Chenopodium
Chenopodium L. 1753 è un genere di piante spermatofite appartenenti alla famiglia delle Amaranthaceae[1], dall'aspetto di piccole erbacee annuali o perenni dalla tipica infiorescenza a pannocchia.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome generico (Chenopodium) deriva dalla particolare conformazione delle foglie simile al piede dell'oca: dal greco ” chen” (= oca) e ” pous” (= piede) oppure ” podion” (= piccolo piede)[2] È stato il botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (Aix-en-Provence, 5 giugno 1656 – Parigi, 28 dicembre 1708) che per primo pensò ad una tale allusione per il nome di queste piante[3]. In effetti la forma delle foglie di queste piante hanno da sempre colpito la fantasia delle varie popolazioni: sia gli inglesi che i francesi o i tedeschi mantengono la stessa etimologia, ad esempio Goosefoot per gli inglesi oppure Gänsefuss per i tedeschi.
Il nome scientifico attualmente accettato di questo genere (Chenopodium) è stato proposto da Linneo nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]I dati morfologici si riferiscono soprattutto alle specie europee e in particolare a quelle spontanee italiane.
Sono piante perenni o annuali di tipo erbaceo ma a volte quasi arbustivo altre suffruticoso (ma raramente) con portamento eretto-ascendente a forma vagamente piramidale. Alcune specie sono spinose. Queste piante vengono classificate tra le “apetale" in quanto prive di corolla (il perianzio è presente ma ridotto). Si distinguono inoltre in quanto le foglie sono prive di ocrea e la pianta non ha lattice e in genere sono glabre (al massimo hanno dei peli vischiosi). Possiedono un odore erbaceo sgradevole (di cedronella) e un caratteristico “indumento” farinoso (vedi il nome comune) sui fusti e sulle foglie. L'altezza di queste piante può oscillare da un decimetro a oltre un metro (oltre 2 – 3 metri e più per le specie tropicali). La forma biologica prevalente della specie è terofita scaposa (T scap), mentre alcune specie sono emicriptofite scapose (H scap).
Radici
[modifica | modifica wikitesto]Le radici possono essere secondarie da rizoma oppure fittonanti (secondo il ciclo biologico della specie).
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]- Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto può essere un rizoma, oppure semplicemente un fittone annuo.
- Parte epigea: la parte aerea del fusto è eretta-ascendente con la superficie solcata e la forma cilindrica. I fusti sono semplici o scarsamente ramosi. Possono avere delle ghiandole oleifere.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]La disposizione delle foglie lungo il fusto è alterna. La forma delle foglie può essere saettiformi, triangolari-astate oppure romboidali con base più o meno troncata, ma anche lanceolate, lineari o oblunghe. Il margine delle foglie può essere intero, ondulato, crenulato, dentato (a volte alla base della foglie sono presente due denti più pronunciati) o lobato. La larghezza massima della foglie generalmente è nella parte inferiore della lamina. Il colore delle foglie è verde ma può essere anche glauco e generalmente sono farinose (almeno di sotto). Le foglie sono picciolate e spesso si trovano all'ascella delle infiorescenze (foglie di tipo bratteale).
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]L'infiorescenza è priva di brattee ma in genere è fogliosa nella parte basale; la forma è quella di una spiga di densi glomeruli informi interrotta o continua. Ogni glomerulo contiene diversi fiori globosi sessili verdastri o di altri colori (rossastri). L'infiorescenza è principalmente terminale; sono comunque presenti dei brevi glomeruli di fiori all'ascella delle foglie inferiori. A volte la parte terminale dell'infiorescenza può essere piegata dal proprio peso.
Fiore
[modifica | modifica wikitesto]I fiori sono ermafroditi (raramente unisessuali: in questo caso i fiori terminali sono maschili, mentre quelli laterali sono femminili), tetrameri o pentameri (i vari verticilli – calice e stami - sono formati da 4 - 5 parti) e attinomorfi. Il colore dei fiori è verde, biancastro o rossiccio. Il perianzio è persistente alla fruttificazione.
- * P 3-5, A 2-5, G (2) (supero)[4]
- Calice: il calice è formato da 3 - 5 parti più o meno saldate alla base ma libere alle estremità. Questi elementi in questo caso vengono chiamati tepali o anche sepaloidi. La parte libera è ellittica con apice ottuso. La consistenza è erbacea. Anche questi elementi sono farinosi e ricoprono gran parte (ma non del tutto) il frutto a maturità.
