Evelyn Beatrice Longman
Evelyn Beatrice Longman (Winchester, 21 novembre 1874[1] – Osterville, 10 marzo 1954[1]) è stata una scultrice statunitense. Fu la prima scultrice donna ad essere eletta a pieno titolo come membro della National Academy of Design nel 1919[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlia di Edwin Henry e Clara Delitia Adnam, nacque in una fattoria vicino a Winchester, nell'Ohio. Da ragazzà lavorò come commessa in un negozio di tessuti di Chicago[3]. Iniziò ad interessarsi all'arte nel 1893, dopo aver visitato la Fiera Colombiana di Chicago[2]. Frequentò per un anno l'Olivet College nel Michigan, per poi tornare a Chicago dove studiò anatomia, disegno e scultura e si diplomò alla School of the Art Institute of Chicago sotto la guida di Lorado Taft.
Nel 1901 si trasferì a New York, dove studiò con Hermon Atkins MacNeil e Daniel Chester French. Nel 1904 partecipò all'Esposizione internazionale della Luisiana, dove la sua opera Victor fu collocata al Festival Hall, posto d'onore in cima all'edificio centrale della fiera[4]. Una miniatura in bronzo del Victor datata 1903 venne ritrovata nel 2007 e venduta all'asta a 7.800 dollari[5].
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1915 la AT&T le commissionò la realizzazione dell'opera Genius of Electricity, successivamente nota come Spirit of Communication. L'opera, un nudo maschile dorato in bronzo ricoperto in oro, venne collocata a Manhattan, sul tetto dell'edificio della sede centrale della società[6]. All'epoca era la seconda scultura più grande di New York, dopo la Statua della Libertà[7]. La figura venne stampata sugli elenchi telefonici di tutto il paese, dal 1938 fino agli anni sessanta[8].
Nel 1918 venne assunta da Nathaniel Horton Batchelder, preside della Loomis Chaffee School a Windsor nel Connecticut, per scolpire un monumento in memoria della sua defunta moglie. Due anni dopo si sposarono e si trasferirono in Connecticut.
Intorno al 1920 collaborò con Daniel Chester French e Henry Bacon alla realizzazione delle decorazioni scultoree del Lincoln Memorial sul National Mall a Washington[9]. Nel 1923 vinse la Watrous Gold Medal per la migliore scultura[4].
Nei trent'anni successivi realizzò parecchie opere su commissione, sia architettoniche che indipendenti, in tutti gli Stati Uniti. Fu membro attivo della Loomis Chaffee School, donando numerose opere che sono tuttora conservate nella scuola e nelle sue adiacenze[4]. Nel 1928 partecipò alle competizioni artistiche delle olimpiadi estive[10]. Dopo il pensionamento del marito, trasferì il suo studio a Capo Cod. Morì nel 1954.
Nel 1994 è stata inserita nella Connecticut Women's Hall of Fame[2].
Opere principali
[modifica | modifica wikitesto]- Victor, Esposizione internazionale della Luisiana (1904)[4]
- Great Bronze Memorial presso la United States Naval Academy di Annapolis (1909)[11]
- Horsford doors presso il Wellesley College di Wellesley (1910)[11]
- Aenigma, busto in memoria dell'attrice tedesca Kate Parsenow, presso la Loomis Chaffee School[12]
- Genius of Telegraphy (conosciuto anche come Spirit of Communication), presso la AT&T (1915)[6]
- Fountain of Ceres, presso l'Esposizione internazionale Panama-Pacifico di San Francisco (1915)[13]
- L'Amour, presso il Palace of Fine Arts (1915)[14]
- Monumento a William B. Allison a Des Moines, in Iowa (1916)[15]
- Illinois Centennial Monument a Chicago (1918)[16]
- Spirit of Victory, presso il Bushnell Park ad Hartford (1926)[17]
- Victory of Mercy, presso la Loomis Chaffee School (1947)[18]
- Edison, busto in memoria di Thomas Edison conservato presso lo United States Naval Research Laboratory di Washington[19]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Joan Marter, The Grove Encyclopedia of American Art, I, Oxford University Press, 2011, pp. 180-181, ISBN 9780195335798.
- ^ a b c (EN) Evelyn Longman Batchelder, su cwhf.org. URL consultato il 5 agosto 2024.
- ^ (EN) Beatrice Gilman Proske, Brookgreen Gardens: Sculpture, South Carolina, Brookgreen Gardens, 1943.
- ^ a b c d (EN) Wilson Faude, Hidden History of Connecticut, Charleston, The History Press, 2010, ISBN 978-1596293199.
- ^ (EN) Lot 1228, su ragoarts.com. URL consultato il 5 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2011).
- ^ a b (EN) Golden Boy, su discoverydistrict.att.com. URL consultato il 5 agosto 2024.
- ^ (EN) David Flick, AT&T's Golden Boy statue, now in new Dallas home, is steeped in history, in The Dallas Morning News, A. H. Belo, 19 luglio 2009.
- ^ (EN) Ammon Shea, The Phone Book: The Curious History of the Book That Everyone Uses But No One Reads Paperback, Penguin, 2010, ISBN 978-0399535932.
- ^ (EN) Evelyn Longman’s Work on the Lincoln Memorial, su loomischaffee.org. URL consultato il 5 agosto 2024.
- ^ (EN) Evelyn Batchelder, su olympedia.org. URL consultato il 5 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2020).
- ^ a b (EN) Evelyn Beatrice Longman, su lehman.edu. URL consultato il 6 agosto 2024.
- ^ (EN) Helen L. Earle (a cura di), Biographical sketches of American artists, 3ª ed., Lansing, Michigan State Library, 1915, p. 149.
- ^ (EN) The Fountain of Ceres, su books-about-california.com. URL consultato il 5 agosto 2024.
- ^ (EN) L'Amour, su books-about-california.com. URL consultato il 6 agosto 2024.
- ^ (EN) Allison Monument (PDF), su legis.iowa.gov. URL consultato il 6 agosto 2024.
- ^ (EN) Illinois Centennial Monument, su earlychicago.com. URL consultato il 6 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2008).
- ^ (EN) Spanish-American War Memorial, su bushnellpark.org. URL consultato il 6 agosto 2024.
- ^ (EN) Victory of Mercy, su publicartct.org. URL consultato il 6 agosto 2024.
- ^ (EN) Image Gallery, su nrl.navy.mil. URL consultato il 6 agosto 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Evelyn Beatrice Longman
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Evelyn Beatrice Longman, su Olympedia.
- (EN) Evelyn Beatrice Longman, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
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