Elenco delle pubblicazioni by Antonio Musarra
2007-2024
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Libri by Antonio Musarra
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Neverlands
Imaginary Geographies of Mediterranean and Atlantic Islands
Cliffs, atolls, shreds of ... more Neverlands
Imaginary Geographies of Mediterranean and Atlantic Islands
Cliffs, atolls, shreds of land emerging from the sea, vast agglomerations, veritable continents: the history of islands and their discovery has energized travellers and fascinated scholars throughout the ages. Christopher Columbus claims to have encountered 1,400 of them, according to a letter from Pope Alexander VI, or even 1,700, according to a message sent to the Iberian royal family. Such numbers are far lower than those reported in the Indian Ocean by Marco Polo (as many as 12,700) or Guillaume Adam (20,000), a Dominican who lived between the 13th and 14th centuries. This book tells the adventurous and fantastic story of the search for islands during the Middle Ages, an account encompassing a variety of (often devastating) “discoveries” and “conquests”, as well as recurring disappointments – all linked to the utopian, unquenched desire to witness the transformation of the substance of dreams into reality.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Certo, tra la “prima crociata” e le realizzazioni successive sarebbe andato allargandosi uno iato... more Certo, tra la “prima crociata” e le realizzazioni successive sarebbe andato allargandosi uno iato considerevole; tuttavia, un elemento avrebbe seguitato a mantenersi vivo, anche quando le singole spedizioni saranno partecipate massimamente da corpi mercenari o eserciti di professione: la capacità di colpire l’immaginario e il quotidiano; di convogliare verso un obiettivo comune il desiderio delle masse di partecipare alla scrittura della storia.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
“... Il volume ricostruisce per la prima volta, dopo le sintesi erudite ottocentesche, la dinamic... more “... Il volume ricostruisce per la prima volta, dopo le sintesi erudite ottocentesche, la dinamica dei conflitti scoppiati tra le due città, soffermandosi, in particolare, sulle motivazioni, sui giochi di alleanze e sulle operazioni militari, di cui è fornita un’ampia contestualizzazione...”
Luogo d’incontri per eccellenza, il Mediterraneo basso-medievale fu, anche e soprattutto, un luogo di aspri scontri, che vide potenze quali Genova e Venezia – ma il discorso vale anche per Pisa e la corona catalano-aragonese, per limitare il quadro alle principali potenze marittime europee – condurre una lotta senza quartiere l’una contro l’altra ricorrendo a ogni mezzo, lecito o illecito, per assicurarsi il controllo delle principali rotte di trasporto. Sin dalla fine dell’XI secolo, le due città erano andate stabilendo il proprio predominio commerciale sul Mediterraneo orientale, moltiplicando gl’insediamenti sui litorali più favorevoli alla mercatura. Le loro attenzioni s’erano volte precocemente agli scali levantini; in particolare, all’Egitto e alla costa siro-palestinese, divenuti, dopo l’esperienza crociata, una parte essenziale della loro percezione del mondo. La conquista veneziana di Costantinopoli, nel 1204, rivoluzionò il quadro politico, dando avvio ai primi scontri tra le due marine. Alla metà del secolo, a seguito della cosiddetta “guerra di San Saba”, conclusasi con la cacciata dei Genovesi da Acri, capitale del regno di Gerusalemme, si giunse a guerra aperta. Da questo momento, Genova e Venezia diverranno protagoniste d’uno scontro secolare, scandito da innumerevoli battaglie navali, partecipando a una sorta di Great Game mediterraneo, fatto di equilibri frantumati e capovolti a seconda della convenienza, che si protrarrà – salvo alcune pause, anche consistenti – per oltre un secolo e mezzo. Il volume ricostruisce per la prima volta, dopo le sintesi erudite ottocentesche, la dinamica dei conflitti scoppiati tra le due città, soffermandosi, in particolare, sulle motivazioni, sui giochi di alleanze e sulle operazioni militari, di cui è fornita un’ampia contestualizzazione.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«L’idea di crociata si è rivelata, nel tempo, estremamente duttile. I mutamenti cui essa è andata... more «L’idea di crociata si è rivelata, nel tempo, estremamente duttile. I mutamenti cui essa è andata incontro sono stati variamente intesi: ora come «ampliamento» delle sue caratteristiche fondanti; ora come pura e semplice «deviazione» dai suoi intenti originari. Ciò non toglie che nell’Europa tardomedievale e protomoderna sia andata costruendosi una «cultura della crociata» passata dal diritto canonico alla letteratura, alla musica, alle arti, alla propaganda popolare, al sentire comune, alimentandosi di gesti, di riti, di tradizioni, capace di giungere sino alle polemiche illuministiche, al risveglio romantico e ai più recenti e più scopertamente strumentali revival politici, come quelli verificatisi durante le due guerre mondiali o nel corso della guerra civile spagnola del 1936-39. Un’idea-forza che fu soprattutto un fattore di aggregazione, perfino di unità o di definizione di una identità, e che però dobbiamo smettere di collegare in modo unilaterale alla Terrasanta e ai secoli XI-XIII».
