Videos by Giorgio Griziotti
ulla scorta di Neurocapitalismo - di recente pubblicazione per Mimesis Edizioni - Officina Multim... more ulla scorta di Neurocapitalismo - di recente pubblicazione per Mimesis Edizioni - Officina Multimediale raccoglie con le sue videocamere una conversazione con l'autore Giorgio Griziotti, che ci conduce nel percorso tracciato dal libro.
Esploriamo così le basi delle tecnologie attuali dall’epoca industriale a quella cognitiva, ciascuna con le proprie macchine e politiche, lungo tre assi portanti: la produzione, la vita e i modi di organizzarsi.
Divenire Macchina
La mediazione tecnologica - che è sempre esistita nella storia dell’umanità - cambia oggi paradigma: per la prima volta la tecnologia entra a far parte della nostra soggettività, rendendola ibrida.
La Cybertalpa
La tecnica non è neutra.
Il capitalismo arriva ad una svolta neurale nell’uso delle tecnologie: Google vuole conoscere i nostri desideri prima che diventino coscienti, ma nelle profondità della rete le cybertalpe scavano.
La Fondazione Mudima (Milano) ospita Paolo Gallerani 5 views
Neurocapitalism by Giorgio Griziotti
Sfruttamento e dominio nel capitalismo del XXI secolo, 2023
Giusto a significare che appropriazione, sfruttamento e messa
in valore della natura (come del la... more Giusto a significare che appropriazione, sfruttamento e messa
in valore della natura (come del lavoro umano), tipiche del capitalismo,
sono oggi i veri killer dell’ambientale.
Ha ragione probabilmente Griziotti che, nello stile della sua “fabulazione
speculativa” venata di pessimismo, parla dell’uomo come
da sempre “malato di distruzione”, ma vede nel capitalismo il punto
d’arrivo, la sintesi e il livello estremo della propensione alla morte e al
dominio su uomini e cose.
Produire, vivre, s’organiser : la numérisation de la société provoque des
changements majeurs dan... more Produire, vivre, s’organiser : la numérisation de la société provoque des
changements majeurs dans le système capitaliste comme dans la subjectivité ou la résistance des dominés.
Giorgio Griziotti brosse la fresque de l’évolution fondamentale du capitalisme, depuis la production des objets jusqu’à celle de l’économie de l’attention, de la connaissance et des affects. Il montre comment, après avoir mis en place la connexion permanente, la numérisation gagne aujourd’hui les corps, sinon le code génétique de la vie même. Avec le biohypermédia, nos vies sont prises dans un réseau dominé par quelques acteurs qui accaparent toute l’énergie collective.
Expert du numérique, épris de politique, Giorgio Griziotti nourrit sa réflexion d’exemples pertinents et explicites, nous guidant dans les ramifications de cette économie en mutation, offrant le recul nécessaire pour penser les formes actuelles de production, de vie et d’organisation. Le lieu central des affrontements n’est plus l’usine, mais la ville ; ce n’est plus le monde des appartenances, mais celui des traversées. Il s’agit dès lors de mobiliser la force du commun pour tracer des perspectives d’émancipation.
Passionné de technologie et féru de philosophie politique, Giorgio Griziotti
est l’un des premiers ingénieurs en informatique sortis de l’Université
Politecnico di Milano. Ceci lui confère une longue expérience dans les
technologies informatiques, entre les applications industrielles et les usages sociaux.
Saggio facente parte di DATACRAZIA
Neurocapitalismo, Mediazioni tecnologiche e linee di fuga, Mimesis, 2016
La mediazione tecnologica è da sempre parte integrante del rapporto degli uomini con la natura e ... more La mediazione tecnologica è da sempre parte integrante del rapporto degli uomini con la natura e la società ed è a sua volta una costruzione sociale continuamente traversata da conflitti e biforcazioni.
L’autore ci conduce attraverso un percorso sorprendente e originale a percepire la funzione dirompente assunta dalle più attuali tecnologie nei confronti delle dinamiche culturali, antropologiche, socio-economiche e politiche. La finalità del suo scritto è di esplorare dall’interno l’inasprimento delle contraddizioni in tutti questi campi. Da un lato mostrando come la razionalità economica del Neurocapitalismo tenda a plasmare le produzioni tecnologiche del comune, come il free software, trasformandole in dispositivi di mercificazione, di controllo
automatico e di gestione della crisi; dall’altro, evidenziando il ruolo crescente delle produzioni autonome e cooperative del General Intellect tramite lo sviluppo dei commons della conoscenza e degli usi alternativi e antagonisti delle nuove tecnologie.
Neurocapitalismo Mediaciones tecnológicas y líneas. Melusina, 2017
En medio de la desmesurada producción de textos, estudios y
análisis acerca de las redes informát... more En medio de la desmesurada producción de textos, estudios y
análisis acerca de las redes informáticas y los medios digitales,
no es común toparse con un libro, como el escrito por Giorgio
Griziotti, que sea capaz de conjugar una competente mirada técnica
con una coherente perspectiva teórica y una evidente pasión
política.
La tecnica è da sempre una forma di mediazione degli umani con il mondo ed è una costruzione soci... more La tecnica è da sempre una forma di mediazione degli umani con il mondo ed è una costruzione sociale attraversata da conflitti e biforcazioni. Il concetto di neurocapitalismo è stato ispirato proprio dalle modalità e dalle forme che questa mediazione tecnologica prende nel plasmare i nostri comportamenti e le nostre soggettività, sia sul piano individuale che su quello collettivo, a partire dall’inflessione neoliberista.
Discuteremo delle mutazioni di tale mediazione nel passaggio dal capitalismo industriale a quello biocognitivo. Aggiornando il concetto di Lewis Mumford possiamo considerare che le grandi piattaforme globali sono le principali megamacchine del neurocapitalismo. Esse si alimentano di lavoro e vite/risorse umane ed extraumane. Ed è proprio a partire da questa sintesi disgiuntiva che potremo trovare le chiavi di una neuro-revolution globale capace di capovolgere l'affermazione un po’ depressiva di Mark Fisher che sia più facile immaginare la fine del mondo che non quella del capitalismo.
Neurocapitalisme et résistance dans l'espace biohypermédiatique Entretien express avec Giorgio Gr... more Neurocapitalisme et résistance dans l'espace biohypermédiatique Entretien express avec Giorgio Griziotti Global Project Traduit par Fausto Giudice Фаусто Джудиче ﺟﯿﻮدﯾﺸﻲ ﻓﺎوﺳﺘﻮ Un bref entretien avec Giorgio Griziotti, ingénieur en informatique et auteur de Neurocapitalisme. Pouvoirs numériques et multitudes (C&F éditions, 2018), un texte qui traite du thème des nouvelles technologies en relation avec les processus culturels, anthropologiques, socio-économiques et politiques.
