Papers by Angelo Giuseppe Dibisceglia
«Leggere e studiare la biografia di don Giuseppe Gallo – nell’interpretazione di mons. Domenico M... more «Leggere e studiare la biografia di don Giuseppe Gallo – nell’interpretazione di mons. Domenico Marrone – significa, quindi, incontrare “un controverso prete d’assalto” che, alla scuola della Parola, nell’attenzione alla persona vissuta tra i banchi di una Chiesa dal chiaro sapore conciliare, individuò nella propria contemporaneità lo spazio e il tempo per vivere la propria vocazione “nel” e “per” il XX secolo, sostenuto dalla convinzione secondo cui “Se il sacerdote perde questa qualità, diventa un enigma (ossia una realtà incomprensibile); se la conserva sarà un emblema, ossia un segno parlante di una realtà nascosta. Di enigmi il mondo moderno ne ha già troppi; per la sua salvezza ha bisogno di segni parlanti» (dalla Prefazione)
Sfogliare il catalogo dei progetti di indagine promossi dall’Associazione Italiana dei Professori... more Sfogliare il catalogo dei progetti di indagine promossi dall’Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa significa confrontarsi con le articolate espressioni di un’associazione che, da oltre cinquant’anni, percorre i viali della ricerca per identificare le «relazioni antiche» offerte all’analisi storica da quei «nuovi tesori» che sono gli archivi, individuando nell’aggiornamento dei Soci l’humus della propria identità.
L’Istituto di Catechetica della Facoltà di Scienze dell’Educazione (FSE) dell’Università Pontific... more L’Istituto di Catechetica della Facoltà di Scienze dell’Educazione (FSE) dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma, su richiesta della Congregazione dei Padri della Dottrina cristiana e in collaborazione con essa, ha organizzato un pomeriggio di studio su "Il carisma e la passione per la catechesi di San Cesare de Bus: le 'Istruzioni familiari' tra memoria e attualità prospettica", tenutosi il 12 aprile 2024.
De Bus nacque a Cavaillon (Francia) nel 1544. Dopo la gioventù trascorsa lontano dalla pratica religiosa, convertitosi nel 1575, fu presbitero dal 1582. In clima tridentino formò un gruppo di sacerdoti che, legati all’insegnamento del catechismo, costituì il nucleo della congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana, detti «Dottrinari». Colpito da cecità, perseverò nella vocazione di catechista fino alla morte giunta ad Avignone nel 1607. Papa Francesco lo ha proclamato santo il 15 maggio 2022. I suoi resti mortali sono venerati nella chiesa di Santa Maria in Monticelli a Roma.
Il fascicolo contiene le relazioni che hanno caratterizzato il pomeriggio di studio: moderati da don Giuseppe Ruta SdB, direttore dell’Istituto di Catechetica, dopo il saluto di don Antonio Dellagiulia SdB, decano della FSE, sono intervenuti per approfondire i contenuti delle "Istruzioni familiari" del de Bus il prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia ("La memoria. Il ruolo di San Cesare de Bus nella storia della catechesi moderna") e il prof. don Giuseppe Biancardi SdB ("L’attualità. Le intuizioni di San Cesare de Bus: validità per l’oggi e semi di futuro"). Il dibattito ha anticipato le conclusioni di p. Sergio La Pegna, superiore generale dei Dottrinari.
Arricchiscono la pubblicazione, che inaugura la serie dei "Quaderni di Catechetica ed Educazione" della "Rivista di Pedagogia Religiosa", la "Presentazione" di p. Lapegna, , la riproposizione anastatica del saggio di Pietro Braido (La “scienza della salute” fondamento ed essenza della formazione umana nell’azione apostolica di César de Bus, in IDEM (Ed.), Esperienze di pedagogia cristiana nella storia, vol. I, LAS, Roma 1981, 269-324), l’"Avvio alla ricerca e rassegna bibliografica su san Cesare de Bus e la sua opera catechistica" del prof. Giuseppe Ruta.
Il rinnovato iter delle cause di canonizzazione indicato dalla Costituzione Apostolica "Divinus p... more Il rinnovato iter delle cause di canonizzazione indicato dalla Costituzione Apostolica "Divinus perfectionis Magister", firmata da papa Giovanni Paolo II nel 1983, con le conseguenti "Normae servandae in Inquisitionibus ab Episcopis faciendis in Causis Sanctorum", promulgate dall’allora Congregazione – oggi Dicastero – delle Cause dei Santi, ha consentito negli ultimi decenni la valorizzazione di consistenti e, spesso, inedite raccolte documentali. Tale recupero – racchiuso fra le pagine della Positio che, nel selezionare le prove collezionate durante la fase diocesana, mira a illustrare la biografia, le virtù, il martirio nonché la fama di santità del Servo di Dio – ha permesso nel Mezzogiorno di rileggere e, in alcuni casi, di riscrivere lo spessore storico di quell’azione clericale che, nel passaggio fra Ottocento e Novecento, originatasi in ambito ecclesiale – ad intra – registrò profondi sviluppi – ad extra – nella sfera sociale, politica ed economica dell’allora coeva contemporaneità. La riscoperta di una presenza ecclesiale particolarmente attiva anche nelle diocesi meridionali ha contribuito a individuare i percorsi seguiti e le metodologie adottate per cercare di ridurre la ‘distanza’ fotografata dalla storiografia tradizionale fra i banchi delle chiese del sud nei confronti delle novità ispirate dal magistero, imputabile alla mancanza di un senso ecclesiale pregno di romanità.
