Lawrence Wright
Lawrence Wright (1947 – vivente), scrittore, giornalista e sceneggiatore statunitense.
Citazioni di Lawrence Wright
[modifica]- [Sulle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2020] Queste elezioni sono più un referendum, una scelta degli elettori su come è stata gestita la pandemia e i risultati saranno disastrosi. La popolarità di Donald Trump sta calando a picco.[1]
Regia di Alex Gibney, HBO Documentary Films, 2015.
Citazioni in ordine temporale.
- [Su L. Ron Hubbard] Sfogò il suo talento nella fantascienza, e molto di ciò che costituisce Scientology lo aveva già scritto prima sotto forma di racconti fantascientifici. Aveva l'abilità di inventare queste storie incredibili e poi ha trasportato queste storie immaginarie nella sua teologia.
- Il concetto di Dianetics è che la tua mente ha due parti. La parte analitica è tale e quale a un computer. Ricorda tutto, è perfetta, non commette mai errori. Poi c'è la parte reattiva, ed è li che tutte le tue nevrosi, le ansie e le paure sono custodite. E da dove vengono? Vengono dagli engrammi. Un engramma è come un ricordo.
- L'E-meter, è uno strumento molto potente. Per un terzo, è un rivelatore di menzogne. Analizza anche la respirazione e il battito cardiaco. È composto da due cilindri e da cavi elettrici che trasmettono una corrente elettrica impercettibile a un misuratore dotato di un ago. Secondo la chiesa di Scientology, è in grado di rilevare la massa dei pensieri, sebbene non ci siano prove che i pensieri abbiano una massa.
- Quando Ron Hubbard scrisse Dianetics pensò che sarebbe stata una rivoluzione per la psicologia e che avrebbe ottenuto un riconoscimento. Scrisse lettere all'associazione americana degli psicologi. Non riuscirono a venire a capo delle sue idee. Per loro, era l'aspetto folcloristico della psicologia.
- Era appena finita l'era hippie, e quello che proponeva Scientology era come sballarsi senza droga. Era un luogo dove la gente andava ed esplorava idee nuove e spesso incontrava persone famose: Leonard Cohen, i musicisti del Grateful Dead, Rock Hudson. E così comprarono il Celebrity Center. L'idea era quella di attirare personaggi famosi e usarli come promotori della religione.
- Quando raggiungi i livelli più alti di Scientology, ti viene rivelato il mito della creazione. La storia è che 75 milioni di anni fa la gente viveva in un mondo molto simile all'America degli anni '50. [...] Era un mondo molto simile al nostro, con problemi simili, tra i quali il sovrappopolamento. [...] C'era questo padrone tirannico della confederazione galattica che si chiamava Xenu. Per risolvere il problema del sovrappopolamento, convocava le persone, apparentemente, per una verifica fiscale. E poi le congelava con iniezioni al cuore di Glicole. [...] Venivano portati sul pianeta prigione, Teegeeack, e cioè il pianeta Terra, e i corpi congelati venivano gettati dentro dei vulcani. [...] E i loro spiriti disincarnati, che si chiamano Thetan, volavano via, venivano catturati e costretti a sedersi davanti a schermi cinematografici. [...] Gli venivano mostrate delle immagini, "Impianti", come li chiamava Hubbard. [...] E quando nasce un bambino, un Thetan entra nel suo corpo in quel preciso istante e diventa come l'anima del bambino. Più di un Thetan può abitare un corpo, anche centinaia o migliaia. Sono la fonte delle nostre nevrosi, paure e ansie.
- Io credo che la creazione di Scientology sia stata, in realtà, una forma di autoterapia. Se fosse stato solo un impostore, avrebbe preso i soldi e sarebbe scappato, ma non l'ha fatto. Stava attaccato all'E-meter, cercando di capire cosa stesse accadendo nella sua mente.
- Scientology, in realtà, è un viaggio nella mente di Ron Hubbard. E più ti addentri, più diventi come Ron Hubbard.
- [Su David Miscavige] Dov'è il checks and balances, l'equilibrio dei suoi poteri? Non esiste. Possono accadere due cose: la prima è che l'Agenzia delle tasse riconsideri l'esenzione fiscale, l'altra è che una delle celebrità che fa da megafono si rivolti contro la Chiesa, e Tom Cruise dovrebbe essere a capo di quel coro.
Ilpost.it, 24 ottobre 2019.
- I texani si considerano dei gran lavoratori, fiduciosi, immuni alle nevrosi – un distillato delle migliori qualità dell’America. Gli stranieri considerano invece il Texas la carta d’identità nazionale, il luogo in cui si scatenano gli impulsi nascosti e turbolenti degli americani. Pensano che i texani celebrino l’individualismo in modo cieco e che considerino il governo la kryptonite che indebolisce i muscoli imprenditoriali. Siamo considerati degli sbruffoni, noncuranti dei nostri soldi e delle nostre vite personali, un po’ ingenui ma pure pericolosi se provocati, insicuri ma ossessionati dal potere e dal prestigio. In effetti, fa sorridere che la figura che più incarna i valori che le persone associano al Texas sia un miliardario narcisista di Manhattan che ora sta seduto nello Studio Ovale.
- Quando dici “texano”, pensi subito al concetto di prestazione. Gli stivali, i camioncini, i cannoni, la postura – ogni cosa contribuisce a formare lo stereotipo classico del texano, ma spesso si tratta di una messinscena. Le scelte di stile, come l’abbigliamento o le macchine che noi texani amiamo guidare, rafforzano il nostro senso di identità, ma aumentano anche l’alienazione che spesso i non-texani provano per questo stato.
- Una volta, mentre camminavo sulla Sesta Avenue a Manhattan, vidi un uomo anziano ben vestito in piedi sul marciapiede. Girava su se stesso formando piccoli cerchi. Tutti i miei pregiudizi contro la città sono emersi in un colpo solo: c’era un uomo solo evidentemente bisognoso, ma la gente camminava e andava, indifferente. In Texas, non permetteremmo a un vecchietto confuso di mettersi in pericolo. Mi sono avvicinato come farebbe un qualsiasi texano e ho chiesto: “Tutto bene?”.
Mi ha guardato perplesso: “Sto aspettando un taxi”.
Ilfoglio.it, 1 dicembre 2019.
- Sembra che la verità sia in gara con la fantasia. Non dico che la fantasia stia vincendo, ma non mi sarei mai aspettato che ci fosse una gara. Colpisce molto. La mia analisi è che a molte persone piace vedere il mondo nel modo in cui credono che sia e se succede qualcosa che non va d’accordo con come loro vedono il mondo, lo ignorano. Sono cresciuto a Dallas, ero lì quando Kennedy fu ucciso, le teorie del complotto mi sono familiari, le false versioni della storia non sono una cosa nuova. Ma non a questo livello. Alla fine la gente tende a credere quello che vuole credere
- [Su Donald Trump] È un prodotto della cultura della fantasia e delle teorie del complotto. E ci sono molti altri. Alex Jones, per esempio. E uno dei suoi eroi è Donald Trump. Per me è incredibile che Alex Jones abbia avuto accesso alla Casa Bianca, ma questo è quello che siamo diventati.
- Non posso fare a meno di pensare che la verità vincerà, ma al momento siamo finiti in una trappola che ci siamo costruiti da soli, con internet, con i media schierati, la gente non riesce a uscire dalla realtà che si è costruita, stanno tutti troppo comodi dove sono. Percepiscono minacce al loro modo di leggere la realtà e si ritraggono. La gente si è piazzata comoda dentro le camere a eco, non ci si parla più l’uno con l’altro, parliamo soltanto con la gente che è d’accordo con noi e questo crea delle realtà separate.
- Penso che l’estremismo sia una creatura della disperazione. Nel medio oriente, nel sud dell’Asia, ci sono fiumi di disperazione che attraversano quei luoghi, non è soltanto una questione di non avere nulla o di non possedere una casa o non avere un’istruzione o un posto di lavoro, tutte queste cose contribuiscono a quel sentimento di disperazione che è così diffuso in quelle parti del mondo ed è dove l’islamismo cresce così forte.
