Vai al contenuto

Petroselinum crispum

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – "Prezzemolo" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Prezzemolo (disambigua).
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Prezzemolo
Foglie e fiori di prezzemolo
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineApiales
FamigliaApiaceae
SottofamigliaApioideae
TribùApieae
GenerePetroselinum
Hill, 1756
SpecieP. crispum
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineApiales
FamigliaApiaceae
GenerePetroselinum
SpecieP. crispum
Nomenclatura binomiale
Petroselinum crispum
(Mill.) Fuss, 1866

Il prezzemolo (Petroselinum crispum (Mill.) Fuss, 900) è una pianta biennale della famiglia delle Apiacee, originaria delle zone mediterranee. È l'unica specie nota del genere Petroselinum.[1]

Cresce spontaneamente nei boschi e nei prati delle zone a clima temperato; teme infatti il freddo intenso.

È una pianta erbacea, biennale nelle zone temperate, annuale in quelle tropicali. Ha una robusta radice a fittone bianco giallastra. Le foglie sono completamente glabre e hanno un contorno triangolare frastagliato, possono essere bipennatosette o tripennatosette. L'infiorescenza è una ombrella formata da una cinquantina di piccoli fiori a cinque petali bianchi, talvolta soffusi di azzurro-violetto o giallastro.

Prezzemolo a foglie piccole e grandi in vaso

Il prezzemolo può essere attaccato da diversi insetti:

  • larve di maggiolino e oziorinco: ne mangiano le radici;
  • afidi: attaccano la pianta adulta, facendo arricciare le foglie con le loro punture.

Più frequente, nell'ambito delle malattie crittogamiche, risulta la cercospora: l'evidenza dell'affezione si ha con il riscontro di puntole di colore ambrato, che sono dei miceli.

Le foglie e i fusti, e più raramente la radice, sono le parti utilizzate, sia per il consumo fresco sia per la preparazione di salse, zuppe e pesce.

È un ingrediente di molte pietanze e di molte salse. Viene ad esempio utilizzato tritato da aggiungere alle insalate o al sugo alle vongole o viceversa con le foglie intere nel pesce arrosto. Ha un sapore pungente e leggermente amaro che ravviva il sapore delle altre erbe.

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

L'impacco di foglie pestate è usato per alleviare punture di insetti, contusioni e mal di denti. La polpa delle foglie applicata sulle mammelle fa regredire il latte.

Il prezzemolo ha proprietà diuretiche e sudorifere, dovute principalmente ad una sostanza flavonica: l'apioside. Nell'erboristeria cinese è utilizzato anche come rimedio per la pressione alta.

Anticamente, soprattutto nel Medioevo, era utilizzato anche come emmenagogo e abortivo, a causa dell'apiolo[2], un componente principale, che contrae la muscolatura liscia dell'intestino, vescica e utero.

Controindicazioni

[modifica | modifica wikitesto]
  • Il consumo alimentare del prezzemolo fresco è considerato sicuro, ma non essendo ben definita la soglia di tossicità (e le interazioni con altre sostanze) il consumo eccessivo dovrebbe essere evitato dai soggetti in gravidanza per i possibili effetti uterotonici. L'olio essenziale di prezzemolo, se ingerito, può dare effetti avversi anche a livello epatico e lo psoralene e i suoi derivati presenti nella pianta sono stati collegati alle fotodermatiti che colpiscono i raccoglitori di prezzemolo.[3]
  1. ^ (EN) Petroselinum crispum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 18 luglio 2024.
  2. ^ (EN) Kate Hermann, AnneLe Roux, F.S. Fiddes, Death from Apiol used as Abortifacient, in The Lancet, vol. 267, n. 6929, 1956, pp. 937-939, DOI:10.1016/S0140-6736(56)91522-7.
  3. ^ Wolters Kluwer Health (2009). Parsley. Drugs.com

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 44210 · LCCN (ENsh85098313 · BNF (FRcb12373226c (data) · J9U (ENHE987007565500105171