Di fronte alle tendenze che, proiettando l’antica “res publica christiana” verso la secolarizzazi... more Di fronte alle tendenze che, proiettando l’antica “res publica christiana” verso la secolarizzazione, mirarono a ridimensionare il ruolo della “societas perfecta” confezionata in piena tridentinità dagli insegnamenti di Roberto Bellarmino, anche con il vescovo Nicola de Amato a Rocchetta Sant’Antonio, oggi paese della provincia foggiana, e la costruzione di una nuova chiesa – eretta a sostegno del corpo e a difesa dell’anima – la cattolicità favorì la diffusione di una pietà più popolare che, seppure a discapito della profonda interiorità, si rivelò particolarmente accessibile per i ceti meno abbienti e meno colti.
A. G. DIBISCEGLIA, «“Questo secolo ha questo di buono, che onora le idee coraggiose”. Federico Ozanam: il profeta, il testimone, l’interprete», in G. CHINNICI – R. CIPRIANI, Federico Ozanam cattolico sociale, Milano, Franco Angeli Editore, 2023, pp. 55-71. Quale fu la contemporaneità di Federico Ozanam? E quale fu, in quella contemporaneità, la sua nov... more Quale fu la contemporaneità di Federico Ozanam? E quale fu, in quella contemporaneità, la sua novità? In una Parigi dove «non v’ha in essa punto né vita, né fede, né amore, ed è fatta come un enorme cadavere (…) che mi agghiaccia con la sua freddezza e con la sua corruzione mi uccide», la sintesi delle tre prospettive analizzate – la profezia, la testimonianza, l’interpretazione – si rivela una delle possibili chiavi di lettura in grado di meglio descrivere, nell’ampia gamma dei suoi colori prismatici, quella che, con Federico Ozanam, fu la carità incarnata dalla Società di San Vincenzo de Paoli.
Antonio Palladino (1881-1926) fu parroco nella chiesa di San Domenico a Cerignola dal 1909 al 192... more Antonio Palladino (1881-1926) fu parroco nella chiesa di San Domenico a Cerignola dal 1909 al 1926, anno della sua prematura scomparsa. Sulla scia del magistero di papa Leone XIII (1878-1903) – che, con la Rerum novarum, aveva suggerito un impegno più evidente e incisivo dei cattolici per contrastare il diffuso anticlericalismo – fu un prete “fuori di sacrestia”, operando tra le vie dei quartieri contraddistinti dai significativi toponimi dei Senza Cristo, Pozzo Carrozza, La Cittadella, sede – quest’ultimo – della Pia Opera del Buon Consiglio, l’istituzione che, del giovane sacerdote, raccolse e perpetuò dallo ieri all’oggi con la spiritualità, il carisma sociale del giovane presbitero a difesa delle fasce più deboli della società. Rientrò nel progetto palladiniano anche la salvaguardia e la tutela della donna: non fu, quindi, un caso se fu una sua figlia spirituale, Tarcisia Vasciaveo, a raccoglierne l’eredità e a promuovere, in accordo con le locali autorità ecclesiastiche, l’avvio della causa di beatificazione già nel periodo immediatamente successivo la sua scomparsa, nella convinzione che la via per l’affiliazione della nascente congregazione delle suore del Santissimo Sacramento all’ordine domenicano avrebbe costituito la via per il riconoscimento della santità del Palladino.
Chiesa e Storia, 2022
Il saggio approfondisce e armonizza i risultati della ricerca tesa a evidenziare la funzione eser... more Il saggio approfondisce e armonizza i risultati della ricerca tesa a evidenziare la funzione esercitata dalla realtà capitolare nel periodo precedente e successivo la pubblicazione della bolla “Quamquam per nuperrimam”, promulgata il 14 giugno 1819 da papa Pio VII (1800-1823), con cui il pontefice elevò l’allora arcipretura “nullius dioecesis” di Cerignola a sede vescovile, unendola «aeque principaliter» alla già cattedrale episcopale di Ascoli Satriano, allo scopo di illustrare i diversi aspetti di un’istituzione – quella capitolare – la cui analisi contribuisce a meglio approfondire il ruolo svolto dal clero, in una cittadina del Mezzogiorno, nel rapporto fra Chiesa e società.
The essay deepens and harmonizes the results of the research aimed at highlighting the function exercised by the capitular reality in the period before and after the publication of the bull “Quamquam per nuperrimam”, promulgated on June 14, 1819 by Pope Pius VII (1800-1823). In this bull, the pontiff elevated the then-archpriesthood “nullius dioecesis” of Cerignola to an episcopal see, uniting it «aeque principaliter» to the former episcopal cathedral of Ascoli Satriano. The article aimsto illustrate the different aspects of an institution – that of the capitulary – whose analysis contributes to a better understanding of the role played by the clergy, in a town of Southern Italy, in the relationship between Church and society.
La conclusione della Seconda Guerra Mondiale generò situazioni e circostanze che influirono non s... more La conclusione della Seconda Guerra Mondiale generò situazioni e circostanze che influirono non soltanto sulle relazioni tra le nazioni vincitrici del conflitto bensì anche sugli sviluppi che determinarono l’indirizzo politico, sociale ed economico dei Paesi sconfitti. In Italia, nell’immediato secondo dopoguerra, riemerse dalla clandestinità il protagonismo di quei cittadini e di quelle cittadine che, negli ultimi due decenni, erano stati anonimi interpreti di un vissuto tristemente segnato dal regime fascista e dalle gravi conseguenze di un conflitto senza precedenti. Tra le numerose fonti a disposizione della storia per analizzare un periodo così breve ma denso di avvenimenti – con i documenti d’archivio, la stampa nazionale e locale, le “relationes ad limina” dei vescovi e i bollettini diocesani, i fondi privati e le raccolte pubbliche – la relazione prefettizia, nella sua costante e puntuale redazione – quasi un diario della quotidianità descritta nei suoi prismatici aspetti – si rivela particolarmente interessante in quanto punto di incontro fra i gangli istituzionali e il vissuto giornaliero, tra la politica del palazzo e la politica del porta a porta. In quella rinascita Foggia, sede di Regia Prefettura, nella sua antica vocazione di città di riferimento per l’intero circondario, nel 1946 – anno segnato, dopo l’inverno della guerra, dalla primavera elettorale – costituì uno spazio di confronto fra macro e microstoria.
