Vai al contenuto

Abd al-Rahman bin Faysal Al Sa'ud

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
ʿAbd al-Raḥmān bin Fayṣal b. Turkī
Imam dell'Emirato di Najd
In carica1889 –
1891
PredecessoreʿAbd Allāh bin Fayṣal b. Turkī
Imam dell'Emirato di Najd
In carica1875 –
1876
PredecessoreSaʿūd
SuccessoreʿAbd Allāh bin Fayṣal b. Turkī
NascitaRiad, 1845
MorteRiad, 1928
DinastiaSaudita
PadreFayṣal bin Turkī b. ʿAbd Allāh
MadreSāra bint Misharī Āl Saʿūd
Coniugi?
Sara bint Ahmad al-Kabir bin Muhammad Al Sudairi
Sara bint Jiluwi bin Turki Al Jiluwi
Hussa bint Ahmad al-Kabir bin Muhammad Al Sudairi
?
al-Jawhara bint Ahmad bin Muhammad al Sudairi
FigliFaysal
Fahd
Turki
Abd al-Aziz
Sa'd I
Nura
Haya
Bazza
Muhammad
Sa'ud
Abd al-Muhsin
Abd Allah
Latifa
Dulayil
Lulua
Sara
Khalid
al-Jawhara
Mudhi
Ahmad
Munira
Shaykha
Hussa
Sharifa
Fahd
Mishari
Shaha
Musaid
Sa'd II
ReligioneMusulmano sunnita

ʿAbd al-Raḥmān bin Fayṣal b. Turkī Āl Saʿūd, (in arabo عبد الرحمن بن فيصل بن تركي آل سعود?) (Riad, 1845Riad, 1928), è stato l'ultimo sovrano del Secondo Stato Saudita e il padre di re ʿAbd al-ʿAzīz, fondatore della moderna Arabia Saudita.[1]

Guerra civile reale

[modifica | modifica wikitesto]

Quando i fratelli di ʿAbd al-Raḥmān - Saʿūd e ʿAbd Allāh - entrarono in lotta per il potere nel 1865,[2] il futuro emiro e suo fratello Muḥammad tesero ad allinearsi con Saʿūd, soprattutto dopo il 1871, quando quest'ultimo conquistò la capitale Riad. ʿAbd al-Raḥmān fu inviato a Baghdad per negoziare con l'Impero ottomano una richiesta di aiuto. Non essendoci riuscito, dopo due anni cercò di prendere Al-Hasa, oasi della parte orientale della penisola arabica, che fungeva da base per ʿAbd Allāh, senza successo. Alla fine tornò a Riad. Dopo la morte di Saʿūd nel 1875, ʿAbd al-Raḥmān fu riconosciuto come suo successore, ma entro un anno la capitale venne riconquistata dal rivale ʿAbd Allāh e fu quindi costretto ad abdicare.

Nel 1887 i figli di Saʿūd bin Fayṣal, che avevano proseguito le ostilità contro i loro zii, riuscirono a catturare ʿAbd Allāh. Gli emiri Āl Rashīd di Ha'il furono in grado di ottenere la liberazione di ʿAbd Allāh, in cambio di ʿAbd al-Raḥmān. ʿAbd Allāh fu ricevuto ad Ha'il e l'emiro lo chiamò a governare Riyad. ʿAbd al-Raḥmān fu in grado di scatenare una rivolta nel 1887, di prendere e difendere la capitale, ma i suoi tentativi di espandere il controllo finirono in un disastro. Quando ʿAbd al-Raḥmān diventò il leader indiscusso del Casato dei Saʿūd nel 1889, attaccò e riprese Riyad.[2] Tuttavia, le forze saudite furono sconfitte nella battaglia di Mulayda e ʿAbd al-Raḥmān e la sua famiglia furono costretti a fuggire.[2]

Anni successivi e morte

[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia scappò nel deserto del Rub' al-Khali, nel sud-est, tra i beduini, prima di trovare rifugio presso la famiglia Al Khalifa in Bahrein e infine presso gli Al Sabah del Kuwait.[2] Mentre era in Kuwait, ʿAbd al-Raḥmān cercò di diffondere l'Islam di tipo wahhabita e di far rinascere la dinastia saudita.[3]

Dopo la sconfitta nella battaglia di Sarif nel 1900, impegnò tutte le sue azioni nel recupero del patrimonio famigliare.[1] Negli anni successivi, il figlio ʿAbd al-ʿAzīz riconquistò il regno. ʿAbd al-Raḥmān fu designato imam e venne considerato il leader spirituale della comunità, mentre il figlio deteneva l'autorità secolare e militare. Morì a Riyad nel 1928.[4]

  1. ^ a b H. St. John Philby, Saudi Arabia, London, Ernest Benn, 1955, p. 236. URL consultato il 25 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2020).
  2. ^ a b c d Abdul Rahman bin Faisal Al Saud (1), su sacmclubs.org, King Abdulaziz Information Source. URL consultato il 9 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  3. ^ Maxvell Czerniawski, Blood in the Wells: The Troubled Past and Perilous Future of US-Saudi Relations, su commons.emich.edu, Eastern Michigan University, 2010. URL consultato il 2 maggio 2012.
  4. ^ (EN) Abdul Rahman bin Faisal Al Saud (3), su sacmclubs.org, King Abdulaziz Information Source. URL consultato il 7 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2013).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie