AISU Napoli 2017 - La città, il viaggio, il turismo Percezione, produzione e trasformazione (a cura di Gemma Belli, Francesca Capano, Maria Ines Pascariello) , 2017
Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed
economica... more Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed
economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture, come sottolineato dall’OMT negli artt. 1 e 2 del Codice mondiale del Turismo, da cui si evince che esso non è solo un tipo di turismo, ma è il modo a cui dovrebbe essere informata l’intera attività turistica. Un particolare contributo alla promozione e diffusione del Turismo responsabile è stato ed è offerto dalla cooperazione internazionale allo sviluppo, in particolare dalla cooperazione decentrata o territoriale, cioè quella promossa dalle Autorità locali dei Sud e dei Nord del mondo, con il concorso delle rispettive componenti della società civile organizzata (ONG, organizzazioni pro sociali, piccoli imprenditori locali, associazioni di migranti…). Negli Ultimi 10 anni i progetti di cooperazione allo sviluppo tesi a promuovere sistemi turistici
locali sostenibili nei territori dei PVS sono stati significativi. Tra questi quelli promossi dal sistema Torinese della cooperazione decentrata.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Papers
The multi-actor approach and the environmental, economic, cultural and institutional sustainability are the NUR strengths.
In short, renewable energy becomes a bridge of friendship between two cities and two peoples.
municipality of Bethlehem.
NUR (in Arabic, “light that comes from above”) is the name of a
project established in response to Bethlehem’s need to access
renewable energy sources, which it has not been previously equipped with
https://thisweekinpalestine.com/280-5-august-2021/
Both Decentralised cooperation and Global education use the positive approach of the public/private partnership that is one of the most important bricks in the Agenda for Change processes .
The Italian law improves this partnership by recognising the Diaspora and Migrants Associations as new actors of International cooperation.
Moreover the new Italian law on International cooperation (L. 125/2014 ) allows the migrants’ associations to act in the framework of Development cooperation as the other traditional actors - e.g. the historical ones, the NGOs.
The aim of this paper is to discuss these topics through the case study of the municipality of Turin, one of the Italian Muncipalities most engaged in Decentralised cooperation and Global education.
Further more, Turin is one of the few Italian Municipalities that approved Strategic Guidelines on these issues with the administrative act on “International cooperation and peace activities planning 2017-2021”. It states that in the framework of the Italian international cooperation strategies and guidelines, the Turin Municipality establishes local criteria to identify geographic priorities, development partnerships and areas of intervention
Ogni minuto 5 bambini muoiono di fame. Prima che essere ingiusto: ha senso?
In questo talk, Maria Bottiglieri, racconta i paradossi della fame e dell’abbondanza, e di come la fame nel mondo non dipenda dal fatto che non si produce abbastanza cibo, ma dal fatto che questo non sia ben distribuito e sia addirittura sprecato
This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community.
or not widespread local policies that are not linked to
fundamental administrative functions (as territorial
international cooperation activities) or already typifood,
which often constitute a dimension of typical functions).
The paper analyzes paths and processes, building on
the case study of the City of Turin.
It also highlights the reasons that lead local policies
of decentralized cooperation to constitute a privileged
dimension of food policies and, on the other hand, it
stresses how the international cooperation is a relevant
Last but not least, the paper illustrates the dynamics
that unite the two policies and it ends with a focus on
international cooperation activities concerning local
food activities.
finalizzato a garantire il diritto a ricevere un’istruzione anche in
materia alimentare, tutelato dagli artt. 33 e 34 Cost. Nelle
scuole, infatti, il momento del pranzo non ha solo l’obiettivo di
soddisfare le esigenze nutrizionali dello studente, ma costituisce
per i bambini e i ragazzi un ulteriore tappa del progetto
educativo di cui sono destinatari. L’accessibilità economica del servizio di ristorazione scolastica, monitorata anche dal giudice contabile12 è stata oggetto di una sentenza del giudice amministrativo che
è intervenuto su un aspetto sensibile del medesimo, ovvero sul
costo eccessivo delle tariffe del servizio
In tutto il mondo questa riflessione sta animando un ampio dibattito internazionale, avviatosi con sempre maggior forza negli ultimi quindici anni, basato sui principi della sovranità alimentare ed istituzionalizzato
tramite il concetto della sicurezza alimentare a scala globale, regionale e metropolitana. e che in tutto il mondo stanno emergendo alla
scala urbana, tratteggiando i confini delle esperienze sviluppate in Italia e nel continente africano. Si tratta di azioni innovative e volontarie, poiché non incardinate normativamente nelle competenze canoniche
delle autonomie locali. Tuttavia, in quanto autonome, queste istituzioni urbane sono pienamente legittimate a dare risposte locali ai problemi che emergono nelle loro città.