Il contributo rilegge, dal punto di vista storico, l’impegno del venerabile Antonio Palladino (18... more Il contributo rilegge, dal punto di vista storico, l’impegno del venerabile Antonio Palladino (1881-1926), sacerdote delle diocesi unite di Ascoli Satriano e Cerignola e parroco nella chiesa di San Domenico, fra il 1896, anno dell’ammissione fra i Cooperatori salesiani, e il 1922, anno della nomina a direttore diocesano dell’associazione. Sfogliando le pagine del “Bollettino Salesiano” emerge una profonda sintonia fra l’impegno profuso dal presbitero per la promozione umana dei suoi parrocchiani e le iniziative suggerite dal periodico, che costituì l’organo di coordinamento “per i cooperatori delle opere e missioni di don Bosco”.
Non si sbaglia a considerare le pagine della “Cronaca della Casa di Cerignola sotto il titolo di ... more Non si sbaglia a considerare le pagine della “Cronaca della Casa di Cerignola sotto il titolo di Asilo Infantile ‘G. Pavoncelli’”, descritta nel tempo trascorso fra il 1933 e il 1971, lo spazio documentale dell’incontro tra le Figlie di Maria Ausiliatrice e la Città di Cerignola, in provincia di Foggia: un incontro che diventa abbraccio quando il carisma identitario delle religiose si fa presenza “nel” e “per” il territorio. Punto di partenza, e non di arrivo, per inediti approfondimenti, la “Cronaca” ‒ omaggio delle salesiane alla Città nel novantesimo anniversario della presenza locale ‒ offre dallo ieri all’oggi per il domani non soltanto l’opportunità di approfondire aspetti “ad intra” della famiglia religiosa, bensì anche la possibilità di continuare a studiare argomenti “ad extra”, in grado di arricchire, con la memoria, l’identità della comunità locale.
«Catechetica ed Educazione. Rivista online dell’Istituto di Catechetica della Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana», 2022
Il contributo non ha lo scopo di rivelare il contenuto dei quattro volumi che, della "Storia dell... more Il contributo non ha lo scopo di rivelare il contenuto dei quattro volumi che, della "Storia della Catechesi" – il progetto editoriale dell’Istituto di Catechetica della Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana, custodito tra i palchetti della Collana "Catechetica, educazione e religione" (CER) – ripercorre dall’antichità alla contemporaneità le strategie adottate e gli strumenti utilizzati per «Dire Dio» nell’esistenza dell’uomo. Si rischierebbe di perdere il gusto della lettura che, senza tradire il canone della scientificità, amalgama e trasmette in forma chiara il suo intento formativo, se si considerano gli aspetti che caratterizzano l’indagine svolta, nonché la sua finalità informativa, se si valuta la struttura divulgativa del linguaggio. Si tratta di un’operazione editoriale che, nella sua originalità, accompagna per mano il catechista e il ricercatore – l’indirizzo che introduce ai quattro volumi sottolinea che l’opera è rivolta sia a «quanti oggi sono coinvolti a diverso titolo nel ministero catechistico della Chiesa», sia agli «studenti dei centri teologici e delle facoltà ecclesiastiche impegnati negli studi di carattere pastorale e catechetico» – verso la conoscenza e l’approfondimento degli eventi e degli avvenimenti che hanno segnato la Storia della Catechesi dal «mandato missionario del Signore risorto» alla «scomparsa del catecumenato», studiati da Roman Murawski; dalla «mentalità religiosa medievale» alla «catechesi nei testi di Erasmo da Rotterdam», analizzati da Luigi La Rosa; dalla «svolta culturale e pastorale» che segnò il superamento del Medio Evo al «piccolo catechismo universale» del Concilio Vaticano I (1869-1870), approfonditi da Pietro Braido; dall’«esigenza di un rinnovamento metodologico» di fine Ottocento al ruolo che la catechesi ha assunto «nella riflessione» del Vaticano II, esaminati da Giuseppe Biancardi e Ubaldo Gianetto.
«Chiesa e Storia. Rivista dell’Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa», 2021
Il saggio, seppure brevemente, dopo uno sguardo sulla situazione creatasi tra la gran parte dei v... more Il saggio, seppure brevemente, dopo uno sguardo sulla situazione creatasi tra la gran parte dei vescovi del Mezzogiorno nel periodo che anticipò e seguì l’Unità d’Italia, analizza la figura e l’operato di Leonardo Todisco Grande (1849-1872), pastore delle allora diocesi unite di Ascoli Satriano e Cerignola, nella Terra di Capitanata, il cui episcopato – riflesso della sua inclinazione “romana” che non si sbaglia a considerare interpretazione locale del concomitante pontificato di Pio IX (1846-1878) – fu all’origine di un singolare «attruppamento nell’Episcopio» che gli costò l’«involontario esilio» nella natia Bisceglie, conclusosi, dopo circa sei anni, nell’inverno 1866.
After taking a look at the situation created among most Southern Italian bishops during the period before and after the Unity of Italy, the essay briefly analyzes the figure and work of Leonardo Todisco Grande (1849-1872), the pastor of the then united dioceses of Ascoli Satriano and Cerignola (Terra di Capitanata) whose episcopate – reflecting his “Roman” inclination which does not err by considering the local interpretation of the concurrent pontificate of Pius IX (1846-1878) – was at the origin of a singular «grouping of the Episcopate» which cost him an «involuntary exile» in his native Bisceglie, which ended after about six years, in the winter of 1866.
