Books by Massimo Saracino
Memorie del Museo Civico di Storia Naturale di Verona - 2. Serie Sezione Scienze dell’Uomo - N. 16, 2023
Questa opera è rilasciata sotto la licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivativ... more Questa opera è rilasciata sotto la licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives. Questo libro è disponibile direttamente presso la sezione pubblicazioni del sito del Museo di Storia Naturale di Verona https://museodistorianaturale.comune.verona.it/
IAPP Book of abstract, 2022
L’incontro di studio intende favorire un confronto sugli aspetti legati al tema “casa” emersi da ... more L’incontro di studio intende favorire un confronto sugli aspetti legati al tema “casa” emersi da scavi recenti, in corso e/o inediti su contesti dell’età del Bronzo. Indagini condotte con accurate tecniche di scavo e innovative metodologie di documentazione possono apportare rilevanti novità al tema, contribuendo all’interpretazione delle testimonianze dello spazio abitativo, anche con l’integrazione di discipline come la geoarcheologia, le scienze naturali, l’etnoarcheologia, l’archeologia sperimentale e l’utilizzo della geostatistica e della rappresentazione/modellazione 2D e 3D per le analisi spaziali e funzionali.
La “casa” è qui intesa come household, unità fisica e funzionale, che nell’arco del tempo e nei diversi luoghi mostra marcate differenze, condizionate da fattori ambientali, sociali, culturali, tecnologici, economici; nella “casa” sono archeologicamente riflesse il nucleo sociale risiedente che può corrispondere con l’unità sociale di base di una comunità e le attività che esso vi conduce. La “casa” è lo spazio in cui sono svolte attività non solo legate alla quotidianità ma anche alle esigenze produttive e lavorative del nucleo insediatosi. Attraverso l’organizzazione degli spazi e l’analisi dei manufatti ed ecofatti si possono inoltre maturare riflessioni sugli aspetti dell’articolazione sociale, quelli identitari e di variabilità nell’ambito della società stessa.
The meeting aims to promote a discussion on aspects related to the topic 'house' that have emerged from recent, ongoing and/or unpublished excavations on Bronze Age contexts. Investigations carried out with accurate excavation techniques and innovative documentation methodologies can bring significant novelties to the issue, contributing to the interpretation of the evidence of living space, also with the integration of disciplines such as geoarchaeology, natural sciences, ethnoarchaeology, experimental archaeology and the use of geostatistics and 2D and 3D representation/modelling for spatial and functional analyses.
The 'home' is understood here as a household, a physical and functional unit, which over time and in different places shows marked differences, conditioned by environmental, social, cultural, technological and economic elements; the resident social unit that may correspond with the basic social unit of a community and its activities are archaeologically reflected in the 'home'. The " house" is the space where activities not only linked to everyday life but also to the productive and working needs of the settled unit are carried out. Through the organisation of spaces and the analysis of artefacts and ecofacts, one can also develop reflections on aspects of social articulation, identity and variability within the society itself.
Gli scavi condotti in località ex-Fornace di Oppeano (Verona), da parte dell'Università di Verona... more Gli scavi condotti in località ex-Fornace di Oppeano (Verona), da parte dell'Università di Verona e della Soprintendenza, e lo studio archeometrico della produzione ceramica, condotto in collaborazione col Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova, rappresentano il leitmotiv di questo libro, il cui intento è quello di mostrare l'evoluzione della tecnologia ceramica degli antichi vasai Veneti: dal Bronzo finale alla II età del Ferro (X-III sec. a.C. circa).
La prima giornata di studi “Pianificazione territoriale, urbanistica e archeologia:
una sintesi p... more La prima giornata di studi “Pianificazione territoriale, urbanistica e archeologia:
una sintesi possibile”, tenutosi a Verona il 9 maggio 2009, promosso dall’Associazione Civicittà in collaborazione con l’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Verona, presso la sala convegni del Banco Popolare di Verona, nel titolo, faceva implicitamente riferimento ad una dialettica non sempre facile tra differenti professionalità che spesso si trovano ad operare sul territorio su posizioni talora differenti: da un lato l’urbanista e dall’altro l’archeologo. Dialettica complessa che, nello stesso titolo di un suo recente lavoro, Giovanni Azzena (2004), pur mantenendo
un certo ottimismo, ha definito “tracce di incomunicabilità”.