Franco Cardini, Antonio Musarra
Bookmarks Related papers MentionsView impact
La considerazione del ruolo avuto dagli ”Italiani" nel movimento crociato è tutt’oggi subordinata... more La considerazione del ruolo avuto dagli ”Italiani" nel movimento crociato è tutt’oggi subordinata alla loro funzione economico-commerciale. Non a torto: le crociate agirono effettivamente da catalizzatore dei traffici occidentali verso il Levante. Tuttavia, non è possibile esaurire il loro ruolo in questa prospettiva: Baresi, Bolognesi, Fiorentini, Genovesi, Lucchesi, Milanesi, Pisani, Veneziani – per citare soltanto alcune tra le realtà più documentate; senza dimenticare la partecipazione dei centri minori –, prendevano anch’essi la croce, senza per questo trascurare i propri interessi economici. Questo volume ripercorre le vicende relative alla partecipazione italiana alle crociate, con particolare riguardo ai rapporti con la Terrasanta, scardinando l’idea, ancor oggi diffusa, per cui esse non sarebbero state altro che un fenomeno francese o franco-anglo-tedesco.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Non un vero "processo". Non si fanno processi alla storia. Piuttosto, una "storia dei processi a... more «Non un vero "processo". Non si fanno processi alla storia. Piuttosto, una "storia dei processi a Colombo"». AM
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il 6 agosto del 1284, nei pressi delle secche della Meloria, al largo di Livorno, Genovesi e Pisa... more Il 6 agosto del 1284, nei pressi delle secche della Meloria, al largo di Livorno, Genovesi e Pisani si affrontarono in quella ch’è solitamente ritenuta la più grande battaglia navale del Medioevo. Benché gli storici abbiano ormai riconosciuto la sua scarsa incidenza sul mutare delle strutture economiche di Pisa, uscitane sconfitta, lo scontro continua a essere presentato come risolutivo per gli equilibri tirrenici e mediterranei. Fu davvero cosi? In realtà, è piuttosto vero il contrario: la Meloria non fu altro che il punto d’arrivo d’una serie di rivolgimenti del quadro mediterraneo – dalla caduta dell’Impero Latino di Costantinopoli all’ascesa della potenza angioina, allo scoppio della guerra del Vespro – capaci d’imprimere un’accelerazione a dinamiche in atto da tempo. In effetti, i lunghi anni di guerra – di cui la Meloria costituisce soltanto un episodio, ancorché centrale – avrebbero avuto effetti duraturi sull’assetto di entrambe le città. Ma più sui quadri interni, a livello politico e istituzionale, che sul loro posizionamento nello scacchiere mediterraneo. Piuttosto, gli effetti del conflitto si manifestarono prepotentemente in altri ambiti; in particolare, nell’affinarsi del pensiero tattico-strategico navale. Con la Meloria, i metodi e le tecniche della guerra navale giunsero a maturazione, subendo gli effetti di quella “rivoluzione nautica” che avrebbe portato ai primi tentativi di fuoriuscire dai confini del Mediterraneo. Al resoconto accurato degli eventi, ricostruito attraverso le fonti del tempo – talune ancora inedite –, l’autore accosta, dunque, un’ampia riflessione su un tema quale quello della guerra, e, nello specifico, della guerra sul mare, che torna a riaffacciarsi prepotentemente nella saggistica storica. E lo fa a partire da una prospettiva eminentemente marittima e navale.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Elenco delle pubblicazioni by Antonio Musarra
Libri by Antonio Musarra
Imaginary Geographies of Mediterranean and Atlantic Islands
Cliffs, atolls, shreds of land emerging from the sea, vast agglomerations, veritable continents: the history of islands and their discovery has energized travellers and fascinated scholars throughout the ages. Christopher Columbus claims to have encountered 1,400 of them, according to a letter from Pope Alexander VI, or even 1,700, according to a message sent to the Iberian royal family. Such numbers are far lower than those reported in the Indian Ocean by Marco Polo (as many as 12,700) or Guillaume Adam (20,000), a Dominican who lived between the 13th and 14th centuries. This book tells the adventurous and fantastic story of the search for islands during the Middle Ages, an account encompassing a variety of (often devastating) “discoveries” and “conquests”, as well as recurring disappointments – all linked to the utopian, unquenched desire to witness the transformation of the substance of dreams into reality.
