Antonio Pecci
Antonio Pecci is a PhD in archaeology and an archaeologist specializing in classical archaeology. He has a decade of field experience carried out in various archaeological projects, at universities and private committees. He is currently excavation director of the archaeological missions of the University of Basilicata (scientific dir. M. C. Monaco) in Ferrandina (Matera, Italy) (“FArch - Ferrandina Archeologica”) and deputy excavation director in Metaponto (“Abitare a Metaponto”). For several years he has worked and collaborated with the National Research Council (CNR) on numerous archaeological study projects and has taken part in international missions in Peru (Pachacamac, Nasca, Cusco), Colombia (Cartagena de las Indias) and Argentina (Iguazu) and in Italy (Pompeii, Rome, Puglia and Basilicata), mainly focused on remote sensing analyses (mainly from drone). He is the author of numerous scientific articles in national and international journals and has participated as a speaker at several scholarly conferences. In addition to having given several university seminars, he has been a lecturer in masters and schools on the use of drones and new technologies applied to cultural heritage in Italy and abroad. Furthermore, he is the author of the first and unique manual on the use of drones in archaeology “Introduzione all’utilizzo dei droni in archeologia”. He is also the author of the monographic volume on the ancient fortifications of Basilicata “Fortificazioni e sistemi di difesa tra IV e III sec. a.C. in Basilicata” Potenza 2024 (in press). His main research interests, in addition to remote sensing, aerial archaeology and drones in archaeology, include landscape archaeology, archaeological research methodology, ancient topography, archaeology of ancient Basilicata, cultural heritage enhancement and communication, and public archaeology.
Currently, he is a research fellow at the University of Basilicata and a contract professor at the Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici (UNIBAS). In 2024 he won a Marie Skłodowska-Curie Actions Postdoctoral Fellowships (host institution Universidad de Cadiz, Departamento de Historia, Geografía y Filosofía).
Currently, he is a research fellow at the University of Basilicata and a contract professor at the Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici (UNIBAS). In 2024 he won a Marie Skłodowska-Curie Actions Postdoctoral Fellowships (host institution Universidad de Cadiz, Departamento de Historia, Geografía y Filosofía).
less
InterestsView All (24)
Uploads
Books
All’interno del territorio sono presenti castelli medievali, masserie fortificate, casini e cappelle extramoenia di indubbia bellezza e testimoni secolari di una vita rurale che ha da sempre contraddistinto l’antico centro aragonese e costituito la base della sua economia. Ferrandina, rinomata per la qualità dell’olio extravergine prodotto e per le tipiche olive infornate, eredita le sue tipicità dalla millenaria coltivazione delle olive (principalmente cultivar majatica), testimoniata dai resti di un antico frantoio di epoca lucana (IV sec. a.C.) e da due alberi d’olivo bimillenari.
Il volume offre al visitatore le principali informazioni di carattere storico-culturale relative alla città di Ferrandina e si presta ad accompagnarlo tra le strade, i monumenti e i paesaggi antropici e naturali del suo territorio.
Papers
All’interno del territorio sono presenti castelli medievali, masserie fortificate, casini e cappelle extramoenia di indubbia bellezza e testimoni secolari di una vita rurale che ha da sempre contraddistinto l’antico centro aragonese e costituito la base della sua economia. Ferrandina, rinomata per la qualità dell’olio extravergine prodotto e per le tipiche olive infornate, eredita le sue tipicità dalla millenaria coltivazione delle olive (principalmente cultivar majatica), testimoniata dai resti di un antico frantoio di epoca lucana (IV sec. a.C.) e da due alberi d’olivo bimillenari.
Il volume offre al visitatore le principali informazioni di carattere storico-culturale relative alla città di Ferrandina e si presta ad accompagnarlo tra le strade, i monumenti e i paesaggi antropici e naturali del suo territorio.
Masini N., Rizzo E., Capozzoli L., Leucci G., Pecci A., Romano G., Sileo M., Lasaponara R.
Masini N., Danese M., Pecci A., Scavone M., Lasaponara R.
Convegno: "International Conference on Modern Age fortifications of the Mediterranean coast",
Florence 10-12, November 2016.
Pecci A.
International Conference on Modern Age fortifications of the Mediterranean coast
Florence 10-12 November 2016
Pecci A.