- Corolla: la corolla è assente (dato caratteristico di tutto il genere, ma anche della famiglia).
- Androceo: gli stami sono 5 nei fiori terminali dell'infiorescenza, mentre nei fiori in altre posizioni più laterali gli stami possono essere in numero minore (anche 2); la posizione degli stami è opposta ai tepali (obdiplostemonia).
- Gineceo: gli stili possono essere due con stimma bifido[5]. Il gineceo è bi-carpellare su un ovario supero uni-loculare con placenta centrale libera (dalla quale si può sviluppare una capsula monosperma).
- Fioritura: primavera-estate.
- Impollinazione: tramite insetti.
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]Il frutto è una capsula (ma in alcuni casi è una bacca) che alla maturità diventa carnosa e succosa e con indeiscenza irregolare. Ogni frutto contiene un solo seme bruno-lucente (o opaco) rotondeggiante in posizione verticale o orizzontale. L'embrione è rotondeggiante a ferro di cavallo. Il pericarpo (parte esterna del frutto) è aderente oppure no.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Le piante di questo genere sono ampiamente diffuse nelle regioni temperate di tutto il globo. Se introdotte in una certa zona facilmente s'insediano lungo i margine delle strade, fra le macerie e i luoghi ruderali, ma anche nei centri cittadini. Sui rilievi vegetano fra la zona mediterranea dell'ulivo e quella submontana del castagno. Possono giungere fino al limite delle conifere e delle faggete.
Della ventina di specie spontanee della flora italiana 16 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla diffusione delle specie alpine[6].
Specie | Comunità vegetali |
Piani vegetazionali |
Substrato | pH | Livello trofico | H2O | Ambiente | Zona alpina |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Ch. album | 2 | collinare montano |
Ca Si | neutro | alto | secco | B1 B2 B4 B5 | tutto l'arco alpino (escl. TO) |
Ch. album subsp. striatum |
2 | collinare | Ca Si | neutro | alto | secco | B2 | TN BZ |
Ch. ambrosioides | 2 | collinare | Ca Si | neutro | alto | medio | B2 | tutto l'arco alpino (escl. UD) |
Ch. botrys | 2 | collinare | Ca Si | neutro | alto | arido | B2 | tutto l'arco alpino (escl. CN VA) |
Ch. ficifolium | 2 | collinare | Ca Ca/Si | basico-neutro | alto | umido | B1 B2 B5 | NO SO BS TN BZ BL |
Ch. foliosum | 2 | collinare montano subalpino |
Ca Si | neutro | alto | secco | B4 | SO TN BZ BL |
Ch. glaucum | 2 | collinare | Ca Ca/Si | basico-neutro | alto | umido | B2 B5 | TO AO BS SO BZ BL UD |
Ch. hybridum | 2 | collinare montano |
Ca Ca/Si | basico-neutro | alto | medio | B1 B2 | CN TO AO SO TN BZ BL UD |
Ch. opulifolium | 2 | collinare | Ca Si | neutro | alto | secco | B2 | CN VC NO CO SO BS TN UD |
Ch. urbicum | 2 | collinare | Ca Si | neutro | alto | secco | B1 | TO CN AO NO CO SO BG TN UD |
Ch. vulvaria | 2 | collinare | Ca Si | neutro | alto | secco | B1 B2 | tutto l'arco alpino (escl. VC VA UD) |
Legenda e note alla tabella.
Per il “substrato” con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
- Comunità vegetali:
- 2 = comunità terofiche pioniere nitrofile
- 5 = comunità perenni nitrofile
- Ambienti:
- B1 = campi, colture e incolti
- B2 = ambienti ruderali, scarpate
- B4 = riposi del bestiame
- B5 = rive, vicinanze corsi d'acqua
- B7 = parchi, giardini, terreni sportivi
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia delle Amaranthaceae è abbastanza numerosa con 170 generi e circa 2400 specie[7]; mentre il genere Chenopodium comprende oltre 150 specie, abbondantemente presenti nelle zone temperate dell'emisfero boreale e australe. Sul territorio italiano sono una ventina le specie presenti spontaneamente.
