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Diritto e linguaggio

Il presente volume raccoglie gli atti del Convegno “Diritto e linguaggio: il prestito semantico tra le lingue naturali e i diritti vigenti in una prospettiva filosofico-sociologica e informatico-giuridica”, tenutosi presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche Cesare Beccaria dell’Università di Milano, il 12 e 13 dicembre 2014. Alcuni saggi del volume riproducono le relazioni presentate al Convegno (si tratta dei seguenti contributi: L’analisi semantica come strumento per l’argomentazione giuridica; Mimesi istituzionale come integrazione concettuale: una interpretazione del prestito semantico nel contesto giuridico; Linguaggio del diritto e informatica giuridica; Le modalità di ricerca nelle banche di dati giuridiche (tra linguaggio utilizzato e possibilità predittive)). Gli altri saggi sono frutto di interventi di partecipanti al Convegno e, per quanto concerne i curatori, rappresentano un primo esito di un progetto di ricerca avviato nel 2014 volto ad approfondire il tema dei rapporti semiotici tra linguaggio ordinario e linguaggio giuridico e, in particolare, avente l’obiettivo di analizzare il fondamento, la funzione e la struttura, nonché la estensione e i limiti del prestito semantico sussistente tra lingue naturali e discorsi giuridici. [...] Sul punto, ci piace richiamare le parole di John Austin nel suo celebre paper “A Plea for Excuses” (in «Proceedings of the Aristotelian Society», New Series, Vol. 57, 1956-1957, pp. 1-30): Then, for the Last Word. Certainly ordinary language has no claim to be the last word, if there is such a thing. It embodies, indeed, something better than the metaphysics of the Stone Age, namely, as was said, the inherited experience and acumen of many generations of men. But then, that acumen has been concentrated primarily upon the practical business of life. If a distinction works well for practical purposes in ordinary life (no mean feat, for even ordinary life is full of hard cases), then there is sure to be something in it, it will not mark nothing: yet this is likely enough to be not the best way of arranging things if our interests are more extensive or intellectual than the ordinary. And again, that experience has been derived only from the sources available to ordinary men throughout most of civilized history: it has not been fed from the resources of the microscope and its successors. And it must be added too, that superstition and error and fantasy of all kinds do become incorporated in ordinary language and even sometimes stand up to the survival test (only, when they do, why should we not detect it?). Certainly, then, ordinary language is not the last word: in principle it can everywhere be supplemented and improved upon and superseded. Only remember, it is the first word.

Diritto e linguaggio Il prestito semantico tra le lingue naturali e i diritti vigenti in una prospettiva ilosoico e informatico-giuridica a cura di Pierluigi Perri e Silvia Zorzetto Atti del Convegno 12-13 dicembre 2014 Dipartimento di Scienze Giuridiche «Cesare Beccaria» Università di Milano vai alla scheda del libro su www.edizioniets.com www.edizioniets.com Questo volume è stato pubblicato con il contributo dell’Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Giuridiche “Cesare Beccaria” © Copyright 2015 EDIZIONI ETS Piazza Carrara, 16-19, I-56126 Pisa [email protected] www.edizioniets.com Distribuzione Messaggerie Libri SPA Sede legale: via G. Verdi 8 - 20090 Assago (MI) Promozione PDE PROMOZIONE SRL via Zago 2/2 - 40128 Bologna ISBN 978-884674446-3 INDICE Nota dei curatori Il linguaggio informatico-giuridico tra ilosoia del diritto e usi giudiziari Pierluigi Perri 11 15 15 1. Introduzione 2. Un esempio di utilizzo di termini tecnico-informatici nelle sentenze dei giudici 16 3. Conclusioni: dalla certezza del linguaggio giuridico alla vaghezza della googlization 22 Bibliograia 24 Diritto, linguaggio e dintorni Claudio Luzzati 1. Excusatio non petita 2. Savigny e Nencioni 3. La “svolta” 4. Gli ultimi sviluppi: la dimensione pragmatico-discorsiva 5. Una conclusione