Mysterion, 2022
A distanza di due anni dal numero monografico sulla pandemia, presentiamo adesso un’altra pubblic... more A distanza di due anni dal numero monografico sulla pandemia, presentiamo adesso un’altra pubblicazione specifica sul tema della pace. Quando ancora echeggia nella nostra memoria la celebrazione della Pentecoste, ci troviamo immersi in un’altra grave crisi: l’aggressione perpetrata dall’esercito della Russia nei confronti dell’Ucraina il 24 febbraio 2022. Una crisi che ci ricorda e rende attuale l’ammonimento di Giovanni XXIII nel lontano 1963: «Gli esseri umani vivono sotto l’incubo di un uragano che potrebbe scatenarsi ad ogni istante con una travolgenza inimmaginabile. Giacché le armi ci sono; e se è difficile persuadersi che vi siano persone capaci di assumersi la responsabilità delle distruzioni e dei dolori che una guerra causerebbe, non è escluso che un fatto imprevedibile ed incontrollabile possa far scoccare la scintilla che metta in moto l’apparato bellico». Non pretendiamo di offrire un’analisi articolata riguardo alle difficili circostanze che viviamo in questi giorni, ma vogliamo semplicemente donare ai lettori una rassicurante lettura credente in mezzo alla tempesta che stiamo attraversando, lasciandoci illuminare dalla consolante Parola di Gesù: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace» (Gv 14,27).
«L’attuale cammino ecclesiale invita ad esaminare il rapporto del programma della fraternità con ... more «L’attuale cammino ecclesiale invita ad esaminare il rapporto del programma della fraternità con quello della sinodalità, lavoro svolto da Angelo Giuseppe Dibisceglia, che con il suo contributo illustra l’insegnamento dell’enciclica Fratelli tutti nel quadro del magistero pontificio di Papa Francesco. La convergenza di fondo che Dibisceglia fa emergere si sostiene anzitutto sulla considerazione della sinodalità come corollario della fraternità, mentre espone la linea storica che precede le iniziative ecclesiali nel tempo postconciliare. L’autenticità dell’ascolto, la sincerità dell’apertura all’altro e la prontezza ad intervenire sono segnalati da Dibisceglia come punti nodali di quella sintonia – non identità – tra l’essere fratelli e l’essere Chiesa in cammino, quindi concordi nell’andare verso un ideale che a ragione si dice “dialogico” sia nell’uno che nell’altro versante» (dall’Introduzione di Antonio Escudero - Sahayadas Fernando)
Analizzare alcuni degli aspetti salienti de “L’identità cristiana dell’Europa” costituisce, in am... more Analizzare alcuni degli aspetti salienti de “L’identità cristiana dell’Europa” costituisce, in ambito storiografico, un tema particolarmente interessante nel suo significato prismatico ma altrettanto arduo nelle sue articolate espressioni che il saggio, dopo il riferimento a due brevi riflessioni introduttive, sviluppa attraverso uno sguardo alla storia dall’antichità alla contemporaneità.
L’articolo descrive il contesto e analizza le fasi che accompagnarono la celebrazione del secondo... more L’articolo descrive il contesto e analizza le fasi che accompagnarono la celebrazione del secondo Convegno Giovanile Cattolico in Capitanata, tenutosi a Cerignola nel 1920, che registrò – accanto all’adesione dei vescovi – il protagonismo dei giovani e di quei presbiteri che, definiti dalla storiografia i «pionieri dell’azione sociale cristiana di Capitanata», si erano lasciati illuminare dal magistero sociale di papa Leone XIII (1878-1903), promuovendo un rinnovato sensus ecclesiae. Fra quei presbiteri vi fu don Felice Canelli (1880-1977), sacerdote della diocesi di San Severo per il quale è in corso la causa di beatificazione, considerato «sempre primo tra i giovani ove vi è un lavoro da compiere, inesauribile nella sua fine arguzia che accarezza e colpisce a fondo, ridestando le coscienze e incitando i giovani».
The article describes the context and analyzes the phases that accompanied the celebration of the second Catholic Youth Convention in Capitanata, held in Cerignola in 1920, which recorded – along with the adhesion of the bishops – the protagonism of young people and of those priests who, defined by historiography as the «pioneers of Christian social action in Capitanata», had let themselves be enlightened by the social teaching of Pope Leo XIII (1878-1903), promoting a renewed sensus ecclesiae. Among those presbyters was don Felice Canelli (1880-1977), a priest of the diocese of San Severo whose cause for beatification is underway, considered «always first among the young where there is work to be done, inexhaustible in his fine wit that caresses and strikes deep, awakening consciences and inciting the young».
Numero speciale di "Vita Nostra". Bollettino diocesano della Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano, 2019
L’incontro fra le diverse “voci” e gli articolati “pareri” che emergono dal tentativo di analisi ... more L’incontro fra le diverse “voci” e gli articolati “pareri” che emergono dal tentativo di analisi di alcune delle fonti a disposizione per la ricostruzione di “Un secolo di storia, fra Chiesa e società, a Cerignola (1821-1921)”, rivela testimonianze e legami, indizi e riscontri, la cui sintesi recupera e rilancia alcuni degli aspetti fondamentali della identità locale, considerata nelle sue articolate espressioni civili ed ecclesiali.