Una breve intervista a Giorgio Griziotti, ingegnere informatico e autore di Neurocapitalismo, Med... more Una breve intervista a Giorgio Griziotti, ingegnere informatico e autore di Neurocapitalismo, Mediazioni tecnologiche e linee di fuga (Mimesis, 2016), testo che affronta il tema delle nuove tecnologie in relazione ai processi culturali, antropologici, socio-economici e politici. Che cosa si intende per "neurocapitalismo"? E in che termini questo intercetta il passaggio storico tra sussunzione reale e sussunzione "vitale" da parte del capitale? Neurocapitalismo è un termine che ho utilizzato per indicare, nel passaggio dall'era industriale al capitalismo biocognitivo, l'influenza delle tecnologie sulle soggettività e i comportamenti. In particolare le tecnologie della comunicazione e informazione hanno grande influenza, dal punto di vista antropologico, sui processi neuronali. La questione della sussunzione vitale viene fuori da una riflessione collettiva che ha riguardato più studiosi negli ultimi anni, e forse decenni. Una riflessione che parte dalla messa a valore della vita, nella sua complessità. Nel capitalismo c'è stata una trasformazione epocale, che ha riguardato proprio il passaggio dallo sfruttamento del lavoro produttivo e salariato tradizionale a quello che cerca-senza riuscirci completamente-di sussumere tutto il periodo di vita. Le tecnologie della comunicazione e dell'informazione, in particolare i dispositivi mobili che io chiamo bioipermediatici, sono i grandi vettori di questo passaggio. Questi dispositivi agiscono infatti sui corpi e sulle menti in ogni istante e in ogni sito. Il capitalismo biocognitivo individua tanti campi di battaglia e il cyberspazio è uno di quelli prioritari. Come si può costruire movimentazione sociale e organizzazione in questo terreno? La tecnologia non è neutra. In particolare al giorno d'oggi algoritmi, applicazioni e altri dispositivi dell'ambiente bioipermediatico (termine che mi convince di più rispetto a cyberspazio) sono pensati dal neurocapitalismo con la finalità precisa di modificare le soggettività. Di modificarle sia in termini di assoggettamento sociale sia in termini di asservimento macchinico, in modi in cui non siamo sempre coscienti. Poi naturalmente, benché queste tecnologie siano state sviluppate con questo tipo di finalità, possono essere utilizzate diversamente. Ma credo che il nostro principale compito oggi non sia tanto quello di concentrarci sull'utilizzo delle tecnologie per sviluppare delle lotte, ma quello di considerare la necessità di andare al di là della "teoria del valore" marxiana. Bisogna quindi considerare le lotte nel quadro della sussunzione vitale, tenendo così presente l'insieme dei soggetti che in questo momento si stanno ribellando,. Il mio parere personale è che le tecnologie saranno necessarie in questo, contrariamente a quanto ci dicono alcuni discorsi troppo radicali sulla "decrescita", ma il problema vero è come sottrarle al controllo del neurocapitalismo. galassia web gig economy digitalcommons approfondimenti
La lecture de Neurocapitalisme est passionnante et
stimulante. Passionnante, car Giorgio Griziott... more La lecture de Neurocapitalisme est passionnante et
stimulante. Passionnante, car Giorgio Griziotti, explique
de manière très précise, personnelle et originale l’évolution
des outils informatiques et de leur appropriation,
fondement technique (et social) d’une évolution particulière
du capitalisme et, plus généralement, de nos sociétés.
Scaffale. «Il capitalismo odia tutti, fascismo o rivoluzione» di Maurizio Lazzarato, per DeriveAp... more Scaffale. «Il capitalismo odia tutti, fascismo o rivoluzione» di Maurizio Lazzarato, per DeriveApprodi. Guardare, come fanno alcuni, alla Silicon Valley come Lenin guardava alle officine Putilof e gli autonomi a Mirafiori negli anni '70, è più che altro una fantasia da Assassin's Creed Per Maurizio Lazzarato autore de Il capitale odia tutti, fascismo o rivoluzione (DeriveApprodi) l'abbandono di qualsiasi prospettiva rivoluzionaria del pensiero post '68 «ha mostrato che quando la rivoluzione sociale si separa dalla rivoluzione politica, essa può essere integrata nella macchina capitalista come nuova risorsa per l'accumulazione di capitale». La sconfitta politica storica che ne è conseguita è indissolubilmente legata a quella teorica che coinvolge tutto il pensiero che va da Foucault e Deleuze a Negri ed Agamben per restare in un registro italo-francese che corrisponde alle due patrie dell'autore. Il problema è politico e Lazzarato ci ricorda che nel XX secolo masse senza istruzione hanno fatto rivoluzioni in paesi poveri e colonizzati, quali Russia e Cina, poi divenute potenze mondiali, mentre oggi il tanto celebrato General Intellect subisce nell'impotenza l'ascesa del fascismo 2.0. Cherchez l'erreur! NEL POST '68 sono stati usati strumenti politici e teorici del XIX secolo per trattare problemi del XXI, incapaci di prendere in conto movimenti (decolonizzazione, femminismo, ecologia) sui quali leninismo e dittatura del proletariato esercitano un fascino molto discreto… Con le guerre mondiali e quella fredda la «produzione» marxiana diventa solo un momento della circolazione delle merci e poi, col neoliberismo, di flussi immateriali d'informazione. Qui la tesi di Lazzarato sembra vicina a quella del Capitalismo Cognitivo, che invece è criticato proprio perché, pur mettendo al centro l'attività cognitiva invece di quella industriale, commette lo stesso fatal error di Marx: un eurocentrismo che, al di là dello sfruttamento del lavoro salariato, non vede che il capitalismo ha un bisogno vitale di appropriarsi del lavoro non pagato e di risorse extraumane ed inorganiche. La seconda parte del libro porta sulla disfatta della «macchina tecnica». «Le imprese della Silicon Valley hanno largamente contribuito a creare la situazione che ha permesso a Trump di prendere il potere». Le piattaforme globali, «tigri di carta» neuronali, hanno invaso il bio-ipermedia per farne una sfera sussunta dal neurocapitalismo con l'obiettivo di plasmare soggettività da integrare all'ideologia della competizione individuale e fra popolazioni, ma hanno soprattutto generato una grande «devastazione sociale e psichica». LA COSTELLAZIONE di ribellioni dal Cile all'Indonesia passando per Africa e paesi arabi contro le condizioni di vita imposte ai paesi del Sud e l'ascesa del fascismo 2.0 al Nord costituiscono una dicotomia che prende origine comune dall'irrisolta crisi del 2008 e suggella il fallimento della strategia tecnologica neurocapitalista. Guardare allora, come fanno alcuni, a Silicon Valley come Lenin guardava alle officine Putilof e gli autonomi a Mirafiori negli anni '70 è più che altro una fantasia da Assassin's Creed. La governance neoliberista non esita invece ad optare per un reale fascismo 2.0 e l'autore, come i manifestanti della rivolta di Santiago, ci ricorda che la prima implementazione del neoliberismo fu quella dei Chicago Boys nel Cile di Pinochet. IL SOTTOTITOLO, fascismo o rivoluzione, indica le alternative, ma mentre la prima è in corso, la seconda sembra lontana ed il libro non pretende indicarne le modalità. Cominciare a sviluppare una
LARRUN, 2019
Dossier su Neurocapitalismo in basco.
EGILEA I gorka bereziartua mitxelena
Azala I joseba larrat... more Dossier su Neurocapitalismo in basco.
EGILEA I gorka bereziartua mitxelena
Azala I joseba larratxe josevisky
argazkiak I DANI BLANCO
LARRUN hila betekari monogra fikoa · Argiaren 2.645 zenbakiarekin banatua.
Jabea: Komunikazio Biziagoa S.A.L. Helbidea: Zirkuitu ibilbidea, 15. pabiloia 20160 Lasarte-Oria Telefonoa: (00 34) 943 37 15 45
Posta elektronikoa: [email protected] Inprimategia: Antza Komunikazio Grafikoa
VICE MOTHERBOARD INterview G. GRIZIOTTI AND ANTONELLA DI BIASE transated in serb.