Le Urban Food Policy rappresentano anche un nuovo spazio di cooperazione decentrata tra città di tutto il mondo. Un nuovo protagonismo urbano che, forte delle iniziative sviluppate localmente, agisce anche con una proiezione internazionale, allineando diversi tra i più promettenti attori istituzionali, della ricerca e della società civile organizzata verso nuovi obiettivi politici di sostenibilità.
Della tortura, d’altronde, si potrebbe dire quello che De Castro, ex Presidente della Fao, ha detto della fame e cioè che costituisce un punto di non ritorno, la negazione estrema della dignità: «Si tratta di una forma moderna di esilio. È la morte in vita».
Anche la tortura (e con essa i trattamenti inumani o degradanti) al pari della iniqua distribuzione planetaria delle risorse alimentari, può violare, tra gli altri, il diritto di accedere al cibo in modo qualitativamente e quantitativamente adeguato.
Della fame, inoltre, si potrebbe dire quello che si dice della tortura, nella cui stessa radice del termine è intrinseco il concetto di “torto” che, alla lettera, è concetto radicalmente opposto a quello di “diritto”: anche la fame, cioè, è un torto estremo, è assenza del diritto.
Tra “il diritto di essere liberi dalla fame” – e dalla paura della fame – e il “diritto di essere liberi dalla tortura” – e dalla paura di essere torturati – vi sono dunque denominatori comuni.
cooperation as a relatively new field of work, exchange and action-oriented
research within and between cities, and local authorities in the global North
and South. Indeed, a plethora of cities have been implementing actions with
different implementation mechanisms indicating that UFP can generate
positive stimuli, new perspectives, and reciprocal benefits. The article
examines a number of ongoing international projects to then focus on the
relevant programs developed in Italy and on the African continent, looking
into aspects of governance, outlining essential features of decentralized
cooperation and of these ongoing development projects, and concluding
with potential prospects in this area.
economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture, come sottolineato dall’OMT negli artt. 1 e 2 del Codice mondiale del Turismo, da cui si evince che esso non è solo un tipo di turismo, ma è il modo a cui dovrebbe essere informata l’intera attività turistica. Un particolare contributo alla promozione e diffusione del Turismo responsabile è stato ed è offerto dalla cooperazione internazionale allo sviluppo, in particolare dalla cooperazione decentrata o territoriale, cioè quella promossa dalle Autorità locali dei Sud e dei Nord del mondo, con il concorso delle rispettive componenti della società civile organizzata (ONG, organizzazioni pro sociali, piccoli imprenditori locali, associazioni di migranti…). Negli Ultimi 10 anni i progetti di cooperazione allo sviluppo tesi a promuovere sistemi turistici
locali sostenibili nei territori dei PVS sono stati significativi. Tra questi quelli promossi dal sistema Torinese della cooperazione decentrata.
SWM2 (Environmental protection and sustainable development: building local capacities on solid waste management in Myanmar) avviato nel 2013 e concluso nel 2016 ha avuto l’obiettivo di contribuire all’integrazione dei principi di protezione ambientale nelle politiche pubbliche e di rafforzare le capacità della Municipalità di Yangon nella gestione dei rifiuti solidi.
SUMP (Sustainable urban mobility planning), avviato nel 2015 e in conclusione nel luglio 2017, ha avuto l’obiettivo di rafforzare le competenze delle autorità locali di Yangon in materia di pianificazione e governance delle politiche locali di mobilità urbana come strumento per dare vita a un ambiente urbano sostenibile.
