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Per una storia dell’Università di Catania. Culture scientifiche, élites locali e territorio tra età moderna e contemporanea
L’Università degli Studi di Catania e un progetto di riforma per la scuola della borghesia2021 •
Nel contesto delle riforme amministrative, che riguardarono la Sicilia dopo la nascita del Regno unitario delle due Sicilie sotto Ferdinando I di Borbone, si rivolse una certa attenzione alla pubblica istruzione, che fu indirizzata anch’essa verso l’accentramento e l’uniformità. In questo processo ebbe un ruolo di primo piano la Commissione di pubblica istruzione, costituita a Palermo nel 1817, con l’incarico di sovrintendere, per l’aspetto didattico e culturale, a tutte le istituzioni dell’istruzione siciliana, comprese le università. Fu proprio questa Commissione che, nel 1819, diede l’incarico all’Università degli studi di Catania di elaborare un progetto di riforma della pubblica istruzione primaria e secondaria in Sicilia, progetto che è rimasto inedito e che si pubblica in appendice. Al progetto lavorarono quattordici professori dell’Ateneo e la sintesi fu opera di una comitato ristretto composto da cinque docenti, quasi tutti tra i più rappresentativi, nell’ambiente accademico catanese, di quell’orientamento democratico che risaliva al magistero dell’illuminista Giovanni Agostino De Cosmi: Giovanni Sardo (oratoria e poetica), Carlo Gagliani (algebra), Ignazio Napoli (geometria), Salvatore Scuderi (economia, commercio e agricoltura) e il protomedico Antonino Di Giacomo (medicina teoretica). Già questi nominativi e le loro competenze disciplinari sono significativi del peso attribuito, accanto alla dimensione letteraria, a quella scientifica, nella prospettiva anche di un’apertura alle problematiche socio-economiche. Il percorso scolastico viene distribuito in tredici classi. L’idea di base è di «un metodo d’istruzione che si uniforma allo sviluppo naturale delle umane facoltà, che lo seconda e lo migliora». Per questo «le prime loro [degli allievi] applicazioni saranno quelle che riduconsi [...] alle semplici percezioni, indi quelle che esigono la memoria, poscia quelle che si appoggiano alla riflessione, ed al ragionamento, ed in ultimo quelle che si avvivano al fervido ardore dell’entusiasmo, e dell’immaginazione». Di scorsa le matrici culturali che si identificano sono quelle settecentesche dei lumi, parola che più volta ricorre, del sensismo, di d’Alembert e dell’enciclopedismo. Ma rispetto all’impostazione ‘popolare’ della scuola di De Cosmi un aspetto assume rilievo nel progetto dei professori dell’Ateneo catanese. Il loro obiettivo è creare una scuola che rappresenti un percorso formativo per quelle élites borghesi alle quali gli stessi docenti appartenevano e che, dalle ricerche di Rosario Romeo per Il Risorgimento in Sicilia, erano in ascesa soprattutto nella parte orientale dell’isola. Si spiega così come si desse uno spazio di rilievo, nell’organigramma delle discipline previste, non certo a scapito delle discipline dell’area scientifica, al latino, e anche al greco, per studenti destinati a continuare con gli studi universitari preliminari all’accesso alle professioni.
Conoscere il passato per progettare il futuro. Studi per l’Ottavo Centenario dell’Università di Padova, a cura di Gian Paolo Brizzi e Massimo Donattini, il Mulino
I «disordini» dell’esame di laurea nello Studio patavino: norme e pratiche tra Sei e Settecento [preview]2022 •
L'ingegneria italiana del Novecento. Scuole e protagonisti, a cura di M. Marandola, M. Pogacnik
La scuola di ingegneria di Bologna: una "visione integrata" tra conoscenza storica e cultura politecnica2022 •
Nell’ambito delle discipline ingegneristiche e tecniche legate ai vari ambiti della res aedificatoria, proprio questo rischio che la “iper-specializzazione” conduca verso una visione ristretta e sterile della pratica operativa rappresenta una delle principali criticità, in particolare in epoca recente: l’orientamento sempre più “settorializzato”, spinto dalle nuove potenzialità fornite dagli strumenti informatici, ha infatti generato la tendenza a formare una figura professionale focalizzata sull’analisi e sullo sviluppo delle formulazioni e delle tecnologie, senza inquadrarle in una prospettiva storica e in una visione più ampia. All’interno dell’Università di Bologna, il percorso formativo degli ingegneri si è invece orientato da sempre in una direzione diversa, nella quale uno degli elementi invarianti è l’apporto significativo di un approccio classico-umanistico anche nelle discipline di carattere tecnico-scientifico: un’attitudine che riflette la lunga e gloriosa tradizione dell’Alma Mater Studiorum fondata nell’XI secolo. La sintesi tra queste due strade epistemologiche è stata il fil rouge nell’evoluzione della formazione all’interno della Scuola di Applicazione per Ingegneri di Bologna, poi Facoltà di Ingegneria, poi Scuola di Architettura e Ingegneria e infine Scuola di Ingegneria. Il risultato è un percorso che ha plasmato la figura di un “tecnico filosofo” , un professionista conscio del proprio ruolo, attento alle esigenze della società come alle problematiche legate alla costruzione, e al tempo stesso profondo conoscitore non solo delle formulazioni teoriche ma anche dell’esperienza storica.