FEMI - Festival dell'Editoria e della Musica Indipendenti
Milano 27/9/2019
PRESENTAZIONE LIBRI
Ec... more FEMI - Festival dell'Editoria e della Musica Indipendenti
Milano 27/9/2019
PRESENTAZIONE LIBRI
Economia politica del comune, A. Fumagalli, Derive & Approdi 2017
Neurocapitalismo, G. Griziotti, Mimesis 2016
Neurocapitalismo cerca di mettere in evidenza il modo in cui le tecnologie contemporanee sono utilizzate per plasmare i nostri comportamenti, il nostro modo d'essere sia sul piano individuale che su quello collettivo. Ad un punto da arrivare a modificare quelle che i neuroscienziati chiamano le carte della mente… È una riflessione maturata in decenni di lavoro ed osservazione dell'influenza delle tecnologie IC, ma innescata e legata al vissuto politico cominciato già nel lungo 68 autonomo. Il percorso del libro esplora la genesi delle tecnologie attuali dall'epoca industriale a quella bio-cognitiva (in cui bios e conoscenza diventano centrali) ciascuno con le sue macchine e le sue politiche e su tre assi portanti che mettono a confronto le tecnologie con la produzione, con la vita e con i modi di organizzarsi. Ora mi pare acquisito il nostro "divenire macchina", la tecnologia entra essa stessa a far parte della nostra soggettività rendendola ibrida come appare nei due libri, anche se su 2 registri diversi. Per citare un solo esempio: quello che oggi è uno smartphone e che era un semplice cellulare è forse il più importante dispositivo biopolitico 1 mai esistito perché si tratta di una delle tecnologie che più hanno influito sui cambiamenti di soggettività. La fulminea diffusione della telefonia cellulare rende accessibile a quasi tutti gli umani in soli venti o trent'anni un nuovo medium individuale, che per altro, non richiede alcuna competenza specifica per essere utilizzato. Il cellulare viene integrato dai dispositivi dell'internet mobile dà vita all'ambiente del Bioipermedia, termine derivato dall'assemblaggio di bios/biopolitica e ipermedia, come una delle attuali dimensioni della mediazione tecnologica. Le tecnologie connesse, "indossabili" o disposte nel territorio (IoT) costituiscono una nuvola immateriale che ci avviluppa e ci sottomette ad una percezione multisensoriale in cui 1 il concetto di BIOPOLITICA sviluppato fra gli altri dal filosofo Michel Foucault che io ho trovato utile per interpretare la realtà odierna e che possiamo descrivere come l'insieme delle norme e delle pratiche adottate da istanze di governance per regolare la vita biologica degli individui nelle sue diverse fasi e nei suoi molteplici ambiti: istruzione, salute, riproduzione, sessualità, nascita e morte, ecc.
Le neurocapitalisme met en évidence la tendance du capitalisme actuel à élargir son principe d’ex... more Le neurocapitalisme met en évidence la tendance du capitalisme actuel à élargir son principe d’exploitation du temps de travail au temps de vie en valorisant non seulement les formes de travail et de coopération sociale, mais la vie elle-même. Dans ce sens il est la phase biocognitive de la valorisation: la connexion entre esprit, corps, dispositifs et réseaux semble inextricable et détermine l'omniprésence envahissante de la médiation technologique. Le sujet, ses désirs, son potentiel, sont entièrement "mis en valeur" dans la dimension d'hyperconnexion mondiale où toute l'humanité, des savanes à la métropole, est maintenant, à des degrés divers, complètement immergée.
Il manifesto, 2019
Oligopoli digitali. Cambridge Analytica, fatta opportunamente scomparire, resta un epifenomeno e ... more Oligopoli digitali. Cambridge Analytica, fatta opportunamente scomparire, resta un epifenomeno e la privacy continuerà ad essere massicciamente violata in quanto giacimento dove si estrae il carburante del neurocapitalismo
Neurocapitalism Presentation Slides in Leicester University with notes.
Le Commun entre travail et institutionsSéminaire «Capitalisme Cognitif»Maison des Sciences Econ... more Le Commun entre travail et institutionsSéminaire «Capitalisme Cognitif»Maison des Sciences Economiques UNIV Paris 1 Mercredi 17 Octobre 2018 NEUROCAPITALISME Pouvoirs numériques et multitudes
Corso transdisciplinare: «Etica e politica negli studi di genere»
Corpi, guerre, migrazioni nell’... more Corso transdisciplinare: «Etica e politica negli studi di genere»
Corpi, guerre, migrazioni nell’età della tecnoscienza.
Alma Mater -Bologna
Giorgio GriziottiMediazioni con le macchine e neurocapitalismo
POWERPOINT CON NOTE
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Videos by Giorgio Griziotti
Esploriamo così le basi delle tecnologie attuali dall’epoca industriale a quella cognitiva, ciascuna con le proprie macchine e politiche, lungo tre assi portanti: la produzione, la vita e i modi di organizzarsi.
Divenire Macchina
La mediazione tecnologica - che è sempre esistita nella storia dell’umanità - cambia oggi paradigma: per la prima volta la tecnologia entra a far parte della nostra soggettività, rendendola ibrida.
La Cybertalpa
La tecnica non è neutra.
Il capitalismo arriva ad una svolta neurale nell’uso delle tecnologie: Google vuole conoscere i nostri desideri prima che diventino coscienti, ma nelle profondità della rete le cybertalpe scavano.
La Fondazione Mudima (Milano) ospita Paolo Gallerani
Neurocapitalism by Giorgio Griziotti
in valore della natura (come del lavoro umano), tipiche del capitalismo,
sono oggi i veri killer dell’ambientale.
Ha ragione probabilmente Griziotti che, nello stile della sua “fabulazione
speculativa” venata di pessimismo, parla dell’uomo come
da sempre “malato di distruzione”, ma vede nel capitalismo il punto
d’arrivo, la sintesi e il livello estremo della propensione alla morte e al
dominio su uomini e cose.
changements majeurs dans le système capitaliste comme dans la subjectivité ou la résistance des dominés.
Giorgio Griziotti brosse la fresque de l’évolution fondamentale du capitalisme, depuis la production des objets jusqu’à celle de l’économie de l’attention, de la connaissance et des affects. Il montre comment, après avoir mis en place la connexion permanente, la numérisation gagne aujourd’hui les corps, sinon le code génétique de la vie même. Avec le biohypermédia, nos vies sont prises dans un réseau dominé par quelques acteurs qui accaparent toute l’énergie collective.
Expert du numérique, épris de politique, Giorgio Griziotti nourrit sa réflexion d’exemples pertinents et explicites, nous guidant dans les ramifications de cette économie en mutation, offrant le recul nécessaire pour penser les formes actuelles de production, de vie et d’organisation. Le lieu central des affrontements n’est plus l’usine, mais la ville ; ce n’est plus le monde des appartenances, mais celui des traversées. Il s’agit dès lors de mobiliser la force du commun pour tracer des perspectives d’émancipation.
Passionné de technologie et féru de philosophie politique, Giorgio Griziotti
est l’un des premiers ingénieurs en informatique sortis de l’Université
Politecnico di Milano. Ceci lui confère une longue expérience dans les
technologies informatiques, entre les applications industrielles et les usages sociaux.
