Books
Asdiwal. Revue genevoise d’anthropologie et d’histoire des religions, 2021
The four articles you are about to read explore the cultural and theoretical influences of schola... more The four articles you are about to read explore the cultural and theoretical influences of scholarship produced at the Eranos meetings in Ascona, Switzerland, on twentieth-century developments in the history of religions in Europe and North America. The two editors set out to investigate the working hypothesis according to which both the long talks delivered at the Eranos meetings – the rule was two-hour lectures followed by no questions-and-answers section, horribile dictu for today’s academic mores – and the resulting rich literature served as a source for «spiritual scholarship» throughout most of the twentieth century, under the influence of Carl Gustav Jung’s analytical psychology and Rudolf Otto’s comparative phenomenology.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Einaudi, 2021
https://www.einaudi.it/catalogo-libri/antropologia-e-religione/religione/karma-e-rinascita-nel-pe... more https://www.einaudi.it/catalogo-libri/antropologia-e-religione/religione/karma-e-rinascita-nel-pensiero-indiano-wilhelm-halbfass-9788806249687/
Con questo libro, rivolto a un pubblico generale e non solo di specialisti, uno dei più illustri studiosi delle tradizioni culturali sudasiatiche offre una visione chiara e completa della storia e del significato delle diverse dimensioni filosofiche delle dottrine indiane sul karma e sulla rinascita: due concetti intimamente correlati e i cui ambiti coprono l’intero spettro del vissuto umano, passato, presente e futuro. Infatti, se la parola sanscrita karman indica l’agire, l’operare e il fare in senso lato, l’idea di «rinascita» – veicolata dal termine sanscrito saṃsāra – è sempre relativa ai diversi modi di intendere le conseguenze che derivano da tale agire. Non c’è azione che non risenta degli effetti dell’aver operato in passato, così come non c’è gesto presente estraneo ai timori e alle speranze circa ciò che andrà a produrre. In che modi il gesto venga reso azione e l’azione venga collegata a conseguenze necessarie è il tema che Wilhelm Halbfass affronta a partire dalla storia intellettuale del Sudasia, sollevando problemi e questioni che vanno ben oltre l’analisi di aspetti peculiari degli studi indologici.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Jouvence, 2020
La maternità, secondo le diverse tradizioni religiose dell'Oriente islamico e del Continente asia... more La maternità, secondo le diverse tradizioni religiose dell'Oriente islamico e del Continente asiatico, è il tema attorno al quale si sono confrontate studiose di letteratura, diritto, antropologia e storia delle religioni che hanno fatto confluire in questo libro il risultato della loro collaborazione. Dalla letteratura araba a quella persiana – con un'incursione nella giurisprudenza islamica e i suoi sviluppi di fronte alle sfide della contemporaneità sulle nuove tecniche di riproduzione –, lo sguardo rivolto all'Oriente islamico comprende anche un'indagine sociologica in Marocco e l'analisi del mito di Eva attraverso la disamina dei diari di pellegrinaggio. Il volume propone un incrocio di sguardi sull'Asia meridionale e orientale, con un'attenzione particolare alle fonti di riferimento della tradizione hindu e buddhista e al loro impatto sulla contemporaneità, nonché l'analisi delle tradizioni religiose attraverso la lente della psicanalisi e le forme di espressione collettiva, come la memoria e la narrazione mitica.
"Cos'è una madre? E perché l'unico orizzonte semantico che sembra riguardarla è inesorabilmente confinato al nutrimento, alla castità, alla fedeltà, all'abnegazione e al sacrificio di sé?"
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il volume mette a tema il legame tra il praticante di «yajña» e il patrocinatore, qui inteso come... more Il volume mette a tema il legame tra il praticante di «yajña» e il patrocinatore, qui inteso come colui che disponeva dei doni e che li metteva a disposizione per espletare il rito onorifico. Tali doni («dakṣinā») erano alla base della sopravvivenza dei singoli «brāhmaṇa» o di una cerchia di «brāhmaṇa», che offrivano le loro competenze rituali per il bene del singolo patrocinatore o della comunità intera.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il volume non è una rassegna completa delle possibili riflessioni sulle verità del velo o sui vel... more Il volume non è una rassegna completa delle possibili riflessioni sulle verità del velo o sui veli, non ha ambizioni di completezza e di esaustività. Abbiamo insieme, curatori e autori, l’ambizione di affrontare diversi aspetti, in diverse epoche, in diversi contesti, guardando a diverse tipologie di fonti e infine anche con approcci diversi, in un intento interdisciplinare ma consonante in un obiettivo unico, che è quello di disvelare la complessità dell’oggetto e la sua polisemia, ma anche la sua rilevanza, in diversi contesti e diverse epoche —possiamo dire anche in diversi orizzonti culturali— così da sottrarlo alle banalità delle semplificazioni e alla rozzezza delle approssimazioni, alla volubilità delle generalizzazioni. In ciò risiede dunque l’obiettivo intellettuale e politico: contro usi, abusi, distorsioni, ma anche contro facili strumentalizzazioni, si rivendica la necessità della cautela, dell’attenzione al dato storico, alla precipuità delle varianti in gioco, ma anche della cura contro i rischi di deformazione, di forzatura, di violenza nel leggere la realtà e le realtà. Quando sono in gioco valori o verità degli individui o dei gruppi, l’accortezza metodologica, la decrittazione dei segni, il riconoscimento della diversità costituiscono un programma scientifico che si fa anche politico, nel senso di pretendere e avvalorare modalità condivisibili di descrizione e comprensione della realtà.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Corpi sciamanici. La nozione di persona nello studio dello sciamanesimo, 2017
