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Ogni spettatore che abbia visto "La grande bellezza" si sarà chiesto almeno una volta: «ma questa grande bellezza dov'è?». Allo spettatore sembra rispondere Jep: «Cercavo la grande bellezza, ma… Non l'ho trovata». Se proprio il personaggio protagonista del film pare non averla mai trovata, come possiamo trovarla noi? C'è o è “soltanto un trucco”, come quello della giraffa che scompare? No, non è un trucco: la grande bellezza nella "Grande bellezza" c'è. E non solo una volta e non in una forma soltanto.
Attraverso il racconto di un'infanzia trascorsa nella campagna ai piedi dei Monti Sibillini, durante gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, e delle ricette che in quel tempo circolavano tra la gente povera di campagna e di paese, questo libro si propone di incoraggiare e riflettere sulla tavola di quel tempo e su noi che oggi mettiamo il cibo al centro della nostra vita, talvolta riproponendo un'immagine ideale di un passato dal quale abbiamo rimosso la penuria. Con questa consapevolezza, l'autrice racconta la cucina contadina tradizionale, descrivendo ciò che sulla tavola c'era e ciò che non c'era: i piatti, le preparazioni e lo spirito e la cultura che li permeavano.
La questione tradimento è relativa alla condizione di schiavitù spacciata per libertà; l’idea che vi siano Stati di uomini liberi è immagine sostituita alla palpabile e fondata verità che, invece, ci mostra come questa sia in realtà una condizione costituita in: schiavi uniti di uno Stato. Da parte dei governi che amministrano gli Stati, la guerra, sia interna che esterna, è sempre esercitata non per liberare gli schiavi ma per mantenere gli schiavi in schiavitù; e sono sempre disposti a farla, affinché gli schiavi siano così indotti a rimanere nell'Unione secondo le regole che impostano. Il principio, per cui la guerra è condotta dai governi, è semplicemente questo: che gli uomini devono riconoscerli come garanti di libertà, ordine e sicurezza, capaci di decisioni benefiche per ogni cittadino e perciò costretti a prestare supporto anche a un governo che non vogliono; mentre la resistenza, da parte loro, li rende traditori e criminali.
Il paper è un estratto della mia tesi di laurea magistrale in Interior Design intitolata "BEAUTYLAND. Il distretto del prestigio". A partire dal pensiero di filosofi, sociologi e critici contemporanei, essa interpreta il bisogno di autorappresentazione nella società occidentale con la progettazione di un distretto, teatro di storie di prestigio, successo, gossip, fama, invidia, moda e apparenza. In queste pagine si affronta il tema della bellezza in ambito sociale e politico.
2016
Che so di Dio e del fine della vita? Io so che questo mondo è. Che io sto in esso, come il mio occhio nel suo campo visivo. (L. Wittgenstein, TB 11.6.16)
Eating and Drinking in the Ancient Near East. Proceedings of the 67th Rencontre Assyriologique Internationale, Turin, July 12–16, 2021, 2024
2015
Journal of Electrocardiology, 2017
PACE Journal, 2018
Journal of Leukocyte Biology, 2007
SSRN Electronic Journal, 2019
The American Journal of Cardiology, 2001
2019 19th Non-Volatile Memory Technology Symposium (NVMTS), 2019
Arquivos Brasileiros De Cardiologia, 2019