L’autore ci conduce attraverso un percorso sorprendente e originale a percepire la funzione dirompente assunta dalle più attuali tecnologie nei confronti delle dinamiche culturali, antropologiche, socio-economiche e politiche. La finalità del suo scritto è di esplorare dall’interno l’inasprimento delle contraddizioni in tutti questi campi. Da un lato mostrando come la razionalità economica del Neurocapitalismo tenda a plasmare le produzioni tecnologiche del comune, come il free software, trasformandole in dispositivi di mercificazione, di controllo
automatico e di gestione della crisi; dall’altro, evidenziando il ruolo crescente delle produzioni autonome e cooperative del General Intellect tramite lo sviluppo dei commons della conoscenza e degli usi alternativi e antagonisti delle nuove tecnologie.
análisis acerca de las redes informáticas y los medios digitales,
no es común toparse con un libro, como el escrito por Giorgio
Griziotti, que sea capaz de conjugar una competente mirada técnica
con una coherente perspectiva teórica y una evidente pasión
política.
Discuteremo delle mutazioni di tale mediazione nel passaggio dal capitalismo industriale a quello biocognitivo. Aggiornando il concetto di Lewis Mumford possiamo considerare che le grandi piattaforme globali sono le principali megamacchine del neurocapitalismo. Esse si alimentano di lavoro e vite/risorse umane ed extraumane. Ed è proprio a partire da questa sintesi disgiuntiva che potremo trovare le chiavi di una neuro-revolution globale capace di capovolgere l'affermazione un po’ depressiva di Mark Fisher che sia più facile immaginare la fine del mondo che non quella del capitalismo.
stimulante. Passionnante, car Giorgio Griziotti, explique
de manière très précise, personnelle et originale l’évolution
des outils informatiques et de leur appropriation,
fondement technique (et social) d’une évolution particulière
du capitalisme et, plus généralement, de nos sociétés.
EGILEA I gorka bereziartua mitxelena
Azala I joseba larratxe josevisky
argazkiak I DANI BLANCO
LARRUN hila betekari monogra fikoa · Argiaren 2.645 zenbakiarekin banatua.
Jabea: Komunikazio Biziagoa S.A.L. Helbidea: Zirkuitu ibilbidea, 15. pabiloia 20160 Lasarte-Oria Telefonoa: (00 34) 943 37 15 45
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Milano 27/9/2019
PRESENTAZIONE LIBRI
Economia politica del comune, A. Fumagalli, Derive & Approdi 2017
Neurocapitalismo, G. Griziotti, Mimesis 2016
Neurocapitalismo cerca di mettere in evidenza il modo in cui le tecnologie contemporanee sono utilizzate per plasmare i nostri comportamenti, il nostro modo d'essere sia sul piano individuale che su quello collettivo. Ad un punto da arrivare a modificare quelle che i neuroscienziati chiamano le carte della mente… È una riflessione maturata in decenni di lavoro ed osservazione dell'influenza delle tecnologie IC, ma innescata e legata al vissuto politico cominciato già nel lungo 68 autonomo. Il percorso del libro esplora la genesi delle tecnologie attuali dall'epoca industriale a quella bio-cognitiva (in cui bios e conoscenza diventano centrali) ciascuno con le sue macchine e le sue politiche e su tre assi portanti che mettono a confronto le tecnologie con la produzione, con la vita e con i modi di organizzarsi. Ora mi pare acquisito il nostro "divenire macchina", la tecnologia entra essa stessa a far parte della nostra soggettività rendendola ibrida come appare nei due libri, anche se su 2 registri diversi. Per citare un solo esempio: quello che oggi è uno smartphone e che era un semplice cellulare è forse il più importante dispositivo biopolitico 1 mai esistito perché si tratta di una delle tecnologie che più hanno influito sui cambiamenti di soggettività. La fulminea diffusione della telefonia cellulare rende accessibile a quasi tutti gli umani in soli venti o trent'anni un nuovo medium individuale, che per altro, non richiede alcuna competenza specifica per essere utilizzato. Il cellulare viene integrato dai dispositivi dell'internet mobile dà vita all'ambiente del Bioipermedia, termine derivato dall'assemblaggio di bios/biopolitica e ipermedia, come una delle attuali dimensioni della mediazione tecnologica. Le tecnologie connesse, "indossabili" o disposte nel territorio (IoT) costituiscono una nuvola immateriale che ci avviluppa e ci sottomette ad una percezione multisensoriale in cui 1 il concetto di BIOPOLITICA sviluppato fra gli altri dal filosofo Michel Foucault che io ho trovato utile per interpretare la realtà odierna e che possiamo descrivere come l'insieme delle norme e delle pratiche adottate da istanze di governance per regolare la vita biologica degli individui nelle sue diverse fasi e nei suoi molteplici ambiti: istruzione, salute, riproduzione, sessualità, nascita e morte, ecc.
Corpi, guerre, migrazioni nell’età della tecnoscienza.
Alma Mater -Bologna
Giorgio GriziottiMediazioni con le macchine e neurocapitalismo
POWERPOINT CON NOTE
Esploriamo così le basi delle tecnologie attuali dall’epoca industriale a quella cognitiva, ciascuna con le proprie macchine e politiche, lungo tre assi portanti: la produzione, la vita e i modi di organizzarsi.
Divenire Macchina
La mediazione tecnologica - che è sempre esistita nella storia dell’umanità - cambia oggi paradigma: per la prima volta la tecnologia entra a far parte della nostra soggettività, rendendola ibrida.
La Cybertalpa
La tecnica non è neutra.
Il capitalismo arriva ad una svolta neurale nell’uso delle tecnologie: Google vuole conoscere i nostri desideri prima che diventino coscienti, ma nelle profondità della rete le cybertalpe scavano.
La Fondazione Mudima (Milano) ospita Paolo Gallerani
in valore della natura (come del lavoro umano), tipiche del capitalismo,
sono oggi i veri killer dell’ambientale.
Ha ragione probabilmente Griziotti che, nello stile della sua “fabulazione
speculativa” venata di pessimismo, parla dell’uomo come
da sempre “malato di distruzione”, ma vede nel capitalismo il punto
d’arrivo, la sintesi e il livello estremo della propensione alla morte e al
dominio su uomini e cose.
changements majeurs dans le système capitaliste comme dans la subjectivité ou la résistance des dominés.
Giorgio Griziotti brosse la fresque de l’évolution fondamentale du capitalisme, depuis la production des objets jusqu’à celle de l’économie de l’attention, de la connaissance et des affects. Il montre comment, après avoir mis en place la connexion permanente, la numérisation gagne aujourd’hui les corps, sinon le code génétique de la vie même. Avec le biohypermédia, nos vies sont prises dans un réseau dominé par quelques acteurs qui accaparent toute l’énergie collective.
Expert du numérique, épris de politique, Giorgio Griziotti nourrit sa réflexion d’exemples pertinents et explicites, nous guidant dans les ramifications de cette économie en mutation, offrant le recul nécessaire pour penser les formes actuelles de production, de vie et d’organisation. Le lieu central des affrontements n’est plus l’usine, mais la ville ; ce n’est plus le monde des appartenances, mais celui des traversées. Il s’agit dès lors de mobiliser la force du commun pour tracer des perspectives d’émancipation.
Passionné de technologie et féru de philosophie politique, Giorgio Griziotti
est l’un des premiers ingénieurs en informatique sortis de l’Université
Politecnico di Milano. Ceci lui confère une longue expérience dans les
technologies informatiques, entre les applications industrielles et les usages sociaux.