S. Botta, M. Ferrara (a cura di), Corpi sciamanici. La nozione di persona nello studio dello scia... more S. Botta, M. Ferrara (a cura di), Corpi sciamanici. La nozione di persona nello studio dello sciamanesimo (Sapienza Sciamanica, 4), Nuova Cultura, Roma 2017.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Nothing beyond the Vedas». With these words Angelo Brelich opens the section on literary sources... more «Nothing beyond the Vedas». With these words Angelo Brelich opens the section on literary sources of Hinduism in his handbook on the history of religion to introduce the methodological difficulties encountered in studying the history of ancient Hinduism. With the same words I would introduce the methodological issues that arise when studying the history of religions in ancient India through the sources at disposal. It is a matter of fact that, as far as the study of ancient Brahmanism concerns, any historian of religious texts has to face the same problem: little or nothing beyond the Vedas. This is the framework in which I will focus on the symbolical practice that has come to represent the Vedic tradition: the yajña or more commonly the ‘Vedic sacrifice’. On the one hand the yajña practice had been codified, systematised, and then placed at the very center of the religious discourse by different groups of specialists who were engaged in teaching ritual practices and preserving transmission; at the same time it has been qualified and re-qualified as ‘institute’, and brought in the theological discussions that had been preserved in the Vedas. On the other hand the yajña practice has been receipted, interpreted, and re-interpreted by the scholarship in their academic disciplines – first of all, anthropologists, philologists, and historians of religion who considered the ‘sacrifice’ an adequate category to interpret the historical complexity of the Brahmanical institute. The ‘struggle for sacrifice’, that gives the title to this volume, is therefore a paradigm to bring under the eyes of everyone – specialists and not – the underlying debate within the Brahmanical tradition and also the discussions arisen among the intellectual producers of the religious discourse from the XIX century up until today.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Journals (Special Issues)
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Papers
Studi e Materiali di Storia delle Religioni, 2024
In questo saggio si analizza il tema della pace e della pacifica convivenza fra gruppi religiosi ... more In questo saggio si analizza il tema della pace e della pacifica convivenza fra gruppi religiosi nel contesto della produzione epigrafica attribuita ad Aśoka Maurya. Si esplorano alcuni degli editti nei quali lo scenario di pace trova fondamento nel su- peramento della guerra, che nell’autonarrazione aśokea coincide con la conquista di Kaliṅga (odierno Oḍiśa). L’obiettivo è provare a ricostruire il discorso politico aśokeo sulla strategia più efficace a garantire la durevolezza della pace. Di fronte alla fragilità della pace quale condizione di assenza di guerra, merita attenzione che Aśoka abbia affidato i suoi editti a rocce, pietre e rupi, simbolicamente indistruttibili e collocate a vista d’uomo in luoghi strategici lungo le vie commerciali, i pellegri- naggi e gli avamposti militari.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Studi e Materiali di Storia delle Religioni, 2023
This paper explores the initial years of the Eranos initiative, highlighting that Olga Fröbe-Kapt... more This paper explores the initial years of the Eranos initiative, highlighting that Olga Fröbe-Kapteyn’s vision can be fully grasped only by considering Eranos’ establishment during the interwar period and its connection with the Lebensreform movements of the early twentieth century and the School of Wisdom in Darmstadt. Notably, Monte Verità and the School of Wisdom, predating Eranos, were significant cultural and intellectual experiments. The idea of Eranos, while drawing inspiration from such realities, distinctively emphasized scientific inquiry, a direction greatly influenced by Carl G. Jung. The initiative fostered a unique melding of mythology, religious symbolism, and anthropology with emerging psychological theories, positioning itself as a novel platform for academic discourse about the study of religion in the transformative era of the 1930s.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Documenti d’archivio e altre fonti. La ricerca, il metodo, la memoria del passato , 2022
Lucca Comics & Games è uno degli eventi italiani più attesi da cosplayers e amanti di comics di t... more Lucca Comics & Games è uno degli eventi italiani più attesi da cosplayers e amanti di comics di tutto il mondo, nel quale il graphic novel si distingue come genere letterario in grado di integrare l’analisi storica con memorie e testimonianze di guerra, consegnate al grande pubblico attraverso lo sguardo dell’illustratore che veste i panni del graphic reporter. Mostrerò la relazione fra narrazione storica e nuovi media a partire dalle tavole di Will Eisner (1917-2005), uno dei più apprezzati illustratori del Novecento, celebrato nell’edizione 2021 del Lucca Comics & Games, tenutasi tra il 29 ottobre e il 1° novembre. Terrò in considerazione anche altre opere di pregio, che negli ultimi venti anni hanno modificato profondamente il linguaggio cosiddetto comic.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Miti di origine e fondazione in una prospettiva multidisciplinare, 2022
Ayodhyā è una cittadina indiana sacra agli occhi degli hindu perché considerata il luogo in cui è... more Ayodhyā è una cittadina indiana sacra agli occhi degli hindu perché considerata il luogo in cui è nato il dio Rāma. Teatro di violenze fra hindu e musulmani tra ’800 e ’900, Ayodhyā è meglio nota dalle recenti cronache internazionali sulla moschea cinquecentesca che nel 1992 venne demolita perché ritenuta costruita sulle rovine di un tempio dedicato a Rāma. Esplorando le fonti che la descrivono come una mitica città inespugnabile e le vicissitudini legali che ne preservano il passato mitico, questo saggio ripercorre l’intreccio fra mito, storia e memoria suggerendo che il caso di Ayodhyā con le sue complicazioni legali e culturali lancia una sfida per ripensare i confini fra mito e storia.
