Il dibattito in occasione dei 200 anni dal Congresso di Vienna: tra storia globale e teorie del moderno

Il dibattito in occasione dei 200 anni dal Congresso di Vienna: tra storia globale e teorie del moderno* di Amerigo Caruso** I protagonisti del Congresso di Vienna non erano pacifisti, ma riuscirono a limitare il ricorso alla guerra. Essi non erano liberali, ma seppero essere realisti. Memori dell’esperienza rivoluzionaria e napoleonica posero il concetto di equilibrio al centro del nuovo ordine internazionale. Il presente saggio ripercorre e analizza i contributi emersi dal dibattito in occasione del bicentenario del Congresso di Vienna. La leggenda nera che stigmatizzava la Restaurazione come mero anacronismo è stata sostituita da un’interpretazione aperta del sistema post-napoleonico come “prosecuzione della rivoluzione con altri mezzi”. Se la costruzione di un ordine internazionale moderno e l’emersione di una cultura europea basata su cooperazione e sicurezza appaiono come le maggiori conquiste del 1815, la limitazione delle riforme liberali, la demonizzazione del dissenso politico e il trasferimento delle tensioni dai centri di potere verso le “periferie” furono, invece, i principali effetti collaterali causati dal Congresso di Vienna. Parole chiave: Congresso di Vienna, Restaurazione, Storia globale, Politica internazionale, Fondamenti del moderno, Continuità e discontinuità storiche. The Congress of Vienna revisited The decision makers at the Congress of Vienna were not true pacifists but they wanted to prevent future wars in Europe. Metternich, Lord Castlereagh, Tsar Alexander I and Tailleyrand did not really believed in liberalism but in Realpolitik. They aimed to uphold the monarchical principle but, at the same time, they supported the modernisation of international order. After the turmoil of the French Revolution and the collapse of the Napoleonic Empire, they attempted to stabilize Europe within a balance of power system. The present paper aims at providing a critical review of the most important contributions on the occasion of the bicentennial anniversary of the Congress. Was the partial restoration of European monarchies simply a source of oppression or, by contrast, the continuation of revolution by other means? This paper examines the positive achievements of the Congress system such as moderate constitutionalism and the emerge of a European culture of peace and security, on the one hand, and the negative consequences of 1815 including strong limitations on freedom and relocation of conflicts outside Europe on the other. T e xt Key words: Congress of Vienna, Age of Revolution, Global History, International Order, Modernity, Continuity and Change. * Saggio proposto alla redazione il 27 settembre 2016, accettato il 13 gennaio 2017. ** Amerigo Caruso è ricercatore presso l’Università di Saarbrücken – [email protected]. Società e storia n. 155 2017, Issn 0391-6987, Issn-e 1972-5515 DOI: 10.3280/ SS2017-155007 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. È vietata la riproduzione (totale o parziale) dell’opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. T e xt