Vai al contenuto

Brasile

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Versione del 9 gen 2023 alle 09:31 di Mariomassone (discussione | contributi) (Citazioni)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Bandiera del Brasile

Citazioni sul Brasile e i brasiliani.

Citazioni

[modifica]
  • Ci sono alcuni paesi e villaggi del Brasile che non hanno una chiesa, ma non ne esiste neanche uno senza un campo di calcio. (Eduardo Galeano)
  • I brasiliani non si ammalano. Possono saltare e tuffarsi nelle fognature, non gli succede nulla. (Jair Bolsonaro)
  • Il brasiliano è un animale che non ha ancora raggiunto la maturazione della propria specie. (Voltaire)
  • Con una metafora mi piace pensare che lo spirito del Brasile sia salito dalle acque di fronte a Salvador de Bahia e materializzato lì. È dove i portoghesi ebbero i primi contatti con gli indios, attraverso la musica. A terra portarono tamburi, strumenti musicali e gli indigeni, incantati, danzarono e suonarono con loro. È un'immagine che incarna lo spirito di integrazione che caratterizza la mia nazione.
  • In molte regioni del Brasile, dare gli strumenti per incentivare la propria produzione avvalendosi di forme distributive locali, è un fatto liberatore che va a stimolare il protagonismo, la voglia di reinventarsi e rafforza l'autogestione.
  • La formazione plurale e pluralista del Brasile è per noi un vantaggio in questo senso: non possiamo stabilizzare sistemi tradizionali classici com'è avvenuto in Europa. Questo ci fa assumere un atteggiamento differente: per esempio non mi risulta che in Brasile ci siano conflitti tra arabi ed ebrei.
  • Portoghesi, francesi, polacchi, tedeschi, italiani... Si sono tutti inseriti in un sistema che ci rivela la forza dell'umanità e della natura, entrambe basate sulla diversità come possibilità continua di interscambio tra le diverse parti di un sistema unico. Questo crea interdipendenza ed è dove sta la vera sostenibilità, perché una parte non si regge senza il tutto.
  • Desidero dirvi che il Brasile è tornato. Il Brasile è tornato per riallacciare i suoi rapporti con il mondo e aiutare a combattere la fame. Per cooperare di nuovo con i paesi più poveri, a cominciare dall’Africa, e per cooperare nel trasferimento di tecnologie e per costruire un futuro migliore per i nostri popoli. Siamo tornati. Siamo tornati per costruire un nuovo ordine mondiale basato sul dialogo e sul multilateralismo.
  • Il Brasile è troppo grande per rinunciare al suo potenziale produttivo. Non ha senso importare carburanti, fertilizzanti, piattaforme petrolifere, microprocessori, aerei e satelliti. Disponiamo di capacità tecnica, capitale e mercato sufficienti per riprendere l’industrializzazione e offrire servizi a un livello competitivo.
  • Il Brasile non vuole e non ha bisogno di armi nelle mani del popolo. Il Brasile ha bisogno di sicurezza, il Brasile ha bisogno di libri, istruzione e cultura per poter essere un paese più giusto.
  • L’anima del Brasile risiede nella diversità senza pari della nostra gente e delle nostre manifestazioni culturali.
  • Nessun altro Paese ha le condizioni del Brasile per diventare una grande potenza ambientale, basata sulla creatività della bioeconomia e sulle attività basate sulla socio-biodiversità.
  • È comunque del tutto inutile chiedersi che cosa sarebbe divenuto il Brasile senza l'immigrazione massiccia e forzata dei negri dell'Africa sino alla metà del XIX secolo. Il fatto è che l'Africa è presente in Brasile più che in qualsiasi altro paese dell'America latina.
  • Il Brasile è il paese dei fallimenti clamorosi a ripetizione, ma ogni volta un nuovo miracolo lo ha risollevato.
  • La mescolanza del sangue negro, bianco e rosso ha segnato l'inizio della società brasiliana moderna che può considerarsi un risultato originale e positivo dal punto di vista umano. [...] La prima conseguenza è positiva, in quanto consente al Brasile del XX secolo d'ignorare quasi totalmente i conflitti razziali. Non si giudica un uomo per la sua razza ma piuttosto per il colore della sua pelle e siccome le tinte sono infinite, non si possono concepire conflitti violenti tra due gruppi razziali ben determinati, come accade negli Stati Uniti o nel Sudafrica.
  • Non è un paese, ma un continente all'interno di un altro continente.
  • Non vi sono leggi che impediscono formalmente ai negri di accedere a tutti i posti pubblici, ma bisogna pur constatare, ad esempio, che su 4000 studenti ammessi ogni anno alla Facoltà di medicina, solo una trentina sono negri. In proporzione i diplomatici brasiliani negri non sono più numerosi e il corpo degli ufficiali di marina è bianco al cento per cento. Si tratta solo di un caso? Si tratta solo di ragioni economiche? Non sembra sia così.
  • Sembra quasi che il Brasile, pur avendo i due terzi del proprio territorio praticamente disabitati, abbia voluto monopolizzare tutti i superlativi che i manuali scolastici di geografia riservavano, alla fine del XIX secolo, all'America del Nord.
  • Ho sempre visto il Brasile come un gigante mulatto di lingua portoghese nell'emisfero delle due Americhe. Non si può fare a meno di considerare il suo ruolo, a meno che non si distrugga il Pianeta. Magari con la complicità del Brasile stesso.
  • Noi brasiliani siamo un popolo molto coscienzioso, nonostante ci descrivano sempre per il nostro impulso emotivo e irrazionale.
  • Quando ero un bambino il Brasile era considerato, almeno da noi brasiliani, un paese triste dove si scrivevano canzoni tristissime da ballare nel carnevale. Poi abbiamo imparato che potevamo anche essere felici. Ma la rappresentazione spensierata e festosa del brasiliano nell'immaginario mondiale è, in gran parte, ingannevole. Non ci serve a nulla essere percepiti all'estero come simpatici e ospitali quando qui in Brasile la polizia può abusare senza regole del suo potere e può mettere in prigione poveri e neri senza dare neppure una motivazione ragionevole.

Voci correlate

[modifica]

Altri progetti

[modifica]