Tutto il genere viene considerato di difficile classificazione ed è ancora superficialmente capito. Pignatti a proposito del Gruppo Chenopodium album lo definisce “un groviglio di forme quasi inestricabile”[8]
Non tutti gli autori sono concordi sulla consistenza numerica del genere. Ad esempio alcuni testi considerano le seguenti due specie: Chenopodium foliosum Asch. compreso nel genere Blitum[9]. Mentre altri autori hanno spostato al genere Dysphania le seguenti specie: Chenopodium ambrosioides L. e Chenopodium anthelminticum L.
Data la complessità del genere le varie specie sono raggruppate in sezioni, sottosezioni o sottogeneri. L'elenco che segue indica alcune di queste sottodivisioni[10]:
- Sect. Agathophyton (Moq.) Benth. & Hook. f. (1880)
- Sect. Ambrina Hook. f.
- Sect. Botryoides C.A. Mey. (1829)
- Sect. Chenopodium
- Sect. Degenia Aellen (1926)
- Sect. Glauca Ignatov (1988)
- Sect. Grossefoveata Aellen & Iljin ex Mosyakin (1993)
- Sect. Orthosporum R. Br. (1810)
- Sect. Pseudoblitum Benth. & Hook. f. (1880)
Specie spontanee della flora italiana
[modifica | modifica wikitesto]Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della flora italiana) l'elenco che segue utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche[11].
- SEZIONE A : gruppo di piante pubescenti-vischiose con odore aromatico;
- Gruppo 1A : le foglie sono a forma pennata;
- Chenopodium multifidum L. - Farinello multifido: il portamento del fusto è prostrato; l'infiorescenza è fogliosa. L'altezza della pianta varia da 20 a 60 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Sudamericano; l'habitat tipico le zone a macerie e ruderi; la diffusione sul territorio italiano è discontinua – è considerata specie rara; l'altitudine sui rilievi arriva fino a 600 m s.l.m..
- Chenopodium botrys L. - Farinello botri: il portamento del fusto è eretto; l'infiorescenza è scarsamente fogliosa. L'altezza della pianta varia da 10 a 40 cm; il ciclo biologico è annuale; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Subcosmopolita; l'habitat tipico le zone incolte e le macerie; è diffusa su tutto il territorio italiano; l'altitudine sui rilievi arriva fino a 1200 m s.l.m..
- Gruppo 1B - Gruppo di C. ambrosioides : le foglie sono intere e lanceolate (solo le più grandi sono lobate); questo gruppo è composto da piante extraeuropee naturalizzate sul territorio italiano in seguito a coltivazioni come piante officinali;
- Gruppo 2A : la pelosità della pianta si presenta sui fusti e sulla pagina inferiore delle foglie;
- Gruppo 1B - Gruppo di C. ambrosioides : le foglie sono intere e lanceolate (solo le più grandi sono lobate); questo gruppo è composto da piante extraeuropee naturalizzate sul territorio italiano in seguito a coltivazioni come piante officinali;
- Chenopodium ambrosioides L. - Farinello aromatico: la forma delle foglie è lanceolata con bordi sinuato-dentati; l'infiorescenza è formata da numerosi glomeruli posti all'ascella di brevi foglie bratteali. L'altezza della pianta varia da 30 a 80 cm; il ciclo biologico è annuale; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Cosmopolita; l'habitat tipico le zone ruderali e le macerie; è diffusa su tutto il territorio italiano; sui rilievi arriva fino ad una l'altitudine di 800 m s.l.m..
- Chenopodium integrifolium Woroshilov - Farinello integrifoglio: la forma delle foglie è lineare-lanceolata con bordi quasi interi; l'infiorescenza è formata da singoli glomeruli posti all'ascella di foglie bratteali. L'altezza della pianta varia da 30 a 80 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Subcosmopolita.
- Gruppo 2B : tutta la pianta è abbondantemente pelosa (sia su fusti che sulle foglie); il bordo delle foglie è dentato; l'infiorescenza è allungata;
- Chenopodium suffruticosum Willd. - Farinello suffruticoso: l'altezza della pianta varia da 30 a 80 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr); il tipo corologico è Sudamericano; l'habitat tipico le zone ruderali; è rara e si trova solo in alcune località del centro e sud Italia; sui rilievi arriva fino ad una l'altitudine di 600 m s.l.m..
