Roberto Di Matteo
Roberto Di Matteo | |||||||||||||||||||||||||
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Di Matteo alla guida dello Schalke 04 nel 2015 | |||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Italia | ||||||||||||||||||||||||
Altezza | 178 cm | ||||||||||||||||||||||||
Peso | 74 kg | ||||||||||||||||||||||||
Calcio | |||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | ||||||||||||||||||||||||
Squadra | Jeonbuk Hyundai (Coll. tecnico) | ||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 19 febbraio 2002 - giocatore | ||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||
Giovanili | |||||||||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | |||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | |||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||||||||||||||
Statistiche aggiornate al 4 gennaio 2023 | |||||||||||||||||||||||||
Roberto Di Matteo (Sciaffusa, 29 maggio 1970) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, consulente tecnico dello Jeonbuk Hyundai.
In carriera ha ricoperto dapprima il ruolo di difensore e in seguito quello di centrocampista[1] nei campionati di Svizzera, Italia e Inghilterra.
Nel paese elvetico ha vestito le maglie di Sciaffusa, Zurigo e Aarau, con quest'ultima ha vinto un campionato nel 1993. Trasferitosi alla Lazio, si è affermato come uno dei migliori centrocampisti italiani e, convocato da Arrigo Sacchi, ha conquistato la maglia della Nazionale. Dopo aver militato tre anni nel campionato italiano, nel 1996 si è trasferito a Londra, al Chelsea. Con i Blues ha vinto una Coppa delle Coppe, una Supercoppa europea, due FA Cup, una Supercoppa e una Coppa di Lega inglese.
Con l'Italia ha disputato 34 partite segnando due gol, giocando l'Europeo 1996 in Inghilterra ed il Mondiale 1998 in Francia. All'età di 31 anni si è dovuto prematuramente ritirare dal calcio giocato a causa di un grave infortunio.[2]
Nel 2008, dopo aver studiato management ed essersi laureato in Finanza presso la European School of Economics[3], ha intrapreso la carriera da allenatore. Ha esordito sulla panchina del Milton Keynes Dons, conducendolo ai play-off di Football League One (terza divisione inglese), poi dal 2009 al 2011 ha allenato il West Bromwich Albion. Il 4 marzo 2012 è diventato allenatore ad interim del Chelsea, sostituendo l'esonerato André Villas-Boas. Con i Blues ha vinto la FA Cup, sconfiggendo 2-1 il Liverpool a Wembley, e la Champions League (la prima nella storia del club di Londra), battendo in finale i tedeschi del Bayern Monaco ai calci di rigore. Il 7 ottobre 2014 ha assunto la guida tecnica dello Schalke 04, da cui si è poi dimesso il 26 maggio 2015[4]. Il 3 giugno 2016 viene scelto come nuovo tecnico dell'Aston Villa, firmando un biennale. Dopo l'undicesima giornata, con la squadra al 19º posto con 10 punti totalizzati, il 3 ottobre 2016 viene esonerato.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nasce nel Canton Sciaffusa, nella Svizzera tedesca, da genitori italiani emigrati da Paglieta, un paesino abruzzese vicino a Chieti, in cerca di lavoro.[1][5]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Iniziò a formarsi tecnicamente come difensore[1] nella seconda serie svizzera, nella squadra della sua città natale, lo Sciaffusa, con cui esordì nel 1988. Rimase nei gialloneri sino all'età di ventuno anni, quando, nel 1991, venne acquistato dallo Zurigo, squadra di cui divenne titolare ricoprendo la posizione di libero in una difesa a zona[1]. Quell'anno, nella massima serie elvetica, disputò, tra girone qualificatorio e girone finale, 34 gare e realizzò 7 reti.
Nell'estate del 1992 venne venduto dallo Zurigo all'Aarau, squadra che, nella stagione appena conclusasi, si era salvata classificandosi seconda nel "girone di promozione/retrocessione"[6]. Con l'Aarau, dopo aver ottenuto il quinto posto nella lega di qualificazione, vinse il campionato svizzero[7] riportando, dopo 79 anni, nella città capitale del Canton Argovia il titolo di squadra campione di Svizzera, che mancava dal 1914. In quella stagione ottenne 32 presenze e mise a segno una rete.
