Kae Tempest

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Kae Tempest
Kae Tempest all'Haldern Pop Festival nel 2017
NazionalitàRegno Unito (bandiera) Regno Unito
GenereHip hop
Spoken word
Periodo di attività musicale2011 – in attività
Strumentochitarra acustica, pianoforte, sintetizzatore
EtichettaFiction, Big Dada, Ninja Tune, Lex
Album pubblicati3
Studio3
Sito ufficiale

Kae Tempest, pseudonimo di Kae Esther Calvert (Londra, 22 dicembre 1985[1]), è una poetessa e musicista britannica.

Biografia, carriera e riconoscimenti

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Kae Tempest nasce a Westminster, quartiere della città di Londra[2], e cresce a Brockley, South East London. Sua madre è una insegnante, suo padre un avvocato.[3] Ha quattro fratelli, da adolescente lavora in un negozio di dischi e frequenta la Thomas Tallis School, che a sedici anni lascia per iscriversi alla BRIT School for Performing Arts and Technology di Croydon. Nello stesso periodo comincia a frequentare le serate open mic al Deal Real in Carnaby Street, nel West End. Si laurea in letteratura inglese al Goldsmiths College.[4][5] Della scelta del suo nome d'arte e delle varie dimensioni di sé come artista, Tempest dice:[6]

«Ho realizzato che mentre scrivevo o mi esibivo, avevo la sensazione che una tempesta stesse per esplodere, come se stesse accadendo qualcosa di davvero primitivo e potente»

«Quando ti esibisci la cosa ti riguarda direttamente, devi essere in connessione con ciò che stai facendo, con il pubblico e i membri della band. Ma quando scrivi la cosa non è su di te. Anche se la voce narrante è in prima persona, non sei necessariamente tu, anzi devi fare spazio affinché i tuoi personaggi possano parlare. Queste due dimensioni, la performance e la scrittura, non stanno molto bene nello stesso spazio. Ma il mio è comunque il lavoro più bello del mondo.»

Si esibisce come supporter per John Cooper Clarke, Billy Bragg e Benjamin Zephaniah e con la sua band Sound of Rum. Si cimenta nella drammaturgia con i testi Wasted e Brand New Ancients,[7] nella poesia con le raccolte Everything Speaks in its Own Way e Hold Your Own, testi con cui riceve premi e riconoscimenti.[7][8][9][10] Il suo primo album Everybody Down (2014, Big Dada, Ninja Tune), prodotto da Dan Carey, riceve una candidatura al Mercury Prize.[11] Tra le sue influenze letterarie e musicali l'artista annovera Samuel Beckett, James Joyce, William Butler Yeats, William Blake, Wystan Hugh Auden e i Wu-Tang Clan, nonché Bob Dylan.[7][9][12][13]

«Mio padre era un grande fan di Bob Dylan e lo ascoltava in casa tutto il tempo, parlando dei suoi testi con me. Nel mio cuore e nella mia anima Dylan è una presenza molto forte, dal punto di vista delle liriche.»

Partecipa come performer headliner ai principali festival musicali,[14] con Kwake Bass alla batteria, Dan Carey ai sintetizzatori e Hinako Omori alle tastiere[15][16]

Nel 2015 riceve la nomina a fellow della Royal Society of Literature[17] Il suo primo romanzo, The Bricks That Built The Houses, (2016, Bloomsbury) è un grande successo di pubblico e critica.[10]

L'album Let Them Eat Chaos (2016)[18] Ha debuttato al nº 28 della UK Albums Chart, venendo successivamente ri-edito in formato cartaceo (sempre da Picador), anche in Italia a cura di E/O, con il titolo Che mangino caos[19] e nuovamente nominato al Mercury Prize.[20] Nel 2018 riceve una candidatura come miglior artista solista femminile britannica ai Brit Awards[9] Nel 2021 riceve il Leone d'argento alla Biennale Teatro di Venezia.