L’urbanista viene storicamente e genericamente definito come colui che si occupa di assetto ed incremento edilizio dei centri abitati e dello sviluppo urbanistico e in genere del territorio. Una figura che però si è nel tempo evoluta in rapporto ai cambiamenti normativi e teorico-disciplinari e all’evoluzione di concetti chiave come: città, paesaggio, territorio e pianificazione. Concetti che devono necessariamente partire dal presupposto della conoscenza dei luoghi per governare le trasformazioni, per tutelare e valorizzare una città, un paesaggio, un territorio ed i suoi beni culturali.
Sul piano pratico, la pianificazione si occupa di attività di analisi di tali realtà, predispone dei piani alle diverse scale (Piani Territoriali Regionali o Provinciali, Piani Regolatori Comunali, Piani Paesistici, ecc.), valuta le conseguenze ambientali che le scelte, portate a termine da tali piani, producono, collabora alla realizzazione di programmi di intervento....
Le sempre più raffinate analisi archeometriche applicate allo studio delle produzioni ceramiche, ... more Le sempre più raffinate analisi archeometriche applicate allo studio delle produzioni ceramiche, il moltiplicarsi di scavi di abitato in cui è stato possibile individuare fornaci, scarti di produzione e altri resti di impianti artigianali, gli studi sempre più accurati sulle ceramiche trovate in alcuni grandi scavi di abitato hanno a loro volta suscitato un crescente interesse per lo studio dei processi produttivi. Da questo punto di vista, il libro di Massimo Saracino, dedicato alle produzioni di età pre- e protostorica, costituisce un ausilio didattico veramente nuovo e di grande utilità. L’autore tratta infatti, in modo comprensibile, con un ampio apparato illustrativo e con riferimenti puntuali e aggiornati, un argomento complesso e ricco di implicazioni per le finestre che apre sulla ricostruzione delle attività artigianali. Oltre a colmare una lacuna, visto che esistono alcuni manuali che hanno come oggetto di studio soprattutto le produzioni di età classica, il libro spazia dalla paletnologia all’archeometria, dall’etnoarcheologia all’archeologia sperimentale, offrendo una chiara dimostrazione di quante siano, per citare il titolo di un noto reading curato da van der Leeuw, le molte dimensioni della ceramica. Si tratta insomma di un manuale completo, ricco di informazioni nuove anche per gli studiosi; fornito di un buon apparato bibliografico che offre peraltro la possibilità, a chi sia interessato, di compiere ulteriori approfondimenti nella letteratura più specializzata.
INDICE
Prefazione
Introduzione
1. Storia degli studi
1.1. La fase storico-artistica – 1.2. La fase tipologica – 1.3. La fase contestuale
2. La ceramica nella preistoria
2.1. Le prime testimonianze: il caso del Vicino Oriente... – 2.2. ...dell’area Egea... – 2.3. ...e della penisola italiana
3. Il ciclo produttivo della ceramica
3.1. Selezione ed approvvigionamento della materia prima – 3.2. Preparazione della materia prima – 3.3. Modellazione del manufatto – 3.4. Essiccazione – 3.5. Cottura – 3.6. Trattamenti post-cottura – 3.7. L’organizzazione della produzione
4. Archeometria della ceramica
4.1. Campionamento e campionatura – 4.2. Metodi di datazione assoluta: la termoluminescenza e l’archeomagnetismo – 4.3. Analisi di caratterizzazione dei reperti ceramici
5. Prospettive della ricerca
Glossario
Riferimenti bibliografici
Referenze fotografiche
Papers by Massimo Saracino
Memorie del Museo Civico di Storia Naturale di Verona - 2. Serie Sezione Scienze dell’Uomo - N. 16, 2023
The two conferences held in Verona in 1992 ("Settlement patterns between the Alps and the Black s... more The two conferences held in Verona in 1992 ("Settlement patterns between the Alps and the Black sea, 5th to 2nd millennium B.C.") and in Como in 1995 ("Introduction to the Archaeology of Domestic Spaces") are two important events in the field of studies on domestic spaces in pre- and protohistoric Italy: both aimed at shifting attention towards a more articulated methodology of analysis of settlement and its structures, both in terms of construction and use of space. Although later than in the Anglo-Saxon world, thanks to the progressive change in data collection methodologies and technologies, in the last 20 years the practice of spatial analysis of dwelling, domestic and/or productive contexts has become increasingly widespread in Italian protohistory and the Bronze Age. The home is fundamental to understand past societies and can change the way in which a specific culture is perceived in both diachronic and synchronic terms. Archaeological micro-techniques, chemical and micro-morphological analyses of stratigraphic layers, the contextual study of artefacts, structural analyses, ethnoarchaeological data, functionalist studies, valorisation projects and so on, represent the common denominators linking the research presented in this volume: the tip of the iceberg of a field with great potential.