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Papers by Angelo Giuseppe Dibisceglia
De Bus nacque a Cavaillon (Francia) nel 1544. Dopo la gioventù trascorsa lontano dalla pratica religiosa, convertitosi nel 1575, fu presbitero dal 1582. In clima tridentino formò un gruppo di sacerdoti che, legati all’insegnamento del catechismo, costituì il nucleo della congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana, detti «Dottrinari». Colpito da cecità, perseverò nella vocazione di catechista fino alla morte giunta ad Avignone nel 1607. Papa Francesco lo ha proclamato santo il 15 maggio 2022. I suoi resti mortali sono venerati nella chiesa di Santa Maria in Monticelli a Roma.
Il fascicolo contiene le relazioni che hanno caratterizzato il pomeriggio di studio: moderati da don Giuseppe Ruta SdB, direttore dell’Istituto di Catechetica, dopo il saluto di don Antonio Dellagiulia SdB, decano della FSE, sono intervenuti per approfondire i contenuti delle "Istruzioni familiari" del de Bus il prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia ("La memoria. Il ruolo di San Cesare de Bus nella storia della catechesi moderna") e il prof. don Giuseppe Biancardi SdB ("L’attualità. Le intuizioni di San Cesare de Bus: validità per l’oggi e semi di futuro"). Il dibattito ha anticipato le conclusioni di p. Sergio La Pegna, superiore generale dei Dottrinari.
Arricchiscono la pubblicazione, che inaugura la serie dei "Quaderni di Catechetica ed Educazione" della "Rivista di Pedagogia Religiosa", la "Presentazione" di p. Lapegna, , la riproposizione anastatica del saggio di Pietro Braido (La “scienza della salute” fondamento ed essenza della formazione umana nell’azione apostolica di César de Bus, in IDEM (Ed.), Esperienze di pedagogia cristiana nella storia, vol. I, LAS, Roma 1981, 269-324), l’"Avvio alla ricerca e rassegna bibliografica su san Cesare de Bus e la sua opera catechistica" del prof. Giuseppe Ruta.
The essay deepens and harmonizes the results of the research aimed at highlighting the function exercised by the capitular reality in the period before and after the publication of the bull “Quamquam per nuperrimam”, promulgated on June 14, 1819 by Pope Pius VII (1800-1823). In this bull, the pontiff elevated the then-archpriesthood “nullius dioecesis” of Cerignola to an episcopal see, uniting it «aeque principaliter» to the former episcopal cathedral of Ascoli Satriano. The article aimsto illustrate the different aspects of an institution – that of the capitulary – whose analysis contributes to a better understanding of the role played by the clergy, in a town of Southern Italy, in the relationship between Church and society.
After taking a look at the situation created among most Southern Italian bishops during the period before and after the Unity of Italy, the essay briefly analyzes the figure and work of Leonardo Todisco Grande (1849-1872), the pastor of the then united dioceses of Ascoli Satriano and Cerignola (Terra di Capitanata) whose episcopate – reflecting his “Roman” inclination which does not err by considering the local interpretation of the concurrent pontificate of Pius IX (1846-1878) – was at the origin of a singular «grouping of the Episcopate» which cost him an «involuntary exile» in his native Bisceglie, which ended after about six years, in the winter of 1866.
The article describes the context and analyzes the phases that accompanied the celebration of the second Catholic Youth Convention in Capitanata, held in Cerignola in 1920, which recorded – along with the adhesion of the bishops – the protagonism of young people and of those priests who, defined by historiography as the «pioneers of Christian social action in Capitanata», had let themselves be enlightened by the social teaching of Pope Leo XIII (1878-1903), promoting a renewed sensus ecclesiae. Among those presbyters was don Felice Canelli (1880-1977), a priest of the diocese of San Severo whose cause for beatification is underway, considered «always first among the young where there is work to be done, inexhaustible in his fine wit that caresses and strikes deep, awakening consciences and inciting the young».
De Bus nacque a Cavaillon (Francia) nel 1544. Dopo la gioventù trascorsa lontano dalla pratica religiosa, convertitosi nel 1575, fu presbitero dal 1582. In clima tridentino formò un gruppo di sacerdoti che, legati all’insegnamento del catechismo, costituì il nucleo della congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana, detti «Dottrinari». Colpito da cecità, perseverò nella vocazione di catechista fino alla morte giunta ad Avignone nel 1607. Papa Francesco lo ha proclamato santo il 15 maggio 2022. I suoi resti mortali sono venerati nella chiesa di Santa Maria in Monticelli a Roma.
Il fascicolo contiene le relazioni che hanno caratterizzato il pomeriggio di studio: moderati da don Giuseppe Ruta SdB, direttore dell’Istituto di Catechetica, dopo il saluto di don Antonio Dellagiulia SdB, decano della FSE, sono intervenuti per approfondire i contenuti delle "Istruzioni familiari" del de Bus il prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia ("La memoria. Il ruolo di San Cesare de Bus nella storia della catechesi moderna") e il prof. don Giuseppe Biancardi SdB ("L’attualità. Le intuizioni di San Cesare de Bus: validità per l’oggi e semi di futuro"). Il dibattito ha anticipato le conclusioni di p. Sergio La Pegna, superiore generale dei Dottrinari.
Arricchiscono la pubblicazione, che inaugura la serie dei "Quaderni di Catechetica ed Educazione" della "Rivista di Pedagogia Religiosa", la "Presentazione" di p. Lapegna, , la riproposizione anastatica del saggio di Pietro Braido (La “scienza della salute” fondamento ed essenza della formazione umana nell’azione apostolica di César de Bus, in IDEM (Ed.), Esperienze di pedagogia cristiana nella storia, vol. I, LAS, Roma 1981, 269-324), l’"Avvio alla ricerca e rassegna bibliografica su san Cesare de Bus e la sua opera catechistica" del prof. Giuseppe Ruta.