Ayodhyā is an Indian town that is sacred in the eyes of Hindus because it is considered the birthplace of the god Rāma. As a stage of violence between Hindus and Muslims in the 19th-20th century, Ayodhyā is well-known from the recent international news about the demolition, in 1992, of the 16th-century mosque allegedly built on the ruins of a temple dedicated to Rāma. Exploring the sources that describe it as a mythical unconquerable city and the legal vicissitudes that preserve its legendary past, this essay traces the intertwining of myth, history, and memory, suggesting that the case of Ayodhyā with its legal and cultural intricacies poses a challenge to rethink the borders between myth and history.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
RELIGIONI E PARITÀ DI GENERE. PERCORSI ACCIDENTATI (a cura di A. Lirosi, A. Saggioro), 2022
Studiare criticamente il ruolo delle donne nelle società antiche è stato a lungo considerato uno ... more Studiare criticamente il ruolo delle donne nelle società antiche è stato a lungo considerato uno dei contributi più significativi dei Women’s Studies agli studi storici, ma le riflessioni sulla centralità del genere nelle costruzioni culturali si sono rivelate incredibilmente fruttuose per gli studi antropologico-religiosi, nei quali, nonostante i recenti sviluppi, tali prospettive ancora faticano a farsi strada. Nel campo degli studi sull’India antica, i tentativi più riusciti sono quelli intorno all’epica sanscrita. Il contesto nel quale le donne sono descritte coma parti attive è per lo più lo spazio rituale, in funzione di una visione eteronormativa del mondo e di forme di organizzazione sociale regolate dal patriarcato e dalla stratificazione secondo la nascita. Nonostante il contesto rituale sia di fatto lo spazio privilegiato al quale accediamo avventurandoci fra le fonti più lontane nel tempo, in questo saggio si intende mostrare come uno studio critico del ruolo delle donne nel Sud Asia antico possa essere condotto anche sul piano normativo all’incirca a partire dal III secolo p.e.v., quando all’interno della classe brahmanica si affermano gli specialisti del dharma, da intendersi nel senso più ampio di ‘specialisti della norma’ a cui conformarsi. Simostrerà come nel prescrivere il comportamento da seguire tali legislatori enunciano obblighi e interdizioni che interessano diversi aspetti della vita collettiva e privata, che intervengono nella risoluzione di questioni contrattuali come l’eredità, il matrimonio, la testimonianza nelle dispute pubbliche, la dote, e sanciscono le azioni considerate illecite, come il furto, lo stupro, l’incesto, la vendita di bambini, l’omicidio, l’uccisione di animali sacri. Come è prevedibile, fra le azioni illecite non compare la schiavitù, ed è tollerata la prostituzione.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Asdiwal, 2021
The Eranos endeavor started in Switzerland with the aim of creating a cultural bridge between Eas... more The Eranos endeavor started in Switzerland with the aim of creating a cultural bridge between East and West in the European political scene of the 1930s. Its founder, Olga Fröbe-Kapteyn was an artist, an intellectual, a scholar with a political agenda and a personal vision of the study of religions as a path of consciousness, a psychological healing, and a political instrument of harmony among religions. Olga Fröbe-Kapteyn also actively built a network of relevant relationships in the cultural and political landscape of central Europe, which facilitated the success of Eranos and its survival beyond the disturbances of the Second World War. This article explores the relational capital Fröbe-Kapteyn with the help of the theologian Rudolf Otto; it also examines how her interest in the Eastern religions and analytical psychology entangled with biases and gender stereotypes differently pursued by the academic trio of C.G. Jung, Heinrich Zimmer, and Jakob Wilhelm Hauer.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Asdiwal. Revue genevoise d’anthropologie et d’histoire des religions, 2021
The editors advanced a preliminary definition of «spiritual scholarship» as the tendency, mostly ... more The editors advanced a preliminary definition of «spiritual scholarship» as the tendency, mostly discernible with the scholars of religion who gathered at Ascona, of attributing psychological meanings to religious phenomena and of regarding the scholarly interpretation of myths, symbols, and religious images as means of self-improvement. The « spiritual scholarship » produced at Eranos both provided a body of data that became fundamental to various trends in the twentieth-century history of religions and associated it with a personalized and redemptive hermeneutical approach. Indeed, most scholarship in the history of religions produced between the 1950s and 1980s displays strong influences from Mircea Eliade, D.T. Suzuki, Henry Corbin, Gershom Scholem, Joseph Campbell, Karl Kerényi, Gilbert Durand, and Carl Gustav Jung. Some of the above scholars designated and selected the «data» of what was supposed to constitute the "history of religion." At the same time, they provided the hermeneutic lenses through which one could interpret the content of this discipline.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Mythos. Rivista di Storia delle Religioni, 2020
From a longue durée perspective, the term yoga has been scholarly understood as a philosophical s... more From a longue durée perspective, the term yoga has been scholarly understood as a philosophical system or a religious phenomenon. Such an approach, however, does not take into account the uses of the word yóga in the early Vedic texts, mainly the R̥gveda, where this term is linked with the art of war. This article suggests that the term yóga should be understood in the social and political context of the mobility and warfare of the semi nomadic communities of ancient India. It also addresses the question of historiography of the nineteenth and twentieth centuries. It is suggested that the scholarly understanding of the word yóga in the early Vedic literature has been impacted by many attempts to search for an original, pure or essential yoga. For the purposes of this article, the invention of the Ur-Yoga will be discussed to show how they contributed to forging ideologies in the course of the twentieth century.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Le verita del velo vuole significare due cose: da una parte riconoscere ad un oggetto —il velo ch... more Le verita del velo vuole significare due cose: da una parte riconoscere ad un oggetto —il velo che copre e dissimula le identita dei volti, dei corpi, degli individui— una certa unita di funzione, quale che ne sia la specifica declinazione spazio-temporale e culturale; dall’altra accettare, appunto, che tale oggetto sostanzialmente univoco abbia di fatto una varieta di espressioni, ricezioni, interpretazioni che lo rendono polisemico. Non solo, dunque, in contesti diversi puo essere prodotto, commercializzato, indossato, rappresentato, descritto e interpretato in maniere diverse, tutte vere, a seconda dei punti di vista, ma esso anche nel medesimo contesto, anche nella stessa realta circoscritta, anche nella stessa specifica oggettualita puo avere piu significati e conseguentemente ottemperare ad esigenze di produzione di valore simbolico o di verita in maniera massimamente soggettiva. Contemporaneamente e un oggetto che produce discussione, dibattito, agonismi: ciascuno puo cercare...
