Tazio Aprile

Università degli studi di Pavia - scuola di paleografia e filologia musicale, Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali, Undergraduate

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I am student of Musicology (University of Pavia/Cremona) and dedicated to the study of the piano and harpsichord. My research focuses on the performance practices of the 17th and 18th centuries, with particular emphasis on the investigation of historical sources and methods aimed at ensuring a historically informed execution

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Papers by Tazio Aprile

Il 'non legato' come articolazione fondamentale: le indicazioni di C.P.E. Bach nella pratica tastieristica

The article explores the complexity of articulations in keyboard music, with a special focus on t... more The article explores the complexity of articulations in keyboard music, with a special focus on the often misunderstood 'non legato'; it highlights the need for detailed and scientific analysis to understand the composers' original intentions and their expressive language: the research aims to clarify and codify with scientific rigor the peculiarities of non legato, through a circumstantial analysis of historical sources (C.P.E Bach Versuch über die wahre Art das Clavier zu spielen). The goal is twofold: to provide clear and scientifically grounded guidance to performers and teachers, and to contribute to reflection on the need for terminological and technical precision in performance practice. The comparison of non legato and other articulations is examined, as well as the analysis of performance gesture, emphasizing the importance of understanding finger movement.

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Il mordente superiore, un'invenzione tutta italiana

Nell'ambito della prassi esecutiva gli abbellimenti musicali svolgono un ruolo cruciale nel confe... more Nell'ambito della prassi esecutiva gli abbellimenti musicali svolgono un ruolo cruciale nel conferire carattere alle esecuzioni. Tra questi, il mordente emerge come uno degli ornamenti più delicati e raffinati, capace di conferire speciali sfumature alla resa musicale. Questo studio si concentra sull'analisi dei due termini ‘mordente superiore/inferiore’, impiegati esclusivamente nella tradizione musicale italiana, e si propone di verificarne la pertinenza rispetto ai termini utilizzati in altre tradizioni musicali europee; guidata prima di tutto dalla mia esperienza di esecutore, e solo successivamente dalla mia prospettiva di studioso, l'ipotesi centrale di questa ricerca è che il ‘mordente superiore’ possa costituire una deviazione dalla terminologia standard adottata nel resto d'Europa, suggerendo una peculiarità della prassi pedagogica italiana. L'obiettivo di questo studio è dunque quello di esaminare la fondatezza di questa terminologia, esplorandone le radici storiche, e di confrontarla con i principali trattati teorico-musicali di Francia e Germania, due culture che hanno esercitato una determinante influenza sulla prassi esecutiva dell'epoca: in particolare, il Versuch über die wahre Art das Clavier zu spielen (1753) di Carl Philipp Emanuel Bach e L'art de toucher le clavecin (1716) di François Couperin costituiscono i pilastri teorici di riferimento per questa indagine; attraverso un'analisi comparativa di questi testi, l'articolo si propone di evidenziare le eventuali discrepanze tra la tradizione italiana e quella europea, non solo sul piano terminologico, ma anche nelle modalità esecutive stesse; il confronto tra le diverse scuole pratiche permetterà di comprendere se il i termini ‘mordente superiore/inferiore’ possano essere effettivamente considerati un'espressione corretta e storicamente informata, o se rappresentino un'invenzione della didattica musicale italiana, lontana dai modelli storici europei.

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Fede nella fonte o incertezza filologica? La veridicità della lettera di Liszt sull’esecuzione della 'Hammerklavier'

L'analisi delle indicazioni metronomiche nella Sonata op. 106 di Beethoven, la celebre Hammerklav... more L'analisi delle indicazioni metronomiche nella Sonata op. 106 di Beethoven, la celebre Hammerklavier, e la loro interpretazione storica rappresenta uno dei nodi cruciali per comprendere l'evoluzione della prassi esecutiva nel corso del XIX secolo. Tra le sfide che questa sonata impone all'esecutore, la gestione dei tempi indicati da Beethoven si erge come una delle più complesse, sollevando dibattiti tra studiosi e musicisti; le difficoltà tecniche sono accompagnate da un altrettanto impegnativa fedeltà alle indicazioni metronomiche, che a lungo sono state oggetto di discussione, alimentando una costante ricerca di equilibrio tra virtuosismo e rispetto delle intenzioni originali del compositore; un caso particolarmente significativo di interpretazione storica è l'esecuzione della Hammerklavier da parte di Franz Liszt nel 1836, la quale offre uno spunto prezioso per riflettere su come i grandi interpreti del passato affrontassero queste difficoltà. Sebbene non vi siano prove definitive sulla velocità esatta adottata da Liszt, il suo approccio alla sonata e le testimonianze coeve offrono importanti chiavi di lettura per comprendere la prassi esecutiva ottocentesca e il modo in cui questa si rapportava alle indicazioni metronomiche.

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'Beethoven e il suo tempo' come sintesi di metodo storiografico/analitico

Beethoven e il suo tempo1 si erge come un’opera di straordinario valore nella storiografia music... more Beethoven e il suo tempo1 si erge come un’opera di straordinario valore nella storiografia musicale, caratterizzandosi per un’approfondita indagine della figura di Ludwig van Beethoven e del contesto storico e culturale in cui il compositore operò. Dahlhaus, con maestria analitica e rigore accademico, intreccia una valutazione dettagliata delle composizioni beethoveniane con una contestualizzazione storica finemente calibrata, rivelando le complessità e le influenze che hanno plasmato l’opera del maestro di Bonn. Questo studio, sebbene esemplare nella sua contestualizzazione storica, si presenta agli occhi del musicologo come un autentico metodo storiografico distintivo, offrendo un sofisticato modello di analisi che si caratterizza per precisione metodologica e interpretazione critica.

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