Kae Tempest al Way Out West 2015 a Göteborg, in Svezia

Il lavoro letterario e drammaturgico di Tempest viene accolto dalla critica con grande entusiasmo:[21][22][23]

«Raramente la rilevanza di Shakespeare per la nostra lingua, per il tessuto stesso dei nostri sentimenti, è stato espresso con una passione così giovane»

«Improvvisamente ci sembra di non essere in un teatro ma in una chiesa, o attorno a un focolare, ascoltando storie antiche che ci aiutano a dare un senso alle nostre vite. Abbiamo la sensazione che ciò che stiamo guardando sia qualcosa di sacro»

«E' uno dei più brillanti talenti in circolazione. Le sue performance verbali hanno il metro e la maestria della poesia tradizionale, l'agitazione cinetica dell'hip-hop e l'intimità di un sussurro da cuore a cuore... Tempest tratta coraggiosamente della povertà, classe e consumismo. Lo fa in un modo che non solo evita le insidie del sembrare banale, ma riesce anche a essere bello, attingendo alla mitologia antica e alla cadenza sermonica per raccontare storie del quotidiano.»

Nel 2020, con un post su Instagram, parla pubblicamente della percezione di sé e della sua identità sessuale, e cambia il nome in Kae:[24]

«Ho provato ad essere ciò che gli altri volevano che io fossi, per paura del rifiuto, ma nascondermi da me stessa non mi ha portato che difficoltà. E questo è il primo passo per conoscermi e rispettarmi di più. Parlarne pubblicamente è stato enorme, bello ma molto difficile. E' difficile dire alle persone che si amano 'Hey, guardate, sono trans o non binary'.»

Nel 2022 esce il suo terzo album, The Line is a Curve, che registra una buona accoglienza di pubblico e critica,[25][26][27] trainato dal singolo More pressure:[28]

«In un certo senso è la canzone intorno alla quale è costruito tutto l'album, perché parla della pressione a cui siamo sottoposti come occasione di crescita, nuova resilienza, accettazione di sé. Dall'enorme pressione può venire energia ad un altro livello. Per me è una canzone di elevazione, un cambio di focus rispetto alla gran parte dei temi forti dell'album. Era la canzone giusta per aprire, anche perché emana buone vibrazioni.»

Album in studio
EP
  • 2012 – Everything Speaks in its Own Way
  • 2013 – Brand New Ancients
  • 2014 – Hold Your Own
  • 2018 – Running Upon The Wires
Singoli
  • 2014 – Our Town
  • 2014 – Hot Night Cold Spaceship
  • 2015 – Bad Place for a Good Time
  • 2016 – Guts (feat. Loyle Carner)
Kae Tempest al Primavera Sound 2019

Raccolte poetiche

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Performance di spoken word

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  • 2012 – Brand New Ancients – Ted Hughes Award 2013 (pubblicato in CD)