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il corpo della parola: inni, poemi e performance nell’India antica e contemporanea (ed. Igor Spanò), 2021
In questo saggio si suggeriscono nuove prospettive nella metodologia storico-antropologica attrav... more In questo saggio si suggeriscono nuove prospettive nella metodologia storico-antropologica attraverso l’analisi delle emozioni – in particolare le emozioni dello scontro, della lotta, del conflitto, in un contesto guerriero qual era quello vedico – che traspaiono attraverso il linguaggio, e quindi dalla parola, e che forniscono un quadro della società e delle norme alle quali la società si adegua.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
L'uomo e il cosmo nella storia. Paradigmi, miti, simboli (Atti del Convegno internazionale Palermo, 18-20 settembre 2019), 2020
Nel rito brahmanico viene eretto un particolare ordine del mondo, teso a garantire il funzionamen... more Nel rito brahmanico viene eretto un particolare ordine del mondo, teso a garantire il funzionamento di una società composta di una moltitudine di sudditi e guidata da un capo. I riferimenti alla vita politica, economica e sociale del regno compaiono nelle formule di offerta e riverenza agli dèi e prendono parte al rito, rendendolo un dispositivo simbolico capace di prescrivere il posto che ogni membro sociale deve occupare, la funzione che deve svolgere, i divieti a cui deve sottostare.
Là dove il rito è appannaggio delle élite (governanti e brahmani), il suo linguaggio contribuisce al mantenimento di relazioni di potere fondate sulla distinzione sociale: le classi dominanti sono poste in alto e mangiano, quelle dominate sono poste in basso e sono mangiate. La disposizione della società nello spazio del rito fa eco a un ordine economicamente, socialmente e politicamente costituito, che nelle narrative della creazione del mondo stabilisce lo status quo per conservare le relazioni di potere. Seguendo il ragionamento di “coloro che sanno questo”, il potere politico e quello religioso non devono mai consentire l’ingerenza dell’uno nella sfera dell’altro, né sostituirsi nelle funzioni stabilite, ma devono coadiuvarsi per la stabilità del regno. La condizione ideale del regno viene rappresentata nella scena rituale in occasione dei riti solenni, destinati ai sovrani e da questi sponsorizzati: la prosperità del regno coincide con la gloria del patrocinatore del rito. I riti solenni forniscono dunque la piattaforma simbolica ma anche lo spazio performativo per prescrivere i divieti che tutelano la classe deputata al comando dal diventare di pari livello del popolo.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
CIVILTÀ E RELIGIONI (ISSN: 2421-3152), 2020
Text available at: https://www.libreriauniversitaria.it/civilta-religioni-2020-6/rivista/24213152... more Text available at: https://www.libreriauniversitaria.it/civilta-religioni-2020-6/rivista/24213152/2020/6/civilta-religioni-2020-6.htm
This article addresses the controversy between the two Jesuit missionaries, Roberto Nobili and Gonçalo Fernandes Trancoso, at the beginning of the 17th century. The article revisits the arguments the two Jesuits used against each other to establish, before the Holy Office, whether the Brahmanical thread (Skr. yajñopavīta, Tam. pūṇūl) carried a religious meaning (i.e., it was a means of idolatry; thus, converts ought to be forbidden to wear it) or represented a mark of social distinction (i.e., converts could wear it without sinning). Moreover, the article explores the political and economic background of this Catholic controversy, to highlight the network of relationships through which the Jesuits gradually entered Southern India during the 16th-17th centuries. In doing so, it takes into consideration the roles of some strategical converts, such as the Indian merchant Dom João da Cruz and the Rāja of Tanor, analyzing their resonance not only in geopolitical key, but also in the construction of the narratives about the spread of Christianity in South India.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Books
Con questo libro, rivolto a un pubblico generale e non solo di specialisti, uno dei più illustri studiosi delle tradizioni culturali sudasiatiche offre una visione chiara e completa della storia e del significato delle diverse dimensioni filosofiche delle dottrine indiane sul karma e sulla rinascita: due concetti intimamente correlati e i cui ambiti coprono l’intero spettro del vissuto umano, passato, presente e futuro. Infatti, se la parola sanscrita karman indica l’agire, l’operare e il fare in senso lato, l’idea di «rinascita» – veicolata dal termine sanscrito saṃsāra – è sempre relativa ai diversi modi di intendere le conseguenze che derivano da tale agire. Non c’è azione che non risenta degli effetti dell’aver operato in passato, così come non c’è gesto presente estraneo ai timori e alle speranze circa ciò che andrà a produrre. In che modi il gesto venga reso azione e l’azione venga collegata a conseguenze necessarie è il tema che Wilhelm Halbfass affronta a partire dalla storia intellettuale del Sudasia, sollevando problemi e questioni che vanno ben oltre l’analisi di aspetti peculiari degli studi indologici.
