Licia Butta
I'm Associate Professor (qualified Full Professor) of Medieval Art History at Rovira i Virgili University in Tarragona (Spain). My research interests include medieval visual culture, medieval image theory, cultural history of dance, migration of images and mobility of artists in the Mediterranean. I'm the the author of Immaginare il potere, Il soffitto dipinto della Sala Magna di Palazzo Chiaromonte Steri e la cultura letteraria e artistica a Palermo nel Trecento (2022), la Pittura Tardogotica in Sicilia, incontri mediterranei (2008), editor and co-author of Narrazione, exempla, retorica, Studi sull'iconografia dei soffitti dipinti nel Medioevo Mediterraneo (2013), Danses Imaginades, danses relatades. Paradigmes iconogràfics del ball des de l'Antiguitat clásica Fins a l'edat mitjana (2014), and co-editor of Dante e la danza, Dante e l'arte, 4, 2017, Danza escritura y teatralidad en el Edad Media, Revista de Poetica Medieval, 31, 2017. My articles have appeared in many peer-reviewed collections and journals such as Anuario de estudios medievales, Storia dell'arte, Ricerche di Storia dell'arte, Paragone, Goya and Journal of Transcultural Medieval Studies.
In recent years my research has focused on the study of cultural history of dance and its representation in the Middle Ages as well as the iconography of medieval painted ceilings in the Mediterranean.
I was a member of the advisory board for the restoration of the Chiaromonte Wooden Painted Ceiling in Palazzo Chiaromonte (14th century) in Palermo (2017-2020). I was awarded a BE-DGR Post-doctoral Fellowship (2009 BE-1 00275) in 2010, a José Castillejo CAS14 / 00441 Fellowship in 2015: in both instances I developed my research on the Chiaromonte Ceiling at the Warburg Institute in London and a Salvador de Madariaga Fellowship 2019, PRX19/00603 in the École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS), Paris (2021). I'm the founder and coordinator of Iconodanza International Research Group and PI of the funded research projects Trace and figure of dance in the long Middle Ages: iconographic, textual and ethnographic corpus in the Iberian Peninsula and its Latin American projection (2014-2017, FFI2013-42939-P) and Coreuthic Heterotopies, dance and performance in the visual and literary culture of the Mediterranean from Late Antiquity to the Middle Ages (HAR2017-85625-P).
In recent years my research has focused on the study of cultural history of dance and its representation in the Middle Ages as well as the iconography of medieval painted ceilings in the Mediterranean.
I was a member of the advisory board for the restoration of the Chiaromonte Wooden Painted Ceiling in Palazzo Chiaromonte (14th century) in Palermo (2017-2020). I was awarded a BE-DGR Post-doctoral Fellowship (2009 BE-1 00275) in 2010, a José Castillejo CAS14 / 00441 Fellowship in 2015: in both instances I developed my research on the Chiaromonte Ceiling at the Warburg Institute in London and a Salvador de Madariaga Fellowship 2019, PRX19/00603 in the École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS), Paris (2021). I'm the founder and coordinator of Iconodanza International Research Group and PI of the funded research projects Trace and figure of dance in the long Middle Ages: iconographic, textual and ethnographic corpus in the Iberian Peninsula and its Latin American projection (2014-2017, FFI2013-42939-P) and Coreuthic Heterotopies, dance and performance in the visual and literary culture of the Mediterranean from Late Antiquity to the Middle Ages (HAR2017-85625-P).
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Books and Edited Journals by Licia Butta
CONTENTS
B. BRENK, Il concetto del soffitto arabo della Cappella Palatina nel Palazzo dei Normanni di Palermo; M. G. AURIGEMMA, Il soffitto dipinto normanno del Duomo di Cefalù; L. BUTTÀ, Storie per governare: iconografia giuridica e del potere nel soffitto dipinto della Sala Magna del palazzo Chiaromonte Steri di Palermo; A. CONEJO, Ostentación heráldica y peculiaridades iconográficas. La decoración del sotacoro de la sacristía de la catedral de Tarragona (ca. 1355-1360); M. MASPOCH, Aproximació a la iconografia dels embigats policromats medievals de l’arquitectura domèstica barcelonina; A. SERRA DESFILIS, Ó. CALVÉ MASCARELL, Iconografía cívica y retórica en la techumbre de la Sala Dorada de la Casa de la Ciudad de Valencia "
Papers & Book Chapters by Licia Butta
conosciuto come lo Steri di Palermo, condiziona indubbiamente l’orientamento dello sguardo. Le ventiquattro travi, la passarella centrale che le divide in due settori e i lacunari posti a otto metri d’altezza e ben illuminati dai finestroni esterni e da un sistema di lampade che in origine pendevano dalle mensole, possono essere percepiti come un insieme caotico di colori, immagini figurative e decorazioni astratte, che sfuggono alla vista non appena lo spettatore si mette in movimento, o possono offrire un vero e proprio itinerario che delimita una spazialità intimamente vincolata al discorso visuale che vi si svolge. La questione non è secondaria, perché interessa direttamente un aspetto fondamentale della rappresentazione: la costruzione del significato. L’interpretazione non può procedere giustapponendo l’esegesi di singole immagini o singole storie, pena la perdita di una visione d’insieme, necessaria quando la figurazione si affastella prepotente su ogni singola superficie a disposizione, come nel caso dell’opera palermitana. Altrettanto importante è il vincolo che esiste tra l’immagine, la sua distribuzione in rapporto alle altre rappresentazioni, e la funzione dello spazio nel quale viene messa in opera.
atención en los estudios medievales. Se trata de una faceta que entra en contradicción con la abierta condena de la danza en los escritos eclesiásticos coetáneos. En este marco se hará hincapié también sobre el rol de la danza femenina, objeto de especial acritud en las palabras de los tratadistas.