Preistoria Alpina, 2022
There have been few archaeometric studies of the protohistoric impasto pottery characteristic of ... more There have been few archaeometric studies of the protohistoric impasto pottery characteristic of the central-Alpine Luco culture. A preliminary paper by Marino Maggetti and collaborators (1979) on the pottery from some sites in Trentino-Alto Adige/Südtirol, Lower Engadine and Upper Rhine Valley showed that 77% of the samples examined, especially the Swiss ones, came from the Trentino and/or Bolzano area, reflecting a pattern of exchange which was probably also linked to other raw materials and other products. Since then, the question has not been further addressed, but the recent identification of Luco-type pottery outside the canonical Luco area (mainly in Veneto and Lombardy) have both offered support for working hypotheses and a test case in which archaeometry can make a valid contribution in support of one interpretative model rather than another. This paper discusses, some pottery sherds from sites at Molane (Monte Pastello), Verona-Via Valverde and Colognola ai Colli (in the province of Verona). Typologically, they seem attributed to the Luco facies, but it cannot be excluded that some of them are "Lucheggianti" in the sense that they are local re-elaborations of Trentino models and dated to the Late Bronze Age. The aim of this study is to objectively discriminate local products from imports and possible attempts at copies, which are also found for other more valuable contemporary products.
Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 47, 2023
Con il presente lavoro intendiamo proseguire la cronistoria delle ricerche edite sull'età del Fer... more Con il presente lavoro intendiamo proseguire la cronistoria delle ricerche edite sull'età del Ferro nel veronese, di cui nel precedente articolo (Adami, Saracino, 2022) erano state affrontate le fasi legate al fenomeno dell'antiquaria e alla nascita del gruppo paletnologico veronese. Riprendiamo quindi il filo del discorso contestualizzando per sommi capi, da un punto di vista scientifico e culturale, il periodo che va dalla fine del XIX secolo fino al 1964, anno della morte di Francesco Zorzi (n. 1900), storico direttore del Museo di Storia Naturale di Verona nonché figura pragmatica ed emblematica della ricerca
Fuoco. Mito e storia, 2023
Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 46, Geologia Paleontologia Preistoria, 2022
In this first paper concerning the history of research of the Iron Age in the Verona area, we wou... more In this first paper concerning the history of research of the Iron Age in the Verona area, we would like to offer a first look at the beginnings of the first interests towards this period. Antiquarian collectionism, which was mainly interested in acquiring artistic masterpieces from the Etruscan, Greek and Roman periods behind which artistic personalities could be identified, showed no particular interest in the pre-Roman phases and the occasional discoveries and studies are quite rare. From the second half of the 19 th century, however, the great cultural fervour characterising the birth of prehistoric archaeology also affected the Verona area around two important local institutions: the Accademia di Agricoltura, Commercio e Arti and the Museo Civico. Several episodes, including the prehistoric exhibition of 1876 in Verona and the contemporary discoveries of Alessandro Prosdocimi in Este, stimulated the researches on this period, which however were never systematic. Such events, which indirectly involved also the first members of Veronese palethnology, contributed on one hand to bring to light a new civilization worthy of note in the panorama of Iron Age Italy and on the other hand to give impulse to the researches on the field and to better frame, from a chronological and cultural point of view, the discoveries that followed one another in the Veronese territory (from Lessini to the plain).