"Cos'è una madre? E perché l'unico orizzonte semantico che sembra riguardarla è inesorabilmente confinato al nutrimento, alla castità, alla fedeltà, all'abnegazione e al sacrificio di sé?"
Journals (Special Issues)
Papers
Ayodhyā is an Indian town that is sacred in the eyes of Hindus because it is considered the birthplace of the god Rāma. As a stage of violence between Hindus and Muslims in the 19th-20th century, Ayodhyā is well-known from the recent international news about the demolition, in 1992, of the 16th-century mosque allegedly built on the ruins of a temple dedicated to Rāma. Exploring the sources that describe it as a mythical unconquerable city and the legal vicissitudes that preserve its legendary past, this essay traces the intertwining of myth, history, and memory, suggesting that the case of Ayodhyā with its legal and cultural intricacies poses a challenge to rethink the borders between myth and history.
Là dove il rito è appannaggio delle élite (governanti e brahmani), il suo linguaggio contribuisce al mantenimento di relazioni di potere fondate sulla distinzione sociale: le classi dominanti sono poste in alto e mangiano, quelle dominate sono poste in basso e sono mangiate. La disposizione della società nello spazio del rito fa eco a un ordine economicamente, socialmente e politicamente costituito, che nelle narrative della creazione del mondo stabilisce lo status quo per conservare le relazioni di potere. Seguendo il ragionamento di “coloro che sanno questo”, il potere politico e quello religioso non devono mai consentire l’ingerenza dell’uno nella sfera dell’altro, né sostituirsi nelle funzioni stabilite, ma devono coadiuvarsi per la stabilità del regno. La condizione ideale del regno viene rappresentata nella scena rituale in occasione dei riti solenni, destinati ai sovrani e da questi sponsorizzati: la prosperità del regno coincide con la gloria del patrocinatore del rito. I riti solenni forniscono dunque la piattaforma simbolica ma anche lo spazio performativo per prescrivere i divieti che tutelano la classe deputata al comando dal diventare di pari livello del popolo.
This article addresses the controversy between the two Jesuit missionaries, Roberto Nobili and Gonçalo Fernandes Trancoso, at the beginning of the 17th century. The article revisits the arguments the two Jesuits used against each other to establish, before the Holy Office, whether the Brahmanical thread (Skr. yajñopavīta, Tam. pūṇūl) carried a religious meaning (i.e., it was a means of idolatry; thus, converts ought to be forbidden to wear it) or represented a mark of social distinction (i.e., converts could wear it without sinning). Moreover, the article explores the political and economic background of this Catholic controversy, to highlight the network of relationships through which the Jesuits gradually entered Southern India during the 16th-17th centuries. In doing so, it takes into consideration the roles of some strategical converts, such as the Indian merchant Dom João da Cruz and the Rāja of Tanor, analyzing their resonance not only in geopolitical key, but also in the construction of the narratives about the spread of Christianity in South India.
Con questo libro, rivolto a un pubblico generale e non solo di specialisti, uno dei più illustri studiosi delle tradizioni culturali sudasiatiche offre una visione chiara e completa della storia e del significato delle diverse dimensioni filosofiche delle dottrine indiane sul karma e sulla rinascita: due concetti intimamente correlati e i cui ambiti coprono l’intero spettro del vissuto umano, passato, presente e futuro. Infatti, se la parola sanscrita karman indica l’agire, l’operare e il fare in senso lato, l’idea di «rinascita» – veicolata dal termine sanscrito saṃsāra – è sempre relativa ai diversi modi di intendere le conseguenze che derivano da tale agire. Non c’è azione che non risenta degli effetti dell’aver operato in passato, così come non c’è gesto presente estraneo ai timori e alle speranze circa ciò che andrà a produrre. In che modi il gesto venga reso azione e l’azione venga collegata a conseguenze necessarie è il tema che Wilhelm Halbfass affronta a partire dalla storia intellettuale del Sudasia, sollevando problemi e questioni che vanno ben oltre l’analisi di aspetti peculiari degli studi indologici.
"Cos'è una madre? E perché l'unico orizzonte semantico che sembra riguardarla è inesorabilmente confinato al nutrimento, alla castità, alla fedeltà, all'abnegazione e al sacrificio di sé?"
Ayodhyā is an Indian town that is sacred in the eyes of Hindus because it is considered the birthplace of the god Rāma. As a stage of violence between Hindus and Muslims in the 19th-20th century, Ayodhyā is well-known from the recent international news about the demolition, in 1992, of the 16th-century mosque allegedly built on the ruins of a temple dedicated to Rāma. Exploring the sources that describe it as a mythical unconquerable city and the legal vicissitudes that preserve its legendary past, this essay traces the intertwining of myth, history, and memory, suggesting that the case of Ayodhyā with its legal and cultural intricacies poses a challenge to rethink the borders between myth and history.
