Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
2015
Quaderni Mediterranea, 2023
(atti del convegno "Immagini, culti, liturgie: le connotazioni politiche del messaggio religioso / Images, cultes, liturgies: les connotations politiques du message religieux", a cura di P. Ventrone, L. Gaffuri [Milano, 1-3 ottobre 2009])
Testo del seminario "Cartulari monastici dell'Italia centrale (secc. XI-XII). Documenti. Memoria. Falsificazioni", Chieti, Università degli Studi G. D'Annunzio, 4 aprile 2018
Attraverso la storia. Nuove ricerche sull'età moderna in Italia, a cura di E. Ivetic, Napoli, Editoriale Scientifica, 2020, pp. 331-352, 2020
Attorno e all’interno delle più conosciute diocesi di regio patronato del Regno di Napoli vi era una altrettanto significativa rete di 125 benefici ecclesiastici. Si trattava di dignità ecclesiastiche esenti dalle giurisdizioni vescovili e direttamente dipendenti dal cappellano maggiore di Napoli. Come provvedeva la Monarchia spagnola alla nomina dei titolari di questi benefici? Che ruolo ebbero questi benefici ecclesiastici nella formazione delle élites ecclesiastiche nelle province del Regno di Napoli? Il presente contributo intende rispondere a queste domande, ponendosi come obiettivo quello di ricostruire la distribuzione dei benefici ecclesiastici di regio patronato, le loro rendite e i profili degli ecclesiastici cui furono assegnati.
II Convegno SISMED della medievistica italiana, 2022
Partendo dal questionario comune posto a fondamento del presente panel, questa relazione intende avviare una prima indagine su alcune famiglie di notai orbitanti attorno ad alcuni dei maggiori enti ecclesiastici e religiosi dell’area fiorentina fra XIV e XV secolo. In particolare, verranno portati avanti alcuni sondaggi relativi a due casi di studio: la stirpe dei da Pelago e la stirpe dei da Lutiano, famiglie di notai attive, rispettivamente, per il monastero di S. Maria di Vallombrosa e per il vescovo e la curia vescovile di Firenze. Il cenobio di Vallombrosa, posto sulle pendici occidentali del Pratomagno, pur non avendo mai avuto uno strutturato apparato di cancelleria, a partire dal XIII secolo tese a far convergere e in seguito a monopolizzare l’attività di alcuni notai di area valdarnese e fiorentina, attivi per la casa madre e l’abate generale dell’ordine. In particolare, nel corso del Trecento operò per il monastero una stirpe di notai originaria di Pelago, piccolo castello del Valdarno Superiore inserito nell’orbita patrimoniale vallombrosana. I da Pelago, forse ramo minore della consorteria fiorentina dei Davanzati, erano affermati notai di contado, attivi presso il borgo natale e le località limitrofe in favore di privati e comunità rurali, interfacciandosi con terrazzani di svariata estrazione sociale e con cittadini attivi sul mercato fondiario e del prestito comitatino. L’influenza sociale e religiosa esercitata dalla badia di Vallombrosa su questi territori fece nondimeno convergere su di essa parte dell’attività di ser Azzo di Davanzato (1295-1338) e, successivamente, dei figli ser Giovanni (1337-1347) e ser Antonio da Pelago (1348-1398), che legarono parte delle proprie fortune sociali e professionali proprio all’operato per i monaci del Pratomagno. La tendenza a servirsi di stirpi di notai è riscontrabile anche nell’ambito dei maggiori enti ecclesiastici secolari. In particolare, a Firenze, fra XIV e XV secolo, le pratiche documentarie del vescovo e della curia vescovile si basarono sull’operato di una dinastia di notai proveniente da Lutiano, piccolo castello del Mugello inserito nell’orbita patrimoniale e giurisdizionale del vescovado. Si distinguono, in particolare, ser Francesco (1337-1355) e il fratello ser Lorenzo di ser Tano (1358-1399), del quale sono pervenuti i frammenti di un libro di memorie, nonché il figlio ser Filippo (1375-1457) e il nipote ser Jacopo da Lutiano (1430-1468). Detentori di ingenti beni fondiari e immobiliari nel Mugello, i da Lutiano, imparentati con le consorterie vicedominali orbitanti attorno all’episcopio fiorentino, furono attivi anche per una ragguardevole clientela privata, operando anche nel campo della compravendita fondiaria, del prestito e dell’investimento finanziario e commerciale. Oltre a queste linee biografiche, obiettivo della presente ricerca sarà, da una parte, un’indagine sul ruolo assunto da queste stirpi di notai nel consolidamento delle modalità di produzione, gestione, conservazione e trasmissione della documentazione presso i citati enti ecclesiastici e religiosi; dall’altra, una disamina sulle modalità del loro lavoro come apporto alla definizione formale di tipologie e pratiche documentarie. Si intende inoltre apportare un contributo all’approfondimento di due tematiche oggetto della recente storiografia medievistica italiana e internazionale: da una parte, la storia della mobilità sociale e il ruolo delle conoscenze e competenze tecniche e professionali come canale di ascesa sociale; dall’altra, l’attività dei notai al servizio degli enti ecclesiastici e religiosi in Italia nel Basso Medioevo.