aperta Bibliograia 27 27 28 32 36 40 42 Diritto, linguaggio e “sistema”: a proposito di Hobbes e Leibniz Giovanni Bombelli 47 1. Diritto-linguaggio: prolegomeni secenteschi 2. L’impianto hobbesiano: imperativismo, apparato logico-linguistico e “sistema” normativo 3. Mathesis leibniziana e diritto 4. “Sistema”, modello, proiezioni. Verso una geometria juris? Bibliograia L’analisi semantica come strumento per l’argomentazione giuridica Sara Greco 47 52 59 65 68 71 8 Diritto e linguaggio 1. Introduzione: le funzioni dell’analisi semantica per l’argomentazione 2. Una premessa teorica e metodologica: la Teoria della congruità 3. Funzioni dell’analisi semantica: esempliicazioni 4. Conclusioni Bibliograia Annesso 1: Convenzioni di trascrizione Senso comune, intuizioni linguistiche e argomenti giuridici Silvia Zorzetto 1. Dizionario, senso comune e logica della decisione 2. Diritto vigente e “lingua naturale viva” 3. Grammatica e semantica 4. L’amministrazione dei signiicati da parte del diritto Bibliograia Mimesi istituzionale come integrazione concettuale: una interpretazione del prestito semantico nel contesto giuridico Corrado Roversi 1. Introduzione 2. Regole costitutive in una prospettiva pragmatica 3. Mimesi istituzionale 4. Integrazione concettuale Bibliograia La stanza cinese, i database, l’esperto Persio Tincani 1. La stanza cinese 2. La stanza spezzina 3. Che cosa ci aspettiamo dal database 4. L’inevitabilità della mediazione dell’esperto Bibliograia L’informatica nell’amministrazione del linguaggio giuridico Gianmarco Gometz 1. L’“amministrazione” del linguaggio giuridico 2. L’iper-specializzazione del linguaggio giuridico 3. Il ruolo dell’informatica giuridica documentaria Bibliograia 71 73 75 85 86 88 89 89 93 97 101 107 109 109 111 119 123 126 129 129 131 136 142 147 149 149 154 160 164 Indice Linguaggio del diritto e informatica giuridica Giancarlo Taddei Elmi 1. Interferenza tra linguaggio e diritto 2. Interferenza tra Informatica e Diritto 3. Interferenza tra linguaggio, informatica e diritto Bibliograia 9 167 167 172 175 188 Le modalità di ricerca nelle banche di dati giuridiche (tra linguaggio utilizzato e possibilità predittive) Giovanni Ziccardi 191 1. Il rapporto tra Legal Information Retrieval (LIR) e informatica giuridica 191 2. L’evoluzione del LIR 193 3. Afinamento del linguaggio di ricerca e possibilità di previsione 196 4. Un esperimento sul linguaggio di ricerca: un progetto concreto e alcuni esempi 199 5. Conclusioni 203 Bibliograia 205 Gli autori 207 NOTA DEI CURATORI Il presente volume raccoglie gli atti del Convegno “Diritto e linguaggio: il prestito semantico tra le lingue naturali e i diritti vigenti in una prospettiva ilosoico-sociologica e informatico-giuridica”, tenutosi presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche Cesare Beccaria dell’Università di Milano, il 12 e 13 dicembre 2014. Alcuni saggi del volume riproducono le relazioni presentate al Convegno (si tratta dei seguenti contributi: L’analisi semantica come strumento per l’argomentazione giuridica; Mimesi istituzionale come integrazione concettuale: una interpretazione del prestito semantico nel contesto giuridico; Linguaggio del diritto e informatica giuridica; Le modalità di ricerca nelle banche di dati giuridiche (tra linguaggio utilizzato e possibilità predittive)). Gli altri saggi sono frutto di interventi di partecipanti al Convegno e, per quanto concerne i curatori, rappresentano un primo esito di un progetto di ricerca avviato nel 2014 volto ad approfondire il tema dei rapporti semiotici tra linguaggio ordinario e linguaggio giuridico e, in particolare, avente l’obiettivo di analizzare il fondamento, la funzione e la struttura, nonché la estensione e i limiti del prestito semantico sussistente tra lingue naturali e discorsi giuridici. Il progetto di ricerca e, quindi, il Convegno e i saggi qui raccolti tengono conto di un duplice proilo, da un lato, la prospettiva ilosoico-giuridica, intesa in senso ampio come comprensiva anche del punto di vista della linguistica generale e degli studi di ontologia semantica; dall’altro lato, la prospettiva informatico-giuridica, intesa