Papers by Fabio Vergine
Riflessione sulla temporalità dell'evento a partire dalla pandemia di SARS-CoV 2.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
La memoria del cielo, 2019
Nella sua riflessione filosofica sull’immagine filmica Gilles Deleuze sembra aver tradotto nella ... more Nella sua riflessione filosofica sull’immagine filmica Gilles Deleuze sembra aver tradotto nella maniera più immediata, ancorché insolubilmente problematica, la presenza di uno spazio e di un tempo che giocano il proprio ruolo su di una forma passiva di soggettività: è proprio ne L’image- mouvement, infatti, che Deleuze mostra come uno dei passaggi più proficui delle sue osservazioni sul cinema sia proprio la crisi di ciò che egli definisce immagine-azione, a favore, invece, di un’immagine-tempo, o situazione ottica e sonora pura.
Per quanto attiene specificamente lo statuto filosofico dell’immagine, si può dire che sia proprio questo passaggio che consente a Deleuze stesso di modulare la sua riflessione riponendo maggiore attenzione all’elemento temporale rispetto invece al movimento — concetto dal quale, ciononostante, l’indagine sul cinema aveva preso abbrivio.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Di stelle, atomi e poemi. Verso la physis, 2019
Il principale obiettivo teoretico di questo lavoro consiste nel tentativo di verificare, attraver... more Il principale obiettivo teoretico di questo lavoro consiste nel tentativo di verificare, attraverso un’indagine storico-genealogica e concettuale, come nella filosofia di Gilles Deleuze si assista ad un radicale mutamento del paradigma relativo alla nozione di trascendentale. Si tratta, in altre parole, di ripercorrere alcune delle tappe fondamentali che conducono il filosofo parigino a “purificare” il trascendentale da ogni riferimento ad una coscienza soggettiva egologica che si fondi in quanto principio genetico del mondo.
Si riterrà utile procedere analizzando, in primo luogo, il rapporto che Deleuze intrattiene con le istanze originarie del soggettivismo trascendentale kantiano, ove il trascendentale stesso, nel pensiero del filosofo tedesco, è strettamente connesso all’Io penso in quanto facoltà appercettiva dell’intelletto che incarnerebbe le condizioni di possibilità dell’esperienza.
In secondo luogo, si tratterà di orientarsi nel dibattito critico che Deleuze intrattiene con la fenomenologia di Edmund Husserl, ed in particolar modo con la lettura husserliana della Critica della Ragion Pura di Kant, ove il padre fondatore dell’indirizzo fenomenologico novecentesco è colui che fa leva sullo stretto rapporto che sussiste tra il trascendentale e la coscienza.
Nonostante il percorso storico, tracciato dal concetto di trascendentale, abbia inizio con l’opera di Kant, ritengo non sia possibile evitare un pur breve confronto con il ruolo che l’ego ha avuto nella formulazione cartesiana del cogito; si dovrà, per ciò stesso, considerare la particolare lettura deleuziana che riconosce nel cogito cartesiano il “luogo” in cui confluiscono tutte le facoltà del soggetto, permettendo di identificare il cogito stesso con una forma embrionale di piano di immanenza, seppur non adeguatamente radicalizzata nella misura in cui il cogito cartesiano resta saldamente ancorato al soggetto.
Ritengo, tuttavia, che il più considerevole obiettivo di questa proposta d’indagine non si risolva in una ricostruzione meramente storico-genealogica. Si tratterà, al contrario, di verificare come l’importanza degli esiti raggiunti da Deleuze mediante l’opera di purificazione della nozione di trascendentale sia da individuare su due fronti:
1. La teorizzazione del concetto di campo trascendentale permette a Deleuze di disegnare una forma di temporalità non psicologica e non cronologica fondata sul paradosso secondo cui il tempo costituirebbe un’interiorità non psicologica, o per meglio dire, una dimensione autenticamente trascendentale nella quale il soggetto vive e diviene.
2. In antitesi ai proponimenti della fenomenologia husserliana, l’esito autentico del progetto di purificazione del trascendentale da ogni istanza egologica consiste nell’interruzione della correlazione a priori tra il soggetto e il mondo, nella destituzione della filosofia da ogni pregiudizio antropocentrico, e nella rideterminazione dell’umano niente più che come un effetto, o un caso, del mondo.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Tempo. Tra esattezza e infinito. Atti IX Convegno Interdisciplinare dei Dottorandi e Dottori di Ricerca, 2019
Il concetto di Reale non coincide con la realtà; se l’atteggiamento dell’empirismo tradizionale n... more Il concetto di Reale non coincide con la realtà; se l’atteggiamento dell’empirismo tradizionale nei confronti della realtà è infatti un ingenuo realismo, l’empirismo radicale è riuscito, invece, a pensare in maniera rivoluzionaria l’origine trascendentale dell’esperienza ordinariamente intesa e, dunque, la natura virtuale di quell’evento del tutto particolare che, soprattutto con Gilles Deleuze e Jacques Lacan, è il Reale.