Sepolture atipiche durante il Bronzo finale e la seconda età del Ferro in Veneto, 2009
The finding in the central part of the Iron age settlement of Oppeano (20 km south-east from Vero... more The finding in the central part of the Iron age settlement of Oppeano (20 km south-east from Verona, North-eastern Italy) of a male prone deposition in a dumping pit dated to second half of vi century B.C., has permitted to provide an interesting socio-anthropological explanation also in the light of similar finds in other sites in Veneto between Final Bronze and second Iron Age. These clearly differ from Oppeano for their finding context and burial conditions while similarities are possible with graves in the necropolis of the same period. This practice could be related to the violation of a law established by an aristocratic hierarchy identifying themselves in an early archaic state."
Death embodied. Archaeological approaches to the treatment of the corpse, 2015
Ritus und Religion in der Eisenzeit | Beiträge zur Sitzung der AG Eisenzeit während der Jahrestagung des Mittel- und Ostdeutschen Verbandes für Altertumsforschung e. V. in Halle an der Saale 2007, 2008
Since 2000, the University of Verona in agreement with the Veneto State Antiquity Office, has bee... more Since 2000, the University of Verona in agreement with the Veneto State Antiquity Office, has been engaged in a research project on the important Iron Age site of Oppeano, 20 km south of Verona. Oppeano lies on a plateau of fluvial origin (at present only partially occupied by the modern small town), whose remarkable size is 82 ha. All data collected during extensive surveys (2000–2003) and from excavation campaigns (2003–2006) show that, on the plateau, there was widespread occupation (typical of a unitary centre) by the beginning of the Iron Age (2nd half of the 10th cent. B.C.), even though some Final Bronze Age sherds collected in several fields could anticipate the Iron Age occupation of the area. The particular methodology employed at Oppeano helps us to understand the model of occupation of the major Venetic centres of Este and Padua better, where the uninterrupted settlement history (in both cases the whole Iron Age site is situated underneath the modern city) is a serious obstacle to reconstructions.
Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, Geologia Preistoria, 2013
The subject of the paper concerns two different examples of deposits of broken bronze objects fou... more The subject of the paper concerns two different examples of deposits of broken bronze objects found inside the protourban settlement of Oppeano (Verona) and dating back to the 1st Iron Age. First, we will focus on a pot containing a bronze situla with mobile handles (VIII-VII cent. B.C.), which has been found during the archaeological excavations carried out by the University of Verona (2004-2007) in the “ex-Fornace” area. The situla is characterized by double mobile handles with the ends in the form of ornithomorphic figure; before its final deposition, it was broken, exposed to fire, fragmented and bent. The second context (VI-V cent. B.C.), partially preserved, was found in the late 1960s not far from the first. It yielded a cluster of broken bronze artefacts found inside a pot dating to the 1st Iron Age. The hoard was mainly composed of aes rudes and ingots of different shapes. The objects found in both vessels generally find a comparison in similar artefacts from ancient Venetian and Northern Italian sites. The situla, however, also shows remarkable similarities with comparable examples from some Villanovan graveyards. In the first case, the accurate depositional sequence of the various parts of the situla inside the pot seems to indicate an occurrence of “ritual fragmentation”, possibly a private votive deposit. By contrast, the second context may represent a typical example of caster’s hoard as a form of wealth accumulation. Keywords: Protohistory, hoard, ritual, ancient Veneti"
This paper presents the preliminary results of an archaeometric analysis on 13 loom-weights from ... more This paper presents the preliminary results of an archaeometric analysis on 13 loom-weights from some protohistoric and pre-roman settlements of southern Veneto. The artefacts are dated to Final Bronze age and 1st Iron age (Mariconda di Melara, Frattesina, Villamarzana - Rovigo), 6th cent. b.C. (Oppeano - Verona) and 3rd-2nd cent. b.C. (Adria - Rovigo). The oldest artefacts from the Polesine area present an annular shape with sub-rounded or sub-quadrangular sections while those from Adria are bun shaped with a narrower inner hole. As regards the sample from Oppeano, it presents an end-pyramid shape with a small circular hole in the upper side. The minero-petrographic analysis by optical microscopy (OM) and X-ray powder diffraction (XRPD) has been addressed to the compositional characterization of these materials to better understand their technological and functional parameters, as well as to identify possible provenance markers useful to constrain local productions. The study has...