L’autore ci conduce attraverso un percorso sorprendente e originale a percepire la funzione dirompente assunta dalle più attuali tecnologie nei confronti delle dinamiche culturali, antropologiche, socio-economiche e politiche. La finalità del suo scritto è di esplorare dall’interno l’inasprimento delle contraddizioni in tutti questi campi. Da un lato mostrando come la razionalità economica del Neurocapitalismo tenda a plasmare le produzioni tecnologiche del comune, come il free software, trasformandole in dispositivi di mercificazione, di controllo
automatico e di gestione della crisi; dall’altro, evidenziando il ruolo crescente delle produzioni autonome e cooperative del General Intellect tramite lo sviluppo dei commons della conoscenza e degli usi alternativi e antagonisti delle nuove tecnologie.
análisis acerca de las redes informáticas y los medios digitales,
no es común toparse con un libro, como el escrito por Giorgio
Griziotti, que sea capaz de conjugar una competente mirada técnica
con una coherente perspectiva teórica y una evidente pasión
política.
Discuteremo delle mutazioni di tale mediazione nel passaggio dal capitalismo industriale a quello biocognitivo. Aggiornando il concetto di Lewis Mumford possiamo considerare che le grandi piattaforme globali sono le principali megamacchine del neurocapitalismo. Esse si alimentano di lavoro e vite/risorse umane ed extraumane. Ed è proprio a partire da questa sintesi disgiuntiva che potremo trovare le chiavi di una neuro-revolution globale capace di capovolgere l'affermazione un po’ depressiva di Mark Fisher che sia più facile immaginare la fine del mondo che non quella del capitalismo.
stimulante. Passionnante, car Giorgio Griziotti, explique
de manière très précise, personnelle et originale l’évolution
des outils informatiques et de leur appropriation,
fondement technique (et social) d’une évolution particulière
du capitalisme et, plus généralement, de nos sociétés.
EGILEA I gorka bereziartua mitxelena
Azala I joseba larratxe josevisky
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LARRUN hila betekari monogra fikoa · Argiaren 2.645 zenbakiarekin banatua.
Jabea: Komunikazio Biziagoa S.A.L. Helbidea: Zirkuitu ibilbidea, 15. pabiloia 20160 Lasarte-Oria Telefonoa: (00 34) 943 37 15 45
Posta elektronikoa: [email protected] Inprimategia: Antza Komunikazio Grafikoa
Milano 27/9/2019
PRESENTAZIONE LIBRI
Economia politica del comune, A. Fumagalli, Derive & Approdi 2017
Neurocapitalismo, G. Griziotti, Mimesis 2016
Neurocapitalismo cerca di mettere in evidenza il modo in cui le tecnologie contemporanee sono utilizzate per plasmare i nostri comportamenti, il nostro modo d'essere sia sul piano individuale che su quello collettivo. Ad un punto da arrivare a modificare quelle che i neuroscienziati chiamano le carte della mente… È una riflessione maturata in decenni di lavoro ed osservazione dell'influenza delle tecnologie IC, ma innescata e legata al vissuto politico cominciato già nel lungo 68 autonomo. Il percorso del libro esplora la genesi delle tecnologie attuali dall'epoca industriale a quella bio-cognitiva (in cui bios e conoscenza diventano centrali) ciascuno con le sue macchine e le sue politiche e su tre assi portanti che mettono a confronto le tecnologie con la produzione, con la vita e con i modi di organizzarsi. Ora mi pare acquisito il nostro "divenire macchina", la tecnologia entra essa stessa a far parte della nostra soggettività rendendola ibrida come appare nei due libri, anche se su 2 registri diversi. Per citare un solo esempio: quello che oggi è uno smartphone e che era un semplice cellulare è forse il più importante dispositivo biopolitico 1 mai esistito perché si tratta di una delle tecnologie che più hanno influito sui cambiamenti di soggettività. La fulminea diffusione della telefonia cellulare rende accessibile a quasi tutti gli umani in soli venti o trent'anni un nuovo medium individuale, che per altro, non richiede alcuna competenza specifica per essere utilizzato. Il cellulare viene integrato dai dispositivi dell'internet mobile dà vita all'ambiente del Bioipermedia, termine derivato dall'assemblaggio di bios/biopolitica e ipermedia, come una delle attuali dimensioni della mediazione tecnologica. Le tecnologie connesse, "indossabili" o disposte nel territorio (IoT) costituiscono una nuvola immateriale che ci avviluppa e ci sottomette ad una percezione multisensoriale in cui 1 il concetto di BIOPOLITICA sviluppato fra gli altri dal filosofo Michel Foucault che io ho trovato utile per interpretare la realtà odierna e che possiamo descrivere come l'insieme delle norme e delle pratiche adottate da istanze di governance per regolare la vita biologica degli individui nelle sue diverse fasi e nei suoi molteplici ambiti: istruzione, salute, riproduzione, sessualità, nascita e morte, ecc.
Corpi, guerre, migrazioni nell’età della tecnoscienza.
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Giorgio GriziottiMediazioni con le macchine e neurocapitalismo
POWERPOINT CON NOTE
Un’Ambigua Utopia (a c. di)
quarant’anni con Philip K. Dick
"Il fantasma della verità"
AGENZIA X
Mi sono avvicinato tardivamente ai libri di Philip Dick, solo
dopo essere stato attirato come una falena dalla luce di Blade
Runner. Per Antonio Caronia la pellicola di Ridley Scott: “è un
tradimento fondamentale, un film poco dickiano, da un certo
punto di vista perché sottolinea temi che in Dick non ci sono
e preoccupazioni che lui non ha mai avuto” e ha senz’altro
ragione, anche se continuo a pensare che il film brilli di luce
propria. Ho letto Ubik prima delle altre opere maggiori di Dick,
compreso Gli androidi sognano pecore elettriche?, e il fascino che
ha esercitato su di me ha lasciato il segno. Forse una ragione è
svelata proprio da Caronia quando afferma che “Dick era un
postmoderno, uno che ci dice che il mondo non è unico, che ci
sono vari mondi e che si può passare da un universo parallelo
all’altro, da un mondo possibile all’altro” e io, da buon boomer,
benché recalcitrante e insubordinato, appartengo biograficamente
alla postmodernità.
La Fine dell’Uomo (La Fin de l’Homme), qui a eu lieu à Milan en 2019, ainsi qu’au
n° 10 de Un’ambigua utopia (Une utopie ambiguë), numéro spécial au format papier
de la revue culte consacrée au même thème, dont la sortie est prévue pour fin juin
2020.
A finalidade deste documento é retratar o uso das tecnologias móveis de
tracking e contact tracing na luta pela contenção do contágio durante a pandemia de Covid 19 no momento em que estão para serem introduzidos na Italia, na França e em outros países europeus. Também tentaremos evidenciar os problemas relacionados ao uso e a difusãode técnicas de vigilância em massa
Edité par Fausto Giudice Фаусто Джудиче فاوستو جيوديشي
Le but de ce document est de prendre un instantané de l’utilisation des technologies mobiles de tracking et contact tracing dans la lutte pour limiter la contagion au cours de la pandémie Covid-19 au moment où elles sont sur le point d’être introduites en Italie, en France et dans d’autres pays européens. Nous tenterons en outre de mettre en évidence les problèmes liés à l’utilisation et la diffusion des techniques de surveillance de masse.
edited by Giorgio Griziotti. Gianfranco Pancino is a virologist
and Director of Research Emeritus at INSERM (National
Institute of Health and Medical Research). At the Pasteur
Institute in Paris he was a close collaborator of Francoise Barré-
Sinoussi, Nobel Prize in Medicine for her research on AIDS and
recently appointed by the French government to chair the "Care"
(Comité d’analyse, recherche et expertise), a scientific committee
for the fight against Covid-19.