- SEZIONE B : le piante sono glabre con odore sgradevole; i rami dell'infiorescenza sono spinosi nella parte apicale; le foglie hanno una forma lineare-spatolata;
- Chenopodium aristatum L. - Farinello aristato: l'altezza della pianta varia da 10 a 30 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Circumboreale; l'habitat tipico le zone sabbiose; è rara e si trova in alcune zone del versante Adriatico al nord; sui rilievi arriva fino ad un'altitudine di 600 m s.l.m..
- SEZIONE C : gruppo di piante glabre con odore sgradevole e con foglie la cui larghezza si presenta nella metà inferiore, di colore verde e aspetto farinoso su entrambe le facce;
- Gruppo 1A : le foglie sono intere;
- Gruppo 1B : le foglie sono parzialmente lobate (o almeno dentate);
- Gruppo 2A - Gruppo di C. foliosum : l'infiorescenza consiste in una spiga discontinua posta all'apice del fusto; la caratteristica di questo gruppo sono i glomeruli dei fiori a consistenza carnosa (quasi delle bacche) di colore rosso (alcuni autori considerano queste due specie come un genere a parte con il nome di Blitum);
- Chenopodium foliosum Asch. - Farinello foglioso: l'infiorescenza è una spiga fogliosa fino all'apice; i semi sono arrotondato sul dorso. L'altezza della pianta varia da 20 a 80 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Sud Europeo; è una pianta naturalizzata nelle vali alpine; è una specie rara e si trova solo nelle Alpi Centrali; sui rilievi si trova dai 800 fino a 2200 m s.l.m..
- Gruppo 2B : l'infiorescenza consiste in una pannocchia ramificata; i fiori non sono carnosi;
- Gruppo 3A : i rami delle pannocchie sono fogliosi fino in alto; i vari elementi della pianta (fusti, foglie e fiori) sono arrossati;
- Gruppo 2B : l'infiorescenza consiste in una pannocchia ramificata; i fiori non sono carnosi;
- Chenopodium botryodes Sm. - Farinello a grappolo: i fiori laterali hanno i sepali concresciuti fino all'apice; le spighe sono prive di foglie bratteali. L'altezza della pianta varia da 10 a 40 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Subcosmopolita; l'habitat tipico sono le zone ruderali fangose; in Italia ha una distribuzione discontinua (Lazio, Campania e litorale veneto; sui rilievi arriva fino ad un'altitudine di 200 m s.l.m..
- Gruppo 3B : i rami delle pannocchie sono fogliosi solo nella parte basale; i vari elementi della pianta (fusti, foglie e fiori) sono verdi;
- Gruppo 4A : la base delle foglie è tronca o cuoriforme; il diametro dei semi è di 1,75 – 2 mm;
- Gruppo 3B : i rami delle pannocchie sono fogliosi solo nella parte basale; i vari elementi della pianta (fusti, foglie e fiori) sono verdi;
- Chenopodium hybridum L. - Farinello ibrido: l'altezza della pianta varia da 30 a 80 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Circumboreale; l'habitat tipico sono le zone ruderali e le colture; in Italia ha una distribuzione quasi totale; sui rilievi arriva fino ad una altitudine di 1300 m s.l.m..
- Gruppo 4B : la base delle foglie è ottusa o cuneata; il diametro dei semi è minore di 1,5 mm;
- Chenopodium urbicum L. - Farinello pie' d'oca: i semi sono lucidi ed hanno un diametro di 0,9 – 1,3 mm; l'infiorescenza non è farinosa. L'altezza della pianta varia da 30 a 80 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Subcosmopolita; l'habitat tipico sono le zone ruderali e le macerie nei centri abitati; in Italia è come ovunque; sui rilievi arriva fino ad una altitudine di 800 m s.l.m..
- Chenopodium murale L. - Farinello murale: i semi sono opachi ed hanno un diametro di 1,2 – 1,5 mm; l'infiorescenza è farinosa. L'altezza della pianta varia da 15 a 60 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Subcosmopolita; l'habitat tipico sono le zone ruderali e gli incolti; in Italia è comemune ovunque; sui rilievi arriva fino ad una altitudine di 900 m s.l.m..