CONTENTS
B. BRENK, Il concetto del soffitto arabo della Cappella Palatina nel Palazzo dei Normanni di Palermo; M. G. AURIGEMMA, Il soffitto dipinto normanno del Duomo di Cefalù; L. BUTTÀ, Storie per governare: iconografia giuridica e del potere nel soffitto dipinto della Sala Magna del palazzo Chiaromonte Steri di Palermo; A. CONEJO, Ostentación heráldica y peculiaridades iconográficas. La decoración del sotacoro de la sacristía de la catedral de Tarragona (ca. 1355-1360); M. MASPOCH, Aproximació a la iconografia dels embigats policromats medievals de l’arquitectura domèstica barcelonina; A. SERRA DESFILIS, Ó. CALVÉ MASCARELL, Iconografía cívica y retórica en la techumbre de la Sala Dorada de la Casa de la Ciudad de Valencia "
conosciuto come lo Steri di Palermo, condiziona indubbiamente l’orientamento dello sguardo. Le ventiquattro travi, la passarella centrale che le divide in due settori e i lacunari posti a otto metri d’altezza e ben illuminati dai finestroni esterni e da un sistema di lampade che in origine pendevano dalle mensole, possono essere percepiti come un insieme caotico di colori, immagini figurative e decorazioni astratte, che sfuggono alla vista non appena lo spettatore si mette in movimento, o possono offrire un vero e proprio itinerario che delimita una spazialità intimamente vincolata al discorso visuale che vi si svolge. La questione non è secondaria, perché interessa direttamente un aspetto fondamentale della rappresentazione: la costruzione del significato. L’interpretazione non può procedere giustapponendo l’esegesi di singole immagini o singole storie, pena la perdita di una visione d’insieme, necessaria quando la figurazione si affastella prepotente su ogni singola superficie a disposizione, come nel caso dell’opera palermitana. Altrettanto importante è il vincolo che esiste tra l’immagine, la sua distribuzione in rapporto alle altre rappresentazioni, e la funzione dello spazio nel quale viene messa in opera.
atención en los estudios medievales. Se trata de una faceta que entra en contradicción con la abierta condena de la danza en los escritos eclesiásticos coetáneos. En este marco se hará hincapié también sobre el rol de la danza femenina, objeto de especial acritud en las palabras de los tratadistas.
Proposals for papers will be accepted through September 15 and need to be submitted at:
https://icms.confex.com/icms/2025/paper/papers/index.cgi?sessionid=6333
di nuovi sistemi per classificare l’immagine e il suo significato, storici, storici dell’arte e antropologi come Jean-Claude Schmitt, Hans Belting, Jérôme Baschet, Jean-Marie Sansterre hanno tracciato percorsi metodologici
per aprire nuove vie per la comprensione di un periodo storico complesso, che si sottrae costantemente alla definizione dei suoi limiti. Il congresso L’Immagine bustrofedica. Culture visuali del Medioevo mediterraneo ha come obiettivo indagare l’immagine come scrittura viva, come forma di un percorso multidirezionale e, allo stesso tempo, vuole mettere in evidenza i sinuosi itinerari di andata e ritorno che l’immagine medievale segna nei secoli successivi, marcando una continuità che arriva fino ad oggi. Con l’intenzione di dibattere lo stato dell’arte, il congresso presenta ricerche e riflessioni sul ruolo attivo dell’immagine nella società medievale e la sua ostinata e duratura sopravvivenza nel tempo.
The project Choreutic Heterotopias: Dance and Performance in the Visual and Literary Culture of the Mediterranean from Late Antiquity to Middle Ages (HECO) (HAR2017-85625-P 2018-2020) aims to investigate the transmission and circulation of the figure of dance in Mediterranean spaces from Late Antiquity to the Middle Ages. For our first workshop, organized in collaboration with I lunedì degli Ariani and Eurythmia (Università di Bologna), we would stress the importance of dance and its schemata in the building of the ritual space. With the support of multiple sources – literary, artistic, historical, archaeological – we aim to trace the routes that highlight the weight of classical, Byzantine and Islamic tradition in configuration of the medieval visual cultural in the fields of rituals, feast, celebration, and performances in which dance stands as echo of the narrative and emotional dimension of the body.