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Books by Massimo Saracino
La “casa” è qui intesa come household, unità fisica e funzionale, che nell’arco del tempo e nei diversi luoghi mostra marcate differenze, condizionate da fattori ambientali, sociali, culturali, tecnologici, economici; nella “casa” sono archeologicamente riflesse il nucleo sociale risiedente che può corrispondere con l’unità sociale di base di una comunità e le attività che esso vi conduce. La “casa” è lo spazio in cui sono svolte attività non solo legate alla quotidianità ma anche alle esigenze produttive e lavorative del nucleo insediatosi. Attraverso l’organizzazione degli spazi e l’analisi dei manufatti ed ecofatti si possono inoltre maturare riflessioni sugli aspetti dell’articolazione sociale, quelli identitari e di variabilità nell’ambito della società stessa.
The meeting aims to promote a discussion on aspects related to the topic 'house' that have emerged from recent, ongoing and/or unpublished excavations on Bronze Age contexts. Investigations carried out with accurate excavation techniques and innovative documentation methodologies can bring significant novelties to the issue, contributing to the interpretation of the evidence of living space, also with the integration of disciplines such as geoarchaeology, natural sciences, ethnoarchaeology, experimental archaeology and the use of geostatistics and 2D and 3D representation/modelling for spatial and functional analyses.
The 'home' is understood here as a household, a physical and functional unit, which over time and in different places shows marked differences, conditioned by environmental, social, cultural, technological and economic elements; the resident social unit that may correspond with the basic social unit of a community and its activities are archaeologically reflected in the 'home'. The " house" is the space where activities not only linked to everyday life but also to the productive and working needs of the settled unit are carried out. Through the organisation of spaces and the analysis of artefacts and ecofacts, one can also develop reflections on aspects of social articulation, identity and variability within the society itself.
una sintesi possibile”, tenutosi a Verona il 9 maggio 2009, promosso dall’Associazione Civicittà in collaborazione con l’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Verona, presso la sala convegni del Banco Popolare di Verona, nel titolo, faceva implicitamente riferimento ad una dialettica non sempre facile tra differenti professionalità che spesso si trovano ad operare sul territorio su posizioni talora differenti: da un lato l’urbanista e dall’altro l’archeologo. Dialettica complessa che, nello stesso titolo di un suo recente lavoro, Giovanni Azzena (2004), pur mantenendo
un certo ottimismo, ha definito “tracce di incomunicabilità”.
L’urbanista viene storicamente e genericamente definito come colui che si occupa di assetto ed incremento edilizio dei centri abitati e dello sviluppo urbanistico e in genere del territorio. Una figura che però si è nel tempo evoluta in rapporto ai cambiamenti normativi e teorico-disciplinari e all’evoluzione di concetti chiave come: città, paesaggio, territorio e pianificazione. Concetti che devono necessariamente partire dal presupposto della conoscenza dei luoghi per governare le trasformazioni, per tutelare e valorizzare una città, un paesaggio, un territorio ed i suoi beni culturali.
Sul piano pratico, la pianificazione si occupa di attività di analisi di tali realtà, predispone dei piani alle diverse scale (Piani Territoriali Regionali o Provinciali, Piani Regolatori Comunali, Piani Paesistici, ecc.), valuta le conseguenze ambientali che le scelte, portate a termine da tali piani, producono, collabora alla realizzazione di programmi di intervento....