- Non penso che ci sarà una guerra civile in America. Ci saranno violenze, ci saranno dimostrazioni che potrebbero diventare violente, ma credo che la polizia sia ancora molto sotto controllo. Oggi Trump è un alieno nel suo stesso governo. Le agenzie, i funzionari, l’intelligence, anche le forze armate sono tutti stufi di lui. Penso che se dovesse essere sconfitto alle prossime elezioni, polizia e soldati non si schiererebbero dalla sua parte per tenerlo alla Casa Bianca. C’è gente che parla di resistenza in caso di impeachment o di una sua sconfitta alle elezioni, non so quanto questo movimento sia diffuso ma non lo vedo come un rischio per la democrazia.
- Penso che molte volte i texani si sentano in dovere di agire da texani, dobbiamo indossare gli stivali da cowboy, magari vieni qui da Detroit ma rapidamente ti cominci a vestire alla texana. È un ruolo. Significa anche che la tua comunità è inclusiva. C’è un certo senso di famiglia che s’accompagna all’essere texani, c’è una certa cultura amichevole, di texanità comune.
- Se il Texas fosse importante già oggi come lo sarà nel 2050, allora l’America sarebbe un posto molto più conservatore e meno compassionevole di adesso. Penso che sotto l’Amministrazione Trump – l’atteggiamento verso l’immigrazione, la mancanza di compassione, il narcisismo – c’è molto di quello che è la politica texana adesso. Ma il Texas sta cambiando, si sta evolvendo. Si sta spostando visibilmente a sinistra.
- Se il Texas diventa democratico, i repubblicani non riusciranno più a eleggere un presidente.
Ilfoglio.it, 9 maggio 2020.
- [Su Pandemia] Il mio libro è modellato sulla influenza spagnola del 1918. Volevo capire se oggi, cent'anni dopo, di fronte a un'epidemia, saremmo stati più pronti dei nostri antenati. Quello che ho scoperto, e che oggi vedo leggendo i giornali, è che no, non eravamo pronti: qui in America ma anche in Italia abbiamo sofferto molto a causa di questa impreparazione.
- [Sulle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2020] A sei mesi dalle elezioni, il Partito repubblicano si prepara a un massacro, e si inizia a percepire tra molti esponenti il rimpianto di essersi consegnati con troppo fervore a Trump.
- Le società hanno bisogno di immunità di gregge per le idee mortifere così come per i virus mortiferi.
- In ogni crisi c’è un’opportunità. Prendiamo la Grande depressione: fu una delle più grandi tragedie della nostra storia, ma ricostruimmo da capo la nostra società, rendendola più forte e più solidale, siamo un paese molto migliore a causa della Depressione. La Seconda guerra mondiale risvegliò l’America, la rese la più grande e prospera democrazia del mondo. Venendo a eventi più recenti, prendiamo l’11 settembre: ero davvero convinto che quella tragedia ci avrebbe resi una potenza migliore, che avremmo esercitato la nostra leadership in un modo nuovo, invece invademmo l’Iraq, per me un errore epocale. O prendiamo le primavere arabe, un momento di svolta in cui credevo molto, un’opportunità che è stata del tutto tradita. Ecco, oggi siamo di nuovo qui, davanti a un bivio.
Ilgiornale.it, 22 agosto 2021.
- L'11 settembre ha cambiato la nostra società, e quello che mi preoccupa di più è che i giovani non ricordino come fosse la vita prima, prima dello Stato di sicurezza creato in America dopo gli attentati, quando non avevamo bisogno di tutte queste precauzioni. C'era un senso di libertà, e anche di innocenza, che si è perso completamente. E ho paura che sarà dimenticato.
- Il terrorismo è stato spesso descritto come un teatro e Al Qaeda ha portato questo teatro a un nuovo livello.
- È interessante che le persone tendano a cancellare le minacce che la natura ci pone: la Morte nera, l'epidemia di Spagnola. L'11 settembre ha ucciso 3mila persone, la pandemia oltre tre milioni, eppure non abbiamo riassestato la nostra società come dopo gli attentati.
- Dopo l'11 settembre sono stati i giornalisti a capire quello che era successo, andando sul campo e parlando con le persone, facendo ciò che l'intelligence non fa. È la nostra missione: andare e parlare con le persone coinvolte. Senza questo lavoro non ci sarebbe stata alcuna comprensione di Al Qaeda e dell'11 settembre. E così con il Covid.