Convegno Internazionale di Studi Roma, 30 novembre - 2 dicembre 2022
Como es sabido, con el inicio del Cisma de Occidente en 1378 el rey Pedro IV de Aragón se declaró indiferente y no reconoció ni al papa romano, Urbano VI (1378- 1389), ni al aviñonés, Clemente VII (1378- 1394) (Millet 2009, Jamme 2005). En este contexto, uno de los episodios más destacados que tuvo lugar en la Corona de Aragón fue, sin duda, la incautación de las rentas de la Cámara Apostólica de Aviñón por parte del monarca, dando lugar a lo que historiográficamente se conoce como la Cámara Apostólica Real (Vincke 1933). Desde 1379 hasta comienzos de 1387, la administración real puso en marcha una maquinaria burocrática encargada de gestionar las exacciones que tenían como destino teórico las arcas pontificias y que ahora se desviaron hacia la hacienda regia. Entre todas estas exacciones destacaban las rentas procedentes de las vacantes de los principales arzobispados y obispados de la Corona, así como de numerosos monasterios y abadías. En Cataluña, por ejemplo, durante estos años los obispados de Tarragona, de Barcelona o de Tortosa estuvieron en sede vacante, así como los monasterios de Montserrat o Poblet, entre otros (Bertrán 2015). La intervención de los reyes cristianos en los asuntos religiosos y en la vida eclesiástica fue continua a lo largo de la baja Edad Media, y la provisión beneficial siempre constituyó un asunto fundamental para la monarquía (Díaz Ibáñez 2010). En el caso de la Corona de Aragón, desde finales del siglo XIII los monarcas buscaron beneficiarse de las vacantes (Vincke 1933), pero durante el papado de Aviñón fueron los pontífices quienes se apropiaron progresivamente de la reserva de los mismos, quedando ya demostradas las ventajas económicas que podía suponer prolongar dichas vacantes en el tiempo (Favier 1966). Pues bien, con la indiferencia, Pedro IV recuperó e incrementó el control y se apropió de los beneficios vacantes, ya fuera por fallecimiento o traslado del titular. De este modo, durante los primeros años del Cisma, el hecho que muchos de los principales obispados, abadías y monasterios se encontrasen en sede vacante suponía unos ingresos nada desdeñables para la monarquía que -en muchos casos- impedía que los nuevos titulares tomasen posesión del cargo que les había sido asignado. A través de registros documentales del Archivo de la Corona de Aragón y la documentación publicada, entre ellas la existente en relación con el Archivo Secreto Vaticano y las súplicas elevadas a los pontífices (Serra 1988), en esta comunicación se pretende observar los mecanismos puestos en marcha para su control y los beneficios económicos que supusieron estas vacantes para la hacienda regia que se mantuvieron -en buena parte- hasta la muerte del rey en 1387.
Voluntas Revista Internacional de Filosofia, 2024
Simbiótica. Revista Eletrônica, 2023
Argos report 2021-22, 2021
Cadernos de Filosofia Alemã: Crítica e Modernidade, 2001
Πρακτικά Διεθνούς Συνεδρίου EduPolicies2014, 2014
Özgür Yayınları eBooks, 2023
Journal of Composites Science
Proceedings of the 21st International RAIS Conference on Social Sciences and Humanities, 2021
Journal of Clinical Investigation, 2022
The Journal of International Social Research, 2017
Astronomy & Astrophysics, 2011
Filosofia Unisinos, 2019