Angampora

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Angampora
InventatoSri Lanka
Contatto
OlimpicoNo

Angampora è un'arte marziale singalese.[1]

Angampora deriva dalle parole singalesi anga- (corpo) e pora (combattimento).[2]

La storia dell'Agampora risale a 3000 anni fa con la tribù Yaksha (una delle quattro hela, le antiche tribù dell'isola), in particolare due scritti, il Varga Purnikawa e il Pancha Rakkhawaliya, attribuiscono l'invenzione a nove eremiti.[3] Il mito identifica Rana Ravana, che sarebbe vissuto 5000 anni fa, come il più grande guerriero di tutti i tempi.[4]

La pratica dell'Agampora si diffuse durante le campagne militari di Bhuvanekabahu VI contro il Regno di Jaffna; secondo la tradizione, una guerriera di nome Menike o Disapathiniya, la quale sconfisse l'assassino di suo padre in un combattimento all'interno di una fossa profonda conosciuta come ura linda (fossa del maiale).[5] Nel 1562 Mayadunne di Sitawaka assoldò guerrieri nella battaglia di Mulleriyawa.[6] L'arte marziale fu apprezzata anche da Rajasimha I di Sitawaka.[4] In particolare si diffusero due scuole di Angampora, Maruwalliya e Sudhaliya, guidate rispettivamente da Maruwalliya Muhandiram Nilame e Sudhalaye Muhandiram Nilame.[7][8] Le tradizionali capanne utilizzate durante gli allenamenti sono chiamate angam madu e sono costruite secondo i principi del Gebim Shasthraya.[9]

Durante tutto il periodo della Ceylon britannica, le tecniche di combattimento furono utilizzate durante le rivolte contro gli occupanti britannici.[10] Il governatore Robert Brownrigg proibì la pratica nel 1818.[11]

Le tecniche sono composte da: gataputtu (leve e prese), pora haramba (colpi e parate) e maru kala (attacchi ai punti di pressione).[12]

Le leve sono:[12]

  • Diyaballu gataya
  • Kathira gataya
  • Pimburu gataya
  • Wanda gataya
  • Hasthi gataya
  • Lin gataya
  • Konda gataya

I colpi sono composti da:[12]

  • Dik gutiya
  • Cholle
  • Tokke
  • Len pahara
  • Miti pahara/Miti gutiya
  • Miti guliya
  • Veesi pahara
  • Athul pahara
  • Pita pahara
  • Thallu pahara
  • Vakka pahara

Gli allievi ricevono un diploma durante una cerimonia chiamata Helankada Mangalya e il più alto grado raggiungibile è quello di Panikkirala.[13]

  1. ^ (EN) Harshi Perera, Angampora should be brought back to the limelight, in Daily News, 28 maggio 2013.
  2. ^ (EN) Unarmed, su angampora.com. URL consultato il 5 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  3. ^ (SI) අංගම්පොර සම්ප්‍රදායේ ඉතිහාසය, su korathotaangam.com (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2013).
  4. ^ a b (EN) Revata S. Silva, Not Just Sports - Part 21 : Sri Lankan traditional martial art, in The Island, 6 agosto 2011.
  5. ^ (EN) Amal Hewavissenthi, A woman sword-fighter in Sri Lanka, in Sunday Observer, 6 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  6. ^ (EN) Bringing ancient form of martial art to the people, in The Sunday Times, 21 agosto 2011.
  7. ^ (EN) S. Pathiravitana, Our first ever woman Disave, in The Island, 4 giugno 2004.
  8. ^ (EN) The Art of Angam Fighting, su Ministero della cultura e delle arti dello Sri Lanka. URL consultato il 5 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2012).
  9. ^ (EN) Kanchana Senasinghe, Maha Ravana's Legend: Angampora The Traditional Sinhalese Martial Art, in The Sri Lanka Institute of Architects (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2012).
  10. ^ (EN) Sri Lankan traditional martial arts show in Colombo, in Colombo Page, 26 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2013).
  11. ^ (EN) Capturing Sri Lanka's Ancient, Almost Lost Martial Art, su atlasobscura.com, 7 luglio 2021.
  12. ^ a b c (EN) Unarmed Combat (angampora), su angampora.org (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2012).
  13. ^ (EN) Janani Amarasekara, Angampora - Sri Lankan martial arts, in Sunday Observer, 17 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2012).

Voci correlate

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