- [Sulla caduta di Kabul] È orribile, e pericoloso per l'Occidente. Le questioni sono due: una riguarda ciò che gli afghani faranno a loro stessi, con il timore che i talebani non abbiano imparato alcuna lezione; l'altra, che riguarda il resto del mondo, è che Al Qaeda è diventata così forte nel 2001 perché protetta da uno Stato, e se ora la situazione torna identica...
- [Sul come dovrebbero essere ricordati gli attentati dell'11 settembre 2001] Dobbiamo cercare di capire il nostro comportamento, che ci ha portato a ignorare la minaccia esistente e a non indagare su ciò che stava succedendo nel mondo. È stato un fallimento non solo dell'intelligence, ma anche del giornalismo. E, dopo, l'America ferita, colpita nel suo dolore, ha capito poco di un mondo che voleva rendere più democratico, più simile a sé stessa: è difficile cambiare le persone che non vogliono essere cambiate. Forse è una lezione che possiamo imparare.
La prigione della fede
[modifica]Incipit
[modifica]Scientology ha un ruolo d'eccezione nel novero delle religioni nate nel ventesimo secolo e sopravvissute in quello attuale. La Chiesa non rilascia dati ufficiali sul numero dei seguaci, ma dichiara in via ufficiosa otto milioni di membri in tutto il mondo, una cifra basata sul quantitativo di persone che le hanno fatto una donazione. [...] Nonostante decenni di adesioni in calo e scandali ricorrenti che avrebbero probabilmente affondato altre fedi, a più di venticinque anni dalla morte del suo chimerico leader, L. Ron Hubbard, Scientology continua a tenersi a galla. La sua sopravvivenza è dovuta in parte alle colossali risorse finanziarie, che, secondo ex membri bene informati, si aggirano intorno al miliardo di dollari in attività liquide – un patrimonio che eclissa quelli di gran parte delle maggiori religioni mondiali, almeno per quanto riguarda le riserve di contante. Tali ricchezze testimoniano l'avidità dei suoi membri, l'incessante attività di raccolta fondi e l'eredità in diritti d'autore sulle migliaia di libri e articoli pubblicati da Hubbard.
Citazioni
[modifica]- [Sulla Sea Organization] Molti sono entrati a farne parte sin dall'infanzia, sacrificando la propria istruzione a un incarico che li ha letteralmente ridotti in povertà. Come simbolo della loro dedizione incrollabile ai princìpi di Hubbard, hanno firmato contratti impegnandosi a prestare servizio per un miliardo di anni – solo un fugace istante nello schema eterno postulato da Scientology, secondo il quale l'universo ha quattro quadrilioni di anni. (p. 14)
- Scientology è senza dubbio tra le religioni più stigmatizzate al mondo, a causa della sua eccentrica cosmologia, del suo atteggiamento vendicativo verso critici e transfughi, e dei danni inferti alle famiglie smembrate dalla politica di «disconnessione» della Chiesa: il distacco forzato dei membri dalle persone che ne ostacolano l'agognato progresso spirituale. Negli Stati Uniti le garanzie costituzionali di libertà religiosa tutelano la Chiesa per azioni che potrebbero altrimenti essere considerate illegali o in aperta violazione delle leggi sulla tratta di persone o sugli standard lavorativi. Molte di queste pratiche sono ben note al pubblico. (pp. 14-15)
- Pochi scientologi hanno avuto un'esperienza di conversione, un improvviso e radicale riorientamento della propria vita; è molto più comune un'accettazione graduale e incondizionata di asserzioni che in principio erano probabilmente considerate inaccettabili o assurde, una progressiva resa della volontà da parte di persone a cui sono state promesse forza e autorità accresciute. Da questo esempio traspare il motore che porta avanti tutti i grandi movimenti sociali, nel bene o nel male. (p. 15)
- [Su L. Ron Hubbard] Non era un profeta come Maometto, o una divinità come Gesù. Non era stato visitato da un angelo recante le tavole della rivelazione, come Joseph Smith, il fondatore del mormonismo. Gli scientologi credono che Hubbard abbia scoperto le verità esistenziali alla base della loro dottrina attraverso un'approfondita ricerca; in tal senso, essa è una «scienza». (pp. 23-24)
