Beatus di Saint-Sever

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Lat. 8878
manoscritto
I quattro cavalieri. F° 108v-109.
Altre denominazioniBeatus o Apocalisse di Saint-Sever
MiniatoreStephanus, Placidus e Garsia
EpocaXI secolo
Lingualatino
Provenienzaabbazia di Saint-Sever
Tecnicaminiatura
Supportopergamena
Dimensioni36,7 × 28,6 cm
Fogli296
UbicazioneBiblioteca nazionale di Francia
Versione digitale[1]
Scheda bibliografica

Il Beatus di Saint-Sever, noto anche come Apocalisse di Saint-Sever, è un manoscritto miniato prodotto a metà dell'XI secolo, senza dubbio presso l'abbazia di Saint-Sever nell'attuale dipartimento delle Landes. Contiene in particolare un commento all'Apocalisse scritto da Beato di Liébana. È conservato presso la Biblioteca nazionale di Francia sotto la sigla Lat. 8878.

Il manoscritto fu senza dubbio scritto e decorato sotto l'abate Grégoire de Montaner (1028-1072). Lo scriptorium era allora diretto da un monaco chiamato Stephanus, probabilmente il principale artefice dell'opera. Due copisti, nominati per convenzione "scriba A" e "scriba B», curarono la calligrafia del testo. Il direttore dei lavori realizzò tutti i disegni preparatori e dipinse un gran numero di miniature, lasciando ai due collaboratori di completare le altre. Il pittore principale lavora principalmente con lo "scriba A" e uno dei suoi assistenti con il "scriba B"[1].

Il manoscritto lascia l'abbazia in data sconosciuta. Un ex libris indica che alla fine del XVI secolo apparteneva a un sacerdote del villaggio di La Graslière, località che si potrebbe situare nel comune di La Copechagnière in Vandea. Al foglio 290, una nota manoscritta specifica che tra il 1598 e il 1628 Guillaume Guerry de Tiffauges offrì il libro al cardinale François d'Escoubleau de Sourdis. L'opera passò poi nelle collezioni del di lui fratello Charles, morto nel 1666, di cui la legatura porta ancora lo stemma. Nel 1769 apparve all'asta delle collezioni del bibliofilo Louis-Jean Gaignat (1697-1768)[1]. Nel 1790 entrò a far parte delle collezioni reali[1].

A data indefinita la Mappa Mundi occupante un doppio foglio fu estratta dal manoscritto. Dopo averla trovata nel 1866 in una libreria parigina, l'archivista Armand d'Avezac riferì che faceva parte delle carte dello storico Jacob-Nicolas Moreau. Acquistata dal Gabinetto della Geografia della Biblioteca imperiale, fu trasferita al Gabinetto dei Manoscritti. Il curatore Léopold Victor Delisle lo fece ricollocare alla sua posizione originaria, ai fogli 45 bis verso e 45 ter[1].

Beatus di Saint-Sever, Visione del figlio dell'uomo. Parigi, BNF, Ms. Lat. 8878, ff. 121v-122r
Particolare della Mappa Mundi: la Guascogna (uuasconia ) e la chiesa di Saint-Sever. F. 45bisv.

Il manoscritto contiene:

Contiene 39 quaderni rilegati. Varie mutilazioni portarono alla scomparsa di 17 dipinti. Oggi contiamo:

  • 12 miniature occupanti una doppia pagina o quasi, di cui 2 troncate sul lato sinistro;
  • 34 miniature a pagina intera;
  • 35 dipinti più piccoli.

La Mappa Mundi contiene una rappresentazione del mondo conosciuto durante l'alto Medioevo. Si distingue dalle illustrazioni simili dei Beatus spagnoli per la precisione del disegno, il numero di toponimi e commenti, il posto occupato dalla Guascogna e in particolare da Saint-Sever[2].

Galleria di immagini

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  1. ^ a b c d e Biblissima.
  2. ^ La mappemonde de Saint-Sever (2eme partie), in Bulletin de la société de Borda, Société de Borda, 2013, ISSN 0337-0267 (WC · ACNP). ( Notice, su DRAC Aquitaine. URL consultato il 12 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2019).).
  • Van Moé, Émile A., L'Apocalypse de Saint-Sever, Parigi, 1943, Les Éditions de Cluny, 25 pagine di testo e 29 tavole a colori.
  • Mentre, M., Le Beatus de Saint-Sever et l’enluminure limousine : la question des rapports stylistiques, in 102e Congrès national des Sociétés savantes, Limoges, 1977, pp. 99-127.
  • Mezoughi, N., Notes sur le Beatus de Saint-Sever: BN lat. 8878, in Les Cahiers de Saint-Michel de Cuxa, n. 10, 1979, pp. 131-137.
  • Barral i Altet, Xavier, El Beato de Saint-Sever, Madrid, 1984, Edilan, facsimile completo.
  • Klein, P. K., Les sources non hispaniques et la genèse iconographique du Beatus de Saint-Sever, in Saint-Sever: millénaire de l’abbaye. Conferenza internazionale, Mont-de-Marsan, 1985, pp. 317-333.
  • (EN) Williams, John W., The illustrated Beatus. A corpus of the illustrations of the commentary on the Apocalypse, volume III, «The 10th and 11th centuries», 1998.
  • (DE) Ordo orbis terrae. Die Weltsicht in den Mappae mundi des frühen und hohen Mittelalters, Akademie Vlg., 2002, pp. 360-384, ISBN 3-05-003635-4.
  • La France romane au temps des premiers Capétiens (987-1152), mostra dal 10 marzo al 6 giugno 2005, ed. Museo del Louvre/Hazan, 2005, nota n° 227.
  • Beato de Saint-Sever, Madrid, 2010, Club Bibliófilo Versol, facsimile parziale.
  • Klein, Peter K. e Werckmeister, Otto K. , Beato de Liébana, códice de Saint-Sever, Valencia, 2012, Patrimonio Ediciones, facsimile completo.
  • Charlotte Denoël (dir.), Le Beatus de Saint-Sever, facsimile, 592 p. e libro di commenti, 256 p. Coedizione Citadelles e Mazenod/BNF, 2022.

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