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Gli “Amici dei monumenti” e Roma

2021, L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma. 1890-1930

During the late nineteenth century, after the unification of Italy and the problematic transfer from Florence to Rome of the capital (21st January 1871), the Italian political and cultural scene was involved in a crucial public debate about the planning of Rome. In this field, main figure was Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura (AACAR). the Society was established on 23 January 1890, on the initiative promoted by the architect Giovanni Battista Giovenale and a group of artists, architects, and men of letters, called “Amici dei Monumenti”, interested in the under-way transformation of Rome and in the conservation of its monuments. The paper focuses on the activities carried on by the Society, namely on the work by major figures playing a decisive role during the late nineteenth century and the first decades of the following century. In this regard, it is worth mentioning the series of projects by Gustavo Giovannoni, Marcello Piacentini, Antonio Munoz, Giacomo Boni, Maria Ponti Pasolini, as those by many other architects joining AACAR. Approaching thq question in a free and democratic way, main aim of the Society was the promotion of the “benevolence” and the “prestige” of Architecture, in all irs many facets, as well as the professional reputation and prestige of the architects. Interests concerned urbanism, restoration of monuments, architecture, aesthetics, preservation of historic centres, as well as educational and professional issues. The involvement in the debate regarding the city was extensive, as «Annuario», from 1891 to 1929, clearly reveals. AACAR graphic and photographic documentation is currently preserved at the Centro Studi di Storia dell'Architettura in Rome, Casa dei Crescenzi. L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura (AACAr) viene fondata il 23 gennaio 1890 dall’architetto Giovanni Battista Giovenale e un gruppo di soci fondatori, tutti legati al mondo dell’architettura, dell’arte e della letteratura, amanti dei monumenti, riuniti per un unico obiettivo: seguire le vicende post-unitarie della Capitale attraverso un’intensa attività propositiva e di controllo delle molteplici iniziative che caratterizzano la vita culturale di fine Ottocento.

CASA DEI CRESCENZI BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI PER LA STORIA DELL’ARCHITETTURA L’ASSOCIAZIONE ARTISTICA FRA I CULTORI DI ARCHITETTURA IN ROMA • 1890-1930 Anno 2021 Edizioni Quasar N. 5 (n.s.) CASA DEI CRESCENZI BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI PER LA STORIA DELL’ARCHITETTURA L’ASSOCIAZIONE ARTISTICA FRA I CULTORI DI ARCHITETTURA IN ROMA • 1890-1930 a cura di Marina Docci e Maria Grazia Turco Anno 2021 Edizioni Quasar N. 5 (n.s.) BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI PER LA STORIA D E L L’A R C H I T E T T U R A h CASA DEI CRESCENZI g Via Luigi Petroselli, 54, 00186 Roma Direttore responsabile Giorgio Rocco Il presente numero speciale è stato realizzato con il contributo di Sapienza Università di Roma nell’ambito del progetto Bando Iniziative di Terza Missione 2020 e pubblicato in concomitanza con la Mostra L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma. 1890-1930, organizzata dal Centro di Studi per la Storia dell’Architettura con il Dipartimento di Storia Disegno e Restauro dell’Architettura, presso l’Istituto Nazionale di Studi Romani (Roma, 7 ottobre - 7 novembre 2022) Anno di fondazione 1943 Comitato Scientifico Sandro Benedetti, Simona Benedetti, Corrado Bozzoni, Giovanni Carbonara, Piero Cimbolli Spagnesi, Daniela Esposito, Elisabeth Kieven, Cettina Lenza, Marina Magnani Cianetti, Dieter Mertens, Andrea Pane, Maria Grazia Pastura, Javier Rivera Blanco, Augusto Roca De Amicis, Tommaso Scalesse, Maria Piera Sette, Giorgio Simoncini, Claudio Varagnoli Comitato di Redazione Marina Docci (Responsabile) Maria Letizia Accorsi, Fabrizio Di Marco, Antonello Fino, Barbara Tetti, Maria Grazia Turco Il contenuto risponde alle norme della legislazione italiana in materia di proprietà intellettuale, è di proprietà esclusiva del “Centro di Studi per la Storia dell’Architettura” ed è soggetto a copyright. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere fotocopiata o comunque riprodotta senza l’autorizzazione del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura. Eventuali citazioni dovranno obbligatoriamente menzionare il “Centro di Studi per la Storia dell’Architettura”, il nome della rivista, l’autore e il riferimento al documento. Edizioni Quasar di Severino Tognon s.r.l., via Ajaccio 41-43, 00198 Roma (Italia) http://www.edizioniquasar.it/ e-ISSN 2531-7903 Tutti i diritti riservati Gli articoli pubblicati nella Rivista sono sottoposti a referee nel sistema a doppio cieco. Sommario Presentazione Giorgio Rocco 5 L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma •1890-1930: una mostra per la città Carlo Bianchini 7 L’ASSOCIAZIONE ARTISTICA FRA I CULTORI DI ARCHITETTURA E LA SUA STORIA. ISTITUZIONE, ATTIVITÀ, PROTAGONISTI a cura di Maria Letizia Accorsi, Fabrizio Di Marco, Maria Grazia Turco, Maria Vitiello Gli “Amici dei monumenti” e Roma Maria Grazia Turco 9 La custodia del patrimonio costruito nell’attività delle Commissioni Maria Vitiello 14 La promozione della cultura architettonica: mostre, congressi, conferenze, concorsi Fabrizio Di Marco 18 L’attività editoriale dell’AACAR Maria Letizia Accorsi 22 Illustrazioni 26 LA STORIA DELL’ARCHITETTURA: ANTICHITÀ E MEDIOEVO, RINASCIMENTO E BAROCCO a cura di Cettina Lenza, Augusto Roca De Amicis, Giorgio Rocco Problemi di metodo. L’AACAR e lo studio dei monumenti Giorgio Rocco 53 Tra ricerca storica e questioni critiche. Gli studi sull’architettura di età moderna Cettina Lenza 58 La storia per il progetto. Lo studio dell’architettura minore Augusto Roca De Amicis 66 Illustrazioni 69 IL RESTAURO DEI MONUMENTI. LE INIZIATIVE DELL’AACAR NEI PRIMI VENT’ANNI DI ATTIVITÀ a cura di Marina Docci, Daniela Esposito, Claudio Varagnoli “Promuovere gli studi e tutelare i monumenti” Marina Docci, Daniela Esposito, Claudio Varagnoli 89 “Uno degli unici avanzi di abitazione medievale in Roma”: lo studio della torre degli Anguillara (1892-1896) Marina Docci 93 “Sotto la esclusiva direzione dell’Associazione fra Cultori di Architettura”. Lo studio e il progetto di restauro della chiesa di S. Saba (1897-1910) Daniela Esposito 99 Illustrazioni 102 LA CITTÀ E I SUOI CARATTERI a cura di Simona Benedetti, Maria Piera Sette Questioni urbane, dialettica tra sviluppo e tutela Maria Piera Sette 123 Per Roma capitale: varietà di progetti Simona Benedetti 129 Illustrazioni 133 L’INSEGNAMENTO DELL’ARCHITETTURA IN ITALIA E LA SCUOLA SUPERIORE DI ARCHITETTURA DI ROMA a cura di Piero Cimbolli Spagnesi, Marina Magnani Cianetti, Fabio Mangone Dal Regio Istituto di Belle Arti alla Scuola superiore di Architettura di Roma. Ordinamenti e programmi delle origini, 1873-1915 Piero Cimbolli Spagnesi 161 La nascita della Scuola superiore di Architettura di Roma nei disegni del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura Marina Magnani Cianetti 168 La scuola e le scuole. I nuovi curricula formativi per gli architetti negli anni del fascismo Fabio Mangone 174 Appendice documentale Piero Cimbolli Spagnesi 178 Illustrazioni 183 TEMPERE REALIZZATE PER L’ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI ROMA DEL 1911 201 BIBLIOGRAFIA 219 ABSTRACT a cura di Barbara Tetti 217 Nota: Dove non diversamente specificato le immagini pubblicate sono conservate presso l’Archivio del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura; nelle didascalie, tra parentesi, è indicato, per brevità, il solo fondo e, a seguire, la collocazione, così come riportata in Centro di Studi per la Storia dell’Architettura 2002: AACAR: fondo Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma CS: fondo Centro Studi GG: fondo Gustavo Giovannoni PRESENTAZIONE Giorgio Rocco L’iniziativa di dedicare un numero del «Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura» (CSSAr) all’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma (AACAR), contestualmente alla presentazione di una Mostra volta ad esporre alcuni dei dipinti e dei disegni prodotti dall’Associazione, era, nelle intenzioni originarie del CSSAr, finalizzata a dare risalto al Centenario della nascita della Scuola di Architettura di Roma1, le cui radici sono appunto da ricercare nell’impegno più che decennale della stessa Associazione. Istituita nell’ottobre del 1919, la Scuola, infatti, iniziò l’attività didattica nel gennaio del 1921. L’emergenza sanitaria, con tutti gli aspetti correlati, particolarmente evidenti proprio nella fase iniziale della pandemia, ha però fatto inevitabilmente slittare le date relative sia all’edizione del «Bollettino», sia all’inaugurazione della Mostra, che si aprirà infatti il 7 ottobre del 2022, presso l’Istituto Nazionale di Studi Romani, con circa un anno e mezzo di ritardo rispetto a quanto preventivato nel progetto iniziale. La Mostra sarà anche l’occasione per presentare le grandi tele, realizzate a tempera da Umberto Amati per l’Esposizione di architettura del 1911 ed esposte nel Palazzo delle Belle Arti a Vigna Cartoni. Si tratta di otto grandi