Dialoghi sull'archeologia della Magna Grecia e del Mediterraneo. Grandi storie e archeologia / Il Mediterraneo antico tra conflitti ed integrazione
Paestum 7-9 Settembre 2016.
Pecci A., Scavone M., Masini N., Sileo M., Dantonio A., Marzo C.
Reuso 2015. III Congreso internacional sobre documentación, conservación y reutilización del patrimonio arquitectónico y paisajistico
Valencia 22-24 ottobre 2015
Masini N., Biscione M., Danese M., Pecci A., Dantonio A., Scavone M.,
Una regione di castelli. Archeologia, architettura e conservazione del patrimonio fortificato della Basilicata, Istituto Italiano dei Castelli.
Cancellara (Pz), 13 Maggio 2014
Scavone, M., Masini, N., Sileo, M., Pecci, A., Alvarez Carrascal, J.L., Guida, A.
5th INTERNATIONAL CONFERENCE YOuth in COnservation of CUltural Heritage YOCOCU 2016
21st-23rd September 2016, Madrid, Spain.
Pecci A.
ARQUEOLÓGICA 2.0 - 8th International Congress on Archaeology, Computer Graphics, Cultural Heritage and Innovation
Valencia, 5 - 7 September, 2016
Donnici F., Pecci A.
Landscape & Archaeology En-route International Seminar in Flaminia
23-25 June 2016, Fano, Fossombrone, Cagli, Italy.
Pecci A., Masini N.,
European Geosciences Union General Assembly 2016
Vienna (Austria), 17–22 April 2016.
Pecci, A., Masini, N.,
5th INTERNATIONAL CONFERENCE YOuth in COnservation of CUltural Heritage YOCOCU 2016, 21st-23rd September 2016
Madrid, Spain.
Pecci A.
2° Convegno internazionale di archeologia aerea,
3-4-5 febbraio 2016, Accademia Belgica, Roma.
Donnici F., Parisi L., Lucciardi A.R. et Pecci
La Lucanie entre deux mers archéologie et patrimoine.
5-7 novembre 2015, Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne, Parigi (Francia).
2014
Specializzazione Professionale.
Corso di Alta Formazione in "NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI APPLICATE AI BENI CULTURALI, ARCHEOLOGICI E MONUMENTALI”.
Pragma Group srl, Matera (Italia)
TESI MAGISTRALE
Laurea Magistrale in ARCHEOLOGIA E STUDI
CLASSICI (Classi LM-2 - ex D.M. 270/04)
Università degli studi della Basilicata
RELATORE: Prof.ssa Maria Chiara Monaco
CORRELATORI: Soprintendente dott. Antonio De Siena, Prof.re Aldo Corcella
TESI TRIENNALE
Diploma di Laurea in Lettere e Filosofia (indirizzo Operatore dei
Beni Vulturali (conservazione, tutela e fruizione, curriculum
Archeologico)
Università degli studi della Basilicata con
RELATORE: Maria Chiara MONACO
CORRELATORE: Massimo Osanna
Docenza "Master di Alta Formazione per Laureati
"GEOMATiK - Sistemi GIS""
Potenza, Giugno 2017.
Docenza "Master di Alta Formazione per Laureati
"GEOMATiK - Sistemi GIS""
Potenza, Maggio 2016.
Trainer "I International School "GEOPHYSICS AND REMOTE SENSING FOR ARCHAEOLOGY"
Pompeii, 9-13 May 2016
Trainer "3rd ESA-EARSeL course on remote sensing for archeology", ESA - ESRIN
Frascati (Rome), 9 - 11 Novembre 2015
id=appinventor.ai_antoniopecci89.GiraCancellara&hl=it
https://play.google.com/store/apps/details?id=appinventor.ai_antoniopecci89.Ferran3dina
https://play.google.com/store/apps/details?id=appinventor.ai_antoniopecci89.Anxia_App
https://play.google.com/store/apps/details?id=appinventor.ai_antoniopecci89.BasiliCastle
Subito a NE, le recenti indagini dell’Ateneo Lucano hanno intercettato un altro settore della necropoli (in parte sconvolto), dove sono state ritrovate due sepolture maschili di grande interesse sotto il profilo del rituale di deposizione e, a poca distanza, i resti di un sacrificio riconducibile alla destinazione funeraria dell’area. In questo contributo si intende presentare alla comunità scientifica una notizia preliminare a margine di questi ultimi scavi in loc. Raia, cercando altresì di inquadrarli nel loro più ampio contesto topografico, culturale e cronologico di riferimento.