INDICE
Prefazione
Introduzione
1. Storia degli studi
1.1. La fase storico-artistica – 1.2. La fase tipologica – 1.3. La fase contestuale
2. La ceramica nella preistoria
2.1. Le prime testimonianze: il caso del Vicino Oriente... – 2.2. ...dell’area Egea... – 2.3. ...e della penisola italiana
3. Il ciclo produttivo della ceramica
3.1. Selezione ed approvvigionamento della materia prima – 3.2. Preparazione della materia prima – 3.3. Modellazione del manufatto – 3.4. Essiccazione – 3.5. Cottura – 3.6. Trattamenti post-cottura – 3.7. L’organizzazione della produzione
4. Archeometria della ceramica
4.1. Campionamento e campionatura – 4.2. Metodi di datazione assoluta: la termoluminescenza e l’archeomagnetismo – 4.3. Analisi di caratterizzazione dei reperti ceramici
5. Prospettive della ricerca
Glossario
Riferimenti bibliografici
Referenze fotografiche
Papers by Massimo Saracino
La “casa” è qui intesa come household, unità fisica e funzionale, che nell’arco del tempo e nei diversi luoghi mostra marcate differenze, condizionate da fattori ambientali, sociali, culturali, tecnologici, economici; nella “casa” sono archeologicamente riflesse il nucleo sociale risiedente che può corrispondere con l’unità sociale di base di una comunità e le attività che esso vi conduce. La “casa” è lo spazio in cui sono svolte attività non solo legate alla quotidianità ma anche alle esigenze produttive e lavorative del nucleo insediatosi. Attraverso l’organizzazione degli spazi e l’analisi dei manufatti ed ecofatti si possono inoltre maturare riflessioni sugli aspetti dell’articolazione sociale, quelli identitari e di variabilità nell’ambito della società stessa.
The meeting aims to promote a discussion on aspects related to the topic 'house' that have emerged from recent, ongoing and/or unpublished excavations on Bronze Age contexts. Investigations carried out with accurate excavation techniques and innovative documentation methodologies can bring significant novelties to the issue, contributing to the interpretation of the evidence of living space, also with the integration of disciplines such as geoarchaeology, natural sciences, ethnoarchaeology, experimental archaeology and the use of geostatistics and 2D and 3D representation/modelling for spatial and functional analyses.
The 'home' is understood here as a household, a physical and functional unit, which over time and in different places shows marked differences, conditioned by environmental, social, cultural, technological and economic elements; the resident social unit that may correspond with the basic social unit of a community and its activities are archaeologically reflected in the 'home'. The " house" is the space where activities not only linked to everyday life but also to the productive and working needs of the settled unit are carried out. Through the organisation of spaces and the analysis of artefacts and ecofacts, one can also develop reflections on aspects of social articulation, identity and variability within the society itself.
una sintesi possibile”, tenutosi a Verona il 9 maggio 2009, promosso dall’Associazione Civicittà in collaborazione con l’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Verona, presso la sala convegni del Banco Popolare di Verona, nel titolo, faceva implicitamente riferimento ad una dialettica non sempre facile tra differenti professionalità che spesso si trovano ad operare sul territorio su posizioni talora differenti: da un lato l’urbanista e dall’altro l’archeologo. Dialettica complessa che, nello stesso titolo di un suo recente lavoro, Giovanni Azzena (2004), pur mantenendo
un certo ottimismo, ha definito “tracce di incomunicabilità”.
L’urbanista viene storicamente e genericamente definito come colui che si occupa di assetto ed incremento edilizio dei centri abitati e dello sviluppo urbanistico e in genere del territorio. Una figura che però si è nel tempo evoluta in rapporto ai cambiamenti normativi e teorico-disciplinari e all’evoluzione di concetti chiave come: città, paesaggio, territorio e pianificazione. Concetti che devono necessariamente partire dal presupposto della conoscenza dei luoghi per governare le trasformazioni, per tutelare e valorizzare una città, un paesaggio, un territorio ed i suoi beni culturali.
Sul piano pratico, la pianificazione si occupa di attività di analisi di tali realtà, predispone dei piani alle diverse scale (Piani Territoriali Regionali o Provinciali, Piani Regolatori Comunali, Piani Paesistici, ecc.), valuta le conseguenze ambientali che le scelte, portate a termine da tali piani, producono, collabora alla realizzazione di programmi di intervento....