prospettive2, accompagnate da tele di minori dimensioni con piante e un prospetto, dedicate ai principali studi e progetti affrontati a Roma dell’Associazione. Le tele conservate nell’archivio dell’AACAR prima e del CSSAr poi, sono state recentemente restaurate e intelaiate dalla dott.ssa Silvia Puteo, in modo da garantirne una più adeguata protezione e conservazione e al tempo stesso di consentirci di esporle nuovamente dopo centoundici anni dalla loro prima apparizione3. Le ragioni alla base dell’iniziativa del CSSAr, volta a ricordare e a celebrare il ruolo dell’AACAR tra il 1890, data di fondazione dell’Associazione, e fino al 1930, sono, credo, generalmente note: ne fa fede il particolare legame tra il Centro di Studi per la Storia dell’Architettura e l’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura della quale il primo è a tutti gli effetti la continuazione, come recita l’articolo 1 dello Statuto4. Al riguardo è d’altronde significativa l’esistenza, negli archivi del CSSAr, del Fondo AACAR, che infatti sancisce la continuità ideale tra le due istituzioni mediata dalla figura di Gustavo Giovannoni, già presidente dell’AACAR5 e fondatore del CSSAr, da lui concepito proprio nel tentativo di ridare vita alla gloriosa associazione, compromessa nel 1928 dalla conversione in Circolo culturale del Sindacato fascista degli ingegneri e architetti6. Per altri versi, il desiderio di far coincidere le iniziative con la ricorrenza legata al centenario dell’attivazione della Scuola superiore di Architettura di Roma discendeva, come già anticipato, proprio dal ruolo centrale assolto nella nascita di questa dall’AACAR. Già nel 1906, infatti, nell’ambito dell’Associazione venne istituita una commissione di studio7, con la finalità di elaborare proposte volte a definire la nuova figura professionale che si voleva formare; la commissione presentava, il 10 gennaio 1907, una relazione8 nella quale si mettevano chiaramente in evidenza i limiti e le deficienze della condizione vigente al momento e nel contempo si definivano le specifiche competenze dell’architetto, che avrebbe dovuto combinare la creatività artistica degli Istituti di Belle Arti con le competenze scientifiche delle Scuole di Ingegneria e con la cultura umanistica delle Università. In quel contesto e date queste finalità, si giungeva fino a delineare le discipline che avrebbero dovuto essere impartite nell’ambito di uno specifico corso di studio quinquennale, le stesse discipline che furono poi effettivamente introdotte nell’ordine degli studi della Scuola superiore all’atto della sua attivazione nel 1921. Ma l’opera dell’AACAR, nei suoi quarant’anni di attività, investì evidentemente molti altri campi. Come emerge dallo Statuto dell’Associazione9, sin dai momenti iniziali, infatti, al centro dell’attenzione furono i monumenti, quale patrimonio storico e artistico di Roma e dell’Italia postunitaria, e in particolare la loro conoscenza, attraverso il loro studio, che doveva costituire il presupposto imprescindibile degli interventi di tutela e conservazione di quello stesso patrimonio. Quest’ultima tematica, d’altronde, venne intesa dall’Associazione come impegno prioritario nell’ambito della responsabilità che si era assunta di garantire la protezione del ricco patrimonio storico-architettonico del Paese da poco unificato; responsabilità che si riteneva dovesse essere estesa alla dimensione urbana e paesaggistica, che non escludeva, peraltro, aspetti specifici inerenti l’arte dei giardini. Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura - n.s. 5 (2021) 5 Ne discese l’esigenza di influire e condizionare, laddove possibile, la politica edilizia nazionale, e soprattutto romana, alle diverse scale d’intervento, attraverso una costante presenza nell’ambito dell’attività concorsuale, fortemente sostenuta e sollecitata dall’Associazione, ma anche avvalendosi di una efficace presenza critica a livello editoriale, come testimonia la fondazione, nel 1921, della rivista «Architettura e Arti Decorative», diretta da Gustavo Giovannoni e Marcello Piacentini, e soprattutto attraverso un rapporto privilegiato con le autorità del periodo, garantito dal prestigio dei tanti eminenti soci dell’Associazione. Nella loro compagine è infatti possibile riconoscere non solo l’élite culturale dell’Italia di quegli anni, ma anche, annoverati tra i soci, molti tra i più noti studiosi stranieri nei settori dell’architettura, della storia, dell’archeologia e della storia dell’arte. Proprio per far fronte alla poliedricità che caratterizza l’attività dell’AACAR, in questa sede si è ritenuto di suddividere i contributi e la documentazione in cinque distinte sezioni, nell’intento di fornire un quadro quanto più rappresentativo possibile dei diversi risvolti dell’attività dell’Associazione. Le sezioni raccolgono al loro interno più contributi e fanno riferimento rispettivamente alla storia dell’AACAR e ai suoi protagonisti, all’impegno dell’Associazione nella promozione della conoscen- za dell’architettura del passato e nel favorire la nascita e il consolidamento di una disciplina storica dell’architettura, all’impegno, spesso concreto, nella tutela e nel restauro dei monumenti, allo studio architettonico delle città e ancora al ruolo svolto nella nascita della Scuola superiore di Architettura. Naturalmente si tratta di contributi che, proprio per l’estremo attivismo dell’AACAR, non possono essere esaustivi dei quarant’anni di attività dell’Associazione, ma crediamo possano testimoniare della complessità e dell’eterogeneità degli interessi, pure tutti riconducibili a quell’intento dichiarato sin dalla sua costituzione di “promuovere lo studio e rialzare il prestigio dell’architettura”10. A successivi contributi, cui sarà dedicato il prossimo numero del «Bollettino», demandiamo ulteriori approfondimenti e riflessioni, con l’auspicio che una conoscenza più approfondita e diffusa di quella prestigiosa Associazione, in un momento di difficile transizione quale è quello che stiamo vivendo, quando i principali riferimenti di una disciplina fondamentale per il futuro del nostro patrimonio monumentale sembrano perduti o messi in discussione, possa contribuire ad orientare le scelte coerentemente con quei principi che i fondatori dell’AACAR e i loro epigoni hanno con sapienza delineato. Note 4) Statuto 1891, art. 1, par. 2: “L’Ente, che è la continuazione della Associazione Artistica fra Cultori di Architettura fondata nel 1890, ha la sua sede in Roma”. 5) Giovannoni aderì all’AACAR nel 1903 e ne rivestì la carica di presidente negli anni 1910-1911, 1914-1915, 1924-1925: cfr. Annuario 1904; Annuario 1912; Annuario 1916; Turco 2016a. 6) Cfr. Turco 2016a, p. 189. Se il passaggio è ufficialmente sancito nella seduta del 30 novembre 1928, quando viene approvato il nuovo Statuto, vi sono però motivi per credere che il processo sia iniziato precedentemente, come sembrano indicare il fascicolo I-II del settembre-ottobre 1927 della rivista «Architettura e Arti Decorative», che porta già in copertina la dizione “Organo del sindacato nazionale architetti”, e l’insediarsi come presidente dell’AACAR, già da maggio del 1925, di Alberto Calza Bini, organizzatore e segretario del Sindacato nazionale fascista architetti sin dall’anno precedente. 7) Della commissione, presieduta da Giulio Magni, facevano parte Enrico Attanasio, Carlo Busiri, Mariano Edoardo Cannizzaro, Ignazio Carlo Gavini, Giovanni Battista Milani, Antonio Petrignani, Paolo Santini e Gustavo Giovannoni nella veste di relatore. 8) Si tratta della Relazione della Commissione per le Scuole di Architettura, in Annuario 1908, pp. 22-28. 9) Cfr. Statuto 1891. 10) Ivi, p. 9. * L’edizione di questo numero del «Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura», destinato ad affiancare la mostra L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma. 18901930, è stata finanziata con il contributo di Sapienza Università di Roma nell’ambito del progetto Bando Iniziative di Terza Missione 2020, responsabile scientifico prof.ssa Maria Grazia Turco. Per le finalità del progetto è stato siglato un accordo di collaborazione fra il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura, direttore prof. Carlo Bianchini e il Centro di Studi per la Storia dell’Architettura, presidente prof. Giorgio Rocco. 1) Sulle origini della Scuola di Architettura di Roma si vedano i recenti Cimbolli Spagnesi 2016; D’Amato 2017; Cimbolli Spagnesi 2018a; Cimbolli Spagnesi 2018b; Cimbolli Spagnesi 2021 e, da ultimo, il contributo di quest’ultimo nel presente volume, con bibliografia precedente. 2) Per la prima volta tutte pubblicate in questo volume. 3) Una delle grandi tele, relativa a via dei Coronari era stata esposta in occasione della mostra Gustavo Giovannoni. Tra storia e progetto, svoltasi tra il 5 febbraio e il 15 marzo 2016, presso le Terme di Diocleziano. Nella mostra L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma. 1890-1930 saranno presentate sei delle grandi prospettive e alcune tele minori. 