Opere teatrali

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  • 2013 – Wasted
  • 2014 – Glasshouse
  • 2014 – Hopelessly Devoted
  • 2021 – Paradise
  1. ^ (EN) Kate Tempest announces they are non-binary, changes name to Kae, su the Guardian, 6 agosto 2020. URL consultato il 21 dicembre 2020.
  2. ^ Results for England & Wales Births 1837-2006, su findmypast.co.uk. URL consultato il 10 luglio 2019.
  3. ^ (EN) The Current's Rock and Roll Book Club: Kate Tempest, su thecurrent.org. URL consultato il 18 giugno 2022.
  4. ^ (EN) Guardian Music, ‘Mercury nominees 2014: Kate Tempest - Music - The Guardian, su theguardian.com, 22 ottobre 2014. URL consultato il 10 luglio 2019.
  5. ^ (EN) Kate Tempest - 'Let Them Eat Chaos', su Mercuryprize.com, 2 agosto 2017. URL consultato il 10 luglio 2019.
  6. ^ (EN) Kate Tempest: 'When You're Writing, It's Not About You', in NPR.org. URL consultato il 19 giugno 2022.
  7. ^ a b c (EN) Elisabeth Mahoney, Wasted – review - Stage - The Guardian, su theguardian.com, The Guardian, 27 marzo 2012. URL consultato il 10 luglio 2019.
  8. ^ (EN) Sian Cain, Costa book award 2016 shortlists dominated by female writers - Books - The Guardian, su theguardian.com, The Guardian, 22 novembre 2016. URL consultato il 10 luglio 2019.
  9. ^ a b c (EN) British Female Solo Artist Nominees Announced, su brits.co.uk, The BRIT Awards. URL consultato il 10 luglio 2019.
  10. ^ a b (EN) Books Are My Bag Readers Awards 2017 sponsored by National Book Tokens, su nationalbooktokens.com, National Book Tokens. URL consultato il 18 luglio 2019.
  11. ^ (EN) Kakutani, Michiko, Review - Kate Tempest, a Young Poet Conjuring Ancient Gods - The New York Times, su nytimes.com, The New York Times, 18 marzo 2015. URL consultato il 18 luglio 2019.
  12. ^ (EN) Isherwood, Charles, ‘Brand New Ancients’ Stars Kate Tempest in a Tragic Tale - The New York Times, su nytimes.com, The New York Times, 14 gennaio 2014. URL consultato il 18 luglio 2019.
  13. ^ (EN) Daddy's Drinking Again: Kate Tempest and the Psychological Costs of War, su Open Horizons. URL consultato il 18 giugno 2022.
  14. ^ (EN) Chloe Farand, Kate Tempest 'moves people to tears' with powerful Glastonbury set, su independent.co.uk, 23 giugno 2017. URL consultato il 18 luglio 2019.
  15. ^ (EN) Natasha Tripney, Kate Tempest: ‘Everything is defined in monetary terms’, su thestage.co.uk, 4 maggio 2017. URL consultato il 18 luglio 2019.
  16. ^ (EN) Let Them Eat Chaos Kate Tempest06.10. Tempelhof Hangar 5 [collegamento interrotto], su volksbuehne.berlin. URL consultato il 18 luglio 2019.
  17. ^ (EN) Kate Tempest, su The Royal Society of Literature. URL consultato il 18 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2019).
  18. ^ (EN) Alex Clark, Kate Tempest: Let Them Eat Chaos review – a state-of-the-world address, in The Guardian, 9 ottobre 2016, ISSN 0261-3077 (WC · ACNP). URL consultato il 18 luglio 2019.
  19. ^ (EN) 2017:The Year of the Wolf, su pressreader.com, Press Reader, 19 ottobre 2016. URL consultato il 18 luglio 2019.
  20. ^ (EN) Alexis Petridis, 2017 Mercury shortlist fails to spotlight truly exciting British music, The Guardian, 27 luglio 2017. URL consultato il 18 luglio 2019.
  21. ^ A digital reinvention, in The Economist. URL consultato il 18 giugno 2022.
  22. ^ (EN) Brand New Ancients – review, su the Guardian, 10 settembre 2012. URL consultato il 18 giugno 2022.
  23. ^ (EN) Kate Tempest: the performance poet who can't be ignored, su the Guardian, 10 aprile 2013. URL consultato il 18 giugno 2022.
  24. ^ (EN) Kae Tempest: ‘I was living with this boiling hot secret in my heart’, su the Guardian, 12 marzo 2022. URL consultato il 18 giugno 2022.
  25. ^ (EN) The Line Is a Curve by Kae Tempest. URL consultato il 18 giugno 2022.
  26. ^ (EN) Kae Tempest – 'The Line Is A Curve' review: poet surpasses their own sky-high standards, su NME, 6 aprile 2022. URL consultato il 18 giugno 2022.
  27. ^ (EN) Condé Nast, Kae Tempest: The Line Is a Curve, su Pitchfork. URL consultato il 18 giugno 2022.
  28. ^ (EN) Kae Tempest on ‘The Line Is A Curve’: “It’s about raising your threshold for tolerance”, su NME, 10 gennaio 2022. URL consultato il 19 giugno 2022.
  29. ^ (EN) Kate Tempest shortlisted for Mercury Prize 2017, su Panmacmillan.com. URL consultato il 10 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2017).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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