Luogo d’incontri per eccellenza, il Mediterraneo basso-medievale fu, anche e soprattutto, un luogo di aspri scontri, che vide potenze quali Genova e Venezia – ma il discorso vale anche per Pisa e la corona catalano-aragonese, per limitare il quadro alle principali potenze marittime europee – condurre una lotta senza quartiere l’una contro l’altra ricorrendo a ogni mezzo, lecito o illecito, per assicurarsi il controllo delle principali rotte di trasporto. Sin dalla fine dell’XI secolo, le due città erano andate stabilendo il proprio predominio commerciale sul Mediterraneo orientale, moltiplicando gl’insediamenti sui litorali più favorevoli alla mercatura. Le loro attenzioni s’erano volte precocemente agli scali levantini; in particolare, all’Egitto e alla costa siro-palestinese, divenuti, dopo l’esperienza crociata, una parte essenziale della loro percezione del mondo. La conquista veneziana di Costantinopoli, nel 1204, rivoluzionò il quadro politico, dando avvio ai primi scontri tra le due marine. Alla metà del secolo, a seguito della cosiddetta “guerra di San Saba”, conclusasi con la cacciata dei Genovesi da Acri, capitale del regno di Gerusalemme, si giunse a guerra aperta. Da questo momento, Genova e Venezia diverranno protagoniste d’uno scontro secolare, scandito da innumerevoli battaglie navali, partecipando a una sorta di Great Game mediterraneo, fatto di equilibri frantumati e capovolti a seconda della convenienza, che si protrarrà – salvo alcune pause, anche consistenti – per oltre un secolo e mezzo. Il volume ricostruisce per la prima volta, dopo le sintesi erudite ottocentesche, la dinamica dei conflitti scoppiati tra le due città, soffermandosi, in particolare, sulle motivazioni, sui giochi di alleanze e sulle operazioni militari, di cui è fornita un’ampia contestualizzazione.
Franco Cardini, Antonio Musarra
Imaginary Geographies of Mediterranean and Atlantic Islands
Cliffs, atolls, shreds of land emerging from the sea, vast agglomerations, veritable continents: the history of islands and their discovery has energized travellers and fascinated scholars throughout the ages. Christopher Columbus claims to have encountered 1,400 of them, according to a letter from Pope Alexander VI, or even 1,700, according to a message sent to the Iberian royal family. Such numbers are far lower than those reported in the Indian Ocean by Marco Polo (as many as 12,700) or Guillaume Adam (20,000), a Dominican who lived between the 13th and 14th centuries. This book tells the adventurous and fantastic story of the search for islands during the Middle Ages, an account encompassing a variety of (often devastating) “discoveries” and “conquests”, as well as recurring disappointments – all linked to the utopian, unquenched desire to witness the transformation of the substance of dreams into reality.
Luogo d’incontri per eccellenza, il Mediterraneo basso-medievale fu, anche e soprattutto, un luogo di aspri scontri, che vide potenze quali Genova e Venezia – ma il discorso vale anche per Pisa e la corona catalano-aragonese, per limitare il quadro alle principali potenze marittime europee – condurre una lotta senza quartiere l’una contro l’altra ricorrendo a ogni mezzo, lecito o illecito, per assicurarsi il controllo delle principali rotte di trasporto. Sin dalla fine dell’XI secolo, le due città erano andate stabilendo il proprio predominio commerciale sul Mediterraneo orientale, moltiplicando gl’insediamenti sui litorali più favorevoli alla mercatura. Le loro attenzioni s’erano volte precocemente agli scali levantini; in particolare, all’Egitto e alla costa siro-palestinese, divenuti, dopo l’esperienza crociata, una parte essenziale della loro percezione del mondo. La conquista veneziana di Costantinopoli, nel 1204, rivoluzionò il quadro politico, dando avvio ai primi scontri tra le due marine. Alla metà del secolo, a seguito della cosiddetta “guerra di San Saba”, conclusasi con la cacciata dei Genovesi da Acri, capitale del regno di Gerusalemme, si giunse a guerra aperta. Da questo momento, Genova e Venezia diverranno protagoniste d’uno scontro secolare, scandito da innumerevoli battaglie navali, partecipando a una sorta di Great Game mediterraneo, fatto di equilibri frantumati e capovolti a seconda della convenienza, che si protrarrà – salvo alcune pause, anche consistenti – per oltre un secolo e mezzo. Il volume ricostruisce per la prima volta, dopo le sintesi erudite ottocentesche, la dinamica dei conflitti scoppiati tra le due città, soffermandosi, in particolare, sulle motivazioni, sui giochi di alleanze e sulle operazioni militari, di cui è fornita un’ampia contestualizzazione.
Franco Cardini, Antonio Musarra