- Forse nessun altro individuo, nella storia, ha scandagliato così diffusamente e descritto in forma tanto logica e minuziosa il funzionamento interno della propria mente. Il metodo proposto da Hubbard rappresenta una sorta di piano d'azione per la realizzazione del suo sé ideale. Le abitudini di Hubbard, la sua immaginazione, i suoi obiettivi e desideri – in altre parole, il suo carattere – sono allo stesso tempo il fondamento e il fine ultimo di Scientology. (p. 26)
- [Sull'E-meter] Il dispositivo misura la variazione di resistenza elettrica che si verifica nel corpo quando una persona risponde alle domande poste da un auditor. Hubbard lo paragonava a una macchina della verità. L'E-Meter avvalorava la pretesa cella Chiesa di rappresentare un cammino scientifico di scoperta spirituale. Esso «ha permesso all'uomo di rivolgere il suo primo, penetrante sguardo all'interno della mente e del cuore dei suoi simili» sostenne Hubbard, aggiungendo che, in alcune persone, Scientology accresceva il quoziente intellettivo di un punto per ogni ora di auditing. [...] La teoria dell'auditing sostiene che tale processo consente di localizzare e scaricare «masse» mentali che bloccano il libero fluire dell'energia. Idee e fantasie non sono qualcosa di incorporeo; hanno peso e solidità, e possono radicarsi nella mente sotto forma di fobie e ossessioni. L'auditing disperde le masse che occupano quella che Hubbard definisce la «mente reattiva», dove risiedono paure e fobie. L'E-Meter misurerebbe questi cambiamenti che si verificano in queste masse. Se l'ago sul quadrante si sposta verso destra, la resistenza sta aumentando; se si sposta sulla sinistra, sta calando. L'auditor pone domande sistematiche finalizzate a localizzare fonti di «sofferenza spirituale», come problemi sul lavoro o una relazione difficile. Ogni volta che il cliente, o «preclear», dà una risposta che fa scattare l'ago, ci si concentra su quell'area finché l'auditor non si convince che le conseguenze emotive dell'esperienza perturbante sono scomparse. Alcuni pattern di movimento dell'ago, come guizzi o balzi improvvisi, decelerazioni lunghe o brevi, eccetera, hanno anch'essi un loro significato. L'auditor cerca di guidare il preclear verso una «cognizione» dell'argomento in esame, cosa che si traduce in un ago non necessariamente immobile, ma «fluttante». «Semplicemente l'ago ozia e sbadiglia di fronte alle domande», spiega Hubbard. L'individuo dovrebbe sperimentare una corrispondente sensazione di distensione. Alla fine, la mente reattiva è purificata da ossessioni, paure e impulsi irrazionali, e il preclear diventa clear. (pp. 29-30)
- Le numerose discrepanze tra la leggenda di Hubbard e la sua vita hanno messo in ombra il fatto che egli è stato realmente un uomo affascinante: esploratore, autore di best seller e fondatore di un movimento religioso di diffusione mondiale. Il braccio di ferro tra scientologi e antiscientologi sulla biografia di Hubbard ha finito per creare due achetipi ugualmente iperbolici: la persona più importante che sia mai esistita e il più grande truffatore al mondo. Hubbard stesso sembrava ruotare attorno a quest'asse, ingigantendo costantemente le sue reali imprese, al punto che alla fine risultava piuttosto facile per i suoi critici sgonfiarle. Ma etichettarlo come un mero impostore significa ignorare gli aspetti complessi, seducenti, deliranti e visionari del suo carattere, che lo hanno reso così irresistibile agli occhi delle tante migliaia di persone che lo hanno seguito e dei milioni di lettori dei suoi libri. Si dovrebbe inoltre ignorare il lavoro di tutta una vita vòlto a creare l'intricata e minuziosa epistemologia che ha attirato così tanti nella sua rete, primo fra tutti Hubbard stesso. (p. 38)