L’obiettivo del poster che s’intende presentare in occasione del prossimo Convegno di Parigi, è appunto quello di sottoporre all’attenzione del dibattito scientifico internazionale aspetti e dinamiche di un fenomeno tanto rilevante quanto trascurato della storia dell’archeologia lucana, anche alla luce di un riesame critico della documentazione d’archivio in larga parte inedita.
“I più valenti ed istruiti scavatori” venivano dalla Basilicata ed erano “talmente rinomati pel tutto il regno” da meritarsi numerose menzioni nella bibliografia ottocentesca. Questa nuova ed originale professionalità, coinvolgeva in modo trasversale un’ampia fascia della popolazione - contadini, canonici, signori di provincia -, la cui valente maestria ebbe occasione di esercitarsi in molteplici attività di scavo che fruttarono, già dalla fine del XVIII secolo, alcune delle più importanti scoperte effettuate nel sottosuolo lucano. Sappiamo, infatti, che essi operarono al soldo dell’Intendenza Borbonica nei territori di Anzi e di Marsiconuovo (1822), ma con ogni probabilità anche in altri importanti siti lucani, quali Potenza, Pisticci, Eraclea, Metaponto, Grumento e Pomarico. Accanto agli scavi autorizzati, tuttavia, moltissimi altri furono effettuati senza “legittima permissione”: ad esempio quelli del 1814 ad Armento in cui, anche grazie alla grande abilità degli scavatori lucani, furono riportati alla luce celebri reperti come la stupenda corona aurea di Critonio, ora ai musei di Monaco. D’altronde, che gli scavi abusivi e il commercio illegale di “anticaglie” fosse la ratio communis per questi professionisti del settore, i cui nomi più ricorrenti sono G. Urgo, G. E. Colasurdo e B. Zito, è documentato con chiarezza dalle fonti archivistiche. La loro lettura, infatti, ci consente di delineare un quadro molto vivace di un’attività di ampio raggio, testimoniando il ruolo di primo piano da essi svolto nell’ingente dispersione del patrimonio archeologico lucano soprattutto durante la prima metà dell’Ottocento.
L’allestimento temporaneo ha riguardato un numero piuttosto contenuto di reperti provenienti dal territorio (frutto delle ricognizioni sistematiche UniBas 2014 e 2015, di vecchi scavi e di donazioni di privati cittadini anzesi), i quali sono stati resi fruibili all’interno di un apparato didattico-divulgativo basato sia su strumenti tradizionali (pannelli esplicativi, didascalie, brochures) sia sulle più moderne tecnologie digitali. L’idea di fondo di un simile progetto, mai finora realizzato Basilicata, è stata quella di guidare attraverso un’esperienza culturale interattiva e stimolante i visitatori, le cui risposte a fine percorso si sono rivelate nel complesso molto positive.
L’obiettivo dell’intervento che s’intende presentare in occasione del prossimo Seminario “Landscape and Archaeology”, pertanto, è quello di condividere con la comunità scientifica un’esperienza innovativa di valorizzazione e comunicazione del patrimonio archeologico locale, valutando il caso specifico di Anzi e confrontando idee, metodi e aspetti tecnici che hanno informato la realizzazione della mostra. A tal fine, si rivolgerà l’attenzione da un lato alle caratteristiche degli approfondimenti digitali e delle esperienze di realtà aumentata predisposte in ciascuna sezione della mostra, ivi compresa una visita virtuale nei principali musei internazionali alla ricerca dei reperti provenienti da Anzi in essi contenuti (Dr. F. Donnici); dall’altro lato l’accento sarà posto sui contenuti dell’app digitale “Ritorno ad Anxia” (scaricabile gratuitamente dal Playstore di Google), attraverso la quale si è voluto pubblicizzare l’evento in un’ottica di open data, e sulla realizzazione di un piccolo allestimento scenico incentrato sull’ “animazione multimediale” di un vaso con il mito delle Coefore figurato rinvenuto nel sito (Dr. A. Pecci).