- SEZIONE D : gruppo di piante glabre con odore sgradevole e con foglie la cui larghezza si presenta nella metà inferiore, e bianco-farinose sulla faccia inferiore;
- Gruppo 1A : il bordo delle foglie è quasi intero; la pianta odora di pesce marcio;
- Chenopodium vulvaria L. - Farinello puzzolente: l'altezza della pianta varia da 10 a 40 cm; il ciclo biologico è annuo (raramente bienne); la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Eurimediterraneo; l'habitat tipico sono le zone abitate; in Italia è presente ovunque ma è considerata rara; sui rilievi arriva fino ad una altitudine di 800 m s.l.m..
- Gruppo 1B : il bordo delle foglie è dentato o lobato (quelle inferiori); la pianta ha un odore erbaceo;
- Gruppo 2A : la pagina superiore delle foglie è lucida ed ha una forma triangolare con base piana;
- Gruppo 1B : il bordo delle foglie è dentato o lobato (quelle inferiori); la pianta ha un odore erbaceo;
- Chenopodium urbicum L. - Farinello pie' d'oca (vedere Sezione C, Gruppo 4B).
- Gruppo 2B : la pagina superiore delle foglie è opaca ed ha una forma lanceolata-ovata con base arcuata;
- Gruppo 3A : le foglie sono profondamente trilobate; la superficie del seme è opaca e punteggiata;
- Gruppo 2B : la pagina superiore delle foglie è opaca ed ha una forma lanceolata-ovata con base arcuata;
- Chenopodium ficifolium Sm. - Farinello con foglie di fico: l'altezza della pianta varia da 30 a 80 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Paleotemperato; l'habitat tipico sono gli incolti; la diffusione in Italia è discontinua ed è considerata rara; sui rilievi arriva fino ad una altitudine di 600 m s.l.m..
- Gruppo 3B : le foglie sono debolmente dentate; la superficie del seme è lucida;
- Gruppo 4A : le foglie hanno una forma lanceolata o quasi romboidale, ma comunque più lunghe che larghe; all'apice sono acute;
- Gruppo 5A : il colore delle foglie è verde-biancastro o glauco; sono inoltre lunghe meno di 6 cm;
- Chenopodium album L. - Farinello comune: entrambe le facce delle foglie sono farinose, come pure l'infiorescenza; la disposizione dei semi è orizzontale. L'altezza della pianta varia da 10 a 120 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Subcosmopolita; l'habitat tipico sono gli incolti, ruderi e le colture estive-autunnali; in Italia è una pianta comunissima; sui rilievi arriva fino ad una altitudine di 1500 m s.l.m..
- Chenopodium glaucum L. - Farinello glauco: solo la faccia inferiore delle foglie è farinosa; la disposizione dei semi è verticale. L'altezza della pianta varia da 10 a 50 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Subcosmopolita; l'habitat tipico sono gli incolti e le macerie; è considerata rara e in Italia si trova al nord e in Sardegna; sui rilievi arriva fino ad una altitudine di 1000 m s.l.m..
- Gruppo 5B : il colore delle foglie è sfumato di violetto-amaranto; sono inoltre lunghe fino a 14 cm;
- Chenopodium giganteum Don. - Farinello color amaranto: l'altezza della pianta varia da 50 a 300 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Nordindiana; l'habitat tipico sono i ruderi e le colture; è comune ma si trova solo nella pianura lombarda e nell'Abruzzo; sui rilievi arriva fino ad una altitudine di 300 m s.l.m..
- Gruppo 5A : il colore delle foglie è verde-biancastro o glauco; sono inoltre lunghe meno di 6 cm;
- Gruppo 4A : le foglie hanno una forma ovata con pochi denti basali; sono tanto lunghe quanto larghe; all'apice sono arrotondate;
- Gruppo 4A : le foglie hanno una forma lanceolata o quasi romboidale, ma comunque più lunghe che larghe; all'apice sono acute;
- Gruppo 3B : le foglie sono debolmente dentate; la superficie del seme è lucida;
- Chenopodium opulifolium Schrader - Farinello con foglie di Viburno: l'altezza della pianta varia da 30 a 150 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Paleotemperato; l'habitat tipico sono gli orti, le colture e i luoghi abbandonati; è comune su tutto il territorio italiano; sui rilievi arriva fino ad una altitudine di 800 m s.l.m..
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Il genere Chenopodium ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
- Baolia H.W.Kung et G.L.Chu
- Meiomeria Standl.
- Neobotrydium Moldenke
- Scleroblitum Ulbr.