The essay deepens and harmonizes the results of the research aimed at highlighting the function exercised by the capitular reality in the period before and after the publication of the bull “Quamquam per nuperrimam”, promulgated on June 14, 1819 by Pope Pius VII (1800-1823). In this bull, the pontiff elevated the then-archpriesthood “nullius dioecesis” of Cerignola to an episcopal see, uniting it «aeque principaliter» to the former episcopal cathedral of Ascoli Satriano. The article aimsto illustrate the different aspects of an institution – that of the capitulary – whose analysis contributes to a better understanding of the role played by the clergy, in a town of Southern Italy, in the relationship between Church and society.
After taking a look at the situation created among most Southern Italian bishops during the period before and after the Unity of Italy, the essay briefly analyzes the figure and work of Leonardo Todisco Grande (1849-1872), the pastor of the then united dioceses of Ascoli Satriano and Cerignola (Terra di Capitanata) whose episcopate – reflecting his “Roman” inclination which does not err by considering the local interpretation of the concurrent pontificate of Pius IX (1846-1878) – was at the origin of a singular «grouping of the Episcopate» which cost him an «involuntary exile» in his native Bisceglie, which ended after about six years, in the winter of 1866.
The article describes the context and analyzes the phases that accompanied the celebration of the second Catholic Youth Convention in Capitanata, held in Cerignola in 1920, which recorded – along with the adhesion of the bishops – the protagonism of young people and of those priests who, defined by historiography as the «pioneers of Christian social action in Capitanata», had let themselves be enlightened by the social teaching of Pope Leo XIII (1878-1903), promoting a renewed sensus ecclesiae. Among those presbyters was don Felice Canelli (1880-1977), a priest of the diocese of San Severo whose cause for beatification is underway, considered «always first among the young where there is work to be done, inexhaustible in his fine wit that caresses and strikes deep, awakening consciences and inciting the young».
«Lo studio su mons. Angelo Struffolini del professor Angelo Giuseppe Dibisceglia, notevole per la contestualizzazione della formazione, dell’attività ministeriale propria di un padre Dottrinario, e di quella apostolica nel governo delle diocesi di Ascoli Satriano e Cerignola, va compreso nel processo dei cambiamenti epocali che contraddistinguono il passaggio tra XIX e XX secolo. L’attenta analisi delle fonti permette di avere un quadro completo della temperie culturale, dell’attenzione alle res novae del pontificato di Leone XIII e della riforma preparata da papa Sarto, dell’attività della Sacra Congregazione del Concilio in cui la perizia del “dotto e santo” Angelo Struffolini crebbe» (dalla “Prefazione” di Sua Ecc. Mons. Luigi Renna, Vescovo della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano)
Dalla Presentazione:
«Si situa sulla scia di tale organizzazione “osmotica” la presente pubblicazione realizzata in occasione dell’inaugurazione del nuovo Anno Accademico 2017-2018 - che annovera la prestigiosa presenza di Sua Ecc. Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, autore della prolusione su Nella Chiesa e nella società: in ascolto del presente - che, lasciandosi guidare dall’Evangelii gaudium - l’Esortazione Apostolica «sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale» pubblicata da papa Francesco, nel primo anno di pontificato, il 24 novembre 2013 - ha l’esclusivo intento di rivelare la multidisciplinare unità nella molteplicità - grazie ai contributi dei Pastori delle Chiese di Capitanata e di alcuni colleghi docenti dell’Università Pontificia Salesiana di Roma e della Facoltà Teologica Pugliese di Bari, ai quali esprimo gratitudine per la pronta e squisita disponibilità, nonostante i numerosi impegni episcopali e le altrettanto robuste fatiche accademiche - che caratterizza lo studio della teologia» (Angelo Giuseppe Dibisceglia)
Organizzata dal “Redentore-Salesiani Don Bosco” di Bari, dall’APS “Laboratorio Don Bosco oggi: Educazione-Cultura-Pastorale” e da “Salesiani per il sociale”, con il sostegno della Repubblica Italiana, dell’Unione Europea. Fondo europeo di sviluppo regionale, della Regione Puglia, del Po-FESR Puglia 2014-2020, del Comune di Bari, di Colibrì. La rete delle Biblioteche di Bari, e con il patrocinio di prestigiose istituzioni accademiche come l’Università Pontificia Salesiana (Roma), l’Università degli Studi “Aldo Moro” (Bari), la Facoltà Teologica Pugliese (Bari), l’Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa (Roma), l’iniziativa ha l’obiettivo di contribuire alla riflessione sugli anni dell’immediato secondo dopoguerra, allo scopo di evidenziare, in un momento di profonda incertezza, la capacità dell’Assemblea Costituente, nelle sue variegate componenti, di porre, fra gli articoli della Costituzione dell’allora neonata Repubblica Italiana, le basi di un nuovo oggi che, seppure da costruire, fosse in grado di allontanarsi dalle buie esperienze dello ieri segnato dal regime fascista e dal secondo conflitto italiano allo scopo di costruire un domani migliore.
Sulla scia delle iniziative realizzate per il centocinquantesimo anniversario della fondazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1872-2022) e del cinquantesimo del trasferimento dell’Asilo Infantile “G. Pavoncelli” dagli antichi ambienti di via Napoli nelle luminose stanze dell’Opera “Buonsanti” (1972-2022), la pubblicazione celebra il novantesimo anniversario (1933-2023) di presenza delle religiose a Cerignola, riproponendo gli estratti della “Cronaca” che, dal 1933 al 1971, registrò puntualmente la quotidianità dell’istituto, coniugata nei suoi aspetti identitari e nel suo legame con la città, la cui sintesi costituisce un inedito contributo per continuare a comprendere, a livello locale, il rapporto fra Chiesa e società in età contemporanea.