L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma. 1890-1930
Gli “Amici dei monumenti” e Roma2021 •
During the late nineteenth century, after the unification of Italy and the problematic transfer from Florence to Rome of the capital (21st January 1871), the Italian political and cultural scene was involved in a crucial public debate about the planning of Rome. In this field, main figure was Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura (AACAR). the Society was established on 23 January 1890, on the initiative promoted by the architect Giovanni Battista Giovenale and a group of artists, architects, and men of letters, called “Amici dei Monumenti”, interested in the under-way transformation of Rome and in the conservation of its monuments. The paper focuses on the activities carried on by the Society, namely on the work by major figures playing a decisive role during the late nineteenth century and the first decades of the following century. In this regard, it is worth mentioning the series of projects by Gustavo Giovannoni, Marcello Piacentini, Antonio Munoz, Giacomo Boni, Maria Ponti Pasolini, as those by many other architects joining AACAR. Approaching thq question in a free and democratic way, main aim of the Society was the promotion of the “benevolence” and the “prestige” of Architecture, in all irs many facets, as well as the professional reputation and prestige of the architects. Interests concerned urbanism, restoration of monuments, architecture, aesthetics, preservation of historic centres, as well as educational and professional issues. The involvement in the debate regarding the city was extensive, as «Annuario», from 1891 to 1929, clearly reveals. AACAR graphic and photographic documentation is currently preserved at the Centro Studi di Storia dell'Architettura in Rome, Casa dei Crescenzi. L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura (AACAr) viene fondata il 23 gennaio 1890 dall’architetto Giovanni Battista Giovenale e un gruppo di soci fondatori, tutti legati al mondo dell’architettura, dell’arte e della letteratura, amanti dei monumenti, riuniti per un unico obiettivo: seguire le vicende post-unitarie della Capitale attraverso un’intensa attività propositiva e di controllo delle molteplici iniziative che caratterizzano la vita culturale di fine Ottocento.
2021 •
Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell'Architettura
Dal Regio Istituto di Belle Arti alla Scuola superiore di Architettura di Roma. Ordinamenti e programmi delle origini, 1873-1915 [From the Regio Istituto di Belle Arti to the Scuola superiore di Architettura of Rome. Regulations and early programs, 1873-1915]2021 •
The contribution deals with the foundation of the Scuola superiore di Architettura di Roma in 1914, examined in the light of the regulation about the teaching of Architecture in Italy between the end of the nineteenth century and the beginning of the twentieth. With this aim, it has been highlighted the sequence of the related laws and legislative decrees, as well as the succession of events which led a large group of professionals, professors, and public officials to radically transform the teaching, starting from a defined didactic program. Moreover, it has been explained why the foundation date of the School is currently considered to be 1919 – that is to say, after the First World War – and not before, as it actually happened. Additionally, it has been examined in detail the first didactic program expressly developed for the occasion and used afterwards as a base for the definitive one.
2001 •
Daniela Novarese, Enza Pelleriti, Vittoria Calabrò, Patrizia De Salvo e Carmen Trimarchi (eds), "Oltre l’Università. Storia, istituzioni, diritto e società, studi per Andrea Romano", Bologna, Il Mulino, pp. 505-515.