INDICE
Prefazione
Introduzione
1. Storia degli studi
1.1. La fase storico-artistica – 1.2. La fase tipologica – 1.3. La fase contestuale
2. La ceramica nella preistoria
2.1. Le prime testimonianze: il caso del Vicino Oriente... – 2.2. ...dell’area Egea... – 2.3. ...e della penisola italiana
3. Il ciclo produttivo della ceramica
3.1. Selezione ed approvvigionamento della materia prima – 3.2. Preparazione della materia prima – 3.3. Modellazione del manufatto – 3.4. Essiccazione – 3.5. Cottura – 3.6. Trattamenti post-cottura – 3.7. L’organizzazione della produzione
4. Archeometria della ceramica
4.1. Campionamento e campionatura – 4.2. Metodi di datazione assoluta: la termoluminescenza e l’archeomagnetismo – 4.3. Analisi di caratterizzazione dei reperti ceramici
5. Prospettive della ricerca
Glossario
Riferimenti bibliografici
Referenze fotografiche
based, multi-proxy (water, soil leachates and plants) Sr baselines from the Lake Garda region. Our results show two separate baselines, roughly corresponding to the geographical distribution of rock types and erosional
products thereof. One baseline is valid for the Lake Garda region, where Mesozoic carbonates are a dominant surface-near strontium source, and for the central Po plain north of River Po. We constrain this to 87Sr/86Sr =
0.7088 ± 0.0014 (2σ; n = 44) when including 9 compatible samples reported previously. The second Sr-baseline is valid for Alpine areas dominated by magmatic (basalts excluded) and metamorphic bedrock around the Fersina valley. We constrain this to 87Sr/86Sr = 0.7146 ± 0.0058 (2σ; n = 22) when including 11 compatible samples reported in previous studies. The baselines are compatible with previously reported results of other Sr proxies such as snails, archaeological fauna, and agricultural soils and products from the region.
proper city area. As regards the most recent phases of protohistory, these limits allowed to recognize some steps and put forward
working hypotheses on the development that will lead to the formation of the ancient city of Verona.
Key-words: Verona, population dynamics, Neolithic, Copper Age, Bronze Age, Iron Age.
At the present time in the Veneto region, this approach of study regards few archaeological contexts and sometimes with small ceramic samplings. The analysis concerned both single site and some micro-regional areas (i.e. the Adige and Po plain or Garda Lake). The chronological framework of the analysed pottery (mainly using OM, XRD and XRF), published up-to-date, cover a period comprised between Early Bronze and 2nd Iron Age and regards mostly settlements (the ceramic samples from cemeteries are very few) placed on different and various geological and geomorphological conformations. The present work is intended to offer a view of the available archaeometry data in Veneto, to discriminate potential technological
characteristics, to identify possible ceramic exchange and to distinguish synchronically and diachronically the modus operandi of the ancient potters in a heterogeneous geo-lithological territory. One excellent instrument of combining these different kinds of data (archaeological and archaeometric) is through the use of an “open source” Geographci Information System (GIS), whose application is here submitted.
iring in the western part was discovered.
They are two downdraft kilns in good condition with similar characteristics and located symmetrically on the opposite banks of
a canal/ditch, next to which there was a large pit illed with materials with evident signs of over ired. The kilns are dated to 5th cent. B.C.
L’incontro di studio intende favorire un confronto sugli aspetti legati al tema “casa” emersi da scavi recenti, in corso e/o inediti in contesti dell’età del Bronzo. La “casa” è unità fisica e funzionale; nell’arco del tempo e nei diversi luoghi mostra marcate differenze, condizionate da fattori ambientali, sociali, culturali, tecnologici, economici. In essa sono archeologicamente riflessi il nucleo sociale risiedente e le attività quotidiane e produttive che esso vi conduce.
Indagini condotte con accurate tecniche di scavo e innovative metodologie di documentazione possono apportare rilevanti novità al tema, contribuendo all’interpretazione delle testimonianze dello spazio
abitativo, anche con l’integrazione di altre discipline (geoarcheologia, scienze naturali, etnoarcheologia, archeologia sperimentale,…) e l’utilizzo dei sistemi GIS e di rappresentazione / modellazione 2D e 3D.
Si accettano contributi riguardanti indagini stratigrafiche e ricerche inedite e in corso condotte sia nel territorio italiano che all’estero, attinenti alla tematica e all’ambito cronologico proposti.
Il programma prevede comunicazioni della durata massima di 20 minuti (in italiano o inglese) con
ampio spazio alla discussione.
S’invita a presentare proposte di comunicazione entro il 12 maggio 2022, inviando titolo e abstract al seguente indirizzo e-mail: [email protected]
L’abstract deve essere di lunghezza compresa tra 3000 - 5000 battute (spazi inclusi), con 2-3 immagini a colori e relative didascalie, in italiano e in inglese.