Il prossimo step progettuale sarà quello di realizzare un piccolo antiquarium virtuale in cui gli utenti potranno meglio conoscere, attraverso la realizzazione di modelli tridimensionali creati con tecniche Structure from Motion e stampati in 3D, alcuni dei meravigliosi reperti anzesi dispersi, soprattutto nel corso dell’Ottocento, in tutto il mondo.
Starting from the Lombardi description, in this contribution we would try to locate the exact find-spot of these funerary monuments, to rebuild them virtually and to analyze them from an archaeological point of view.
L’esigenza, che inizialmente ha mosso la ricerca e che resta tutt’ora di assoluta validità e necessità, riguarda proprio la ricomposizione del quadro storico-insediativo generale del comprensorio anzese che, a fronte di un’intensissima fase di scavi per lo più non regolari effettuati tra XVIII e XIX secolo, ha finora conosciuto pochissime indagini sistematiche, risultando ancora pressoché interamente ignoto nelle sue articolazioni cronologiche, topografiche e culturali.
Alla luce di questa lacuna presente nella storia degli studi, nel presente contributo intendiamo riportare al centro del dibattito scientifico in materia lo specifico caso studio di Anzi, presentando metodi, risultati e novità di tre anni di ricerca.
In questo periodo le campagne di ricognizioni e saggi di scavo esplorativi hanno interessato sia l’odierno agglomerato urbano sia il territorio comunale nelle sue variegate articolazioni geografiche, rivelando l’enorme ricchezza archeologica di un’area della Lucania interna che conobbe, tra fasi di maggior intensità e cesure, importanti vicende storico-insediative lungo un ampio arco cronologico compreso tra l’Età del Ferro e l’epoca medievale. L’attività di ricerca sul campo si è avvalsa non solo delle tradizionali metodologie d’indagine preliminari allo scavo, ma anche dei più innovativi sistemi di analisi e documentazione dei dati (telerilevamento da drone, tecniche di structure for motion per l’elaborazione di modelli 3D del paesaggio, analisi dei micro-rilievi, creazione di un sistema GIS integrato del territorio). L’accurato riesame critico delle fonti bibliografiche ed archivistiche ottocentesche ha poi costituito uno strumento di fondamentale importanza per implementare, integrare e precisare le informazioni raccolte sul terreno, consentendo peraltro di ricontestualizzare alcune tra le scoperte archeologiche più significative effettuate in Basilicata.
The transversal nature of this complex topic is at the core of this volume that stems from the insights developed within the PhD program “History, Cultures and Knowledge of Mediterranean Europe from Antiquity to the Contemporary Age” held at the University of Basilicata. The different disciplinary backgrounds of the contributors (history, philosophy, philology, language history, literature and art history) have informed the different approaches adopted, all of them unveiling the multiple and changing faces of power, its places and developments.
[ITA] Il termine potere, lungi dal possedere una designazione rigida, gode di svariate accezioni e di molteplici forme. Proprio in virtù della sua pervasività nonché della sua incoercibile multiformità, è possibile leggere la storia dell’uomo come una storia di potere o di poteri. Diverse sono le declinazioni del termine: da quella che permette di interpretarlo come possibilità di azione da parte di ciascun soggetto, a quella che lo intende quale monopolio della forza o ancora legittima forma di amministrazione politica. Tanto come sostantivo quanto come verbo, il potere racconta una storia necessaria: la storia di un consorzio umano che non può prescindere dal subire o dall’esercitare potere e di un uomo che per essere deve potere.
La necessità e la trasversalità della articolata tematica sono al centro di questo volume, che scaturisce da uno sforzo di riflessione nato nell’ambito del Dottorato di ricerca in “Storia, Culture e Saperi dell’Europa mediterranea dall’antichità all’età contemporanea” del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi della Basilicata. La formazione ampia ed eterogenea degli autori, spaziando dalla storia alla filosofia, dalla filologia alla letteratura, dalla storia della lingua alla storia dell’arte, ha consentito di affrontare l’argomento a partire da punti di vista e da discipline differenti, nel tentativo di mostrare e di problematizzare la sua complessità, i suoi molteplici e cangianti volti, i suoi luoghi e i suoi sviluppi.