Più dettagliatamente, l’obiettivo dell’intervento consisterà nell’individuare, nelle prospettive aperte dall’empirismo radicale tra Ottocento e Novecento, una forma di temporalità atopica e “utopica”, che non risponde alla scansione cronologica e all’accumulazione di istanti omogenei, poiché essa si distingue quale condizione di possibilità del tempo che scorre, o per meglio dire, di ciò che nel tempo trascorre.
Si tenterà quindi di vedere in che modo, in tale prospettiva, si possa pensare un tempo quale presente assoluto (il tempo bizzarro di quell’evento reale che giunge a coincidere con una vita intera) scisso dalla kinesis aristotelica; un tempo, cioè, quale limite od origine trascendentale dell’esperienza: un presente assoluto in quanto atto in atto del vivente che vive o forse -- si tratterà di capirlo attraverso una proposta di riflessione -- quella terza sintesi del tempo quale forma pura e vuota del tempo medesimo, così come ebbe a scrivere Gilles Deleuze nel 1968 in Differenza e ripetizione.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Elephant and Castle. Laboratorio dell'Immaginario, 2018
During the last ten years of his life, Antonin Artaud shows more and more intensively a multi-fac... more During the last ten years of his life, Antonin Artaud shows more and more intensively a multi-faceted and caustic refusal for traditional literature and the ordinary practice of writing. But above all, he shows a stylistic impatience for the alphabetic use of the word and the language. By the intention of creating an inhuman language, which could be understood also by the illiterate people, Artaud wants to undermine the significant use of the word, so that he can achieve a non-representative language, a language that could make real. In this perspective, the aim of our work consists in an inquiry of the expressive forms through which Artaud’s last literary production shows the refusal of canonical literature: especially, we attempt to work about the use of glossolalias, drawings and pictograms included in several Cahiers which Artaud draws up during his confinement in the Rodez’s madhouse, as well as in some of the letters that he writes since 1943.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
In this work we analyze the concept of real in Jacques Lacan’s thought, in order to consider it a... more In this work we analyze the concept of real in Jacques Lacan’s thought, in order to consider it as the transcendental and pre-human origin of the subject and his empiric world. This attempt is in order to catch a particular space which could explain the real of subjectivity in terms of what Jacques Lacan calls extimité. In fact, by using topology and its exemplary figures, we can try to understand the functioning of real as an empty space in the middle of the subject. More specifically, for the purpose of reaching a primordial and original real for the subject, we have to consider several issues of this concept in Lacan’s thought: out of logical sense, we’ll see how the real is not attributable to any signification system. Furthermore, the real arises to the subject in terms of trauma; we can’t say anything sensible about the real, but we can only meet it. In other words, the real is uniquely undefinable. Ultimately, in order to see how the paradigm of the concept of transcendental have been changing from Kant’s philosophy since nowadays, we’ll try to justify the thesis under which the real shows an inhuman core in the middle of the human subjectivity.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Saggio contenuto nel volume: AA.VV. Di stelle, atomi e poemi. Verso la physis, a cura di Enrico G... more Saggio contenuto nel volume: AA.VV. Di stelle, atomi e poemi. Verso la physis, a cura di Enrico Giannetto, Aracne, Roma 2018.
Trascrizione ed ampliamento di una conferenza pronunciata in occasione del "Seminario Deleuziano" organizzato dalla prof.ssa Daniela Angelucci e svoltosi il 28 Settembre 2017 presso l'Università degli Studi Roma Tre.
[ABSTRACT]
Bookmarks Related papers MentionsView impact
To the origin of psychoanalysis, in the thought of his founder, Sigmund Freud, the unconscious is... more To the origin of psychoanalysis, in the thought of his founder, Sigmund Freud, the unconscious is properly timeless. In this work we will analyze the concept of Real in Jacques Lacan's thought, and at the same time we will try to understand the functioning of après-coup temporality on the relationship between the time of trauma and the time of symptom. Doing this, we will try to answer an essential question: if the concept of
Real is the key concept of last Jacques Lacan's thought, which is his own temporality? Answering this question we will try to catch a pure and transcendental temporality of Real.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Ad eterna memoria di Carmelo Bene in occasione del 15° anniversario della sua morte, mai avvenuta... more Ad eterna memoria di Carmelo Bene in occasione del 15° anniversario della sua morte, mai avvenuta il 16 Marzo 2002.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Recensione di "La grande straniera. A proposito di letteratura", di Michel Foucault.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Discussione sul testo di Rocco Ronchi "Gilles Deleuze: nel Fuori assoluto". http://www.consecutiotemporum.it/gilles-deleuze-nel-fuori-assoluto/, Jan 20, 2016
Discussione sul testo di Rocco Ronchi "Gilles Deleuze. Credere nel reale".
