Papers by francesca serrazanetti
Giancarlo Mazzanti sees architecture as a game, in the broadest and most versatile sense of the t... more Giancarlo Mazzanti sees architecture as a game, in the broadest and most versatile sense of the term, as something that one plays. It is a space that can be shaped and transformed, and the more it is open to manipulation, the more fully it can be understood by its inhabitants. Mazzanti “plays” with composition as an open and participatory process. If this term cuts right across all the work of the Colombian office, it receives its particular application in the creation of educational spaces. Malaguzzi’s pedagogical approach guides the project: the space is a “third teacher” that forms a relationship with the children’s activities and their “hundred languages”, sharing in the educational processes. Drawing on the projects for some kindergartens built by the office, the article deals with the theme of educational spaces conceived as devices fostering growth. The value of educational spaces, especially in emergency contexts such as that of Colombia’s outer cities, leads to the concepti...
The objective of Kengo Kuma is to erase architecture: finding harmony between natural and artific... more The objective of Kengo Kuma is to erase architecture: finding harmony between natural and artificial and mediating the encounter between man and the environment. The drawings collected in this book tell the fading of architecture through textures drawn in graphite that overlap different layers of land, building and sky, in a harmonious whole. Initial sketches go alongside with the study of the technical details that helped to achieve the final result. The use of natural materials wood, bamboo, stone, rice-paper merged with technological innovation and compositional skill combines Eastern traditions and look to the future. Among Kumas major works are Kiro-san Observatory (1995), Water/Glass (1995, received AIA DuPont Benedictus Award), Noh Stage in the Forest, Toyoma Center for Performance Arts (received 1997 Architectural Institute of Japan Annual Award), Nakagawa-machi Bato Hiroshige Museum of Art (received the Murano Prize). Recent works include Nezu Museum (2009, Tokyo), Yusuhara...
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Papers by francesca serrazanetti
L’ipotesi da cui muovono questi volumi e il progetto di ricerca PRIN 2017, Transatlantic Transfers. The Italian presence in post war America. 1949/1972, da cui sono originati, invece, è che l’Italia abbia avuto un ruolo sorprendentemente attivo nella definizione della identità culturale degli Stati Uniti d’America negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, e che questo si verifichi soprattutto in una prospettiva transnazionale e globale e con un approccio multidisciplinare che tenga in stretta relazione produzione di conoscenza e di idee, politica e relazioni internazionali, cultura scientifica e materiale, editoria, letteratura, arti figurative, architettura, design, cinematografia, musica e cibo.
Questo approccio aperto alle relazioni tra le discipline trova rispondenza nella composizione e nella articolazione dei gruppi di ricerca afferenti al PRIN, in cui sono rappresentate discipline molto diverse fra loro e per molti aspetti complementari, che fanno capo al Politecnico di Milano (coordinamento nazionale, PI Gennaro Postiglione), all’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, all’Università degli Studi di Roma Tre e all’Università di Scienze Gastronomiche a Pollenzo, ed è amplificato dall’apertura all’ascolto e alla integrazione di contributi di studiosi esterni al gruppo.
Esso si rispecchia anche nella complessità dei prodotti esito del progetto che, a partire dall’esplorazione di fenomeni complessi e vicende più minute, legate a singoli vettori (soggetti, eventi, media e cose) e ai loro movimenti, a volte di sola andata e a volte invece in più direzioni, costruiscono rappresentazioni innovative del tran¬sfer transatlantico e dell’influenza della cultura italiana moderna su quella nordamericana.
Tutti i vettori esaminati sono raccolti nell’Atlas of Modern Transatlantic Transfers (https://transatlantictransfers.polimi.it/it/atlas/). Qui possono essere letti singolarmente, attraverso testi, immagini e approfondimenti documentari, o raccolti in gruppi organizzati secondo diverse chiavi interpretative, in base alla loro natura, al periodo in cui hanno manifestato la loro influenza, alla loro affinità con i temi e gli scenari evidenziati nel corso della ricerca.
Al loro approfondimento hanno contribuito le midterm conferences del progetto, sviluppate da ogni sede, che hanno posto di volta in volta l’accento sui singoli contributi disciplinari:
- Consumismi transatlantici moderni. Culture del consumo e prodotti italiani negli Stati Uniti del dopoguerra, Università di Scienze Gastronomiche a Pollenzo, 25/26 giugno 2021
- The Italian Presence in Postwar America, 1949-1972. Architecture, Design, Fashion, Politecnico di Milano, 7/9 aprile 2022
- Transatlantic Literary Networks 1949-1972. Translation, Modernity, and Cultural Transfer between Italy and the United States, Università degli Studi del Piemonte Orientale, 9/11 giugno 2022
- Transatlantic Visions 1949-1972. Italian Film Cultures and Modernisms in post-war America, Università degli Studi di Roma Tre, 9/11 novembre 2022.
Ad esse si affiancheranno, alla fine di quest’ultimo anno del progetto, un’ultima conferenza sintetica degli argomenti e dei temi trattati, una mostra che divulghi anche al grande pubblico gli esiti della ricerca e due pubblicazioni, tra cui un dizionario del Transfer Transatlantico, che raccolga in modo analitico momenti, persone, cose ed eventi significativi per gli scambi tra Italia e Stati Uniti.
TITLES:
Zaha Hadid (2011), Giancarlo De Carlo (2011), Alberto Kalach (2011), Bolles+Wilson (2011), Wiel Arets (2012), Cino Zucchi (2012), Dominique Perrault (2013), Studio Mumbai (2013), Kengo Kuma (2014), Grafton Architects (2014), Marcio Kogan (2014), Michael Graves (2014), James Stirling (2015), Daniel Libeskind (2015), Jo Coenen (2016), Morphosis - Thom Mayne (2016), EMBT (2017), El Equipo Mazzanti (2017)