È quanto si evince dai saggi a firma dei docenti suor Grazia Loparco fma della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma (“Le Figlie di Maria Ausiliatrice per l’educazione da 150 anni: il volto femminile del carisma salesiano”) e Angelo Giuseppe Dibisceglia dell’Università Pontificia Salesiana di Roma e della Facoltà Teologica Pugliese di Bari (“Le Figlie di Maria Ausiliatrice a Cerignola: fra archivi, ‘Cronaca’ e storia) che, nell’anticipare la trascrizione dell’importante fonte documentale, collocano la pubblicazione, arricchita da una sezione fotografica in parte inedita, fra macro e microstoria.
La presentazione del volume, inserita nel cartellone de “Il Maggio dei Libri ‒ 2023” organizzato dall’Assessorato allo Sport e alla Cultura del Comune di Cerignola, guidato dalla prof.ssa Rossella Bruno, è fissata per venerdì, 5 maggio 2023, alle ore 19,30, nell’Istituto “Maria Ausiliatrice” ‒ Opera “Buonsanti” di Cerignola. Dopo l’introduzione di don Giuseppe Ciarciello, docente dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano “San Michele Arcangelo” di Foggia, e i saluti di suor Francesca Bucci fma, interverrà il prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia. Le conclusioni saranno di suor Ivana Milesi fma, ispettrice dell’Ispettoria Meridionale “Madonna del Buon Consiglio”.
“Oggi vogliamo custodire e trasmettere alle future generazioni – continua suor Francesca nella ‘Presentazione’ – la preziosità e l’attualità del sistema educativo dei nostri fondatori. In questo vicendevole scambio di lode a Dio Padre e di gratitudine reciproca, vogliamo rinnovare l’impegno per la stessa passione educativa di san Giovanni Bosco e di santa Maria Mazzarello: insieme vogliamo essere ‘Ausiliatrici’ e realizzare quella spiritualità di comunione che fa delle nostre differenze spazi di dialogo e di condivisione, delle nostre risorse la forza trasformante che ci rende capaci di accompagnare nella loro crescita i giovani con fede, speranza e instancabile amore”.
«L’iniziativa – afferma il prof. Ruppi – si colloca sulla scia del precedente appuntamento svoltosi lo scorso 28 maggio quando, nell’analizzare “Il caso del Novecento”, ci siamo posti alla scuola di Luigi Sturzo e di Giorgio La Pira, modelli per lo studio dell’“impegno politico dei cattolici: dallo ieri nell’oggi per il domani”. Il 10 dicembre approfondiremo il contributo fornito da Aldo Moro, autorevole interprete del panorama ecclesiale e politico italiano, illustrato dalle relazioni di due noti docenti universitari e testimoniato dall’intervento della figlia, la dott.ssa Agnese Moro. Nell’insieme le due iniziative, i cui testi confluiranno nel volume che pubblicheremo agli inizi del prossimo anno, hanno lo scopo di offrire una riflessione sul ruolo ricoperto dai cattolici, durante il XX secolo, in ambito politico, mossi dall’unico scopo di operare per il bene dell’Italia e degli italiani, riflesso particolare dell’antico e sempre valido principio del bene comune».
Dopo i saluti istituzionali e l’introduzione ai lavori del prof. Ruppi, docente della Pontificia Università della Santa Croce (Roma) e della Facoltà Teologica Pugliese (Bari), moderati dalla dott.ssa Rosanna Mastroserio del Laboratorio “Don Bosco oggi”, interverranno: il prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia, docente dell’Università Pontificia Salesiana (Roma) e della Facoltà Teologica Pugliese (Bari) su “Aldo Moro: il cattolico vocato alla politica”; il prof. Guido Formigoni, docente dell’Università IULM (Milano) su “Aldo Moro: lo statista e il suo dramma”; la dott.ssa Agnese Moro, su “Aldo Moro: mio padre”. Le conclusioni saranno affidate al prof. Giuseppe Acocella, rettore dell’Università “Giustino Fortunato” di Benevento.
«L’invito – conclude il prof. Ruppi – è rivolto non soltanto ai rappresentanti delle istituzioni e degli enti presenti sul territorio e a quanti sono impegnati a vario titolo in politica, ma anche e soprattutto ai giovani e agli studenti, per i quali la conoscenza dell’illuminante esempio di alcuni modelli potrà costituire un’ulteriore tappa di formazione, alla scuola di Don Bosco, per essere “Buoni cristiani e onesti cittadini”».
Con la partecipazione di suor Carla Meschini fma, vicaria ispettoriale, e delle autorità ecclesiali e civili della cittadina foggiana, l’incontro culturale – che si terrà mercoledì, 20 aprile 2022, alle ore 18, nel teatro-palestra dell’Opera “Buonsanti” (via Savona, 8/viale Europa, 9) a Cerignola – sarà caratterizzato dagli interventi della prof.ssa suor Grazia Loparco fma, docente ordinaria di Storia della Chiesa nella Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” (Roma), su “Le Figlie di Maria Ausiliatrice per l’educazione da 150 anni: il volto femminile del carisma salesiano”, e del prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia, docente di Storia della Chiesa nell’Università Pontificia Salesiana (Roma) e nella Facoltà Teologica Pugliese (Bari), su “Le Figlie di Maria Ausiliatrice a Cerignola tra le pagine della ‘Cronaca’: 1933-1965”.