Per un pensiero della ... more Discussione sul testo di Rocco Ronchi "Gilles Deleuze. Credere nel reale".
Per un pensiero della temporalità della filosofia come Fuori assoluto.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Recensione del testo di M. FOUCAULT, Il bel rischio:http://www.doppiozero.com/materiali/contemporanea/gusto-pensare-la-frattura, Jun 3, 2014
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Recensione del testo di G. AGAMBEN, Gusto: http://www.doppiozero.com/materiali/contemporanea/gusto-pensare-la-frattura, Oct 15, 2015
Bookmarks Related papers MentionsView impact
"Sisifo e l'Assurdo, o della vita innocente", in AA. VV, Albert Camus. L'eredità di un pensatore scomodo, a cura di "Filosofia e Nuovi Sentieri"., 2015
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Recensione di J. L. NANCY, T. TUPPINI, "Être bourré, o del corpo senza corpo" per "Doppiozero/ISSN 2239-6004", Mar 19, 2015
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Discussione sul testo "Legge, desiderio, capitalismo. L'anti-Edipo tra Lacan e Deleuze" per "Il Lavoro culturale/ISSN 2384-9274", Sep 14, 2015
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Conference Presentations by Fabio Vergine
Senza dubbio, una delle impressioni avute dalla prima lettura del testo di Rocco Ronchi, "Gilles ... more Senza dubbio, una delle impressioni avute dalla prima lettura del testo di Rocco Ronchi, "Gilles Deleuze. Credere nel Reale", concerne l'immediatezza e il rigore dello stile, e di conseguenza la vastità del bacino di lettori cui il libro, grazie a ciò, si rivolge.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Talks by Fabio Vergine
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Papers by Fabio Vergine
Per quanto attiene specificamente lo statuto filosofico dell’immagine, si può dire che sia proprio questo passaggio che consente a Deleuze stesso di modulare la sua riflessione riponendo maggiore attenzione all’elemento temporale rispetto invece al movimento — concetto dal quale, ciononostante, l’indagine sul cinema aveva preso abbrivio.
Nonostante il percorso storico, tracciato dal concetto di trascendentale, abbia inizio con l’opera di Kant, ritengo non sia possibile evitare un pur breve confronto con il ruolo che l’ego ha avuto nella formulazione cartesiana del cogito; si dovrà, per ciò stesso, considerare la particolare lettura deleuziana che riconosce nel cogito cartesiano il “luogo” in cui confluiscono tutte le facoltà del soggetto, permettendo di identificare il cogito stesso con una forma embrionale di piano di immanenza, seppur non adeguatamente radicalizzata nella misura in cui il cogito cartesiano resta saldamente ancorato al soggetto.
Ritengo, tuttavia, che il più considerevole obiettivo di questa proposta d’indagine non si risolva in una ricostruzione meramente storico-genealogica. Si tratterà, al contrario, di verificare come l’importanza degli esiti raggiunti da Deleuze mediante l’opera di purificazione della nozione di trascendentale sia da individuare su due fronti:
1. La teorizzazione del concetto di campo trascendentale permette a Deleuze di disegnare una forma di temporalità non psicologica e non cronologica fondata sul paradosso secondo cui il tempo costituirebbe un’interiorità non psicologica, o per meglio dire, una dimensione autenticamente trascendentale nella quale il soggetto vive e diviene.
2. In antitesi ai proponimenti della fenomenologia husserliana, l’esito autentico del progetto di purificazione del trascendentale da ogni istanza egologica consiste nell’interruzione della correlazione a priori tra il soggetto e il mondo, nella destituzione della filosofia da ogni pregiudizio antropocentrico, e nella rideterminazione dell’umano niente più che come un effetto, o un caso, del mondo.
Più dettagliatamente, l’obiettivo dell’intervento consisterà nell’individuare, nelle prospettive aperte dall’empirismo radicale tra Ottocento e Novecento, una forma di temporalità atopica e “utopica”, che non risponde alla scansione cronologica e all’accumulazione di istanti omogenei, poiché essa si distingue quale condizione di possibilità del tempo che scorre, o per meglio dire, di ciò che nel tempo trascorre.
