Dnepr (vettore)
Dnepr | |
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Informazioni | |
Funzione | Lanciatore leggero |
Produttore | Yuzhnoye (progetto) |
Nazione di origine | Ucraina |
Dimensioni | |
Altezza | 34.3 m |
Diametro | 3 m |
Massa | 211,000 kg |
Stadi | da 3 a 5 |
Capacità | |
Carico utile verso orbita terrestre bassa | 4,5 t |
Carico utile verso ISS | 3,2 t |
Carico utile verso SSO | 2,3 t |
Carico utile verso TLI | 0,5 t |
Cronologia dei lanci | |
Stato | attivo |
Basi di lancio | Cosmodromo di Bajkonur |
Lanci totali | 22 |
Successi | 21 |
Fallimenti | 1 |
Volo inaugurale | 21 aprile 1999 |
Primo satellite | UoSAT-12 |
1º stadio | |
Propulsori | 1 RD-264 |
Spinta | 4 520 kN |
Impulso specifico | 318 |
Tempo di accensione | 130 s |
Propellente | UDMH/N2O4 |
2º stadio | |
Spinta | 755 kN |
Impulso specifico | 340 s |
Tempo di accensione | 190 |
Propellente | UDMH/N2O4 |
3º stadio | |
Propulsori | 1 RD-869 |
Spinta | 18,6 kN |
Impulso specifico | 317 s |
Tempo di accensione | 1 000 s |
Propellente | UDMH/N2O4 |
4º stadio (opzionale) | |
Propellente | solido |
5º stadio (opzionale) | |
Propellente | UDMH/N2O4 |
Il lanciatore Dnepr (in ucraino: Дніпро, Dnipró; in russo: Днепр, Dnepr) è un vettore ucraino, chiamato così in onore del fiume Dnepr. Si tratta di un missile balistico intercontinentale convertito per il lancio di satelliti artificiali in orbita e gestito dall'azienda ISC Kosmotras. Il primo lancio avvenne il 21 aprile 1999 e mise con successo il mini satellite dimostrativo UoSAT-12, che pesava 350 kg, in un'orbita terrestre bassa a 650 km.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il lanciatore Dnepr è basato sul missile intercontinetale (ICBM) R-36MUTTH, codice NATO SS-18 Satan, progettato nel 1970 dall'OKB Južnoe di Dnipropetrovsk, Ucraina, che era allora parte dell'URSS.
I sistemi di controllo del Dnepr erano stati progettati e costruiti dalla JSC "Khartron" a Charkiv. Il lanciatore è un razzo a tre stadi che usa propellente ipergolico. I lanciatori usati per mettere in orbita i satelliti sono esemplari ritirati dal servizio delle Forze missilistiche strategiche della Federazione Russa e immagazzinati per usi commerciali. Un totale di circa 150 ICBM sono stati disarmati e convertiti per l'uso, fino al 2020, sottostando a specifici accordi geopolitici. I Dnepr sono lanciati dal cosmodromo russo di Bajkonur in Kazakistan e dalla base Dombarovsky, vicina a Yasny, nella regione russa di Orenburg.
Nel febbraio 2015, in seguito al peggioramento delle relazioni internazionali dovute all'intervento militare russo in Ucraina, la Russia ha annunciato che "interromperà il programma congiunto con l'Ucraina per il lancio dei Dnepr e del cessato interesse nell'acquisto dei booster ucraini Zenit", decisione che va a influire negativamente il programma spaziale ucraino e a mettere in ulteriore difficoltà la fabbrica di produzione Yuzmash.[2] La ISC Kosmotras ha comunicato che continueranno a soddisfare gli obblighi già intrapresi per tre lanci con Dnepr nel 2015[3] (di cui soltanto uno realmente effettuato).
Verso la fine del 2016, nessun altro lancio è stato effettuato e i clienti in attesa sono stati spostati su altri lanciatori.[4][5][6][7]
Performance
[modifica | modifica wikitesto]Il lanciatore Dnepr ha subito poche modifiche comparato agli ICBM R-36M in servizio da cui deriva. La principale differenza risiede nell'aggancio del payload nella testa del razzo e il programma di controllo modificato. La versione base del razzo può portare fino a 3 600 kg in una orbita bassa a 300 km con una inclinazione di 50,6°, o 2 300 kg a 300 km in un'orbita eliosincrona con una inclinazione di 98,0°. In una tipica missione, il Dnepr può ospitare un payload principale e un payload secondario, come un CubeSat.
Lanci effettuati
[modifica | modifica wikitesto]Prima del servizio commerciale, il lanciatore Dnepr è stato in servizio presso le Forze Missilistiche Strategiche dove ha raggiunto i 160 lanci con oltre il 97% dell'affidabilità.