Rispondo a varie domande che mi sono state rivolte sul SARS-CoV-2 e la pandemia Covid-19. Sono uno specialista dell'HIV, causa dell'AIDS. HIV e SARS hanno una strategia di riproduzione opposta. Quando infetta un ospite, l'HIV si integra nel suo genoma e la risposta immunitaria è incapace di eliminarlo. La malattia è lenta e, benché il virus sia relativamente poco contagioso, ha tutte le chances di propagarsi ad altri ospiti e di assicurare così la propria perennità. Il SARS-Cov-2 provoca un'infezione acuta; o uccide l'ospite in qualche giorno o è eliminato dalla risposta immunitaria. Il virus è però molto contagioso e passa rapidamente a nuovi ospiti prima di essere eliminato. Consolazione per i tempi odierni: fare un vaccino contro un'agente d'infezione acuta è meno difficile che contro un virus lento. Visto che la risposta immunitaria è capace di eliminare il virus nei pazienti che guariscono, dovrebbe essere possibile indurre una risposta efficace con un vaccino. La stragrande maggioranza di vaccini antivirali efficaci esistenti sono contro malattie acute, poliomielite, morbillo, orecchioni ecc. Risponderò, secondo le mie conoscenze, alle domande elencate qui sotto, senza sviluppare polemiche, peraltro giustificate, sul degrado delle strutture sanitarie praticato in questi anni dai governi di ogni tendenza, particolarmente in Italia, Francia e soprattutto Inghilterra, o sulla mancanza assoluta di preparazione rispetto alla minaccia annunciata di pandemie virali. Ci sono altre tribune e altri ambiti per questo e spero che sapremo tutti riflettere sul dramma attuale e trarne delle conseguenze sul nostro stile di vita e sui nostri sistemi politici. 1. In che modo il virus può esser passato dall'animale all'uomo la prima volta? p. es ingestione della carne? Due terzi dei primi pazienti ricoverati con i sintomi di Covid-2 frequentavano un mercato di pesce di Wuhan in cui si vendevano anche animali selvatici. La sequenza del SARS-CoV-2 presenta un omologia del 96% con un coronavirus di un pipistrello cinese, che pero` non sembra esser stato presente nel mercato. Si ipotizza che il virus SARS-CoV-2 sia originario del pipistrello e che sia stato trasmesso all'uomo da un ospite intermedio, che potrebbe essere il pangolino. Queste ipotesi non sono ancora verificate, ma sono sostenute da osservazioni precedenti. Infatti, anche nel caso del SARS-CoV (virus della sindrome respiratoria acuta severa), responsabile di un'epidemia nel 2003, e di un altro coronavirus, MERS-CoV (virus della sindrome respiratoria del Medio-Oriente), identificato nel 2012 in Arabia Saudita, ci sono forti presunzioni che la riserva naturale del virus, cioè gli animali portatori di questi virus, siano dei pipistrelli e che la trasmissione all'uomo sia avvenuta grazie a un ospite intermedio, il furetto per SARS-CoV e il dromedario per MERS-CoV. Sono tutte delle zoonosi, delle trasmissioni dall'animale all'uomo. Le zoonosi che si stanno ripetendo a ritmo accelerato sono favorite dalla espansione umana che distrugge gli habitat naturali della fauna selvaggia e pone l'uomo a contatto con questa fauna e i suoi virus. Sarebbero la vicinanza e il contatto con gli animali a favorire il passaggio all'uomo di virus respiratori, come SARS-CoV e SARS-CoV-2,
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Un invito a immaginare la costruzione del «comune», un'alternativa al sistema-mondo capitalistico. La tecnica è da sempre una forma di mediazione degli umani con il mondo ed è una costruzione sociale attraversata da conflitti e biforcazioni. Il concetto di neurocapitalismo è stato ispirato proprio dalle modalità e dalle forme che questa mediazione tecnologica prende nel plasmare i nostri comportamenti e le nostre soggettività, sia sul piano individuale che su quello collettivo, a partire dall'inflessione neoliberista. Quali sono le mutazioni che si producono nel passaggio dal capitalismo industriale a quello biocognitivo? E, in questo passaggio, quali dispositivi del neurocapitalismo contribuiscono a nuove forme di assoggettamento sociale e di asservimento macchinico delle nostre vite? Una volta chiarito il quadro complessivo con cui opera il neurocapitalismo-una sintesi disgiuntiva che, appunto, separa ed unisce lavoro pagato e non pagato, lavoro valorizzato e non valorizzato, lavoro umano ed extra-umano, sfruttamento della natura ed inquinamento globale-è possibile che si presenti come unica, e ultima, condizione vitale di resistenza e di lotta, la necessità di una rivoluzione globale? Che, in altri termini, si affermi ciò che Giorgio Griziotti chiama il "comune al singolare", come ciò che "è prodotto" nel fare della cooperazione umana stessa? Insieme a Giorgio Griziotti* cercheremo di smentire e capovolgere l'affermazione un po' depressiva di Mark Fisher che sia più facile immaginare la fine del mondo che non quella del capitalismo.
La prima questione che ci siamo posti, anche alla luce dei primi risultati della ricerca europea PIE News / Commonfare (che ha inchiestato alcune buone pratiche di autorganizzazione di welfare nel milanese), è se tali pratiche possano definire un modello alternativo di welfare, in grado di dare risposte più attuali rispetto ai tre modelli principali di welfare esistenti: il welfare pubblico keynesiano, il welfare familiare, il workfare di matrice anglosassone o un ibrido tra questi.
CORSO TRANSDISCIPLINARE ALMA MATER UNIVERSITA’ BOLOGNA:
«ETICA E POLITICA NEGLI STUDI DI GENERE»
CORPI, GUERRE, MIGRAZIONI NELL’ETÀ DELLA TECNOSCIENZA.
GIORGIO GRIZIOTTI
MEDIAZIONI CON LE MACCHINE E NEUROCAPITALISMO
Intervengono con l’autore : Raffaella Lamberti ed Angela Balzano (Lectio circa 1h)
NEUROCAPITALISMO / GIORGIO GRIZIOTTI 9/12/16 | COSENZA Intervengono con l’autore : Gemma Maltese, Carlo Cuccomarino e Francesco Maria Pezzulli
https://www.youtube.com/watch?v=b69evY8PBU0
dell'Intervento a CATANIA Palestra LUPO il 14/11/2015
WEB STRUMENTO DI CONTROLLO, STUMENTO DI LIBERTA’
scritto alcune note intorno al saggio di Sara Baranzoni e Paolo Vignola “Biforcare alla radice. Su alcuni disagi
dell’accelerazione”, tratto dal libro Moneta, rivoluzione, filosofia dell’avvenire. Nietzsche e la politica accelerazionista
in Deleuze, Foucault, Klossowski, Guattari (Obsolete Capitalism Free Press-Rizosfera, 2016). Il testo di Baranzoni
e Vignola è stato proposto da Effimera come lettura d’agosto.