I punti di forza dei due progetti sono stati il tema e il partenariato.
Le descrizioni, complete di mappe, sono precedute da alcune riflessioni di politici, ricercatori, funzionari pubblici, giuristi e attivisti che riguardano il sistema alimentare locale, le politiche alimentari urbane e l’Urban Food Policy.
The multi-actor approach and the environmental, economic, cultural and institutional sustainability are the NUR strengths.
In short, renewable energy becomes a bridge of friendship between two cities and two peoples.
municipality of Bethlehem.
NUR (in Arabic, “light that comes from above”) is the name of a
project established in response to Bethlehem’s need to access
renewable energy sources, which it has not been previously equipped with
https://thisweekinpalestine.com/280-5-august-2021/
Both Decentralised cooperation and Global education use the positive approach of the public/private partnership that is one of the most important bricks in the Agenda for Change processes .
The Italian law improves this partnership by recognising the Diaspora and Migrants Associations as new actors of International cooperation.
Moreover the new Italian law on International cooperation (L. 125/2014 ) allows the migrants’ associations to act in the framework of Development cooperation as the other traditional actors - e.g. the historical ones, the NGOs.
The aim of this paper is to discuss these topics through the case study of the municipality of Turin, one of the Italian Muncipalities most engaged in Decentralised cooperation and Global education.
Further more, Turin is one of the few Italian Municipalities that approved Strategic Guidelines on these issues with the administrative act on “International cooperation and peace activities planning 2017-2021”. It states that in the framework of the Italian international cooperation strategies and guidelines, the Turin Municipality establishes local criteria to identify geographic priorities, development partnerships and areas of intervention
Ogni minuto 5 bambini muoiono di fame. Prima che essere ingiusto: ha senso?
In questo talk, Maria Bottiglieri, racconta i paradossi della fame e dell’abbondanza, e di come la fame nel mondo non dipenda dal fatto che non si produce abbastanza cibo, ma dal fatto che questo non sia ben distribuito e sia addirittura sprecato
This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community.
or not widespread local policies that are not linked to
fundamental administrative functions (as territorial
international cooperation activities) or already typifood,
which often constitute a dimension of typical functions).
The paper analyzes paths and processes, building on
the case study of the City of Turin.
It also highlights the reasons that lead local policies
of decentralized cooperation to constitute a privileged
dimension of food policies and, on the other hand, it
stresses how the international cooperation is a relevant
Last but not least, the paper illustrates the dynamics
that unite the two policies and it ends with a focus on
international cooperation activities concerning local
food activities.
finalizzato a garantire il diritto a ricevere un’istruzione anche in
materia alimentare, tutelato dagli artt. 33 e 34 Cost. Nelle
scuole, infatti, il momento del pranzo non ha solo l’obiettivo di
soddisfare le esigenze nutrizionali dello studente, ma costituisce
per i bambini e i ragazzi un ulteriore tappa del progetto
educativo di cui sono destinatari. L’accessibilità economica del servizio di ristorazione scolastica, monitorata anche dal giudice contabile12 è stata oggetto di una sentenza del giudice amministrativo che
è intervenuto su un aspetto sensibile del medesimo, ovvero sul
costo eccessivo delle tariffe del servizio
In tutto il mondo questa riflessione sta animando un ampio dibattito internazionale, avviatosi con sempre maggior forza negli ultimi quindici anni, basato sui principi della sovranità alimentare ed istituzionalizzato
tramite il concetto della sicurezza alimentare a scala globale, regionale e metropolitana. e che in tutto il mondo stanno emergendo alla
scala urbana, tratteggiando i confini delle esperienze sviluppate in Italia e nel continente africano. Si tratta di azioni innovative e volontarie, poiché non incardinate normativamente nelle competenze canoniche
delle autonomie locali. Tuttavia, in quanto autonome, queste istituzioni urbane sono pienamente legittimate a dare risposte locali ai problemi che emergono nelle loro città.