Nel servizio commerciale il Dnepr ha collezionato un solo lancio fallito e, in ben due periodi storici, ha raggiunto due record: nell'aprile 2007 ha segnato il singolo lancio con il maggior numero di satelliti rilasciati con successo in orbita (14), record imbattuto fino al 20 novembre 2013. Il 21 novembre segnò un nuovo record con la messa in orbita (LEO) contemporanea di 32 satelliti e un payload sperimentale direttamente attaccato all'ultimo stadio del missile. Quest'ultimo record fu battuto da un Antares nel gennaio 2014 che portò in orbita 34 payload.
volo | Data (UTC) | Payload | Orbita | sito di lancio |
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1 | April 21, 1999 04:59 |
UoSAT-12 | LEO 650 km / 65˚ | Baikonur |
2 | September 26, 2000 10:05 |
|
LEO 650 km / 65˚ | Baikonur |
3 | December 20, 2002 17:00 |
|
LEO 650 km / 65˚ | Baikonur |
4 | June 29, 2004 06:30 |
|
SSO 700 × 850 km / 98˚ | Baikonur |
5 | August 23, 2005 21:10 |
|
SSO 600 × 550 km / 98˚ | Baikonur |
6 | July 12, 2006 14:53 |
Genesis I (USA) | LEO 560 km / 65˚ | Yasny |
7 | July 26, 2006 19:43 |
|
Non ha raggiunto l'orbita | Baikonur |
8 | April 17, 2007 06:46 |
|
SSO 692 × 665 km / 98˚[8] | Baikonur |
9 | June 15, 2007 02:14 |
TerraSAR-X | LEO 514 km / 97˚[9] | Baikonur |
10 | June 28, 2007 15:02 |
Genesis II | LEO 560 km / 65˚ | Yasny |
11 | August 29, 2008 07:16 |
RapidEye 1-5 | [10] | Baikonur |
12 | October 1, 2008 06:37 |
THEOS | SSO | Yasny |
13 | July 29, 2009 18:46 |
|
SSO | Baikonur |
14 | April 8, 2010 13:57 |
Cryosat-2 | Orbita polare | Baikonur |
15 | June 15, 2010 14:42 |
|
SSO | Yasny |
16 | June 21, 2010 02:14 |
TanDEM-X | LEO | Baikonur |
17 | August 17, 2011 07:12 |
|
LEO | Yasny |
18[11] | August 22, 2013 14:39 |
KOMPSat-5 | LEO | Yasny |
19[12] | November 21, 2013 07:10 |
|
LEO | Yasny |
20[13] | June 19, 2014 19:11 |
|
LEO | Yasny |
21[14] | November 6, 2014 07:35 |
|
LEO | Yasny |
22[15] | March 25, 2015 22:08 |
KOMPSat-3A | LEO | Yasny |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ The Dnepr launcher, su russianspaceweb.com. URL consultato il 31 gennaio 2017.
- ^ Russia Severing Ties With Ukraine on Dnepr, Zenit Launch Programs – Parabolic Arc, su parabolicarc.com. URL consultato il 31 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2015).
- ^ Stephen Clark, Customers assured of Dnepr rocket’s near-term availability – Spaceflight Now, su spaceflightnow.com. URL consultato il 31 gennaio 2017.
- ^ Iridium-NEXT, su space.skyrocket.de. URL consultato il 31 gennaio 2017.
- ^ GRACE-FO, su space.skyrocket.de. URL consultato il 31 gennaio 2017.
- ^ Paz, su space.skyrocket.de. URL consultato il 31 gennaio 2017.
- ^ Stephen Clark, Iridium satellites closed up for launch on Falcon 9 rocket – Spaceflight Now, su spaceflightnow.com. URL consultato il 31 gennaio 2017.
- ^ (RU) EgyptSat 1/Saudisat-3 launch details, su federalspace.ru, Roskosmos. URL consultato il 31 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2007).
- ^ (RU) TerraSAR-X launch details, su federalspace.ru, Roskosmos. URL consultato il 31 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2007).
- ^ Five RapidEye remote sensing satellites launched, su spaceflightnow.com, Spaceflight Now.
- ^ William Graham, Russian Dnepr rocket launches with Arirang-5, su nasaspaceflight.com, 22 agosto 2013.
- ^ Stephen Clark, Silo-launched Dnepr rocket delivers 32 satellites to space, su Spaceflight Now, 21 novembre 2013. URL consultato il 22 novembre 2013.
- ^ Stephen Clark, Russian Dnepr rocket lofts record haul of 37 satellites, su Spaceflight Now. URL consultato il 19 giugno 2014.
- ^ Stephen Clark, Japanese satellites launched on Soviet-era missile, su Spaceflight Now, 6 novembre 2014. URL consultato il 7 novembre 2014.
- ^ William Graham and Chris Bergin, Russia’s Dnepr rocket launches Kompsat-3A mission, su nasaspaceflight.com, 25 marzo 2015.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dnepr
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Kosmotras launch service provider, su kosmotras.ru.
- DNEPR User's guide (PDF), su snebulos.mit.edu, MIT, November 2001. URL consultato il 31 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2012).
- Astronautix entry - R-36M2, su astronautix.com (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2006).
- Space Calendar (JPL), su www2.jpl.nasa.gov, NASA.
- Riding the strangest rocket in the world, su bbc.co.uk, BBC, March 2010. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2015).