- Senza dubbio, la stessa mente che si aggirava libera all'interno di universi immaginari doveva essere incline a guardare il mondo di tutti i giorni e sospettare che qualcosa di più si celasse sotto la superficie. La vasta tela della fantascienza consentì a Hubbard di riflettere in modo estensivo sulla condizione umana. Era audace e fantasioso; non aveva difficoltà a inventare un universo elaborato e plausibile. Ma una cosa è rendere credibile l'universo, altra è crederci. Questa è la differenza che passa tra arte e religione. (pp. 51-52)
- In quale misura Scientology sia stata influenzata dal coinvolgimento di Hubbard nell'Ordo Templi Orientis, è stato a lungo oggetto di un'accesa disputa. Nella vita di Hubbard non c'è traccia di una religione organizzata o di una filosofia dello spirito. Nella Parsonage, egli subì l'attrazione di un credo oscuro e stigmatizzato basato sugli scritti e la pratica di Crowley – la «Grande Bestia», come egli stesso si definiva –, che si gloriava di essere uno degli uomini più vituperati della sua epoca. La Chiesa di Scientology respinge esplicitamente ogni legame tra il pensiero di Crowley e l'emergente filosofia di Hubbard; eppure esistono tra i due notevoli affinità. Come Hubbard, Crowley traeva godimento da una vita di costante sperimentazione fisica, spirituale e sessuale. Era un ardito, se non spericolato, scalatore, che annoverava tra le sue gesta numerosi tentativi falliti di scalare le vette più ardue del mondo. Anche lui era uno scrittore prolifico, autore di romanzi e drammi, oltre che di libri su magia e misticismo. [...] Un evidente parallelo tra Hubbard e Crowley è rappresentato dall'asserzione di quest'ultimo che «il progresso spirituale non dipendeva da codici religioni o morali, ma era paragonabile a qualsiasi altra scienza». Crowley sosteneva che, avanzando attraverso una serie ordinata di rituali e insegnamenti spirituali, l'adepto poteva sperare di riuscire ad attraversare «l'Abisso», che definiva come «il baratro esistente tra la coscienza individuale e la coscienza cosmica». Un'immagine che Hubbard avrebbe evocato nel suo Ponte verso la libertà totale. (pp. 65-66)
- Hubbard era stato fortemente influenzato dagli scritti di Alfred Korzybski, filosofo polacco naturalizzato statunitense, ideatore della teoria della semantica generale. [...] Korzybski sosteneva che le parole non sono le cose che descrivono, proprio come una mappa non è il territorio che rappresenta. Il linguaggio modella il pensiero, creando abitudini mentali che, preservando delle illusioni, possono ostacolare l'equilibrio psichico. Korzybski sosteneva che si poteva porre rimedio ai disturbi emotivi, ai disordini dell'apprendimento e a molte malattie psicosomatiche – inclusi i problemi cardiaci, le malattie della pelle, le turbe sessuali, le emicranie, l'alcolismo, l'artrite e persino le carie dentali – mediante un training semantico, proprio come avrebbe affermato Hubbard. [...] Da questa conoscenza di seconda mano, Hubbard intuì la necessità di creare un vocabolario speciale che gli permettesse di definire concetti vecchi in modo nuovo (l'anima, per esempio, diventa un thetan), di inventare neologismi come «inturbolato» (confuso) e «hatting» (addestramento), di usare parole e frasi in maniera insolita, per esempio trasformando aggettivi e verbi in sostantivi, o viceversa («un aperto», «uno statico», «thinkingness»), oltre a ricorrere a una tale pletora di acronimi da far concorrenza al Pentagono. Tutto questo avrebbe finito con l'intrappolare i suoi seguaci in un labirinto semantico autoreferenziale. (pp. 83-84)
- La teoria di Hubbard è che la mente si componga di due parti. La mente analitica, o conscia, è il centro della consapevolezza, il deposito di tutte le percezioni passate. Nulla va perduto nella sua banca dati. Ogni odore, modello o suono collegato alle esperienze vissute è presente e può essere recuperato integralmente. Questa è la mente che osserva, pensa e risolve i problemi, la mente razionale e consapevole di se stessa.