Là dove il rito è appannaggio delle élite (governanti e brahmani), il suo linguaggio contribuisce al mantenimento di relazioni di potere fondate sulla distinzione sociale: le classi dominanti sono poste in alto e mangiano, quelle dominate sono poste in basso e sono mangiate. La disposizione della società nello spazio del rito fa eco a un ordine economicamente, socialmente e politicamente costituito, che nelle narrative della creazione del mondo stabilisce lo status quo per conservare le relazioni di potere. Seguendo il ragionamento di “coloro che sanno questo”, il potere politico e quello religioso non devono mai consentire l’ingerenza dell’uno nella sfera dell’altro, né sostituirsi nelle funzioni stabilite, ma devono coadiuvarsi per la stabilità del regno. La condizione ideale del regno viene rappresentata nella scena rituale in occasione dei riti solenni, destinati ai sovrani e da questi sponsorizzati: la prosperità del regno coincide con la gloria del patrocinatore del rito. I riti solenni forniscono dunque la piattaforma simbolica ma anche lo spazio performativo per prescrivere i divieti che tutelano la classe deputata al comando dal diventare di pari livello del popolo.
This article addresses the controversy between the two Jesuit missionaries, Roberto Nobili and Gonçalo Fernandes Trancoso, at the beginning of the 17th century. The article revisits the arguments the two Jesuits used against each other to establish, before the Holy Office, whether the Brahmanical thread (Skr. yajñopavīta, Tam. pūṇūl) carried a religious meaning (i.e., it was a means of idolatry; thus, converts ought to be forbidden to wear it) or represented a mark of social distinction (i.e., converts could wear it without sinning). Moreover, the article explores the political and economic background of this Catholic controversy, to highlight the network of relationships through which the Jesuits gradually entered Southern India during the 16th-17th centuries. In doing so, it takes into consideration the roles of some strategical converts, such as the Indian merchant Dom João da Cruz and the Rāja of Tanor, analyzing their resonance not only in geopolitical key, but also in the construction of the narratives about the spread of Christianity in South India.
This text considers some examples of the new literature from India authored by women, where gender, nature, and religion are all engaged in criticism against the sacralised foundation of a society, that justifies and allows the exploitation of its subalterns. Drawing on examples from the universe of visual story-telling, this text discusses a selection of recent graphic novels where epic narration has found fresh space and is being brought to the attention of new audiences. While looking at India’s ancient history and mythological heritage through graphic novel genre, not only the younger generations, but also so-called ‘young adult’, and women especially, have found an unconventional space in which to claim a voice to speak on the country’s traditions, to share ideas, and approach contemporary issues debated in the public.
In this paper, I aim to highlight the originality of Bronkhorst’s works and I wish to emphasise the importance of his contribution to the history of religions of ancient India.
Marianna Ferrara and Mara Matta (Sapienza University of Rome) have submitted a panel proposal for the upcoming 2017 EASR conference (18-21 September), hosted by the Belgian Association for the Study of Religion, Babel.
Our panel is titled:
"The ethics and aesthetics of visual narratives in South Asia"
KINDLY CONSIDER SUBMITTING A PAPER PROPOSAL for our PANEL.
<https://kuleuvencongres.be/easr2017/articles/submitproposal>
If you need more info, get in touch via email , FB or academia.edu.
[email protected]
[email protected]
Kindly SHARE IT among your friends and colleagues
who may be interested.
Thank you for your help in spreading the word!
deadline 31 January
CALL FOR PAPERS
Theme Section: issue 2016 - Studi e Materiali di Storia delle Religioni.
Abstract (max. 500 words) to Sergio Botta ([email protected]) and Marianna Ferrara ([email protected]) by June 15, 2015 (paper title, short profile of the author, curriculum vitae, email address, phone)
Paper acceptance: will be communicated by June 25, 2015
Final papers’ submission: December 31, 2015.
Scientific board: Sergio Botta, Marianna Ferrara, Alessandro Saggioro
We welcome contribution from the fields of the History of Religions, Anthropology of Religions, and of other research fields. We would also be pleased to translate into Italian essays published in other languages (that are possibly not protected by copyright).
References:
BERNAND, C., GRUZINSKI, S. (1988). De l’idolâtrie: une archéologie des sciences religieuses. Paris, Editions du Seuil.
BORGEAUD, P. (2004). Aux origines de l’histoire des religions. Paris, Seuil.
CHIDESTER, D. (1996). Savage systems colonialism and comparative religion in southern Africa. Charlottesville, University Press of Virginia.
DUVIOLS, P. (1971). La lutte contre les religions autochtones dans le Pérou colonial ; “l’extirpation de l’idolâtrie,” entre 1532 et 1660. Lima, Institut français d’études andines.
FITZGERALD, T. (2000). The ideology of religious studies. New York, Oxford University Press.
GRUZINSKI, S. (2004). Les quatre parties du monde: histoire d’une mondialisation. Paris, La Martinière.
MACCORMACK, S. (1991). Religion in the Andes: vision and imagination in early colonial Peru. Princeton, N.J., Princeton University Press.
MASUZAWA, T. (2005). The invention of world religions, or, How European universalism was preserved in the language of pluralism. Chicago, University of Chicago Press.
RICARD, R. (1933). La “conquête spirituelle” du Mexique. Essai sur l’apostolat et les méthodes missionaires des ordres mendiants en Nouvelle-Espagne de 1523-24 à 1572. Paris, Institut d’ethnologie.
STRENSKI, I. (2006). Thinking about religion: An historical introduction to theories of religion. Malden, MA, Blackwell Pub.
STROUMSA, G. G. (2010). A new science: the discovery of religion in the Age of Reason. Cambridge, Mass, Harvard University Press.
