10 cose che forse non sai sul pianeta nano Plutone
Il 14 luglio 2015 la sonda New Horizon completava con successo il suo storico flyby del pianeta nano Plutone. Un mondo così piccolo e lontano che fino ad allora era stato solo una macchia anche negli occhi dei telescopi più potenti a terra e nello spazio. Grazie a quel sorvolo di cose su Plutone ne abbiamo imparate moltissime, che si aggiungono alle tante meraviglie che già conoscevamo del pianeta nano più amato del Sistema Solare. Eccone alcune.
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Fu scoperto (quasi) per caso
Lo scoprì Clyde William Tombaugh, un astronomo amatoriale statunitense che nel 1929 aveva ottenuto un posto all’osservatorio Lowell di Flagstaff, in Arizona. Il suo obiettivo era cercare il famigerato Planet X, ipotizzato dal fondatore dell’osservatorio Percival Lowell. Non lo trovò (anche perché non esisteva) ma in compenso trovò il piccolo pianeta nano Plutone.
Lowell Observatory02Una ricerca analogica
Per cercare Planet X, Tombaugh usava una tecnica chiamata blinking: tramite uno strumento chiamato comparatore a intermittenza era possibile scambiare rapidamente due lastre fotografiche che inquadravano le stesse porzioni di cielo ma erano state ottenute a settimane di distanza l’una dall’altra. In questo modo cercava a occhio se tra una e l’altra ci fossero piccole differenze. Se ci fosse stato qualche puntino luminoso che si comportava in maniera diversa dalle stelle fisse, avrebbe potuto essere solo un corpo planetario. Fu così che scoprì Plutone.
- NASA/Getty Images03
Plutone ha delle lune
Nel 1979 dall’Osservatorio navale di Washington, fu scoperto il primo satellite di Plutone, ossia Caronte. Ma fu solo il primo, oltre a Caronte ci sono Notte e Idra, scoperti nel 2006, Cerbero scoperto nel 2011, e Stige, scoperto nel 2012. A rigore però, Caronte può essere considerato qualcosa di più di un satellite: da quando Plutone è un pianeta nano, di fatto anche Caronte lo è e i due sono un sistema binario di pianeti nani in orbita uno attorno all’altro.
NASA/ESA/A. Parker/M. Buie/SwRI04Gli altri pianeti nani
Nel 2005 fu scoperto Eris, poi Makemake e Haumea. Da lì in effetti iniziò la catena di eventi che portò alla famosa classificazione del 2006. Plutone come gli altri tre e anche Cerere nella Fascia principale degli asteroidi, era un corpo abbastanza grande da essere sferoidale ma non abbastanza da aver ripulito la sua orbita. Questo faceva di lui un pianeta nano, un corpo a metà strada tra i corpi rocciosi e le comete. Oggi conosciamo decine di corpi che prima o poi saranno chiamati ufficialmente pianeti nani, e ce ne aspettiamo almeno un migliaio lì fuori.
Nasa/New Horizons05Il cuore di Plutone
La cosiddetta Tombaugh regio, così viene chiamata in onore al suo scopritore, ha dato a Plutone il nomignolo di “pianeta nano con il cuore”. In realtà un cuore di ghiaccio, perché è un’enorme distesa di ghiaccio d’azoto, anidride carbonica e metano. La regione è costituita da due aree: la Sputnik Planitia è il “ventricolo” sinistro del cuore, candido e liscio, mentre il ventricolo destro è molto più irregolare. Questo enorme ghiacciaio si innesta in una depressione di 3 chilometri di profondità, forse un antico cratere da impatto.
Nasa06La stessa faccia verso Caronte
La grande massa di ghiaccio della Tombaugh Regio sarebbe stata in grado di ri-orientare l’asse di rotazione di Plutone, portando la Sputnik Planitia sull’asse che collega il pianeta nano a Caronte. La causa starebbe nelle interazioni mareali con Caronte, le stesse forze che fanno sì che la nostra Luna sia orientata sempre con la stessa faccia verso la Terra.
Nasa07Un oceano sotto il ghiaccio
Plutone potrebbe essere un cosiddetto mondo oceanico, ossia in cui al di sotto della crosta di ghiaccio si nasconda un vero e proprio oceano di acqua e altre sostanze allo stato liquido. Beninteso, questo oceano sarebbe ben nascosto sotto centinaia di chilometri di ghiaccio.
Nasa08Criovulcani
Plutone potrebbe anche essere uno dei pochi luoghi del Sistema Solare con criovulcanismo attivo. Dall’oceano sotterraneo potrebbe risalire del liquido che, a contatto con lo spazio esterno, sublimerebbe. I sali in esso contenuti però si depositerebbero formando strutture criovulcaniche.
Nasa09La tenue atmosfera
Plutone ha una sottile atmosfera di azoto, metano e monossido di carbonio. Parliamo di una quantità di gas minuscola, circa 100.000 volte meno di quella terrestre. Questa quantità aumenta quando Plutone è più vicino al Sole e la sua energia fa sublimare più ghiaccio, e diminuisce quando Plutone è più lontano e il gas condensa di nuovo in ghiaccio.
- Disney Junior/Getty Images10
Plutone e la Disney
Talvolta si dice che Plutone (in inglese Pluto) si chiami così per via del personaggio della Disney. Del resto fu una bambina di 11 a sceglierlo, Venetia Burney. In realtà potrebbe essere vero il contrario, ossia che l’ispirazione per il cane di Topolino sia venuta dal pianeta nano. Pluto infatti comparve nel 1930, prima anonimo e poi con il nome di Rover, e fu solo nel 1931 che assunse il nome che ha ancora oggi. Plutone fu approvato perché era un nome che proveniva dalla mitologia classica, come per gli altri pianeti, e le sue prime due lettere erano proprio le iniziali di Lowell.
