Papers by Franco Trabattoni
Rivista Di Storia Della Filosofia, Sep 1, 2022
Coimbra University Press, 2020
Rivista Di Storia Della Filosofia, 1985
Si fornisce un'edizione critica fondata su un nuovo esame di tutta la tradizione, di cui si ... more Si fornisce un'edizione critica fondata su un nuovo esame di tutta la tradizione, di cui si rende conto nell'introduzione; il testo è corredato da scolii, traduzione e commento filologico. ... There are no files associated with this item. ... Items in AIR are protected by copyright, with all ...
Elenchos
This article focuses on the Platonic version of the doctrine of oikeiosis set forth by Piso in Ci... more This article focuses on the Platonic version of the doctrine of oikeiosis set forth by Piso in Cicero’s De finibus, Book V. The article aims to show that: 1) Cicero’s account, while clearly having Stoic features, is also consistent with the eudaemonistic character of Socrates’ and Plato’s ethics; 2) the replacement of oikeiosis with “assimilation to god”, attested in a passage of the Anonymous Commentary on Plato’s Theaetetus, derives from the intent to remove Epicurean egoistic connotations from Plato’s ethics; according to the Anonymous, the Stoic oikeiosis alone would not suffice to attain this purpose.
Anais de Filosofia Clássica, 2017
RIASSUNTO: Nell'Ippia Minore, soprattutto nella sua ultima parte, Platone sembra voler soste... more RIASSUNTO: Nell'Ippia Minore, soprattutto nella sua ultima parte, Platone sembra voler sostenere che chi e in grado di sbagliare volontariamente (ad esempio mentire) e migliore, sul piano morale, di chi non lo sa fare; e dunque, contrariamente all'opinione condivisa in modo pressoche unanime nella cultura greca, che la subdola e spesso ingannevole astuzia di Odisseo e superiore, sempre dal punto di vista morale, alla sincera e semplice schiettezza di Achille. La maggior parte della critica ha trovato imbarazzante ammettere che Platone sostenesse una tesi di questo genere, e ha dunque tentato in vari modi di correre ai ripari. La strategia piu usata e la seguente: giacche il principio secondo cui chi sbaglia volontariamente e migliore e valido solo in rapporto alle tecniche, Platone starebbe cercando di dimostrare o che l'etica non e una tecnica, oppure che per quella tecnica che e l'etica il principio in questione non vale. Ma si tratta di un punto di vista insostenibile, perche contrario sia alla lettera sia al significato del testo. Nell'Ippia minore, cosi come molti altri dialoghi (non solo giovanili), quello che Platone vuol dimostrare, in chiara polemica contro l'etica tradizionale che affondava le sue radici proprio nel modello etico che potremmo chiamare epico - omerico (quello, appunto, in cui era sancita la superiorita morale di Achille su Odisseo), e che dal punto di vista formale l'etica (e piu in generale la filosofia, considerato l'intento pratico che essa ha in Platone) e una tecnica esattamente come le altre: e la tecnica, in particolare, che ha come suo scopo quello di produrre la felicita, ovvero la vita buona (del resto tutto questo e gia implicito nel motto socratico secondo cui la virtu e conoscenza). E poiche non e pensabile una tecnica in cui l'esperto non abbia un sapere sufficiente per commettere errori, necessariamente ne consegue che il principio incriminato e valido anche per l'etica e per la filosofia: chi e in grado di compiere il male volontariamente e migliore di chi non lo sa fare. Naturalmente se da qui ricavassimo la conseguenza che il virtuoso fa sia il male sia il bene volontariamente, mentre il vizioso, non potendo fare il male, fa volontariamente solo il bene, avremmo raggiunto una conclusione assurda. Ma in realta la frase in oggetto e doppiamente falsa. In primo luogo il vizioso non fa il bene volontariamente: infatti il motivo per cui non puo fare il male volontariamente e che non conosce la differenza tra bene e male, e dunque per la stessa ragione non puo fare volontariamente nemmeno il bene. In secondo luogo il virtuoso non fa il male volontariamente, semplicemente perche il male non lo fa mai. E qui viene in luce qual e l'unica vera differenza tra le altre tecniche e l'etica/filosofia. Un tecnico puo volontariamente commettere errori perche puo all'occorrenza operare per fini diversi da quelli della sua tecnica (ad esempio, un medico puo voler uccidere un paziente), che al momento considera piu importanti; invece il filosofo, ossia il tecnico dell'etica, non ha questa possibilita, perche il fine dell'etica e la realizzazione della vita buona, e fini che possano all'occorrenza essere considerati superiori a questo non ne esistono.
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