SUBRAHMANYAM, S. (2005). Explorations in connected history. New Delhi, Oxford University Press.
ŽUPANOV, I.G. (2005). Missionary tropics: the Catholic frontier in India, 16th-17th centuries. Ann Arbor, University of Michigan Press.
Theme Section: issue 2016 «Studi e Materiali di Storia delle Religioni» (ISSN: 0393-8417).
Abstract (max. 500 words) to Sergio Botta ([email protected]) and Marianna Ferrara ([email protected]) by May 15, 2015 (paper title, short profile of the author, curriculum vitae, email address, phone)
Paper acceptance: will be communicated by email within May 30, 2015
Final papers’ submission: December 31, 2015.
Scientific board: Sergio Botta, Marianna Ferrara, Alessandro Saggioro
Here you will find the cover page and summary of the book.
Here you will find the cover page and summary of the book.
Affondando le radici nel contatto fra religioni, esso assume dimensioni diverse a seconda degli ambienti di estensione e presenta anche una diversa durata e complessità a seconda dei contesti istituzionali chiamati a gestirne l’articolazione.
Questo libro raccoglie una serie di studi interdisciplinari per approfondire
aspetti diversi del campo del pluralismo religioso. L’idea di “definizione” non si dispiega in senso classificatorio e morfologico, bensì in quello di elaborazione del campo di azione e rappresentazione della diversità religiosa. L’intento complessivo consiste nel sollecitare una maggiore consapevolezza tematica e programmatica intorno ad alcune questioni di grande rilievo, tanto per lo studio delle religioni del passato quanto per la riflessione sul presente.
Il volume è arricchito da un Editoriale di Valerio Severino, membro della redazione di SMSR, e da una presentazione di Pierangelo Carozzi, che ha seguito questa ricerca fin dal suo primo apparire
The seminars aim to provide various research methodologies to identify and explore the role of gender dynamics and relationships within different religious and symbolic systems.
The following will participate in the seminar series: Deborah Scolart (University of Naples L’Orientale), Malgorzata Sacha (Jagiellonian University of Krakow), Igor Spanò (University of Palermo), Daniela Bonanno (University of Palermo), Joanna Malita-Kròl (Jagiellonian University of Krakow), and Davide Torri (Sapienza).
The initiative is part of the activities of the laboratory "Religions and Social Change."
All seminars can also be attended remotely via the link provided on the poster.
All'incontro saranno presenti Franco Di Maria Jayendranatha (Presidente Unione Induista Italiana) e Svamini Hamsananda Giri (Vicepresidente Unione Induista Italiana). Seguiranno gli interventi di Bruno Lo Turco (Sapienza, ISO), Carmela Mastrangelo (Sapienza, ISO), Gianni Pellegrini (Università di Torino), Federico Squarcini (Università di Venezia Ca' Foscari), Bernadette Fraioli (Sapienza), Igor Spanò (Università di Palermo), Eugenio Giorgianni (Università di Messina), Chiara Tommasini (Sapienza).
Il convegno potrà essere eseguito anche da remoto attraverso il link indicato sulla locandina.
Il convegno si terrà in presenza con possibilità di seguire a distanza attraverso il collegamento Meet indicato.
I seminari intendono fornire diverse metodologie di ricerca per individuare ed esplorare il ruolo delle dinamiche e delle relazioni di genere all'interno di diversi sistemi religiosi e simbolici.
Il ciclo di seminari si apre il 3 maggio con Francesca Prescendi Morresi (Sorbonne) e si conclude il 29 maggio con la partecipazione di Stefania Palmisano (Università di Torino).
Tra gli invitati: Igor Spanò (Università di Palermo, 8 maggio), Raquel A. Weiss e Luz Gonçalves Brito (Università Federale di Rio Grande del Sud, 15 maggio), Mara Matta (Sapienza, 17 maggio), Alberta Giorgi (Università di Bergamo, 19 maggio), Letizia Lambertini (Commissione Pari Opportunità Mosaico, 22 maggio), Maya Vassallo et al. (Tempio della Grande Dea, 26 maggio).
L'iniziativa rientra fra le attività del Laboratorio Religioni e mutamento sociale coordinato da Alessandro Saggioro e prevede la possibilità di seguire i seminari da remoto previa iscrizione.
(coordinamento Sergio Botta e Marianna Ferrara)
DIANA RIBOLI (Presidente ISARS - Dipartimento di Antropologia Sociale Università di Scienze Politiche e Sociali Panteio - Atene)
Il dramma cosmico. Sciamani, missionari e terremoti presso i Chepang del Nepal Centromeridionale
23 febbraio 2018 ore 15 Aula A sezione storico-religiosa del Dipartimento di Storia Culture Religioni - Sapienza Università di Roma
The emergence of religious conflicts, the transformation of societies in a plural sense, the global phenomenon of migration and the associated phenomenon of diasporic religions, and more generally, the layering of identities, beliefs, customs and traditions determine the need for new systems and tools designed to enhance understanding and knowledge.
This workshop aims at building a hub for the study of religious pluralism inside Sapienza. The central objective of the project is to create a highly specialized, interdisciplinary and trans-national syllabus of methodological approaches to the study of religions.
The points of view adopted by the research team are those of the History (History of Christianity, History of Religions), Anthropology, Philosophy, Sociology, and Law; from this first stage of work, the research group is open to interdisciplinarity.
