Pedalieae

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Pedalieae
Pedalium murex
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi I
OrdineLamiales
FamigliaPedaliaceae
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineScrophulariales
FamigliaPedaliaceae
TribùPedalieae
Dumort., 1829
Generi

Pedalieae Dumort., 1829 è una tribù di piante spermatofite, dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Pedaliaceae.[1]

Il nome della tribù deriva dal suo genere tipo Pedalium Royen ex L. la cui etimologia deriva da "piede" e fa riferimento ai frutti di alcune piante di questo genere dotate di ganci per aderire ai piedi degli animali e favorirne così la dispersione.[2] Il nome scientifico è stato definito dal botanico, naturalista e politico belga Barthélemy Charles Joseph Dumortier (Tournai, 3 aprile 1797 – 9 giugno 1878) nella pubblicazione "Analyse des Familles de Plantes: avec l'indication des principaux genres qui s'y rattachent. Tournay - Anal. Fam. Pl.: 22." del 1829.[3][4]

Il portamento
Uncarina perrieri
Le foglie
Harpagophytum procumbens
Infiorescenza
Rogeria longiflora
I fiori
Pterodiscus elliottii
I frutti
Uncarina ankaranensis
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
x K (5), [C (5/2+3), A 2+2], G (2), supero, capsula.
  • La corolla gamopetala è tubolosa con un tubo obliquo a forma da cilindrica a campanulata (o imbutiforme) terminante con 5 lobi più o meno uguali (in questo caso i lobi anteriori sono più grandi) oppure la corolla è bilabiata. Spesso la corolla è stretta alla base, oppure è gibbosa nella parte adassiale, raramente è speronata. I colori sono bianco, giallo o varietà di rosso fino a purpureo.
  • Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati) ed ha un ovario supero tetraloculare. La placentazione è assile. I loculi spesso sono parzialmente o completamente divisi da falsi setti, contenente da uno a più ovuli attaccati centralmente alla placenta. Gli ovuli sono pendenti o ascendenti e sono numerosi per ogni loculo e hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[7] Lo stilo è filiforme e unico inserito all'apice dell'ovario con stigma in genere bifido (lo stilo sovrasta gli stami).
  • I frutti sono molto vari, legnosi o coriacei, indeiscenti o deiscenti, tipo noci o capsule loculicide (4-loculari). In Uncarina sono larghi fino a 12 cm (15 cm in Harpagophytum). In genere hanno delle emergenze (tipicamente quattro, ma anche più) a forma di spine più o meno alate e uncinate. I semi hanno un endosperma carnoso ma sottile e hanno la superficie rugosa.
  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) o il vento (impollinazione anemogama).[1]
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). I frutti invece sono dispersi dagli animali più grandi in quanto sono provvisti di uncini per aderire ai loro piedi (disseminazione zoocora).[1]

Distribuzione e habitat

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La distribuzione delle specie della tribù Pedalieae è africana con climi più o meno tropicali.

La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Pedaliaceae) comprende 18 generi con circa 90 specie[8] (altre fonti indicano 13 - 15 generi con 70 specie[9]) con una distribuzione cosmopolita. La tribù Pedalieae è una delle 3 tribù nella quale è divisa la famiglia.[1]

Da un punto di vista filogenetico la tribù di questa voce è divisa in due gruppi. Il primo, in posizione abbastanza "basale", comprende due generi piuttosto isolati: Rogeria e Uncarina. Entrambi si presentano con piccole infiorescenze dicasiali alle ascelle delle foglie. Il secondo gruppo contiene un insieme di generi relativamente vicini (Harpagophytum, Holubia, Pedaliodoscus, Pedalium e Pterodiscus). Di questi il genere Pterodiscus, in posizione "basale", è apparentemente parafiletico (è un genere con una morfologia non omogenea). Il carattere unificante di questo gruppo è la presenza nei frutti di 4 emergenze (alate e/o provviste di uncini).[1]

Altre analisi indicano che la tribù potrebbe non essere monofiletica con il genere Rogeria "gruppo fratello" del resto dell'intera famiglia.[9]

Caratteri apomorfici per questa tribù sono:[1]

  • le antere sono pendenti dalla cima dei filamenti;
  • la forma delle teche è più o meno ovata;
  • le due teche delle antere sono divergenti.

Composizione della tribù

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La tribù comprende 7 generi e 35 specie:[1][10]

Genere Numero specie Distribuzione
Harpagophytum
DC. ex Meisn., 1840
2 Sudafrica
Holubia
Oliv., 1884
Una specie:
Holubia saccata Oliver
Sudafrica
Pedaliodoscus
Ihlenf., 1968
Una specie:
Pedaliodoscus macrocarpus Ihlenf
Kenya e Tanzania
Pedalium
Royen ex L.
Una specie:
Pedalium murex L.
Africa (tropicale)
Pterodiscus
Hooker, 1844
13 Africa (tropicale e meridionale)
Rogeria
J. Gay ex Del., 1826
4 Africa (Sahara, Angola, Namibia e Sudafrica)
Uncarina
(Baill.) Stapf, 1895
13 Tutte endemiche del Madagascar (regioni del nord-ovest)

Alcune specie (Pedalium murex) contengono mucillagini usate nella medicina e nell'industria per rendere sciroppose le bevande. Altre piante, come Harpagophytum e Pterodiscus, sono coltivate per ornamento.[5]

Alcune specie

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  1. ^ a b c d e f g h Kadereit 2004, pag. 318.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 293.
  3. ^ Crescent Bloom Database, su crescentbloom.com. URL consultato il 29 novembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 29 novembre 2016.
  5. ^ a b Motta 1960, Vol. 3 - pag. 236.
  6. ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 618.
  7. ^ Musmarra 1996.
  8. ^ Strasburger 2007, pag. 850.
  9. ^ a b Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 3 settembre 2016.
  10. ^ Olmstead 2012.
  • Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
  • Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012.
  • Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004, p. 419.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, p. 852, ISBN 88-7287-344-4.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 496, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 3, 1960, p. 236.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 2, Bologna, Edagricole, 1982, p. 618, ISBN 88-506-2449-2.

Collegamenti esterni

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