“Don Bosco – si legge nella “‘Cronistoria’ delle Figlie di Maria Ausiliatrice” – ha maturato la scelta di fondare una Congregazione religiosa femminile per l’educazione delle giovani in attenzione alle sollecitazioni del suo contesto, dalla constatazione dello stato di abbandono e povertà in cui si trovavano molte ragazze; dal contatto con vari Istituti femminili; dalla conferma del Papa Pio IX che lo incoraggiò in questa scelta; da ripetuti ‘sogni’ e fatti straordinari da lui stesso raccontati; dalla profondità della sua devozione mariana: ‘Abbine cura: sono mie figlie’. Mentre egli maturava questo progetto, a Mornese (Alessandria), Maria Domenica Mazzarello, membro dell’Associazione delle Figlie dell’Immacolata, animava un gruppo di giovani donne che si dedicavano alle ragazze del paese, con lo scopo di insegnare loro a rendersi abili nel cucito, e soprattutto, per orientarle ad essere buone cristiane e oneste cittadine. Due sogni si trovavano così a convergere in un identico ideale: far nascere anche per le ragazze e le giovani una Famiglia religiosa analoga a quella dei Salesiani: un nuovo carisma educativo nella Chiesa”.
Per tre giorni docenti, storici ed esperti approfondiranno l’argomento, offrendo i risultati delle proprie ricerche che abbracciano uno spazio – la penisola italiana e non solo – e un tempo – dall’età medievale a oggi – capaci di descrivere i diversi aspetti di una realtà – quella dei Capitoli Canonicali – la cui analisi contribuisce a meglio approfondire il ruolo svolto dal clero nel rapporto fra Chiesa e società.
Gli organizzatori dell’appuntamento culturale precisano che la partecipazione in presenza sarà consentita a quanti risulteranno in possesso della Certificazione verde Covid-19 (Green Pass), previa iscrizione obbligatoria gratuita all’indirizzo di posta elettronica [email protected] e limitatamente ai posti disponibili. Comunicano, inoltre, che per accedere all’Accademia Alfonsiana sarà obbligatorio l’uso della mascherina e non sarà consentito l’ingresso a quanti avranno una temperatura corporea pari o superiore a 37,5° C. Per i docenti interessati (docenti di Storia della Chiesa e del Cristianesimo nelle Facoltà teologiche e civili e negli Istituti Superiori di Scienze Religiose Metropolitani, docenti di religione cattolica nelle scuole pubbliche, studenti nelle medesime Facoltà e Istituti Superiori di Scienze Religiose Metropolitani) sarà rilasciata la dichiarazione di partecipazione per l’esonero dall’obbligo del servizio, nei giorni del Convegno, concesso dal MIUR (U. 0029769 del 29 settembre 2021).
L’AIPSC, riconosciuta dalla Conferenza Episcopale Italiana, è un organismo costituito nel 1967 a La Mendola, nel Centro di cultura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, per favorire il coordinamento e l’aggiornamento dei docenti di Storia della Chiesa. Attualmente l’Associazione, che conta centocinquanta soci distribuiti sull’intero territorio nazionale con alcune adesioni dall’estero, comprende docenti di università pontificie e statali, nonché di facoltà teologiche, studentati religiosi e istituti superiori di scienze religiose metropolitani.
[dalla Prefazione di mons. Donato Oliverio]
L’iniziativa sarà inaugurata dalla prolusione del vescovo Luigi Renna su “Il vescovo e le ‘res novae’ tra Ottocento e Novecento”. La prima sessione illustrerà la storia diocesana, ponendosi in ascolto delle “relationes ad limina dei vescovi religiosi” che, tra Ottocento e Novecento, guidarono la Chiesa locale, come il cappuccino Domenico Cocchia (1887-1900) e il dottrinario Angelo Struffolini (1901-1914). La seconda sessione approfondirà le figure dei “testimoni delle novitates” che, come il sacerdote Antonio Palladino (1881-1926) e il vescovo Luigi Pugliese (1896-1923), originario di Cerignola e pastore della Chiesa di Ugento, incarnarono il magistero dell’allora recente pontificato di Leone XIII, autore della lettera enciclica Rerum novarum. Ambedue le sessioni saranno amalgamate dal contesto ecclesiale che, nel passaggio “tra vecchio e nuovo secolo…”, iniziava a esprimere un chiaro sapore di sinodalità, guidato dalle decisioni della Conferenza Episcopale Beneventana, la regione ecclesiastica che comprendeva, con l’avellinese, il beneventano e il basso molisano, anche le diocesi della Puglia settentrionale. Non mancherà la presentazione del volume “Angelo Struffolini (1853-1917). Dottrinario, catechista e vescovo del secolo nuovo” (Edizioni Dottrinari) del prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia (Università Pontificia Salesiana, Roma), curata da padre Alfonso Amarante C.Ss.R., preside dell’Accademia Alfonsiana di Roma.
Con il vescovo Renna relazioneranno studiosi ed esperti delle diverse tematiche: fr. Antonio Belpiede ofm capp., delegato vescovile per la vita religiosa; padre Sergio Lapegna dc, superiore generale della Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana; il prof. mons. Carmine Ladogana, vice postulatore della Causa di Beatificazione del venerabile “Antonio Palladino”; il prof. mons. Salvatore Palese, preside emerito della Facoltà Teologica Pugliese di Bari. I lavori saranno moderati dalla prof.ssa Raffaella Petruzzelli della Consulta Diocesana per le Aggregazioni Laicali; dalla dott.ssa Maria Rosaria Attini, presidente dell’Azione Cattolica Diocesana; dal prof. sac. Donato Allegretti, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano “San Michele Arcangelo” di Foggia.
Le Giornate di Studio – trasmesse anche in diretta sulla pagina Facebook “Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano” – si svolgeranno nel pieno rispetto della normativa anti Covid-19: l’accesso nella rettoria sarà possibile con la mascherina, dopo aver effettuato l’igienizzazione delle mani ed essersi sottoposti al controllo della temperatura (che dovrà essere inferiore a 37,5°); i posti saranno distanziati e regolamentati dal servizio d’ordine, che non potrà ammettere più persone rispetto alla capienza massima definita.