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Salvatore Antibo

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Salvatore Antibo
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza170 cm
Peso52 kg
Atletica leggera
Specialità5 000 e 10 000 metri piani
SocietàFiamme Oro
Record
1 500 m 3'43"49 (1988)
3 000 m 7'43"57 (1991)
5 000 m 13'05"59 Record nazionale (1990)
10 000 m 27'16"50 Record nazionale (1989)
Carriera
Nazionale
1981-1993Italia (bandiera) Italia
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 0 1 0
Europei 2 0 1
Coppa del mondo 1 0 0
Coppa Europa 2 1 1
Europei juniores 0 1 0

Vedi maggiori dettagli

 

Salvatore Antibo, detto Totò (Altofonte, 7 febbraio 1962), è un ex mezzofondista italiano, due volte campione europeo (sui 5 000 e 10 000 m) e vicecampione olimpico dei 10 000 m a Seul 1988.

Unico atleta italiano ad avere vinto una gara in Coppa del mondo, è primatista italiano dei 5 000 e 10 000 metri.

Biografia

Fino alla fine della scuola media ha praticato il calcio, a 17 anni conobbe l'allenatore palermitano Gaspare Polizzi che lo indirizzò al fondo dove ottenne ottimo risultati già da junior, arrivando alla medaglia d'argento nei 5 000 m ai Campionati europei juniores del 1981, all'ingresso nella categoria seniores raggiunse subito livelli eccellenti, fino al raggiungimento delle vette massime, i Giochi olimpici e i Campionati del mondo.

Alle Olimpiadi di Los Angeles si classificò 4° nella finale dei 10 000 m, vinti da Alberto Cova, Antibo aveva commesso l'errore di calzare delle scarpe nuove, che lo fecero soffrire durante la gara, privandolo probabilmente di una medaglia. Nel 1986, fu medaglia di bronzo agli Europei sui 10 000 in un podio tutto italiano, Mei, Cova, Antibo. Nel 1987, ottenne un terzo posto nei 5 000 metri alla Coppa Europa, un secondo posto nei 10 000 metri nella stessa competizione,

Ai Giochi olimpici del 1988 si classificò 2° nella finale 10 000 metri, dietro al marocchino Brahim Boutayeb. Da quel momento, rimase imbattuto per quasi tre anni sulla distanza. Il biennio 1989-90 fu il suo periodo d'oro: fu l'ultimo europeo in grado di rivaleggiare con gli africani, prima che questi prendessero definitivamente il dominio nella categoria. Nel 1989, si avvicinò al primato mondiale sui 10 000, ottenendo il secondo tempo di sempre (27'16"50) a tre secondi dall'allora record del portoghese Fernando Mamede. Questo tempo è tuttora primato italiano, come del resto il 13'05"59 sui 5 000 m ottenuto l'anno seguente. Nel 1989, vinse i 10 000 alla Coppa del mondo, dove rappresentava l'Europa. Antibo resta l'unico italiano ad aver vinto una gara in questa competizione.

Agli europei del 1990, vinse la medaglia d'oro sia sui 10 000 che sui 5 000 metri. Dominò la prima gara, rifilando mezzo giro agli immediati inseguitori. Vittima di una caduta nelle fasi iniziali del 5 000 m., riuscì a raggiungere il gruppo e a vincere la gara allo sprint. Nel 1991, vinse pure la Coppa Europa. Nel 1991, perse tuttavia l'imbattibilità sui 10 000, sconfitto al termine di una gara spettacolare dal marocchino Khalid Skah.

Il podista siciliano era quindi il favorito sui 10 000 ai Mondiali di Tokyo del 1991, dove successe il dramma: Antibo è vittima di un improvviso e fortissimo calo fisico nella seconda parte della gara. Riesce a terminare ma è ultimo. Dopo la gara si saprà che la causa della crisi era stata un attacco di epilessia, malattia che già gli era stata diagnosticata quando era giovanissimo. Riuscirà tuttavia a tornare a gareggiare ottenendo, tra l'altro, un brillante 4º posto ai Giochi di Barcellona 1992. A quest'ultima gara, fu per un breve lasso di tempo medaglia di bronzo: il vincitore della prova, il marocchino Khalid Skah, fu squalificato per essersi accordato con il suo connazionale Hamou Boutayeb che, doppiato durante la gara, ostacolò il corridore keniota Richard Chelimo. Khalid Skah fu in seguito confermato vincitore, e Antibo si classificò al 4º posto.

Antibo partecipò ancora alla finale dei 10 000 metri ai Campionati del mondo di atletica leggera 1993 a Stoccarda e, all'ingresso dell'ultimo giro, fu doppiato dalla nuova stella della specialità, Haile Gebreselassie.

Antibo è stato fidanzato con la mezzofondista e maratoneta Rosanna Munerotto.[1] Curiosamente non ha mai vinto un titolo italiano. In seguito agli effetti invalidanti dell'epilessia è beneficiario dal 2004 del vitalizio per gli sportivi, esclusivamente per gli atleti italiani che hanno vinto almeno una medaglia alle olimpiadi. La diaria è stata concessa dalla Presidenza del Consiglio secondo la Legge Onesti.

Record nazionali

  • 5 000 m: 13'05"59 (Italia (bandiera) Bologna, 18 luglio 1990) - attuale detentore
  • 10 000 m: 27'16"50 (Finlandia (bandiera) Helsinki, 29 giugno 1989) - attuale detentore

Palmarès

Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Prestazione Note
1981 Europei juniores Paesi Bassi (bandiera) Utrecht 5 000 m   Argento 14'03"73 [2]
1984 Giochi olimpici Stati Uniti (bandiera) Los Angeles 5 000 m Semifinale 13'46"32
10 000 m 28'06"50
1986 Europei Germania Ovest (bandiera) Stoccarda 5 000 m 10º 13'38"25
10 000 m   Bronzo 28'00"25
1988 Giochi olimpici Corea del Sud (bandiera) Seul 5 000 m Semifinale 13'58"08
10 000 m   Argento 27'23"55
1990 Europei Jugoslavia (bandiera) Spalato 5 000 m   Oro 13'22"00
10 000 m   Oro 27'41"27
1992 Giochi olimpici Spagna (bandiera) Barcellona 5 000 m 16º 14'02"47
10 000 m 28'11"39

Altre competizioni internazionali

Note

  1. ^ ANTIBO: ' VOGLIO CORRERE', su ricerca.repubblica.it, repubblica.it. URL consultato il 16 febbraio 2012.
  2. ^ EUROPEAN JUNIOR CHAMPIONSHIPS (MEN), su gbrathletics.com. URL consultato il 16 febbraio 2012.
  3. ^ IAAF WORLD CUP IN ATHLETICS, su gbrathletics.com. URL consultato il 16 febbraio 2012.
  4. ^ a b c EUROPEAN CUP A FINAL AND SUPER LEAGUE (MEN), su gbrathletics.com. URL consultato il 16 febbraio 2012.

Voci correlate

Collegamenti esterni