come applicazione delle risultanze della rilessione ilosoico-giuridica all’interno degli strumenti quotidianamente adoperati dal giurista, comprendendo in essa anche gli studi dedicati alla interoperabilità semantica delle banche dati giuridiche. La ricerca prende le mosse da quella che è senz’altro una ovvietà sia per il giurista, sia per il non giurista, ossia che in ogni diritto vigente i discorsi giuridici appaiono formulati – perlomeno prima facie – in una lingua naturale. Benché questa circostanza sia sotto gli occhi di tutti, non è però evidente se i diritti vigenti, a ogni livello, ma anzitutto a livello semantico, facciano in effetti uso di quella stessa lingua (e di 12 quello stesso lessico) che si usa nei contesti ordinari ovvero se la lingua naturale in ambito giuridico cambi, per così dire, natura o presenti regole di funzionamento differenti, dipendenti dal contesto giuridico. La problematica in questione ha ricadute operative estremamente signiicative, proprio grazie allo sviluppo degli studi di semantica in ambito informatico e alla crescente possibilità di elaborare programmi dediti al reperimento, alla classiicazione e alla archiviazione degli usi linguistici ordinari e giuridici. Da un punto di vista più strettamente informatico-giuridico, infatti, la grande sida consiste proprio nel riuscire a incorporare nella ricerca giuridica quegli algoritmi di analisi semantica tipici dei motori di ricerca generici più adoperati, quali ad esempio Google, Bing o Yahoo!. La crescente diffusione di questi motori di ricerca, tra l’altro, ha “assuefatto” anche il giurista all’utilizzo di un linguaggio naturale nella formulazione delle interrogazioni, le quali spesso vengono a essere addirittura meglio formulate o contestualizzate dagli stessi algoritmi di analisi semantica del motore di ricerca, arrivando a una precisione, nella predizione del signiicato della ricerca dell’utente, impensabile ino a qualche anno fa. Queste circostanze rendono, quindi, estremamente d’interesse sia per il ilosofo del diritto sia per l’informatico giuridico il tema del prestito semantico, che costituisce il il rouge del presente volume. I saggi raccolti, infatti, analizzano il suddetto tema, ciascuno per speciici proili e tramite approcci differenti anche sul piano del metodo, ciò nella convinzione che la pluralità di vedute possa contribuire a comprendere, un poco più a fondo e un poco più da vicino, la straordinaria rilevanza della lingua naturale anche in ambito giuridico. Sul punto, ci piace richiamare le parole di John Austin nel suo celebre paper “A Plea for Excuses” (in «Proceedings of the Aristotelian Society», New Series, Vol. 57, 1956-1957, pp. 1-30): Then, for the Last Word. Certainly ordinary language has no claim to be the last word, if there is such a thing. It embodies, indeed, something better than the metaphysics of the Stone Age, namely, as was said, the inherited experience and acumen of many generations of men. But then, that acumen has been concentrated primarily upon the practical business of life. If a distinction works well for practical purposes in ordinary life (no mean feat, for even ordinary life is full of hard cases), then there is sure to be something in it, it will not mark nothing: yet this is likely enough to be not the best way of arranging things if our interests are more extensive or intellectual than the ordinary. And again, that experience has been derived only from the sources available to ordinary men throughout most of civilized history: it has not been fed from the resources of the microscope Nota dei curatori and its successors. And it must be added too, that superstition and error and fantasy of all kinds do become incorporated in ordinary language and even sometimes stand up to the survival test (only, when they do, why should we not detect it?). Certainly, then, ordinary language is not the last word: in principle it can everywhere be supplemented and improved upon and superseded. Only remember, it is the first word. 13 Edizioni ETS Piazza Carrara, 16-19, I-56126 Pisa [email protected] - www.edizioniets.com Finito di stampare nel mese di febbraio 2016