6 L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma. 1890-1930 L’ASSOCIAZIONE ARTISTICA FRA I CULTORI DI ARCHITETTURA IN ROMA • 1890-1930: UNA MOSTRA PER LA CITTÀ Carlo Bianchini Tra la fine del XIX secolo e il primo dopoguerra praticamente tutte le componenti che comunemente abbracciamo con il termine ‘Architettura’ vengono interessate più che da un processo evolutivo da un vero e proprio salto. In questo lasso di tempo relativamente breve, infatti, un po’ in tutto il mondo omogeneamente, cambia radicalmente non solo il quadro teorico, tecnologico ed esigenziale dell’architettura, ma anche il suo ruolo politico, sociale ed economico nonché il suo insegnamento. Sebbene in queste brevi note non sia possibile neppure abbozzare una discussione a sostegno dell’analisi di contesto appena richiamata (per fortuna molti dei saggi che seguono contribuiranno a chiarire questo aspetto), tuttavia ritengo utile soffermarmi su due punti importanti di cui il primo già messo in luce da Giorgio Rocco appena prima di me. Come ben richiamato nella sua Presentazione, infatti, la mostra e il volume che l’accompagna sono stati concepiti con un solido obiettivo scientifico, coerente con il salto appena ricordato: contribuire ad approfondire gli scenari che hanno prima promosso l’istituzione della Scuola superiore di Architettura di Roma inaugurata alla fine del 1920 e poi condotto nel 1934 alla sua trasformazione nella Facoltà di Architettura di Sapienza Università di Roma. Il secondo punto che ritengo di sottolineare attiene invece a tutt’altro quadro: le due iniziative rientrano infatti tra le attività/prodotti del Progetto “L’Associazione Artistica tra i Cultori di Architettura in Roma • 1890-1930” selezionato nell’ambito del Bando Iniziative di Terza Missione 2020 promosso da Sapienza Università di Roma e inserito, a cascata, nel Piano Strategico del Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura. Se dunque ci soffermiamo sul primo aspetto, non c’è dubbio come questo volume rientri appieno tra le molteplici iniziative che hanno inteso celebrare, nonostante le difficoltà imposte dalla pandemia, il primo centenario della Scuola superiore di Architettura di Roma1. Infatti, il ruolo che l’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura ha rivestito in questo processo fondativo a cavallo tra il XIX e il XX secolo (e che il presente numero speciale del «Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura» ben illumina) appare determinante e per certi versi insostituibile nella creazione di una sintesi originale e innovativa tra la cultura artistico-figurativa degli Istituti di Belle Arti e quella tecnico-scientifica delle Scuole di Applicazione degli Ingegneri. Ciò nondimeno, se riguardato come attività di Terza Missione, il progetto in cui si inseriscono volume e mostra travalica il ‘semplice’ valore scientifico, dimostrando come sia possibile orientare verso un pubblico non necessariamente di esperti un’efficace comunicazione di contenuti specialistici e a volte poco noti. Soprattutto grazie all’equilibrato lavoro di autori e curatori, questo carattere più ‘divulgativo’ non appare affatto intaccare il valore scientifico dell’opera. Al contrario, l’illustrazione in forma accessibile (e a volte accattivante) di un processo evolutivo di una certa complessità si traduce in un valore aggiunto oltre che risultare una scelta felice. Nell’elogiare ancora una volta il lavoro di quanti hanno contribuito a questa iniziativa, confido che i lettori largamente apprezzeranno il duplice e complementare carattere di questo numero speciale del «Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura». Note Anni di Architettura alla Sapienza di Roma, svoltosi il 20 ottobre 2021 presso l’Aula Magna di Sapienza Università di Roma. 1) Tra queste giova ricordare il Convegno internazionale 100 Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura - n.s. 5 (2021) 7 L’ASSOCIAZIONE ARTISTICA FRA I CULTORI DI ARCHITETTURA E LA SUA STORIA. ISTITUZIONE, ATTIVITÀ, PROTAGONISTI GLI “AMICI” DEI MONUMENTI E ROMA Maria Grazia Turco L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura viene fondata a Roma, il 23 gennaio 1890, per iniziativa dell’architetto Giovanni Battista Giovenale (18481934) e di un gruppo di ventiquattro soci promotori1; d’altra parte lo stesso ministro della Pubblica Istruzione, Paolo Boselli, durante il discorso di chiusura all’Esposizione d’Architettura di Torino del 18902, esprimerà alcune riflessioni proprio sull’urgenza di costituire, sull’esempio dei sodalizi francesi e inglesi, società culturali in grado di coadiuvare “con opera sapiente e vigorosa il Governo nella tutela del patrimonio artistico della Patria Italiana”3. Roma, infatti, si presenta come ambiente idoneo ad accogliere un sodalizio che possa ispirarsi al modello delle società francesi (Société des amis des monuments parisiens, 1884; Société des Amis des Monuments Rouennais di Rouen, 1886) e anglosassoni (Society for the Protection of Ancient Buildings, 1877), idea questa, peraltro, già presente tra artisti, studiosi e cultori romani, soprattutto, per l’esigenza di seguire il processo di rinnovamento urbano ed edilizio che la città sta affrontando. Il gruppo romano, sempre aperto e ricettivo, inizialmente costituito per lo più da personaggi provenienti dalla Scuola di Applicazione per Ingegneri4 e professori di architettura degli Istituti di Belle Arti, accoglie ben presto tra i soci figure culturalmente diverse – artisti, artigiani, letterati e politici – tutti “amici dei monumenti”5 riuniti in un unico obiettivo, ossia “promuovere lo studio e rialzare il prestigio dell’architettura, prima fra le arti belle”6, così come viene indicato all’art. 1 dello Statuto approvato il 18 febbraio 18907. Si tratta di figure e personalità di spicco, come i primi presidenti, Giovanni Battista Giovenale (1891, 1893, 1899, 1900, 1902, 1903, 1908, 1909), Francesco Azzurri (1892), Pio Piacentini (1894, 1896), Gaetano Koch (1895) e Carlo Tenerani (1897, 1898)8, i quali inizialmente lavorano per la rinascita della nobilissima arte dell’architettura, per la riorganizzazione della formazione e dell’insegnamento architettonico, oltre che per la riforma legislativa sulla tutela e la conservazio- ne dei monumenti9. Un programma, quindi, aperto e serrato che, successivamente, seguendo le vicende postunitarie della Capitale, amplia interesse verso la città, il suo patrimonio monumentale e l’urbanistica mettendo a frutto un’intensa attività propositiva e di controllo delle molteplici iniziative che caratterizzano la vita culturale tra i due secoli. L’Associazione imposta subito un approccio libero e democratico all’arte e all’architettura che stimola a favorire l’adesione e la partecipazione attiva di nuovi membri che, anche senza specifici titoli professionali o accademici, devono, però, mostrare uno spiccato ‘gusto’ e interesse per l’arte e l’architettura. Lo Statuto prevede, infatti, oltre a “soci effettivi […] corrispondenti […] benemeriti e […] onorari”, anche “soci aderenti”, ossia coloro i quali si sono distinti “nell’esercizio delle arti e industrie artistiche sussidiarie dell’architettura” (art. 5), vale a dire esperti nella “decorazione artistica, pittori, scultori, modellatori, intagliatori”10; attività e interessi nobili e variegati che trovano all’interno del sodalizio ampi spazi per riflessioni e proposte sull’auspicato cambiamento della città, con iniziative sostenute dal contributo annuale di “azionisti di incoraggiamento”11, ossia cultori interessati allo sviluppo dell’Associazione finanziandone proposte e progetti. Tra le diverse categorie, per brevità, si possono ricordare solo alcuni tra i primi soci: Camillo Boito (corrispondente dal 1891 al 1914), l’archeologa contessa Ersilia Caetani Lovatelli (socio effettivo e azionista dal 1893 al 1901), Giacomi Boni (socio aggregato dal 1904 al 1912), Rodolfo Lanciani (socio aggregato dal 1895 al 1925), Dante Vaglieri (socio aggregato dal 1904 al 1912), Guglielmo Calderini (socio effettivo dal 1891 al 1904), Ernesto Basile (socio effettivo dal 1892), Marcello Piacentini (socio effettivo dal 1908), Ernesto Steinmann (socio aggregato dal 1904 al 1912 e azionista d’incoraggiamento dal 1906 al 1908 per diventare socio onorario nel 1929), Enrichetta Hertz (socio aggregato dal 1901 al 1912 e azionista d’incoraggiamento dal 1906 al 1908), Pier Desiderio Pasolini (socio aggregato dal 1895 al 1912) e la moglie Maria Ponti Pasolini (socio azionista d’incoraggiamento dal 1901 al 1929, socio aggregato dal 1901 al 1912 e, infine, socio benemerito dal 1927). Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura - n.s. 5 (2021) 9 Importanti e internazionali anche i membri onorari: i francesi Éugène-Melchior De Vogüé (1895-1908), Charles Garnier (1895-1902), Rohault de Fleury (1895-1904) e Honoré Daumet (1910); il curatore del Metropolitan Museum of Art, William Henry Goodyear (1904-1929); gli architetti madrileni, José Urioste Y Velada (1904-1908) e Ricardo Velásquez Y Bosco (1904-1912); dalla Germania, Paolo Wallot (18951908) e Josef Stübben (1929); dall’Ungheria Ignác Alpár (1910-1912); l’archeologa inglese Eugénie Sellers Strong (1929). Nell’ottica di accoglimento di nuove figure e di rinnovate forze, già a partire dal 1907, il socio Gustavo Giovannoni propone al sodalizio l’introduzione di una specifica categoria di iscritti, quella dei “Soci studenti”12, costituita, inizialmente, dagli allievi provenienti dall’Istituto superiore di Belle Arti e dalla Scuola d’Applicazione per Ingegneri ma, in una fase successiva, anche dalla Scuola superiore di Architettura di Roma, istituita con Regio Decreto Legge n. 2593 del 31 ottobre 1919, ma definitivamente avviata nel 192013. Un’apertura verso i giovani che trova ampio riscontro tanto da annoverare, tra i primi iscritti nell’Associazione, figure significative dell’architettura e professori della futura Facoltà14, come Vincenzo Fasolo (laureato in Ingegneria civile nel 1909, docente di Caratteri stilistici dei Monumenti e di Storia dell’Architettura, 1933-1954) e Arnaldo Foschini (diplomato all’Istituto di Belle Arti di Roma nel 1909, docente di Composizione architettonica, 1920-1951), i quali partecipano al primo concorso bandito dal sodalizio, con circolare 24 luglio 190715, per il progetto di uno stabilimento climatico intorno a una sorgente di acque minerali che vede premiare un giovane Foschini per una proposta “pregevole per composizione e per disegno”16. A seguire negli anni si rintracciano anche i primi laureati della Scuola di Architettura romana, futuri protagonisti della cultura architettonica nazionale e internazionale17: Domenico Perugini (socio studente 1915, laurea nel 1923), Alexandra Biriukova (socio studente 1925, si laurea nel 1925 ed esercita la professione in Canada), Elena Luzzatto (socio studente 1925, laurea nel 1925), Rino Lèvi (socio studente 1925, laurea nel 1926), Concezio Petrucci (socio studente 1925, laurea nel 1926), Ernesto Gullo (socio studente 1925, laurea nel 1927), Luigi Vietti (socio studente 1925, laurea nel 1928) e tanti altri ancora18. Il sodalizio imposta da subito una vita sociale molto attiva, rivolta a diffondere la cultura architettonica fra gli studiosi, alla tutela e alla conservazione dei beni artistici e architettonici della città, ma anche attraverso l’organizzazione di conferenze tematiche19, l’impostazione di iniziative culturali, visite a monumenti e cantieri, la divulgazione di studi e ricerche oltre che l’istituzione 10 di una ricca biblioteca comprese una raccolta di disegni, fotografie, stampe, calchi e collezioni speciali. Non meno interessante l’ambito editoriale intrapreso con l’«Annuario», dal 1891 al 1929, insieme alla pubblicazione di alcune monografie sulle chiese romane, di opuscoli e libri, come l’inventario dei monumenti di Roma, un vero e proprio itinerario che registra e analizza quelle architetture e opere monumentali che si incontrano percorrendo le vie della città, vale a dire quelle memorie di valore storico e artistico, ignorate e sconosciute, che ancora si conservano nei quindici rioni dell’Urbe. Nel 1921, si aggiunge la rivista «Architettura e Arti Decorative», affidata ai soci Marcello Piacentini e Gustavo Giovannoni, che in breve tempo assume un ruolo fondamentale nella cultura specializzata del Novecento. La significativa attività intrapresa e la nobiltà degli obiettivi inducono presto i Cultori a estendere l’azione della Società in altre città italiane per collaborare con istituzioni nazionali interessate alla protezione dell’architettura e dei monumenti, come l’Associazione di Difesa di Firenze Antica (ADFA)20, fondata nel 1898 per favorire la tutela del patrimonio artistico fiorentino e per contrastare la ‘modernizzazione’ del centro storico della città. Una prospettiva di collaborazione sottolineata, con enfasi, dalla contessa Maria Ponti Pasolini che, in una memoria letta durante l’adunanza dell’8 giugno 1898, auspica la costituzione di altre società di protezione simili a quella romana per attivare un’unione, una rete di collaborazione intorno a un unico interesse, tutto italiano, impostato sul patrimonio artistico quale ricchezza pubblica e risorsa economica per il futuro21. Opera di collegamento messa in atto dai Cultori, alcuni anni dopo, tra 1921-1922, con l’Associazione Architetti e Cultori di Napoli e con l’Associazione degli Amatori e Cultori di Architettura di Bologna oltre che con la Federazione degli architetti italiani22. Numerosi e diversificati sono, quindi, gli interessi che, sintetizzando, spaziano: dalla conoscenza dell’architettura dei palazzi storici della città e delle chiese monumentali, come esemplificano i numerosi studi e rilievi promossi alla tutela e restauro degli edifici di ‘pregio’ (chiese di S. Saba, Ignazio Gavini; S. Maria in Cosmedin, Giovanni Battista Giovenale; S. Maria degli Angeli, Corrado Ricci; palazzo e torre degli Anguillara; chiostro di S. Paolo f.l.m.; Ara Pacis); dalle questioni archeologiche alla catalogazione dei manufatti cosiddetti ‘minori’ destinati alla demolizione nel momento di grande enfasi di riorganizzazione architettonica e urbana che segue l’Unità d’Italia; dalla progettazione di nuove sedi amministrative per la Capitale al dibattito, fin dal primo anno di fondazione del sodalizio, sull’istituzione e l’ordinamento delle scuole superiori di architettura; dalla tutela L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma. 1890-1930 degli interessi professionali all’organizzazione di concorsi pubblici, dedicati a giovani architetti esordienti. L’Associazione, infatti, con abilità e perspicacia di un gruppo riunito da obiettivi condivisi, è consapevole dell’importanza della formazione dei tecnici chiamati a intervenire sull’edilizia storica; durante le riunioni si discute mettendo in particolare evidenza l’inadeguatezza della preparazione degli architetti provenienti dalle accademie, preparati al disegno, alla conoscenza degli stili storici ma sprovvisti di basi tecnico-scientifiche. Il sodalizio contribuisce, in maniera sostanziale, alla riflessione e alla formazione di una nuova figura professionale preparata non solo su aspetti ingegneristici ma anche su problematiche artistiche, storiche e architettoniche proprio attraverso il sostegno dell’istituzione della Scuola di Architettura di Roma. Numerosi i progetti conservati nell’Archivio dell’AACAR, oggi patrimonio documentario del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura di Roma, di cui, per brevità, se ne possono ricordare solo alcuni: il progetto di Ghino Venturi per la riorganizzazione dell’aula consiliare in Campidoglio, 1923; tra le soluzioni per la collocazione delle attività ministeriali in nuovi edifici si segnala la proposta di Luigi Crociani per un palazzo da destinare alle Poste, Telegrafi e Telefonia Roma in piazza S. Silvestro, 1924; l’idea architettonica di Antonio Petrignani per l’ampliamento e la sistemazione del teatro Costanzi, 1927. Tra i temi di punta dell’Associazione rientra anche la questione del ‘verde’ cittadino e la ‘calda vicenda’ della Passeggiata archeologica, zona compresa tra Celio e Aventino, che rappresenta uno dei primi progetti di sistemazione urbana della città post-unitaria, con un grande coinvolgimento che comprende non solo aspetti archeologici ma anche paesaggistici; il dibattito impostato dal sodalizio è ben documentato dalle pagine dell’«Annuario» che, tra 1904-1910, dedica grande spazio all’argomento riportando pareri e contributi; viene quindi organizzata un’apposita commissione composta dai soci Amerigo Caravacci e Maria Ponti Pasolini per seguire le complesse vicende del programma e per scongiurare la demolizione d’importanti edifici del passato, la rimozione degli alberi esistenti e la realizzazione di larghi viali all’americana, elementi quest’ultimi di una ‘modernità’ che avrebbe alterato i caratteri del luogo23. La contessa , impegnata nei lavori, dona un album di fotografie, quale inedito mezzo espressivo di documentazione e di immediata diffusione culturale, dei luoghi più ‘pittoreschi’ e suggestivi dell’area destinata al progetto per la Zona monumentale di Roma, un contesto urbano in cui la vegetazione ha instaurato, nel corso dei secoli, con le rovine del passato un rapporto unico e inscindibile. Una passione della Pasolini per il verde, per il ‘pittoresco’, per ‘l’ambiente’ del monumento e per il ‘paesaggio’ testimoniata anche dalla pubblicazione, nel 1915, di un libro, Il giardino italiano24, primo approfondimento in Italia sul giardino formale, seguito solo nel 1924 dal volume di Luigi Dani25. L’opera, presentata nella sede dell’Associazione e donata ai soci del sodalizio, segnala la carenza nel nostro paese di studi sul tema e indica i principali lavori inglesi e tedeschi. Anche i confronti professionali suscitano l’interesse del sodalizio che intensifica le esposizioni sociali (nel 1897 e nel 1899, in occasione dell’inaugurazione delle nuove sedi dell’Associazione, e una mostra fotografica nel 1905 nel palazzetto di La Farnesina), la presenza nei congressi nazionali e internazionali26, le competizioni di architettura e la partecipazione ai concorsi (sistemazione di piazza Navona, 1908; case antisismiche nella Marsica, 1915; progetti per villini ad Anzio, 1921; chiese rurali, 1924; palazzo della Società delle Nazioni di Ginevra, 1926, con i progetti di Adamo Boari e dei gruppi Marcello Piacentini-Gaetano Rapisardi-Angiolo Mazzoni Del Grande, Carlo Broggi-Giuseppe Vaccaro; il faro dedicato a Cristoforo Colombo a Santo Domingo, 19291932, con la proposta di Ugo Ojetti). L’Associazione presenta all’Esposizione Universale romana del 191127, per la celebrazione del cinquantenario della nascita della Nazione, nella sede della Galleria Nazionale di Arte Moderna a Valle Giulia, alcuni progetti per la sistemazione e organizzazione del centro storico della città, rappresentati in otto grandi tele del pittore Umberto Amati: i restauri per S. Maria in Cosmedin e S. Saba; la definizione dell’area