Avatar

@ninoelesirene

Orecchie tese, cuore aperto, penna lesta. Nino ascolta le sirene e risponde al canto. Se stona, va bene lo stesso. FB/IG/TW/PI: @ninoelesirene
Avatar
reblogged

Voglio scoprire che di quanto accade o non accade non sarò l’unico custode.

Voglio sapere che quel mio istante è valso un tuo, anche se pesa.

Voglio la prova di ciò che è condiviso, non di ciò che avviene.

“Ricordo tutto”. Dimmelo, un giorno.

Avatar

Stamattina i pensieri si sono disposti sotto gli occhi con ordine, come articoli in vetrina o, meglio, come i vecchi giocattoli che i bambini del quartiere rivendono ai passanti dopo averli allestiti su un muretto. Fare la bancarella: così dicevamo da piccoli.

Quante cose sono successe negli ultimi mesi, quante sono cambiate; e la differenza - molto nel bene e a volte anche nel male - credo l’abbia fatta ciò che sono, più delle mie capacità. A volte ho temuto di essere un impostore per questo. E a volte ho messo in dubbio la purezza di ciò che provavo. Ero smarrito, evanescente. Stavo agendo solo per essere amato?

Continuando a osservare i pensieri sul muretto, ho carpito qualcosa di diverso. Ciò che vedevo non era una vetrina, non era una bancarella, ma un inventario emotivo. Stavo tracciando i confini di ciò che voglio essere, sulla base di ciò che sono stato. Non era una vendita, ma un’appropriazione. E lentamente, ripensando alla volta in cui ho fatto, all’altra in cui ho detto, ho scritto un manifesto, come quelli delle correnti artistiche, dei movimenti rivoluzionari.

Voglio esistere,

essere visibile.

Voglio essere accolto mentre accolgo,

sorretto mentre sorreggo.

Voglio essere imperfetto e amare l’imperfezione fino in fondo.

Voglio chiarezza.

Voglio fatti e parole che sono fatti.

Voglio coraggio e generosità,

e voglio una prospettiva

che accolga me e chi amo, insieme.

Voglio il futuro che il presente custodisce.

Non voglio la grandiosità,

la letteratura;

voglio la grazia della mano sulla mano

e l’orizzonte infinito che ci esplode dentro.

Voglio meritare l’amore,

perché lo merita ogni creatura del mondo.

Voglio tutto e poi donarlo

per riaverlo indietro, diverso e migliore

e ricominciare.

Voglio solo la verità, pure quando fa male.

Quanto sono belli i manifesti. Bisognerebbe formularne uno ogni tanto, per stare bene, o anche solo per stare.

Avatar
reblogged
Avatar
ilsalvagocce

fuori l'aria

L'altro giorno mi specchiavo allo specchio lontano a parete della sala yoga, ho alzato lo sguardo dal cane a testa in giù, su piano con la schiena, una vertebra per volta, fuori l'aria, e mi son guardata col sopracciglio ala di gabbiano che torna alto

e ho visto mamma, di tre quarti, coi capelli lunghi, più bassa, più secca. io nel volto lei.

è stato un baleno, ero distante e mi son distolta dal guardarmi un secondo dopo, o forse due, nel primo ho indugiato su lei io, tra le figure altre tra me e lo specchio, io arraffata lei trovata, un attimo, come narciso che si innamora e non affoga.

ho pensato, riflesso perso, a quel verso di victoria chang letto poche ore prima

"Così tante cose che amo che non ho mai toccato: la luna, un brivido, il cuore di mia madre".

reale come la superficie delle cose

Avatar

A un certo punto, se la vita è clemente e ci fa il dono della consapevolezza, cominciamo a innamorarci di come le persone stanno al mondo.

Non ci rapiscono più solo gli occhi, le mani, il modo in cui le labbra si incontrano o le gambe reggono il peso della quotidianità. Reagiamo alla pace con cui chi siamo destinati ad amare si muove tra la gente, all’ironia che dispiega in risposta a uno stimolo imprevisto, alla grazia con cui accoglie la bellezza e l’imperfezione nostre.

Di questo ci innamoriamo quando cresciamo, della magia di chi è umano e degli altri vede l’umano, senza perdere tempo.

Avatar

Ci si scopre disabituati alla cura, accecati da una luccicante trascuratezza, riflettore che distrae da un camerino dove non arrivano mai fiori.

Ci si ritrova senza respiro, convinti di avere il passo leggero, mentre il cuore grida pietà dentro il petto insonorizzato.

Siamo automi, programmati per ripetere l’imprinting credendolo una scelta, credendolo il nostro bene; finché qualcosa si rompe e spazza via tutto.

E se sopravvivi, sei libero.

Avatar
reblogged

Di tutti gli istanti che ricordo con esattezza, mi piacerebbe fissare quello in cui ho cominciato a stare meglio. Vorrei fosse uno spartiacque, come gli snodi di un processo o le date che dividono le epoche storiche. A che pagina, di preciso, inizia il capitolo?

Ma la serenità è un sentimento generoso: preferisce, rarefatta, diffondersi in tutte le direzioni, invece che incunearsi sotto la carne come hanno sempre fatto i dolori. La pace interiore accetta di esistere e fare bene venendo dimenticata, come una madre giusta.

Avatar

In cima alla lista delle cose che fanno bene c’è svegliarsi e sentire la voce di chi amiamo nell’altra stanza, mentre parla con qualcuno, è al telefono o magari canticchia. C’è un mondo intero custodito nella normalità di quattro pareti e qualche porta.

L’amore ha bisogno di presenza vera e di giuste distanze, di consuetudine e attesa serena.

Tutto il resto non lo voglio.

Avatar

Succedono cose molto brutte, a noi e a chi ci accompagna nel viaggio. Sembra tutto così raro, finché non accade nel nostro perimetro affettivo. È un’intrusione, una rapina che mette a soqquadro l’arredo e niente ti appartiene più. Non si torna indietro. Violati per sempre, perdiamo l’incoscienza e il futuro balbetta, incespica, perdendo sillabe a ogni passo, e passi a ogni sillaba.

Cosa possiamo fare?

Possiamo amare.

Serve amare di più, meglio, con più forza, oggi, subito, senza paura, spregiudicati nell’istante infinito.

Serve amarti di più, meglio, più vero, più visibile, più assordante, come un’esplosione che fa tremare le pareti del cuore nostro ogni momento fino alla fine. Senza fine.

You are using an unsupported browser and things might not work as intended. Please make sure you're using the latest version of Chrome, Firefox, Safari, or Edge.