ITA
Obiettivo del progetto Choreutic Heterotopias: Dance and Performance in the Visual and Literary Culture of the Mediterranean from Late Antiquity to Middle Ages (HECO) (HAR2017-85625-P 2018-2020) è quello di investigare la trasmissione e la circolazione di figure di danza nei contesti mediterranei tra Tarda Antichità e Medioevo. Nel nostro primo workshop, organizzato in collaborazione con il Laboratorio di storia culturale e religiosa I lunedì degli Ariani ed Eurythmia (Università di Bologna), una particolare attenzione sarà dedicata agli schemata di danza nella costruzione dello spazio rituale. Con il supporto di diverse tipologie di fonti – letterarie, artistiche, storiche, archeologiche – tenteremo di tracciare i percorsi dell’influenza delle tradizioni classica, bizantina e islamica nella configurazione della cultura visuale medievale nei contesti rituali, festivi, cerimoniali e performativi, in cui la danza rappresenta una eco della dimensione narrativa ed emozionale del corpo.
Iconodansa: Literatura, representació, dansa
I lunedì degli Ariani. Laboratorio di storia culturale e religiosa
Eurythmia - International Research Network on the Cultural History of Dance
Licia Buttà (Universitat Rovira i Virgili), Luigi Canetti, Donatella Tronca (Università di Bologna)
A cura di Licia Buttà (Universitat Rovira i Virgili), Luigi Canetti (Università di Bologna), Donatella Tronca (Università di Verona)
Organizzazione: Eurythmia, Iconodansa, I lunedì degli Ariani
10 dicembre 2019 - Ravenna, Sala Conferenze del Dipartimento di Beni Culturali dell'Università di Bologna
L’incontro su Formae e rituali coreutici tra Medioevo e Rinascimento rappresenta il secondo appuntamento di un gruppo di lavoro che si è consolidato in occasione del workshop Schemata e rituali coreutici tra Antichità e Medioevo (Tarragona, 11 marzo 2019). La collaborazione che il Laboratorio di storia culturale e religiosa «I lunedì degli Ariani» ed Eurythmia – International Research Network on the Cultural History of Dance (Università di Bologna) hanno istituito con il gruppo Iconodansa (Universitat Rovira i Virgili di Tarragona) intende, con questo nuovo incontro di studio, portare avanti gli obiettivi del progetto Choreutic Heterotopias: Dance and Performance in the Visual and Literary Culture of the Mediterranean from Late Antiquity to the Middle Ages (HECO) (HAR2017-85625-P 2018-2020).
Formae and Choreutic Rituals between the Middle Ages and the Renaissance is the second workshop organized by a research group, the follow-up to Schemata and Choreutic Rituals between Antiquity and the Middle Ages (Tarragona, 11 March 2019). It is a joint project between “I lunedì degli Ariani”, a research team in the field of cultural and religious history, Eurythmia – International Research Network on the Cultural History of Dance (University of Bologna) and Iconodansa (University Rovira i Virgili of Tarragona). This workshop aims to develop the objectives of the project Choreutic Heterotopias: Dance and Performance in the Visual and Literary Culture of the Mediterranean from Late Antiquity to the Middle Ages (HECO) (HAR2017-85625-P 2018-2020).
Costanza Miliani Direttrice ISPC - Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale | Consiglio Nazionale delle Ricerche
Ne discutono con l’autrice
Angela Bellia ISPC - Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale | Consiglio Nazionale delle Ricerche
Gemma Colesanti ISPC - Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale | Consiglio Nazionale delle Ricerche
Sarah K. Kozlowski Centro per la Storia dell’Arte e dell’Architettura delle Città Portuali “La Capraia”
Costanza Miliani ISPC - Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale | Consiglio Nazionale delle Ricerche
Paola Vitolo Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Napoli “Federico II”
A partir de l’expansió mediterrània dels segles XIII i XIV, la Corona catalanoaragonesa esdevingué una cruïlla geopolítica i social que també cristal•litzà en l’aspecte artístic i iconogràfic i en la documentació històrica, literària, musical i coreogràfica. Les tradicions líriques trobadoresques i joglaresques occitanocatalanes, franceses, andalusines i castellanes, la influència dels mestratges de dansa italiana, així com les coreografies representatives dels gremis urbans, les pràctiques rituals cristianes o les performances rurals constitueixen algunes de les contribucions que se situen a l’origen de la corèutica d’aquests territoris.
Fruit de tot plegat, avui dia encara perviuen una apreciable quantitat de manifestacions festives arrelades en les pràctiques coreomusicals i representatives que es perfilen a la llum de les traces artístiques medievals.
El projecte d’exposició itinerant El teatre del cos està produït pel Museu Etnològic de Barcelona i elaborat per membres dels grups d’investigació LAiREM i ICONODANSA, coordinats des de la Universitat Rovira i Virgili. El teatre del cos veu la llum per primera vegada a la Biblioteca de Catalunya, on es combina l’esquema estructural dels panells basat en els eixos: entorns, figures i corèutica, amb l’exhibició de diferents materials bibliogràfics i documentals d’aquesta biblioteca relacionats de manera directa o indirecta amb la dansa i organitzats a partir dels vèrtexs: Música i coreografia; Iconografia de la dansa; La dansa de la mort; Els estudis monogràfics i La dansa en la literatura catalana.