Il volume degli Abstracts sarà disponibile on line sul sito dell’IIPP http://www.iipp.it
per lo svolgimento delle attività quotidiane. Il concetto di spazio ha, del resto, avuto un ruolo decisivo nell’orientare la riflessione antropologica e, soprattutto, nel plasmare il concetto stesso di cultura.
Cinquant’anni dopo, Frattesina e le sue ac-certate attività “proto-industriali” (lavorazione dei metalli, del vetro, dell’ambra, del palco di cervo, dell’avorio e dell’uovo di struzzo) sono uno dei più interessanti esempi di quella complessa rete di relazioni di sociali e com-merciali che, al passaggio tra II e I millennio a.C., collegavano l’Egeo, il Vicino Oriente e l’Europa “barbarica” alle soglie della svolta proto-urbana nel Mediterraneo centrale.
Il Convegno si prefigge di tracciare il bilancio di mezzo secolo di ricerche: dagli scavi nell’abitato diretti da Anna Maria Bietti Se-stieri che per prima intuì la dimensione inter-nazionale del “fenomeno Frattesina”, alle in-dagini conseguenti all’attività di tutela dell’al-lora Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto che permisero il recupero di im-portanti testimonianze delle attività artigianali del sito e gli scavi nelle necropoli di Fondo Zanotto, diretti da Maurizia De Min, e di Nar-de I e II, ad opera di Luciano Salzani, coa-diuvato dalla compianta Cecilia Colonna. Da ultimi gli scavi e le ricerche archeometriche relative all’abitato di Campestrin di Grignano Polesine, sito prossimo e coevo a Frattesina, dove nel 2007 sono venute alla luce le più antiche testimonianze di lavorazione dell’am-bra baltica in area mediterranea.
L’incontro internazionale vuole essere anche l’occasione di una più ampia riflessione sul ruolo del Polesine e del Delta del Po nell’am-bito degli scambi e delle trasformazioni so-ciali e culturali che alla fine dell’età del Bron-zo coinvolsero il Mediterraneo centro-orien-tale e l’Europa transalpina. Sono pertanto previsti sia relazioni di ampio respiro sul quadro storico europeo e mediterraneo a ca-vallo tra II e I millennio a.C., sia specifici in-terventi su ambiti regionali contermini o co-munque strettamente connessi al territorio deltizio, come ad esempio le Valli Grandi Ve-ronesi, la regione alpina centro-orientale, il Caput Adriae e l’Italia centrale.
The discovery of Frattesina was made in 1967 by the members of the Centro Polesano di Studi Storici Archeologici e Etnografici di Rovigo and as early as 1968 they carried out the first excavation investiga-tions, in agreement with the former Archaeo-logical Superintendence for Veneto and Friuli Venezia Giulia.
Fifty years later, Frattesina and its proved "proto-industrial" activities (working of met-als, glass, amber, deer stage, ivory and os-trich egg) are one of the most interesting ex-amples of that complex network of social and commercial relations which, on the transition between the 2nd and 1st millennium BC, connected the Aegean, Near East and "bar-barian" Europe on the threshold of the proto-urban breakthrough in the central Mediterra-nean.
The Conference aims to take a look at the results of half a century of research: from the excavations in the settlement area directed by Anna Maria Bietti Sestieri, who first un-derstood the international dimension of the "Frattesina phenomenon", to the investiga-tions of the former Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, which led to the rescue of important evidence of the site's craft activities and excavations in the ne-cropolises of Fondo Zanotto, directed by Maurizia De Min, and Narde I and II, by Luci-ano Salzani helped by the beloved Cecilia Colonna. Lastly, excavations and archaeo-metric research have been carried out in Campestrin di Grignano Polesine, a nearby and contemporary site, where in 2007 the oldest evidence of processing Baltic amber in the Mediterranean area came to light.
The meeting aims to be an occasion for a wider reflection on the role of the Polesine and Po delta areas as regards exchanges and socio-cultural transformations that at the end of the Bronze Age involved the central-eastern Mediterranean and transalpine Eu-rope.
Therefore, there will be both wide-ranging re-lations on the European and Mediterranean historical framework between the 2nd and 1st millennium BC, as well as specific reports on bordering territories, i.e. Valli Grandi Veronesi, central-eastern Alpine region, Ca-put Adriae and central Italy.