Generi simili
[modifica | modifica wikitesto]Un genere molto simile al Chenopodium è il genere Blitum Scop. (1772). In effetti alcune specie di Chenopodium sono state trasferite a questo genere la cui caratteristica principale sono i frutti carnosi a forma di bacca e vivacemente colorati di rosso. Un altro genere affine è Dysphania R. Brown (1810). Anche in questo caso alcune specie di Chenopodium sono “passate” a questo genere. Si tratta comunque di un genere con specie in prevalenza tropicali o subtropicale e quindi non presente in Europa.
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Farmacia
[modifica | modifica wikitesto]Molte specie hanno delle proprietà usate dalla medicina popolare come quelle antiscorbutiche, oppure antelmintica (elimina svariati tipi di vermi o elminti parassiti) proprietà derivata soprattutto dall'olio essenziale chiamato “essenza di chenopodio”. Altre proprietà sono sempre secondo la medicina popolare: carminative (favorisce la fuoriuscita dei gas intestinali), stomachiche (agevola la funzione digestiva), antiflogistiche (guarisce dagli stati infiammatori) e digestive in generale. Altre piante come il Chenopodium foetidum sono antispasmodiche (attenua gli spasmi muscolari, e rilassa anche il sistema nervoso) e antireumatiche; mentre il Chenopodium chilense ha proprietà vermifughe (elimina i vermi intestinali)[12].
Cucina
[modifica | modifica wikitesto]Queste piante sono sempre state utilizzate come alimentazione umana. Ad esempio la specie Chenopodium quinoa era chiamata “riso minore” dalle popolazioni peruviane. In certi periodi è stato uno dei cibi di base dell'alimentazione nelle zone montane dell'America del sud prima che gli europei introdussero in quelle zone i cereali eurasiatici. Conosciuto è anche il Chenopodium virgatum i cui frutti sono simili alla fragola (ma solo morfologicamente). Il Chenopodium album è coltivato (o veniva coltivato) nell'America boreale dagli indiani del Nuovo Messico e dalle tribù abitatrici dell'Arizona. In certi casi i minuti semi possono essere usati come il “riso” oppure macinati per produrre della farina; altrimenti si consumano le giovani foglie come insalata o in minestra o cotte come gli spinaci. Anche dall'altra parte del mondo (India e zone temperate dell'Himalaya) questa pianta è usata in cucina[12]. L'uso culinario di queste piante è molto antico, da ricerche fatte sembra che gli uomini se ne cibassero già 6000 anni fa.
Giardinaggio
[modifica | modifica wikitesto]Le prime notizie certe dell'introduzione, nei giardini europei, di una specie di questo genere (Chenopodium ambrosioides) si hanno nel 1640. Piante da giardino sono: Chenopodium botys per le sue proprietà aromatiche, Chenopodium purparascens e Chenopodium amaranticolor per la colorazione dell'infiorescenza, e infine Chenopodium giganteum per le sue foglie molto ornamentali[12].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Chenopodium, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 12 settembre 2023.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 6 ottobre 2009.
- ^ Motta, vol. 1 - pag. 561.
- ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 7 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2009).
- ^ eFloras Database, su efloras.org. URL consultato l'8 ottobre 2009.
- ^ Flora Alpina, vol. 1 - pag. 238-246.
- ^ Strasburger, vol. 2 - pag. 821.
- ^ Pignatti, vol. 1 - pag. 164.
- ^ Flora Alpina, vol. 1 - pag. 246.
- ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 12 ottobre 2009.
- ^ Pignatti, vol. 1 - pag. 159.
- ^ a b c Motta, vol. 1 - pag. 562.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume primo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 561.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume primo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 159-165, ISBN 88-506-2449-2.
- AA.VV., Flora Alpina. Volume primo, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 238-246.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, p. 821, ISBN 88-7287-344-4.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Chenopodium
- Wikispecies contiene informazioni su Chenopodium
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 12-10-2009.
- Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato il 12-10-2009.
- Crescent Bloom, su crescentbloom.com. URL consultato il 12-10-2009.
- Botanica Sistematica, su homolaicus.com. URL consultato il 12-10-2009.
- Chenopodium eFloras Database
- Chenopodium Flora Europaea (Royal Botanic Garden Edinburgh) Database
- Chenopodium IPNI Database