Pubblichiamo le considerazioni di Griziotti, congiuntamente alla risposta dei due autori di “Biforcare alla radice”. Si
tratta di una discussione teorico-politica estremamente importante, che pone l’accento su temi dirimenti: dal ruolo
delle tecnologie e delle sue interazioni con l’umano alla proletarizzazione del General Intellect (precariato
neoliberale attuale).
Vignola tratto dal libro, a cura di Obsolete Capitalism, Moneta, rivoluzione, filosofia dell’avvenire. Nietzsche e la
politica accelerazionista in Deleuze, Foucault, Klossowski, Guattari (Obsolete Capitalism Free Press-Rizosfera,
2016). Il testo discute le tesi del Manifesto per una politica accelerazionista di Srnicek e Williams. L’analisi critica
della teoria dell’accelerazionismo verte sulla seguente domanda: è possibile applicare il costante sviluppo della
techne alla soggettività umana? D’altro lato, come interpretare la proletarizzazione del General Intellect, cioè la
deprivazione del sapere sociale consentita dalla governamentalità algoritmica? E ancora: che cosa è l’Antropocene
se non compimento del capitalismo? Le analisi di Bernard Stiegler, Franco Berardi e di Maurizio Lazzarato ci
mostrano che il cognitivismo umano è spesso impregnato da Nichilismo organologico che non sempre consente un
progressivo e costante sviluppo dell’appropriazione tecnologica. Su questa biforcazione si gioca il futuro della
“sinistra”. Non siamo forse, tra tanta complessità, posti di fronte all’occasione di “ripensare l’umano e l’inumano, il
fuori e il dentro, l’agency e le affordances, la stessa sinistra, nonché i processi d’individuazione psichica e
collettiva”?
Traduit par Jenny Bright Edité par Fausto Giudice Фаусто Джудиче ﻓﺎﻭﺳﺘﻮ ﺟﻴﻮﺩﻳﺸﻲ
It's a fact: we are bang in the middle of the Anthropocene. We have changed the destiny of our planet and its ecosystem, to the point that our action is as powerful as that of plate tectonics or ice ages. All this we owe to two essential elements: human stupidity, and technology. Human stupidity is a constant throughout history, but without the help of technology, we could never have, over the centuries, managed to do such an extraordinary thing as cram the Earth's atmosphere full of chemicals. But somehow, technology is also a constant in our lives. It is by using tools that we gradually distinguished ourselves from monkeys. Today, phones are at the heart of our social life, computers our main work tools, and biotechnology such as pacemakers literally have the power of life and death over us. The more complex society becomes the more that technological tools intimately mix with sociopolitical, economic and cultural dynamics.
Les éditions DeriveApprodi viennent de publier la version italienne du livre paru en français en avril dernier aux Éditions Amsterdam Le capital déteste tout le monde. Fascisme ou révolution, de Maurizio Lazzarato fait partie du petit groupe de livres qui marque un tournant dans la réflexion sur les "temps apocalyptiques" actuels évoqués dans l'introduction. Le sentiment d'être en face d'un livre "important" émerge au fur et à mesure qu'en parcourant ses pages, le vaste scénario et les causes de la défaite historique de l'après-68 prennent forme. Une situation qui s'aggrave au moment où nous entrons dans l'ère de "l'effondrement" sans que des diagnostics crédibles ne soient apparus jusqu'à présent, précisément parce qu'à la défaite politique répond, celle théorique, qui implique toute la pensée de l'époque, de Foucault et Deleuze à Negri et Agamben, pour rester dans un registre franco-italien qui correspond aux deux patries de l'auteur. Pour nous faire comprendre que le problème est essentiellement politique, Lazzarato nous rappelle qu'au siècle dernier, des masses de personnes presque analphabètes ont réussi à faire des révolutions dans les pays pauvres et colonisés, qui dans le cas de la Chine et de la Russie se transforment en puissances mondiales durables, alors qu'aujourd'hui le General Intellect que nous célébrons tant, à l'origine des nouveaux paradigmes technologiques (par exemple le logiciel libre), subit impuissant l'essor du fascisme 2.0. Cherchez l'erreur ! Lazzarato reproche à la pensée post-soixantehuitarde d'avoir crédité une vision quelque peu " positive " du binôme production et innovation du capitalisme, où le travail créerait et reproduirait les conditions de la vie. Si cela était en partie valable durant les "Trente glorieuses" de l'après-guerre, avec l'avènement du néolibéralisme à la fin des années 70, la production et le travail capitalistes créent des conditions de destruction (de la biosphère par exemple) et de mort. Le fait est qu'à partir de 1968, les instruments politiques et théoriques du 19 ème siècle ont été utilisés pour traiter les problèmes du 21 ème siècle. Des instruments incapables, par exemple, de prendre en compte « l'émergence de sujets politiques difficiles à identifier avec la classe ouvrière (le mouvement de décolonisation et le mouvement féministe, entre autres) ». Ce sont des modes spécifiques de commandement et aussi de production qui s'exercent sur ces mouvements, associant la domination raciale et de genre à l'exploitation économique "classique". Ces spécificités ne peuvent être abordées avec les recettes politiques et organisationnelles traditionnelles de la classe ouvrière. Autrement dit, le léninisme et la dictature du prolétariat n'exercent aucune fascination sur l'écologie politique ou le féminisme.... En attendant, pour compléter le tableau, la fracture des deux guerres mondiales puis de la guerre froide ébranle dès les fondations la centralité de la catégorie marxienne de "production", dont la chute entraîne avec elle la classe ouvrière, sujet qui avait provoqué la rupture de la première révolution mondiale en 1917. La production ne devient alors qu'un moment dans la circulation des biens et de la logistique, inspirée par l'incroyable machine mise en place par l'armée US pendant la seconde guerre mondiale, dont la plate-forme mondiale Amazon est aujourd'hui l'incarnation la plus symbolique. Et puis, avec le néolibéralisme, la prépondérance de la circulation des flux immatériels d'information et de connaissance prend le dessus. Sur ce
En voici une aigre-douce.
J'ai le sentiment quand même d'un malentendu de fond: il est clairement écrit un peu partout, dans la preface de Tiziana Terranova , dans mon introduction, en 4ème etc.:
1) que je ne suis pas un universitaire mais un simple ingénieur informaticien avec un engagement politique qui a marqué ma vie assez profondément: exile etc.
2) que Neurocapitalisme n'a pas la prétention d'être une " théorie générale très étayée ou une étude historique ou sociologique solidement étayé ou encore une analyse conceptuelle rigoureuse selon les standards de la recherche universitaire"...
mais un "essai libre" politique et partisan avec toutes ses limites.
Heureusement le rédacteur a trouvé aussi quelque chose de stimulant.
"Excès de zèle dans la critique académique, c’est le truc archi-classique des doctorants..."
Commentaire de J. Revel de Sophiapol où M. Pencolé est doctorant.
bitcoin e della blockchain (Agenzia X, Milano, 2016)
Dal bricolage informatico alla reinvenzione sociale - Sébastien Broca
A cura di GIORGIO GRIZIOTTI
Nato negli anni '80 dalla rivolta degli hacker contro la privatizzazione del codice informatico, il movimento del Software Libero, non sembrava destinato a rinnovare l'immaginario politico. I suoi valori e le sue pratiche si sono tuttavia estesi ad altri campi, elaborando gradualmente una vera e propria "utopia concreta". Eppure il Software Libero solleva anche molti interrogativi per le sue relazioni con l'economia di Internet, per l'entusiasmo tecnofilo o per le ambiguità politiche. Sébastien Broca li evidenzia, raccontando una storia in cui gli hacker ispirano il pensiero critico e gli imprenditori open source si confrontano con i sostenitori dei beni comuni. Sébastien Broca è sociologo e docente di Scienze dell'informazione e della comunicazione all'Università Paris 8. Utopie du logiciel libre è stato ben accolto in Francia tanto dal mondo accademico che dai media.
