.4 pag. 870
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Christoph Oberprieler; Alisha Töpfer; Marco Dorfner; Miriam Stock; Robert Vogt, An updated subtribal classification of Compositae tribe Anthemideae based on extended phylogenetic reconstructions, in Willdenowia, vol. 52, n. 1, 2022, pp. 117-149.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Santolina
- Wikispecies contiene informazioni su Santolina
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Santolina Royal Botanic Gardens KEW - Database