"Veritas" vs. "fabula": l'antichità dei privilegi di Messina. Le narrazioni contrapposte tra Fisco e Città nel consilium di Giovanni Bolognetti2020 •
Per Alvise Trincanato. Saggi in memoria di un giovane studioso impaziente
«Una delle più regolate vedute teatrali». Lusinghe urbane per il cardinal Grimaldi e piazza maggiore a Treia2020 •
Gustavo Giovannoni e l'architetto integrale, atti del convegno internazionale (Roma, 25-27 novembre 2015) a cura di Giuseppe Bonaccorso e Francesco Moschini, Roma 2019, pp. 445-454 (Quaderni degli “Atti dell’Accademia Nazionale di San Luca”, 2015-2016)
Giovannoni e la ribalta internazionale della riforma Gentile. L’Italia al Congresso sull’Educazione Architettonica del Riba (Londra, 1924)2019 •
2013 •
Per Alvise Trincanato. Saggi in memoria di un giovane studioso impaziente
A. Franchini, “Una struttura sociale. La casa-albergo a Castelfranco Veneto di Giuseppe Davanzo e Livia Musini”, in: M. Bulgarelli (a cura di), Per Alvise Trincanato. Studi in memoria di un giovane studioso impaziente, Campisano, Roma 2020, pp. 17-272020 •
L. Blanco (a cura di), Ai confini dell’Unità d’Italia. Territorio, amministrazione, opinione pubblica, Pubblicazioni della Fondazione Museo Storico del Trentino, Trento 2015, ISBN 978 8871972053
Il governo e il paese: cultura dell’amministrazione pubblica nella Lombardia, pp. 175-199 preunitariaLe origini dello Studio generale sassarese nel mondo universitario europeo dell’età moderna, a cura di Gian Paolo Brizzi, Antonello Mattone, CLUEB Bologna
La tradizione scientifica sassarese fisica chimica botanica e zoologia dalle riforme boginiane alla meta del XIX secolo2013 •
L. Blanco (ed.), Ai confini dell'unità d'Italia. Territorio, Amministrazione, Opinione pubblica, Atti del convegno, Trento, 9-11 novembre 2011, Museo storico del Trentino
Da periferia a cuore politico della penisola. Lo spazio sabaudo fra Antico regime e unità d’ItaliaANGELOZZI GIAN CARLO - GUERRINI MARIA TERESA - OLMI GIUSEPPE (2015), a c. di, Università e formazione dei ceti dirigenti. Per Gian Paolo Brizzi, pellegrino dei saperi, Bologna, Bononia University Press, 2015.
La cattedra di architettura militare e geometria pratica all’Università di Pavia e il suo primo docente, Giovanni Battista Drusiani. Alcune noteGustavo Giovannoni e l'architetto integrale
Gustavo Giovannoni e Concezio Petrucci / Francesco Moschini2019 •
2015 •
Quaderni dell’Istituto di Storia dell’Architettura, n.s.
Fino a La Sapienza. Fondamenti normativi dell’insegnamento dell’architettura a Roma e in Italia, 1871-1935 [Until Sapienza. Normative fundamentals of theaching architecture in Rome and in Italy, 1871-1935]2018 •
Gustavo Giovannoni e l'architetto integrale. a cura di Giuseppe Bonaccorso
La funzione del verde per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, nelle ricerche e nei progetti di Gustavo Giovannoni2019 •
CIRANNA, Simonetta, MONTUORI, Patrizia (a cura di), Avezzano, la Marsica e il circondario a cento anni dal sisma del 1915. Città e territori tra cancellazione e reinvenzione
La basilica dei SS. Cesidio e Rufino a Trasacco (AQ): ricerca della perduta identità architettonica attraverso una lettura storico-critica2015 •
E-Review 8–9, Dossier 2021-2022: Sul piedistallo della storia. Monumenti e statue in Emilia Romagna dall’Ottocento a oggi, a cura di Elena Pirazzoli e Sofia Nannini
Discutere un’eredità complessa. Il difficult heritage del regime fascista in Emilia-Romagna, tra strategie di conservazione e politica2022 •
In Gustavo Giovannoni e l’architetto integrale, eds. Giuseppe Bonaccorso and Francesco Moschini, 119–24. Rome: Accademia Nazionale di San Luca, 2019
Giovanni Gasbarri - Un tenace ardire costruttivo. Gustavo Giovannoni e la questione delle origini dell’architettura medievale in Italia [Gustavo Giovannoni and the Question of the Origins of Medieval Architecture in Italy]2019 •
La città e la cura. Spazi, istituzioni, strategie, memoria MATERIALI - Convegno internazionale di storia urbana AISU – Pavia, 10-11 settembre 2020, The city and healthcare. Spaces, Institutions, Strategies, Memory
Il Museo di Archeologia dell’Università di Pavia, un progetto museografico di apertura al pubblico e di valorizzazione all’interno di un contenitore architettonico di pregio: il quattrocentesco Ospedale San Matteo di Pavia. SESSIONE 5.12La Presenza italiana in Albania tra il 1924 e il 1943. La ricerca Archeologica, la conservazione e le scelte progettuali
II.2.1. La documentazione grafica2017 •