Le Urban Food Policy rappresentano anche un nuovo spazio di cooperazione decentrata tra città di tutto il mondo. Un nuovo protagonismo urbano che, forte delle iniziative sviluppate localmente, agisce anche con una proiezione internazionale, allineando diversi tra i più promettenti attori istituzionali, della ricerca e della società civile organizzata verso nuovi obiettivi politici di sostenibilità.
Della tortura, d’altronde, si potrebbe dire quello che De Castro, ex Presidente della Fao, ha detto della fame e cioè che costituisce un punto di non ritorno, la negazione estrema della dignità: «Si tratta di una forma moderna di esilio. È la morte in vita».
Anche la tortura (e con essa i trattamenti inumani o degradanti) al pari della iniqua distribuzione planetaria delle risorse alimentari, può violare, tra gli altri, il diritto di accedere al cibo in modo qualitativamente e quantitativamente adeguato.
Della fame, inoltre, si potrebbe dire quello che si dice della tortura, nella cui stessa radice del termine è intrinseco il concetto di “torto” che, alla lettera, è concetto radicalmente opposto a quello di “diritto”: anche la fame, cioè, è un torto estremo, è assenza del diritto.
Tra “il diritto di essere liberi dalla fame” – e dalla paura della fame – e il “diritto di essere liberi dalla tortura” – e dalla paura di essere torturati – vi sono dunque denominatori comuni.
cooperation as a relatively new field of work, exchange and action-oriented
research within and between cities, and local authorities in the global North
and South. Indeed, a plethora of cities have been implementing actions with
different implementation mechanisms indicating that UFP can generate
positive stimuli, new perspectives, and reciprocal benefits. The article
examines a number of ongoing international projects to then focus on the
relevant programs developed in Italy and on the African continent, looking
into aspects of governance, outlining essential features of decentralized
cooperation and of these ongoing development projects, and concluding
with potential prospects in this area.
economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture, come sottolineato dall’OMT negli artt. 1 e 2 del Codice mondiale del Turismo, da cui si evince che esso non è solo un tipo di turismo, ma è il modo a cui dovrebbe essere informata l’intera attività turistica. Un particolare contributo alla promozione e diffusione del Turismo responsabile è stato ed è offerto dalla cooperazione internazionale allo sviluppo, in particolare dalla cooperazione decentrata o territoriale, cioè quella promossa dalle Autorità locali dei Sud e dei Nord del mondo, con il concorso delle rispettive componenti della società civile organizzata (ONG, organizzazioni pro sociali, piccoli imprenditori locali, associazioni di migranti…). Negli Ultimi 10 anni i progetti di cooperazione allo sviluppo tesi a promuovere sistemi turistici
locali sostenibili nei territori dei PVS sono stati significativi. Tra questi quelli promossi dal sistema Torinese della cooperazione decentrata.
SWM2 (Environmental protection and sustainable development: building local capacities on solid waste management in Myanmar) avviato nel 2013 e concluso nel 2016 ha avuto l’obiettivo di contribuire all’integrazione dei principi di protezione ambientale nelle politiche pubbliche e di rafforzare le capacità della Municipalità di Yangon nella gestione dei rifiuti solidi.
SUMP (Sustainable urban mobility planning), avviato nel 2015 e in conclusione nel luglio 2017, ha avuto l’obiettivo di rafforzare le competenze delle autorità locali di Yangon in materia di pianificazione e governance delle politiche locali di mobilità urbana come strumento per dare vita a un ambiente urbano sostenibile.
I punti di forza dei due progetti sono stati il tema e il partenariato.
Le descrizioni, complete di mappe, sono precedute da alcune riflessioni di politici, ricercatori, funzionari pubblici, giuristi e attivisti che riguardano il sistema alimentare locale, le politiche alimentari urbane e l’Urban Food Policy.
goal is to build a culture based on the recognition of equal Fundamental Rights for all, by fighting all forms of discrimination and violence, predominantly those based on gender and cultural diversity. The book would like to document a three–and–a–half–year journey, which involved fifteen partners from nine countries and three continents, who speak seven languages, use three different alphabets, and which had to reinvent themselves following the Covid–19 crisis