Gli incontri programmati sono tre e di tre tipologie diverse:
- un seminario rivolto a un gruppo ristretto di docenti, ricercatori e dottorandi e volto a progettare la partecipazione al congresso IAHR di Erfurt (relatore: Serena Di Nepi);
- una lezione per gli allievi del dottorato di Storia, Antropologia, Religioni;
- una conferenza per i colleghi del Dipartimento di Storia, Culture, Religioni e per gli studenti delle magistrali
The volume analyzes the 1933-1962 annual Eranos meetings that gathered eminent historians of religions, analysts, and scientists in Ascona, Switzerland. The SMSR guest authors examine the ways in which the participants to these Eranos conferences discussed the effects of the two world wars on twentieth-century culture by combining concepts from the study of spirituality and mythology, from the history of religion, and, most importantly, C.G. Jung’s analytical psychology. The eight contributions consider "Eranos mythmaking" during the early key decades and sketch the transition from interwar epistemological innovation and social optimism to the postwar rise of humanistic studies, highlighting that the Eranos meetings provided both a sanctuary from modernity and a crucible for forging new intellectual outlooks in an age of global turmoil.
The legend of Prester John has been a subject of considerable debate within the field of medieval studies since the nineteenth century. However, it was during the twentieth century, particularly in recent years, that scholars from a diverse array of disciplines have shown an increased interest in this topic. Historical research has highlighted the conspicuous absence of any real individuals akin to Prester John among the key figures of the Crusades, the explorations to the East, or the unsuccessful diplomatic engagements with potential allies beyond Christian territories. Consequently, the extant historical evidence supports two notions: firstly, that Prester John is a fictitious character who never existed, and secondly, that stories circulated about Prester John among significant historical rulers have influenced the conceptualisation of potential allies in distant lands. This has rendered Prester John an in-demand character, emphasizing the significant material and historical impact stemming from his fictional status. In this volume, experts from various fields offer fresh perspectives, rejuvanating the debate with a fundamental question: Can we reassess the stories about Prester John through methodological reflections that have advanced our comprehension of myths?
Danza, estasi e corpi» a cura di Mélanie Lozat
toward a redefinition of Christian-islamic interactions in the early Modern Mediterranean and Beyond"
of Dom Luís Antônio de Souza Botelho Mourão, military personnel and
Franciscan missionaries came into contact with indigenous populations
(1771-1774) and, at the same time, produced texts and images related
to their cultural, psychological and religious practices. In the military
reports (9), correspondence (20) sonnets (2) and watercolor paintings
(39) that informed the Portuguese Crown of the results of colonization
and the indigenous conversion policy of the Marquis of Pombal, ancient
pagan beliefs and Christian symbiologies were also evoked, namely those
that were related to both sacramental rites and the elements of nature
(flora and fauna). In this paper, our aim is to analyze this documentation
based on the dialectic relationship between popular religiosity and
the Christian religion, resulting from mental and cultural constructions,
and considering their common and uncommon traits according to the
phenomenology of the holy of Rudolf Otto (1869-1937). Consequently,
this study seeks to understand, within the scope of psychology and the
religious experience, the social and cultural relationships and the ways
of feeling, thinking and representing the presence of the holy (mysterium
tremendum et fascinans) at the end of the Luso-Brazilian colonial period.
The interests of Brian A. Hatcher are Hinduism and Religion in modern South Asia Religion and Colonialism Modern Bengal. Among his publications are: “Vidyasagar. The Life and After-life of an Eminent Indian” (Routledge, 2014), “Bourgeois Hinduism, or Faith of the Modern Vedantists: Rare Discourses from Early Colonial Bengal” (Oxford University Press, 2008), and the translation of “Ishvarchandra Vidyasagar, Hindu Widow Marriage: An Epochal Work on Social Reform from Colonial India” (Columbia University Press, 2011).
Time and Venue
Date: Thursday 17 November 2015
Time: 17.00 - 18.30
Venue: Lettere, II floor / Aula A Studi Storico-religiosi
Info
Marianna Ferrara - Dipartimento di Storia, Culture, Religioni
[email protected]
Aula B di Storia medievale, II piano, Lettere e filosofia,
ore 9.30-12.30
In vista della partecipazione al XXI Congresso Mondiale della International Association for the History of Religions (Erfurt 23-29 agosto 2015), si svolge un secondo workshop (il primo si è tenuto il 18 marzo) sul tema della definizione delle minoranze religiose organizzato dall'area storico-religiosa del Dipartimento di Storia, Culture, Religioni. Dopo il saluto del coordinatore dell'incontro, Prof. Alessandro Saggioro,
introduce Luca Arcari, Università Federico II di Napoli, Coordinatore Nazionale del progetto FIRB - Futuro in Ricerca 2012: "La percezione dello spazio e del tempo nella trasmissione di identità collettive. Polarizzazioni e/o coabitazioni religiose nel mondo antico (I-VI secolo d.C.)". Il workshop prevede come evento centrale l'intervento di Roberto Alciati, Università degli studi di Torino, responsabile della sede di Torino del medesimo progetto FIRB, che presenta e discute alcuni dei nodi tematici relativi alla definizione del concetto di minoranza religiosa in relazione alle ricerche in corso di svolgimento.
Partecipano alla Tavola Rotonda Sergio Botta, Tessa Canella, Marianna Ferrara, Alessandro Saggioro.
Programma in via di definizione
Università di Pisa, Aula Magna di Palazzo Boileau, 14 ottobre 2019.
Interventi di
P. Barrotta, M. P. Candotti, M. Ferrara, T. Pontillo, V. Mazzarino, S. Sani, A. Sannino, C.O. Tommasi, D. Campanile, M. Facella