intorno al Foro Boario; il piano di Giovannoni per via dei Coronari e la proposta di riassetto della zona limitrofa alla torre delle Milizie. Lo spazio espositivo del sodalizio viene premiato per il suo allestimento, da una giuria internazionale, con una medaglia d’oro “quale riconoscimento della bella ed armonica decorazione della sala, per la importante opera ivi egregiamente rappresentata di studi, di restauri e di rilievi e per il complesso delle opere dei soci che vi sono raccolte”28. La Società prende parte anche a diverse rassegna artistiche, a Berlino nel 1891 dove presenta tre albums di fotografie delle opere dei soci ottenendo dalla giuria il diploma d’onore e la pubblicazione sulla rivista tedesca «Deustche Bauzeitung», fondata nel 186729; a Vienna nel 1894; ma è a Torino, nel 1896, che vengono esposti gli studi e i disegni relativi al restauro della chiesa di S. Maria in Cosmedin, progetto premiato (con 1.000 lire) per il rigore filologico e conservato, su proposta del sindaco della città, nel Museo Civico30; a Roma nel 1906 al II Congresso Internazionale d’Archeologia Cristiana31. Anche il tema dei teatri e delle nuove strutture per la rappresentazione trova spazio tra gli interessi dei Cultori, tanto da richiedere l’organizzazione di una mostra Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura - n.s. 5 (2021) 11 seguire le fasi di lavorazione del materiale fotografico riportando la data di consegna della scheda al fotografo, la data di ritiro e la data di consegna della foto all’editore. I primi due volumi, relativi alle opere romane, escono nel 1926 e nel 1927 per i tipi della Società italiana di Edizioni Artistiche Crudo, nel 1940 viene pubblicato il terzo e ultimo volume della collana, relativo al Lazio e al suburbio di Roma, edito dalla casa editrice Carlo Colombo. Le monografie sulle chiese di Roma nascono in seno all’attività della Commissione ministeriale per lo studio delle chiese medievali di Roma istituita da Pietro Fedele nel 1925 per proseguire l’attività già avviata dall’AACAR con lo scopo di promuovere indagini storiche, artistiche e costruttive affiancate, per quanto possibili, “da una serie di esami sul monumento a mezzo di semplici tasti o di escavazioni anche provocando o dirigendo ricomposizioni o restauri”22. Questi studi di carattere multidisciplinare ebbero come esito la pubblicazione di due soli volumi rispetto ai tanti indicati da Giovannoni in un elenco manoscritto delle “Monografie in corso di preparazione”23: l’opera su S. Agata dei Goti (1924), che raccoglie i saggi di più autori (Ch. Hülsen, C. Cecchelli, G. Giovannoni, U. Monneret de Villard, A. Muñoz) e il libro di Giovan Battista Giovenale sulla chiesa di S. Maria in Cosmedin (1927), ricondotta allo stato primitivo alla fine dell’Ottocento24. A queste si aggiunge il volume di Christian Huelsen Le Chiese di Roma nel Medio Evo. Cataloghi ed appunti, edito dalla casa editrice Leo S. Olschki nel 1927, che, come scrive l’autore, avrebbe dovuto essere il primo della collana, infatti “l’indole generale (dell’opera) è determinata dal fatto ch’essa forma un volume d’introduzione per la serie di monografie sulle chiese di Roma iniziata dall’«Associazione fra i cultori di architettura»: mi sono astenuto perciò dal ragionare di architettura e di arte […]. Il mio compito è stato invece, storico e topografico: verificare le forme genuine dei nomi e stabilire per quanto possibile con esattezza il sito dei singoli santuari” accompagnando ogni articolo con note bibliografiche25. Accanto alle monografie l’Associazione cura la pubblicazione di studi, relazioni, cataloghi (alcuni editi in serie numerata)26. Dopo la conferenza di Charles Buls sull’estetica della città, tenuta a Roma, in Campidoglio, il 14 gennaio 1902, su invito del Sindaco, principe Prospero Colonna, l’Associazione Artistica pubblica la traduzione italiana dell’Estetique de Ville (1894) curata da Maria Ponti Pasolini. L’opuscolo è preceduto da una prefazione, dettata dallo stesso autore, che riassume i contenuti del suo discorso romano, in cui affronta alcuni dei problemi edilizi della capitale applicando i suoi principi 24 sul rinnovamento urbano, volto alla conservazione e al rispetto della città antica senza con ciò condannarla alla immobilità, per far questo occorre dunque studiare le necessarie trasformazioni con criteri speciali considerando gli aspetti tecnici ma anche quelli artistici ed estetici27. Nel 1915 la questione urbana viene affrontata da Marcello Piacentini nel volume Sulla conservazione e sullo sviluppo della città moderna. L’autore dimostra la possibilità e la necessità di lasciare “la città vecchia così come si trova” e di sviluppare “altrove la città nuova” riferendosi in chiusura alla conferenza di Charles Buls. Si tratta di uno studio che Giovannoni definisce fondamentale nel suo articolo sulla sistemazione edilizia della vecchia Roma (1915), illustrato con le vedute prospettiche di Piacentini, Fasolo e dello stesso Giovannoni28. Tra gli ambiti di interesse dell’Associazione Artistica rientra anche la questione del verde e della flora con particolare riferimento ai giardini, alla sistemazione delle rovine e al paesaggio, il 18 maggio 1914 viene nominata la Commissione sul giardino29 e l’anno successivo viene presentato ai soci il volume di Maria Ponti Pasolini intitolato Il giardino italiano, un testo che “chiaramente e genialmente determina le ragioni positive e le vere caratteristiche del bel sistema italiano di composizione in quella che fu e deve tornare una vera arte, l’arte dei giardini”30. Il libro, che apre in Italia un nuovo filone editoriale anticipato all’estero da autori inglesi, statunitensi e tedeschi – come Maria Louise Gothein e Edith Wharton alle quali Ponti Pasolini fa esplicito richiamo – intende “ricordare il giardino italiano nel momento in cui giunse alla sua perfezione. Ma soprattutto […] fermare il concetto, che il giardino italiano presenta uno speciale interesse per il suo valore pratico, per i criteri che lo ispirano, criteri che anche oggi in condizioni tanto diverse possono essere adottati per i nostri giardini”31. Nel 1925 la contessa Pasolini ricorda l’invito rivolto al Municipio dalla stampa romana affinché l’Amministrazione comunale sistemasse “a giardino all’italiana gli spazi nuovi acquisiti per dare aria e verdura ai diversi quartieri della città”32. La biblioteca L’istituzione di una biblioteca “nella quale, oltre le principali opere e periodici siano raccolti disegni originali, fotografie, stampe, calchi, collezioni speciali e quanto altro può giovare allo studio dell’architettura” (Statuto, art. 2, punto f )33 fa parte degli scopi perseguiti dall’Associazione fin dalle sue origini; pertanto tra le ca- L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma. 1890-1930 riche sociali è prevista quella del bibliotecario, nominato con cadenza annuale dall’assemblea ordinaria per gestire la distribuzione, conservazione e catalogazione dei libri e delle collezioni (Statuto, art. 33)34. La formazione del nucleo storico delle raccolte, costituito dalle pubblicazioni sociali e dalle acquisizioni per dono, scambio o acquisto, si può ricostruire attraverso il Registro delle nuove accessioni (ante 1906-1931)35 e le pagine dei periodici sociali (l’«Annuario« e «Atti e Notizie») che, dal 1906, riportano l’elenco delle opere pervenute alla biblioteca. Di particolare interesse sono le raccolte fotografiche come le fotografie del restauro de la Moschea di Cordoba, dono di Ricardo Velázquez Bosco direttore dei restauri, gli album di Maria Ponti Pasolini sull’architettura minore e le lastre fotografiche lasciate all’Associazione da Leonardo Paterna Baldizzi e dalla contessa Pasolini. Note 16) G. Giovannoni, E. Negri, Architettura e Arti decorative. Rivista d’arte e di storia, 1920, ACSSAr, GG, b. 43, fasc. 6. 17) Associazione Artistica 1908-1912, p. III. 18) Memorie storico-artistiche di Roma I - Casa Stampa, Archivio Storico Capitolino, Archivio fotografico-Servizi Pubblici, Infrastrutture, Viabilità, 597-612. 19) Prima biennale romana 1921, p. 201; Lancellotti 1921, p. 59. 20) Pasolini Ponti 1921. 21) Architettura minore 1926, pp. 10-11. 22) Nota manoscritta di G. Giovannoni, ACSSAr, AACAR, b. 6, fasc. 31. 23) Ibidem. 24) Caperna 2005; Giovenale 1895. 25) Huelsen 1927, p. LXIV. 26) Buls 1903; Wille 1904; Associazione artistica 1905; Goodyear 1905; L’Associazione artistica 1906; Relazione dell’VIII Congresso 1909. 27) Galassi 1902; Buls 1903. 28) Giovannoni 1915; Piacentini 1916. 29) Elenco delle Commissioni 1889-1927, ACSSAr, AACAR, b. 4, fasc. 24. 30) Turco 2016a, p. 187. 31) Pasolini Ponti, 1905, p. 2. Sulla riscoperta del giardino italiano agli inizi del Novecento confronta Bencivenni 2006, pp. 1062-1072. 1) R. Ojetti, G. Magni, G. B. Giovenale, Resoconto morale dell’anno 1890, in Annuario 1891, pp. 19-28: 24. 2) G. B. Giovenale, Rendiconto morale dell’anno 1893, in Annuario 1894, pp. 3-17: 12. 3) G. B. Giovenale, Rendiconto morale del 1899, in Annuario 1901, pp. 28-32: 29. 4) Kambo 1909; Zippel 1910; Barluzzi 1910. 5) Per il foglio «Atti e Notizie» confronta Archivio del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura (d’ora in poi ACSSAr), AACAR, b. 5; GG, b. 43. 6) G. Giovannoni, Resoconto morale per l’anno 1914, in Annuario 1916, pp. 31-44: 32-33. 7) Ibidem. 