Trad P. Missiroli
valori e le sue pratiche si sono tuttavia estesi ad altri campi, elaborando gradualmente una vera e propria “utopia concreta”. Eppure il Software Libero solleva anche molti interrogativi per le
sue relazioni con l’economia di Internet, per l’entusiasmo tecnofilo o per le ambiguità politiche.
Sébastien Broca li evidenzia, raccontando una storia in cui gli hacker ispirano il pensiero critico e
gli imprenditori open source si confrontano con i sostenitori dei beni comuni.
a Milano, il 1° giugno 2019. Costituisce il primo di tre incontri che hanno l’ambizione
di indagare quello che abbiamo definito “l’enigma del valore”, ovvero l’analisi e
l’inchiesta per comprendere l’origine degli attuali processi di valorizzazione alla luce
delle mutate condizioni nell’organizzazione della produzione e del lavoro.
Technological change is ridden with conflicts, bifurcations and unexpected developments. Neurocapitalism takes us on an extraordinarily original journey through the effects that cutting-edge technology has on cultural, anthropological, socio-economic and political dynamics. Today, neurocapitalism shapes the technological production of the commons, transforming them into tools for commercialization, automatic control, and crisis management.
But all is not lost: in highlighting the growing role of General Intellect’s autonomous and cooperative production through the development of the commons and alternative and antagonistic uses of new technologies, Giorgio Griziotti proposes new ideas for the organization of the multitudes of the new millennium.
“it is rare to find a book… which is capable of combining a competent technical viewpoint with a coherent theoretical perspective… animated by a great political passion nourished by the ‘common learning’ of collective self-training.” – Tiziana Terranova
Bio: Giorgio Griziotti was one of the first digital engineers to graduate from Milan’s Politecnico University. His participation in the autonomous movements in Italy in the 1970s forced him to gain most of his professional experience in exile. He has an experience of more than thirty years in large international IT projects. Today he is an independent researcher and member of the collective Effimera.
Version Italiana Utopia del software libero. DAL BRICOLAGE INFORMATICO ALLA REINVENZIONE SOCIALE di S. Broca a cura di Giorgio Griziotti, trad. Paolo Missiroli.
Il soggetto del mio intervento sono i modi e le forme che questa mediazione tecnologica prende nel passaggio dal capitalismo dell'era industriale a quello attuale, che si può definire bio-cognitivo, perché basato sullo sfruttamento dell'economia della conoscenza e con la messa a valore della vita. Per tali ragioni si può strutturare l'analisi di queste modalità rispetto ai principali aspetti esistenziali produrre vivere e organizzarsi. Aspetti oggi indissociabili anche se focalizzeremo più sul produrre, che fa parte del tema del convegno.
LA FINE DELL'UOMO
FANTASCIENZA RADICALE
PIANO TERRA MI
Il tempo dell’era industriale è quello del lavoro operaio e della sua valorizzazione; tutto cambia negli anni 60 quando i computer del real-time cominciano ad interagire con la realtà esterna ed il tempo umano.
A partire da quel momento dalle ceneri del capitalismo industriale in crisi nasce il neurocapitalismo che, per restaurare il suo comando, si fonda proprio sulla capacità di creare, attraverso i dispositivi tecnologici, nuove dimensioni del tempo e nuove modalità di asservimento, anche a costo del collasso dell’ecosistema e della fine dell’uomo.
pubblicata su Euronomade.
Gaia e le metatecniche selvagge.
“DALLA CINA CON AMORE:” un’anticipazione tratta dalla narrazione di Giorgio Griziotti (a seguire l’indice del libro, che è stato recentemente pubblicato da Mimesis, con prefazione di Giuliano Spagnul)
In omaggio a Gilberto Pierazzuoli che ha lasciato recentemente.
Gilberto aveva pubblicato questa introduzione sul sito PerUnaltracittà con
immagini generate da una AI su sue indicazioni testuali .
Ben al di là dei Cantici delle Creature di Francesco (d'Assisi) o dell'Illuminazione del Buddha [...] in molti umani erano rimasti i riverberi delle ere di progressivo allontanamento dalla natura o dall'appartenenza a Gaia, se preferisci»: la Gaia del sottotitolo, dunque il nostro pianeta vivente. Il libro ha due sottotitoli: il primo per chiarire un poco le idee («Gaia e le metatecniche selvagge») e il secondo per sorridendo confonderle («Fabulazione speculativa ecologica»). Insomma è un romanzo? Sì e no, anzi: ma che importa. Ricorda nella prefazione Giuliano Spagnul che «fabula speculativa» è un termine con cui «Donna Haraway circoscrive il nuovo campo dell'immaginario [...] del nuovo millennio». Griziotti ci proietta nel crollo dell' «impero di sbieco» (i vecchi Usa) e poi nel trionfo della Cina; posso dire che è una vittoria di Pirro o faccio troppo spoiler? Il problema centrale è come di continuo si ridisegnino i poteri intorno alla "nuova religione" che si chiama «tecnoscienza». Con e possibilità (o illusioni?) di contropoteri dal basso. Neppure per un attimo dimenticando "di che lacrime grondi e di che sangue" l'indispensabile matrimonio fra dominio capitalistico e guerra permanente. Leggendo si ritroverà «l'antico, ma sempre valido, adagio borsistico francese»; in italiano tradurremmo che bisogna acquistare quando suona il cannone e vendere quando c'è il violino (insomma la pace).
selvagge". Fabulazione speculativa ecologica, Mimesis, Milano 2023
Pubblicato sul sito "Per un'altra città."
l’introduzione allo strano (weird) testo di Giorgio Griziotti che lo definisce una “Fabulazione speculativa ecologica”. Non è un saggio, non è un romanzo, ma una narrazione, un modo espressivo che tende a consolidare i rapporti sociali costruendo universi di senso e prospettive visionarie per permetterci di metterci in cammino. Per cercare di costruire nella narrazione percorsi di riconoscimento, relazioni proficue e, nello stesso tempo, di rivelare invece quelle tossiche.
Narrazioni farmaco per curare la setticemia di Gaia.
Giorgio Griziotti, Cronache del Boomernauta. Gaia e le metatecniche
selvagge. Fabulazione speculativa ecologica, Mimesis, Milano 2023
(in uscita per i tipi di Mimesis il3 Novembre), del milanese Giorgio Griziotti, ingegnere informatico, autore di diversi saggi sul capitalismo digitale, il futuro è avvicinato attraverso la parabolaspazio-temporale della favola speculativa. Se il titolo richiama espressamente l’Eternauta, il “viaggiatore dell’infinito”, il narratore dell’omonimo capolavoro afumetti di Héctor Oesterheld e Francisco Solano López, l’arco e la tecnica della narrazione non possono non ricordare anche un altro capolavoro della letteraturaspeculativa del ‘900,
Gli ultimi uomini ( Last and First Men ) di Olaf Stapledon.
Note sull’ultimo libro di Giorgio Griziotti, “Cronache del Boomernauta” (Mimesis, 2023) – di Emanuele Leonardi