Ossa di morto
Ossa di morto | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Regione | Sicilia |
Dettagli | |
Categoria | dolce |
Riconoscimento | P.A.T. |
Le ossa di morto (ossa i mortu in in siciliano) sono biscotti tradizionali siciliani, inseriti nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf)[1] . Conosciuti anche come mustazzoli, scardellini, moscardini o paste di garofano, si preparano tra ottobre e novembre, in occasione della commemorazione dei defunti. Sono caratterizzati da una parte bianca e dura, simile a un guscio cavo, o appunto a un osso, su una base caramellata. Come diversi dolci tipici legati a questo periodo dell'anno, hanno un valore rituale antropofagico: rappresentano l'atto di cibarsi dei defunti per appropriarsi delle loro qualità[2]
Preparazione
[modifica | modifica wikitesto]Entrambe le parti del biscotto sono realizzate con lo stesso impasto, a base farina, acqua, zucchero e spezie come cannella e chiodi di garofano: l'impasto viene preparato, modellato e lasciato riposare per alcuni giorni, finché la superficie si è asciugata del tutto. Quindi i biscotti vengono cotti in forno: la parte superiore diventerà bianca e dura, mentre la base, inumidita, risulterà più scura, morbida e caramellata, grazie allo zucchero colato dalla parte superiore.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Vedi elenco prodotti agroalimentari tradizionali sul sito del Mipaaf
- ^ "Ossa di morto", "piretta" e "totò": il rito secolare dei dolci siciliani, su palermo.repubblica.it. URL consultato il 12 luglio 2021.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Le ossa dei morti, dolci tipici siciliani, su laforchettasullatlante.it. URL consultato il 12 luglio 2021.
- Ossa di Morto: i biscotti più spaventosi della Sicilia, su turismo.it. URL consultato il 12 luglio 2021.
- Ricordare i defunti nel mondo della cucina siciliana: le “ossa dei morti”, dalle origini alla RICETTA, su newsicilia.it. URL consultato il 12 luglio 2021.