8) Manifesto […], [1916], ACSSAr, GG, b. 43, fasc. 6, il documento è citato in Bertolaccini 2019, nel suo contributo l’autrice ripercorre la storia della rivista «Architettura e Arti Decorative». 9) Ibidem. 10) G. Giovannoni, E. Negri, Architettura e Arti decorative. Rivista d’arte e di storia, 1920, ACSSAr, GG, b. 43, fasc. 6, il documento è citato in Bertolaccini 2019. 11) Ibidem. 12) Bertolaccini 2019, p. 152. 13) Lettera inviata da U. Ojetti a G. Giovannoni, 17 settembre 1926, ACSSAr, GG, b. 43, fasc. 6, il documento è citato in Bertolaccini 2019, p. 156. 14) Lettera inviata da U. Ojetti a G. Giovannoni, s.d., ACSSAr, GG, b. 43, fasc. 6, il documento è citato in Bertolaccini 2019, p. 158. 15) Ivi, p. 160. 32) Pasolini Ponti 1925, p. 7. 33) Statuto approvato dall’assemblea dell’AACAR nella seduta del 18 febbraio 1890, art. 2, punto f (Statuto 1891, p. 9). 34) Statuto approvato dall’assemblea dell’AACAR nella seduta del 18 febbraio 1890, art. 33 (Statuto 1891, p. 15). 35) Registro delle acquisizioni della biblioteca (ante 1906-1931), ACSSAr, CS, b. 50, fasc. 263. Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura - n.s. 5 (2021) 25 Fig. 1 - Statuto dell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura, 18 febbraio 1890, articolo 2: “L’Associazione ha lo scopo di promuovere lo studio e rialzare il prestigio dell’architettura, prima fra le arti belle” (da Statuto 1891, pp. 9-18). Fig. 2 - Ernst Steinmann, attestato di nomina di Socio Onorario dell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura, Roma, 22 giugno 1927 (Bibliotheca Hertziana bhim00020370.tif ). Fig. 3 - Escursione dei soci all’area archeologica di Ostia Antica, fotografia scattata sulla scalinata, ancora in costruzione, del Tempio di Vulcano (Capitolium), s. d. [ma 1902-1903]; la visita viene illustrata dal socio professore Luigi Borsari, direttore degli scavi, accompagnato dal direttore generale delle Antichità e Belle Arti, Carlo Fiorilli (GG, b. 42, fasc. 363). 26 L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma. 1890-1930 Fig. 4 - Maria Ponti Pasolini, lettera di ringraziamento, inviata da Imola, a Edgardo Negri, presidente dell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura, 22 giugno 1927 (AACAR, 1/7, Assemblee passate 1927-1928). Fig. 5 - Henriette Hertz, ritratto, disegnatore Ernst Meister, 1873 (Bibliotheca Hertziana U.Pl. D 2220r). Fig. 6 - Invito dell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura alla conferenza dell’archeologo e socio Giacomo Boni, Et in Arcadia Ego, tenuta presso l’Antiquarium forense, s. d. [ma 29 novembre 1914] (AACAR, b. 5, fasc. 343, Corrispondenza). La conferenza si svolge pochi giorni dopo la firma del contratto di locazione per la nuova sede di palazzo Altieri, in via degli Astalli 19. Fig. 7 - Invito dell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura e dell’Associazione Archeologica Romana, alla conferenza dell’archeologo e socio Guido Calza, Gli Scavi di Ostia e l’opera di Dante Vaglieri, 24 gennaio 1915, tenuta presso la sede di palazzo Altieri in via degli Astalli 19 (AACAR, b. 5, fasc. 343, Corrispondenza). Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura - n.s. 5 (2021) 27 Fig. 8 - Le cariche sociali dell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura dal 1891 al 1908 (AACAR, b. 1, fasc. 4, f. 1). 28 L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma. 1890-1930 Ernesto Basile (1857-1932) Carlo Busiri (1856-1925) Giovanni Battista Giovenale (1849-1934) Gaetano Koch (1849-1910) Giulio Magni (1859-1930) Manfredo E. Manfredi (1859-1927) Raffaele Ojetti Boncompagni (1845-1924) Pio Piacentini (1846-1928) Giuseppe Sacconi (1854-1905) Guglielmo Calderini (1837-1913) Maria Ponti Pasolini (1856-1938) Giacomo Boni (1859-1925) Fig. 9 -- Ritratti di alcuni fra i soci fondatori, effettivi, aggregati e azionisti d’incoraggiamento dell’AACAR. Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura - n.s. 5 (2021) 29 Fig. 10 - Le cariche sociali dell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura dal 1909 al 1925 (AACAR, b. 1, fasc. 4, f. 2). 30 L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma. 1890-1930 Fig. 11 a, b - Inventario dei Monumenti di Roma, palazzetto del cardinale Bessarione, Emilio Retrosi: a) prospetto su via di Porta di S. Sebastiano; b) la loggia prima del restauro (AACAR, b. Inventario dei monumenti di Roma Parte I, fasc. 38, Roma s. e., 1908-1912). Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura - n.s. 5 (2021) 31 Tav. XV - Roma, casa Bonadies e piazza di Ponte Sant’Angelo, “Studi di Restauro. Pianta del loggiato superiore”, 1911, tempera su tela, 155 x 100 (CS, c. 4, 15). Tav. XVI - Roma, “Casa presso Ponte S. Angelo”, prospettiva esterna, Umberto Amati, 1911, tempera su tela, 155 x 220 (CS, c. 4, 16). 216 L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma. 1890-1930 Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura - n.s. 5 (2021) 217 BIBLIOGRAFIA Accorsi 2016: M. L. Accorsi, L’archivio e la biblioteca del CSSAr. Guida alla consultazione dei monumenti e descrizione del patrimonio librario, in M. Docci, M. G. Turco (a cura di), La Casa dei Crescenzi. Storia e restauri, in «Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura», n. u., 45-52, 2008-2015, Gangemi editore, Roma 2016, pp. 199-210. Albright ET ALIUM 1985: H. M. Albright, as told to R. Cahn, The birth of the National Park Service. The founding years, 191333, Howe Brothers, Salt Lake City (Utah) 1985. Anonimo 1907: Anonimo, Sul progetto di Legge per l’Istituzione di Scuole Superiori di Architettura, Stab. Michele Cambella, Napoli 1907. Annuario 1891: Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura Roma, «Annuario MDCCCXCI», I, Tipografia Fratelli Centenari, Roma 1891. Annuario 1892: Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura Roma, «Annuario MDCCCXCII», II, Tipografia Fratelli Centenari, Roma 1891. Annuario 1893: Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura Roma, «Annuario MDCCCXCIII», III, Roma, Tipografia Fratelli Centenari, Roma 1893. Annuario 1894: Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura Roma, «Annuario MDCCCXCIV», IV, Roma, Tipografia Fratelli Centenari, Roma 1894. Annuario 1895: Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura Roma, «Annuario MDCCCXCV», V, Tipografia Vincenzo Biccheri, Roma 1895. Annuario 1896: Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura Roma, «Annuario MDCCCXCVI», VI, Tipografia delle Mantellate, Roma 1896. Annuario 1901: Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura Roma, «Annuario dall’anno VII-MDCCCXCVII all’anno XI-MCMI», Tipografia Vincenzo Biccheri, Roma 1901. Annuario 1902: Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura Roma, «Annuario MCMII», Tipografia Capitolina - D. Battarelli, Roma 1902. Annuario 1904: Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura Roma, «Annuario MCMIII-MCMIV», Tipografia Capitolina - D. Battarelli, Roma 1904. Annuario 1906: Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura Roma, «Annuario MCMV-MCMVI», Tipografia Capitolina - D. Battarelli, Roma 1906. Annuario 1908: Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura Roma, «Annuario MCMVI-MCMVII», Stabilimento Tipografico della Società Editrice Laziale, Roma 1908. Annuario 1910: Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura Roma, «Annuario MCMVIII-MCMIX», Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., Roma 1910. 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In this field, main figure was Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura (AACAR). The Society was established on 23 January 1890, on the initiative promoted by the architect Giovanni Battista Giovenale and a group of artists, architects, and men of letters, called “Amici dei Monumenti”, interested in the under-way transformation of Rome and in the conservation of its monuments. The paper focuses on the activities carried on by the Society, namely on the work by major figures playing a decisive role during the late nineteenth century and the first decades of the following century. In this regard, it is worth mentioning the series of projects by Gustavo Giovannoni, Marcello Piacentini, Antonio Muñoz, Giacomo Boni, Maria Ponti Pasolini, as those by many other architects joining AACAR. Approaching the question in a free and democratic way, main aim of the Society was the promotion of the “benevolence” and the “prestige” of Architecture, in all its many facets, as well as the professional reputation and prestige of the architects. Interests concerned urbanism, restoration of monuments, architecture, aesthetics, preservation of historic centres, as well as educational and professional issues. The involvement in the debate regarding the city was extensive, as “Annuario”, from 1891 to 1929, clearly reveals. AACAR graphic and photographic documentation is currently preserved at the Centro Studi di Storia dell’Architettura in Rome, Casa dei Crescenzi. The work of the Commissions regarding the care of built heritage Maria Vitiello The Study Commissions within the Society represented a form of democratization about the care of the artistic heritage of Rome. The aim was for the members to feel personally involved, following each one flair, in spreading historical knowledge of the great cultural, artistic, and architectural heritage