Charlotte Raven

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Charlotte Raven

Charlotte Raven (settembre 1969[1]) è una scrittrice e giornalista inglese, inserita dalla BBC nell'elenco delle 100 donne del 2013[2].

Raven ha studiato Inglese all'Università di Manchester, in seguito ha proseguito i suoi studi all'Università del Sussex.

Nella sua carriera da giornalista ha scritto per Modern Review, The Guardian, The Observer e New Statesman.

Nel gennaio 2010 Raven ha resa pubblica la sua diagnosi della Malattia di Huntington, una malattia genetica neurodegenerativa, avvenuta nel 2006. Raven ha rivelato di aver pensato al suicidio, opzione che ha rifiutato dopo aver visitato una clinica venezuelana dove venivano curati i pazienti con la Malattia di Huntington.[3] Nel 2019 è diventata la prima paziente dell'esperimento su un nuovo medicinale della Roche Gen-Peak.[4] Nel 2021 ha pubblicato Patient 1, ossia le sue memorie, con il medico Edward Wild. All'interno del libro l'autrice racconta l'esperienza di accettazione della diagnosi, l'esperimento con il farmaco e come vivere con la malattia abbia cambiato il suo corpo ed il suo modo di pensare.[5] Nel 2022, il libro è stato selezionato per il Christopher Bland Prize della Royal Society of Literature.[6]

  • Patient 1, 2021 ISBN: 9781787332331
  1. ^ Charlotte RAVEN, su find-and-update.company-information.service.gov.uk. URL consultato il 24 giugno 2023.
  2. ^ (EN) 100 Women: Who took part?, in BBC News, 20 ottobre 2013. URL consultato il 20 giugno 2023.
  3. ^ Charlotte Raven, Charlotte Raven: Should I take my own life?, in The Guardian, London, 16 gennaio 2010. URL consultato il 16 gennaio 2010.
  4. ^ Louise Carpenter, Charlotte Raven: Huntington's disease is 'a burden that is almost impossible to bear', in The Times, London, 30 ottobre 2021. URL consultato il 15 novembre 2021.
  5. ^ Charlotte Raven - Penguin Books, su penguin.co.uk.
  6. ^ RSL Christopher Bland Prize 2022 - Shortlist Announced, su Royal Society of Literature, 17 maggio 2022. URL consultato il 20 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2023).

Collegamenti esterni

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