L'altra parte è la mente reattiva, fonte unica degli incubi, delle insicurezze e delle paure irrazionali, la quale non pensa ed è ricettacolo di emozioni dolorose e distruttive, registrate persino quando il soggetto dorme, è privo di sensi o si trova ancora nel ventre materno. (p. 84) - [Su Dianetics: la scienza moderna della salute mentale] Il libro comparve in un momento in cui ancora si sentivano i contraccolpi del conflitto. Dietro l'euforia della vittoria si celava un immenso trauma. Le certezze religiose erano profondamente scosse dallo sviluppo di bombe così potenti da ridurre la civiltà, se non la vita stessa, a una posta in gioco nella partita della Guerra Fredda. Perdita, lutto e disperazione erano dissimulati dallo stoicismo dell'epoca, ma i pazienti ricoverati negli ospedali psichiatrici stavano già per superare qualunque altra tipologia di ammalati. La psicoanalisi, in quanto scienza importata dall'Europa – e fondamentalmente ebraica –, era vista con sospetto in gran parte dell'America: una terapia che portava via molto tempo, incredibilmente dispendiosa. Hubbard prometteva, «in meno di venti ore di lavoro», risultati «superiori a quelli prodotti da anni di psicoanalisi».
La pratica della psichiatria, nel frattempo, era entrata in un periodo di sperimentazione brutale, caratterizzata dal ricorso diffuso alle lobotomie e all'elettroshock. La prospettiva di consultare uno psichiatra era accompagnata da un giustificato senso di timore, cosa che potrebbe aver contribuito alla decisione dello stesso Hubbard di non dare seguito alla iniziale richiesta di trattamento psichiatrico. La comparsa di un manuale fai da te che dichiarava di svelare i segreti della mente umana e di produrre risultati garantiti, gratis per di più, non poteva non attrarre un grande pubblico. (p. 87) - L'idea che si potessero recuperare i ricordi precoci, e addirittura quelli prenatali, era centrale nella teoria di Hubbard. Ogni engram radicato nella mente reattiva ha i suoi precedenti; l'obiettivo della terapia di Dianetics è snidare il «base-base», l'insulto originario che ha inizialmente generato l'engram. Anche Freud aveva postulato che i traumi dell'infanzia si manifestassero più avanti nella vita attraverso i sintomi dell'isteria o della nevrosi. (pp. 89-90)
- Per Hubbard, [...] i traumi precoci, compresi quelli prenatali, erano reali. Egli credeva che il feto registrasse non solo particolari dei rapporti sessuali avuti dai genitori nel corso della gravidanza, ma anche ogni parola pronunciata durante l'atto. Tali registrazioni possono essere riattivate in età adulta se si è esposti a un modo di parlare simile, così da risvegliare l'ansia provata dal feto, per esempio durante un rapporto sessuale violento. Ciò potrebbe condurre all'«aberrazione», che per Hubbard comprende tutte le psicosi, le nevrosi, le compulsioni e ogni altra deviazione dal comportamento razionale. (pp. 90-91)
- [Su Mary Sue Hubbard] La terza moglie di Hubbard era intelligente e posata, una compagna discreta. Era così esile ed evanescente da passare facilmente inosservata, ma le sue maniere meridionali e l'accento texano nascondevano un carattere duro e determinato. A differenza di Sara o Polly, Mary Sue era una vera credente, una naturale tutrice dell'ordine. Uno dei funzionari di Hubbard la descrisse come «pragmatica, fredda, astuta, calcolatrice, efficiente e ostinatamente fedele». Aveva severi occhi azzurri, un naso affilato e prominente e un singolare sorriso asimmetrico che le scopriva gli incisivi irregolari e leggermente accavallati. (p. 110)
- È possibile giudicare le azioni buone e malvagie solo comprendendo quelle che Hubbard definiva le Otto dinamiche. La prima dinamica è quella del Sé e del suo impulso all'esistenza. La seconda è quella del Sesso, che comprende sia l'atto sessuale che l'unità familiare. La terza è quella del Gruppo, sia esso una scuola, una classe, un'organizzazione, una città o una nazione. La quarta dinamica è quella dell'Umanità, mentre la quinta è l'impulso all'esistenza che caratterizza ogni creatura vivente, compresi vegetali ed erba: «Qualunque cosa sia direttamente e intimamente motivata dalla vita». La sesta dinamica è quella di materia, energia, spazio e tempo, che compongono la realtà nella quale viviamo. La settima è quella Spirituale, che dev'essere necessariamente acquisita prima di espandersi nell'ottava dinamica, quella dell'Infinito, o di Dio. Lo slogan di Scientology per giudicare il comportamento etico è «il maggior bene per il maggior numero di dinamiche» – una formula che può giustificare un discreto numero di crimini. (p. 136)