of the city. It is worth mentioning as the foundation of the Society occurred during a peculiar historical moment, namely the transformation of Rome into the capital city of the new kingdom of Italy; this event imparted to the pre-existing urban system a strong dynamic impulse in transforming the inner area, and residential expansion lines. So, the Commissions were called to monitor these transformations, especially about the conservation of the cultural heritage, threatened by the new structures put forward by urban planning. The urban planning schemes proposed were suggesting large areas to be divided into lots for residential buildings and heavy demolition in the historical centre. These works were partially specified by the town-planning schemes published in 1873 and 1883, then increased in the following years. Since 1891, many Commissions were appointed, some permanent (such as the one for the study of ancient districts artistic heritage), some temporary, especially dedicated to restoration issues (such as the study and restoration of the Roman basilicas). Among the temporary Commissions, the ones appointed for the definition of the architect as a professional figure – and consequently, of the schools of architecture – for the promotion of exhibitions, publications, and dissemination of study and research carried on by members, are to be mentioned. Between 1920 and 1932, a variety of interests regarding the multiple functional issues, requested by the twentieth-century city of the beginning of the century, emerges. So, the versatility of interests showed by the Society was advancing to the detriment of the collegial dimension and the shared studies conducted by the Commissions, that seems to be lost. Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura - n.s. 5 (2021) 229 The promotion of the architectural culture: exhibitions, congresses, conferences, competitions Fabrizio Di Marco The paper briefly analyses the activity carried on by AACAR regarding the diffusion and the development of the architectural culture in Rome – and later in Italy – between the nineteenth and twentieth centuries, focusing on exhibitions, congresses, conferences, and – during the post-war period – on design competitions. After the significant outcome accomplished on the occasion of the International Exhibition held on 1911, when AACAR presented a summa of two decades of work (including restorations, urban planning, studies on monuments and re-evaluation of minor architecture), a new phase begun, looking at design competitions, periodically advertised on the journal “Architettura e Arti Decorative”, starting from 1921. The magazine reports announcements and results of both competitions reserved for the members, and those ran on behalf of public and private institutions – mostly concerning new buildings located in districts under construction, according to the town-planning scheme compiled by Sanjust – where future major figures of the architectural scene of Rome of the thirties emerge, among others Del Debbio, De Renzi, Morpurgo, Aschieri, Vaccaro. AACAR editorial activity Maria Letizia Accorsi The contribution traces the publishing activity carried on by AACAR, committed to disseminating studies and aspirations of the Society, editing both journals and “special studies”, including extensive data and illustrations. Main aim is representing the various trends of the contemporary artistic production in the fields of architecture and decorative arts, historical-artistic studies of monuments, restoration works, urban issues, and greenery, especially gardens, ruins, and landscape, considering ‘old’ and ‘new’ as “harmonic and congenial manifestations of a single energy” rather than “antithetical terms”. At the same time, the Society was working on the formation of a library “in which, besides the main books and journals, original drawings, photographs, prints, casts, special collections and anything else useful to the study of architecture can be collected”. In 1931 the library was including 1.600 units; even if today many works are missing, the original collection can be reconstructed consulting the register of acquisitions, reporting gifts, exchanges and purchases. The history of architecture: Antiquity and Middle ages, Renaissance and Baroque Method matters. AACAR and the study of monuments Giorgio Rocco “Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura”, as evidenced by its statute, was primarily involved in the study of architectural monuments as a main task. So, since the early years, the methodological matter was crucial, major focus in the historical-architectural discipline context. The commission to study the basilica of S. Maria in Cosmedin in Rome offered the Society the opportunity to try out the procedures developed during the meetings and debates within AACAR. The choice of constituting a multidisciplinary research group, integrating the architectural study with archaeological excavation, and focusing the whole investigation process regarding the monument on scientific rigour, highlights the strongly anticipatory character of the intervention, as well as similarities with the modern research methodology. On the other hand, the method matter was recurring, over the years, during the Society’s life and, considering the studies by Giovannoni, appearing central in the context of the methodological question related to the History of Architecture. The scholar’s commitment to the subject will go beyond AACAR, up to the foundation of “Centro di Studi per la Storia dell’Architettura”, rising again from the ashes of that prestigious Society, revealing in its name the will to carry out a virtuous process begun half a century earlier. 230 L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma. 1890-1930 Historiography between research and criticism. Studies on architecture of modern age Cettina Lenza The contribution aims at briefly summarizing the studies dedicated by “Cultori” to modern age architecture. So, the contributions appeared were identified, including official publications by the Society – or connected to it – as well as conferences and initiatives announced in «Annuari», and contributions attributable to scholars joining AACAR, as effective members or aggregates. Moreover, two distinct keys to an understanding of the question were selected. The first concerns the prevailing militant character of the contributions, oriented towards the programmatic purposes of the Society, namely knowledge, illustration and, above all, the protection of the heritage of art and history of Italy, especially of Rome, at that moment threatened by urban transformations. The second one refers to the re-evaluation of some neglected periods of the history of architecture, such as Baroque, once more including possible operational repercussions, both in the field of restoration and the design of ‘new’ architectures. The History for the project. Studying the minor architecture Augusto Roca De Amicis The essay aims at clarifying the reason of a renewed interest in minor architecture, involving AACAR, by examining some relevant publications. Among these, the inventory of monuments in Rome (1908-1912) and the two volumes on minor architecture in Italy (1926-1927); these works clarify both limits and scope of the research. So clearly emerges that minor architecture was intended – considering many ambiguities connected to the term – as a connection offered by the city in counterpointing monuments and functional buildings, seen by the young generation of architects as autonomous and traditional responses to the new international functionalism. This new view was mirrored in evaluating the Roman monumental heritage described in the inventory, characterized by the continuity of the fronts, and by the free manner in combining “styles”, not following pre-established hierarchies; an innovative and updated approach to European experiences emerges, findings its limit in the very easy submissiveness to the demolitions in progress, starting from the destruction around the Capitoline Hill. The contribution draws a close mentioning the impact of these research on architectural politics, revealing at times a ‘weak’ but significant moment between two phases of monumentalism: the historicist and the rationalist one, connected to the new regime. Restoration of Monuments. Initiatives carried on by AACAR during its first twenty years “Promoting studies and protecting monuments” Marina Docci, Daniela Esposito, Claudio Varagnoli Aiming at “promoting studies and improving the prestige of Architecture, first among fine arts”, Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura (AACAR), since its establishment, was devoted to monuments study, protection, and conservation. As a matter of fact, one of the first permanent committee, established in 1890, oversaw the protection of the monuments in Rome and its province. Main intent was to avoid – as far as possible – the destruction of some not well-known buildings, but significant for art and history; in case the demolitions were to be realized, AACAR proposed to provide studies and surveys to preserve memories. The paper focuses on the first study undertaken by the committee members concerning, as known, S. Maria in Cosmedin: actually, when established the AACAR was tasked with studying and planning the restoration of the basilica, from Paolo Boselli, Minister of Public Education. The work carried out by the Committee, from 1891 to 1893, was emblematic and representative of a method, and is to be intended as a model, an authentic expression of the employed scientific process. Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura - n.s. 5 (2021) 231 “One of the only remain of a Medieval house in Rome”. The study of the Anguillara tower (1892-1896) Marina Docci The first programme proposed by the “Commissione dei Rioni”, in 1892, included the study of all known medieval houses, especially in the district of Trastevere, and of five fortified complexes, as the Anguillara tower and palace. The Anguillara complex in Trastevere had been in a state of decay for years, and the town-planning scheme compiled in 1873, and the following one compiled in 1883, required wide changes and the tower demolition to allow the construction of Viale del Re. Therefore, since 1892, the members were involved in the protection of the fortification remains and, carrying out a study and an in-depth survey, discovered a second medieval tower, never hypothesized before. The essay focuses on the role played by the Cultori, in particular on the crucial contribution by Rodolfo Kanzler, architect and archaeologist – disciple of Giovan Battista De Rossi – to whom the survey and the final report regarding the study are attributable. “Under the exclusive oversight of Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura”. Study and restoration project of S. Saba church (1897-1910) Daniela Esposito Drawings and documents preserved at Centro di Studi per la Storia dell’Architettura archive include studies and plans regarding the restoration of S. Saba church, located on the Aventine Hill in Rome. The survey conducted before the restoration works illustrates a plan and some sections of the church, after the archaeological excavations supervised by Mariano E. Cannizzaro, from 1900. Other drawings describe the church after the restoration works. The restoration outcome represents an expression of the cultural scene of the early twentieth century, regarding architecture. In the frame of an historical approach to pre-existing buildings, the philological process employed is attentive to the construction phases sequence and aimed at recognizing the original state of the monuments. The city and its features Urban issues, dialectic between development and protection Maria Piera Sette Analysing the archival documents conserved at Centro di Studi per la Storia dell’Architettura, illustrating the scene of the major architectural tasks carried out in Rome between the end of the nineteenth century and the beginning of the twentieth was possible. At that moment, the general principles unanimously shared in Europe were variously interpreted, on one hand, authorizing ‘innovative’ interventions on the ancient city, on the other hand, highlighting a direction, although not rigorously conservative, showing prudence and operational caution. These ideas were developed in many projects drawn up within Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura (AACAR) participating the Expo (Esposizione Universale), in 1911, showing an extensive review of the work and of the professional activity of its members. Projects, surveys, and studies regarding the city of Rome were connected to its role as a Capital and based on the forecasts of the town-planning scheme designing the future city. Moreover, analysing the documents clearly reveals those years as fruitful regarding the development of urban environment issues. The mentioned themes were pressing a wider involvement in the debate, allowing a critical comparison to be related with architectural, urban, and restorative principles of the moment, in continuous, progressive evolution. For Rome the capital: variety of projects Simona Benedetti Considering the context of the urban expansion and transformation of the city of Rome, between the late nineteenth century and the first thirty years of the twentieth century, when the members joining Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura (AACAR) played a main role, the contribution focuses on some of the most important urban projects carried out during the early decades of the twentieth century, revealing a significant urban quality, a peculiar characteristic of that period. This quality was developed by the operational expression based on variety, alternation, diversity, multiplicity, variation, plurality, organicity, at different scales: designing a road network with different widths, introducing squares and 232 L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma. 1890-1930 green areas, organizing plots, planning various building types, looking at the diversified interventions to be carried on for the expansion of the city of Rome. These characteristics are not fortuitous but a base in elaborating urban plans; they emerge in many writings and reports, both in «Annuari» disclosing the activity carried on by AACAR, and in some writings by main figures influencing the urban politics of that time. The contribution focuses on the most emblematic districts: piazza d’ArmiFlaminio, garden-cities Aniene and Garbatella, Ostia Nuova settlement. Architecture teaching in Italy, and the Scuola superiore di Architettura From the Regio Istituto di Belle Arti to the Scuola superiore di Architettura of Rome. Regulations and early programs, 1873-1915 Piero Cimbolli Spagnesi The contribution deals with the foundation of the Scuola superiore di Architettura di Roma in 1914, examined in the light of the regulation about the teaching of Architecture in Italy between the end of the nineteenth century and the beginning of the twentieth. With this aim, it has been highlighted the sequence of the related laws and legislative decrees, as well as the succession of events which led a large group of professionals, professors, and public officials to radically transform the teaching, starting from a defined didactic program. Moreover, it has been explained why the foundation date of the School is currently considered to be 1919 – that is to say, after the First World War – and not before, as it actually happened. Additionally, it has been examined in detail the first didactic program expressly developed for the occasion and used afterwards as a base for the definitive one. The drawings of the Centro Studi per la Storia dell’Architettura and the foundation of the Scuola Superiore di Architettura. Marina Magnani Cianetti The drawings preserved at Centro Studi per la Storia dell’Architettura, made during the end of nineteenth century and the first thirty years of the twentieth century, show and illustrate a great cultural development: they are more pragmatic and realistic than those of previous times, and more conformed to modernization. They reveal a transversal and chronological comparison among didactics of training institutes, public administration demands and professional activity. In Rome, the cultural guidelines of this radical change came from Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura (AACAR), as indicated by the Regio Istituto di Belle Arti and by the Scuola superiore per gli Ingegneri La Sapienza, giving courses on architecture, drawing and technical-scientific subjects. The quality of the drawings constituted a significant value for architectural and urban projects, looking at the knowledge of archaeological structures and ancient monuments. The drawings illustrate plans, perspectives, sections, axonometries; going beyond a “pictorial” element, by the use of colour – usually watercolour, sometimes coloured pencils – drawing became a graphic device to effectively describe architecture, archaeological discovery and /or to reveal adherence to reality. Examining this group of graphics reveals the long cultural, political, and didactic process carried out by the Scuola superiore di Architettura di Roma about the training of professional “architects”, finally distinct from academy artists, and from engineers trained at Scuola superiore per gli Ingegneri. The school and the schools. The new training curricula for architects during the Fascist regime Fabio Mangone During the Fascist regime, the foundation of five new Schools of Architecture (Venice, Florence, Naples, Turin, Milan), in addition to the newly established one in Rome, represented the outcome of a long and controversial process, that lasted half a century. Among the proposals and bills, which were not implemented, the issues at stake were many. Among them, two had a special weight: firstly, which were the cities and, in those cities, which among the already existing educational institutions were more suitable to be the seat of the new architecture curricula; secondly, which overall system should be adopted, if one in which all the schools variously located on the territory should have equal dignity and possibly could have specific characterization, or, conversely, one in which the school of the capital should have a predominant role, constituting a model for the other ones. Among all, Naples school would be the one most directly influenced by Rome. Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura - n.s. 5 (2021) 233 Finito di stampare nel mese di settembre 2022