Si tenterà quindi di vedere in che modo, in tale prospettiva, si possa pensare un tempo quale presente assoluto (il tempo bizzarro di quell’evento reale che giunge a coincidere con una vita intera) scisso dalla kinesis aristotelica; un tempo, cioè, quale limite od origine trascendentale dell’esperienza: un presente assoluto in quanto atto in atto del vivente che vive o forse -- si tratterà di capirlo attraverso una proposta di riflessione -- quella terza sintesi del tempo quale forma pura e vuota del tempo medesimo, così come ebbe a scrivere Gilles Deleuze nel 1968 in Differenza e ripetizione.
Trascrizione ed ampliamento di una conferenza pronunciata in occasione del "Seminario Deleuziano" organizzato dalla prof.ssa Daniela Angelucci e svoltosi il 28 Settembre 2017 presso l'Università degli Studi Roma Tre.
[ABSTRACT]
Real is the key concept of last Jacques Lacan's thought, which is his own temporality? Answering this question we will try to catch a pure and transcendental temporality of Real.
Per un pensiero della temporalità della filosofia come Fuori assoluto.
Conference Presentations by Fabio Vergine
Talks by Fabio Vergine
Per quanto attiene specificamente lo statuto filosofico dell’immagine, si può dire che sia proprio questo passaggio che consente a Deleuze stesso di modulare la sua riflessione riponendo maggiore attenzione all’elemento temporale rispetto invece al movimento — concetto dal quale, ciononostante, l’indagine sul cinema aveva preso abbrivio.
Nonostante il percorso storico, tracciato dal concetto di trascendentale, abbia inizio con l’opera di Kant, ritengo non sia possibile evitare un pur breve confronto con il ruolo che l’ego ha avuto nella formulazione cartesiana del cogito; si dovrà, per ciò stesso, considerare la particolare lettura deleuziana che riconosce nel cogito cartesiano il “luogo” in cui confluiscono tutte le facoltà del soggetto, permettendo di identificare il cogito stesso con una forma embrionale di piano di immanenza, seppur non adeguatamente radicalizzata nella misura in cui il cogito cartesiano resta saldamente ancorato al soggetto.
Ritengo, tuttavia, che il più considerevole obiettivo di questa proposta d’indagine non si risolva in una ricostruzione meramente storico-genealogica. Si tratterà, al contrario, di verificare come l’importanza degli esiti raggiunti da Deleuze mediante l’opera di purificazione della nozione di trascendentale sia da individuare su due fronti:
1. La teorizzazione del concetto di campo trascendentale permette a Deleuze di disegnare una forma di temporalità non psicologica e non cronologica fondata sul paradosso secondo cui il tempo costituirebbe un’interiorità non psicologica, o per meglio dire, una dimensione autenticamente trascendentale nella quale il soggetto vive e diviene.
2. In antitesi ai proponimenti della fenomenologia husserliana, l’esito autentico del progetto di purificazione del trascendentale da ogni istanza egologica consiste nell’interruzione della correlazione a priori tra il soggetto e il mondo, nella destituzione della filosofia da ogni pregiudizio antropocentrico, e nella rideterminazione dell’umano niente più che come un effetto, o un caso, del mondo.
Più dettagliatamente, l’obiettivo dell’intervento consisterà nell’individuare, nelle prospettive aperte dall’empirismo radicale tra Ottocento e Novecento, una forma di temporalità atopica e “utopica”, che non risponde alla scansione cronologica e all’accumulazione di istanti omogenei, poiché essa si distingue quale condizione di possibilità del tempo che scorre, o per meglio dire, di ciò che nel tempo trascorre.
Si tenterà quindi di vedere in che modo, in tale prospettiva, si possa pensare un tempo quale presente assoluto (il tempo bizzarro di quell’evento reale che giunge a coincidere con una vita intera) scisso dalla kinesis aristotelica; un tempo, cioè, quale limite od origine trascendentale dell’esperienza: un presente assoluto in quanto atto in atto del vivente che vive o forse -- si tratterà di capirlo attraverso una proposta di riflessione -- quella terza sintesi del tempo quale forma pura e vuota del tempo medesimo, così come ebbe a scrivere Gilles Deleuze nel 1968 in Differenza e ripetizione.
Trascrizione ed ampliamento di una conferenza pronunciata in occasione del "Seminario Deleuziano" organizzato dalla prof.ssa Daniela Angelucci e svoltosi il 28 Settembre 2017 presso l'Università degli Studi Roma Tre.
[ABSTRACT]
Real is the key concept of last Jacques Lacan's thought, which is his own temporality? Answering this question we will try to catch a pure and transcendental temporality of Real.
Per un pensiero della temporalità della filosofia come Fuori assoluto.