- Coltivare i famosi, o aspiranti tali, era uno degli aspetti del grande disegno di Hubbard. Egli presagì che il modo migliore per promuovere Scientology come una graduale ascesa all'illuminazione era quello di corteggiare le celebrità, che lui definiva come «tutte le persone importanti nel loro campo, o gli opinion leader con i loro entourage, i loro soci in affari, i loro familiari e amici, con una particolare attenzione alle arti, allo sport, alle imprese e al governo». Non sorprende che Hubbard avesse assunto come suo assistente personale Richard de Mille, figlio del leggendario produttore e regista Cecil B. DeMille, che aveva fondato la Paramount Pictures ed era per certi versi responsabile della creazione della stessa Hollywood. (p. 170)
- Ogni nuova religione affronta un momento di crisi in seguito alla morte del suo fondatore carismatico. Tramite la sua opera missionaria, l'apostolo Paolo tenne in vita il cristianesimo dopo la crocifissione di Gesù. Brigham Young salvò la Chiesa dei santi degli ultimi giorni dopo l'assassinio di Joseph Smith, guidando l'esodo nei mormoni nello Utah attraverso le Grandi Pianure. Nuovi geni religiosi appaiono di continuo, ma la prova del tempo ricade inevitabilmente sul successore, il cui destino è quello di essere messo per sempre in ombra dal fondatore. Miscavige conosceva i propri talenti e i propri limiti. Non pretendeva di essere un profeta e non era abile nelle pubbliche relazioni. «La gente pensa che io voglia fare il capo» confidò al cognato John Brousseau. «Non è questo il mio compito. Io sono la frusta». (p. 223)
- Cruise [...] ammirava la personalità autorevole di Miscavige. In Codice d'onore modellò il suo personaggio, un determinato ufficiale della Marina, sulla figura di Miscavige, fatto di cui il leader della Chiesa amava vantarsi. (p. 250)
- Gli scientologi di seconda generazione hanno di norma una familiarità con il linguaggio e la cultura della Chiesa molto maggiore di quella dei genitori; per contro, possono sentirsi un po' smarriti quando cercano di interagire con una società che non li comprende. (p. 256)
- In Scientology c'è posto per un Essere Supremo – delle Otto dinamiche di Hubbard, rappresenta quella più alta –, ma l'idea di Dio riveste un ruolo marginale rispetto a molte religioni. D'altra parte, alcuni culti venerano degli oggetti – pietre, icone o mandale – piuttosto che una divinità. Gli scientologi non pregano; ma lo stesso si può dire dei buddhisti. L'idea della salvezza, così centrale nel cristianesimo, non è poi tanto diversa dall'affermazione di Hubbard che la legge fondamentale dell'universo è la spinta alla sopravvivenza. Flinn paragonò la distinzione tra preclear e clear alle nozioni di irretimento nel samsara e illuminazione tipiche del buddhismo, o alle dottrine cristiane del peccato e della grazia. Il credo di Scientology secondo cui gli esseri umani sono «thetan» significa semplicemente che siamo creature dotate di un'anima immortale, un concetto che nessun cristiano metterebbe in discussione. (pp. 271-272)
- Probabilmente nessuno altro membro della Chiesa trae dalla religione gli stessi benefici materiali di Cruise; per contro, nessuno più di lui porta il peso della responsabilità morale per le umiliazioni inflitte ai membri della Sea Org, a volte proprio in ragione dell'appartenenza dell'attore a Scientology. (p. 422)
Bibliografia
[modifica]- Lawrence Wright, La prigione della fede – Scientology a Hollywood, traduzione di Milena Zemira Ciccimarra, Adelphi, 2015, ISBN 9788845930270
Altri progetti
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- Commons contiene immagini o altri file su Lawrence Wright
- ↑ Citato in Quammen e Wright, troveremo un vaccino ma cambiamo abitudini|Ansa.it, 11 luglio 2020.