Dopo il successo, nell'estate del 1993, approdò nel calcio italiano acquistato dalla Lazio allenata da Dino Zoff[8]. Il mediano si aggregò ad un reparto molto affollato[9] dove non sembrava facile poter trovare spazio: lo stesso Di Matteo riteneva di poter disputare non più di 25 gare e perlopiù spezzettate.[10] Invece, l'esordio con il club romano avvenne già durante la prima giornata della stagione 1993-1994, il 29 agosto 1993, quando al 66' minuto di gioco della partita disputata allo Stadio Olimpico contro il Foggia, terminata con il risultato di 0-0, fu chiamato a sostituire Paul Gascoigne. Da allora Di Matteo divenne titolare[10] inamovibile[1] del centrocampo biancoceleste per tre stagioni consecutive.
Durante la stagione 1993-1994 Zoff gli diede fiducia schierandolo come centrocampista centrale[1] in ben 35 incontri tra Serie A e coppe. La positiva avventura in campionato, che lo vide protagonista nella segnatura di 4 reti in 29 gare, contro Atalanta, Reggiana[11], Inter[12], Inter[13] e Piacenza, si interruppe alla trentesima giornata a causa di un infortunio in uno scontro di gioco al Luigi Ferraris nella partita contro il Genoa che gli causò la frattura del gomito destro.[14] [15] In Coppa Italia fu titolare in entrambi i match che videro la rovinosa estromissione della Lazio al secondo turno contro l'Avellino. Le sue presenze in Coppa UEFA furono quattro e, con i biancocelesti, fu eliminato dai portoghesi del Boavista ai sedicesimi di finale.
Zdeněk Zeman, che nell'estate del 1994 era stato chiamato a sostituire Zoff divenuto presidente della Lazio, lo confermò titolare in tutta la stagione 1994-1995, e di lì a breve conquistò la maglia della nazionale. Il nuovo tecnico lo impiegò come centrale di centrocampo e gli chiese di dettare i tempi di gioco nel centrocampo a zona[16]. Con Giuseppe Signori e compagni Di Matteo totalizzò ben 42 presenze di cui 28 in Serie A, 8 in Coppa Italia e 6 in Coppa UEFA. In campionato dimostrò di essere uno dei migliori centrocampisti italiani e fu artefice di alcune splendide partite che videro la Lazio demolire gli avversari all'Olimpico. Fu tra i migliori nelle vittorie per 5-1 contro il Napoli, per 7-1 contro il Foggia, per 4-0 contro il Milan, per 8-2 contro la Fiorentina, per 4-0 contro il Genoa, per 4-1 contro l'Inter e realizzò la rete che aprì le marcature nella trasferta a Torino allo Stadio delle Alpi vinta per 0-3 contro la Juventus. Nello stesso anno, con i suoi compagni, raggiunse la semifinale di Coppa Italia e in Coppa UEFA arrivò ai quarti di finale. L'eliminazione in Europa avvenne per mano del Borussia Dortmund dopo che nei turni precedenti la Lazio aveva battuto Dinamo Minsk, Trelleborgs, e Trabzonspor. Durante la stagione Di Matteo ricevette numerose proposte contrattuali da parte di Milan e Parma, e in un primo momento rifiutò il rinnovo offertogli da Zoff.[8]
Rinnovato il contratto, nella stagione 1995-1996 venne schierato da Zeman in 38 incontri ufficiali divenendo, con Diego Fuser e Aron Winter, uno degli attori principali del centrocampo laziale. Ma, nonostante il ruolo da titolare assegnatogli, il rapporto con l'allenatore boemo durante il campionato si incrinò[17][18] a causa di alcune esclusioni[19] e alla fine dello stesso, nel quale disputò 31 incontri[20] e realizzò due reti a Parma e Napoli, venne ceduto al Chelsea per 4,9 milioni di sterline[19][21][22]. A Londra ottenne un ingaggio di un miliardo e mezzo di lire a stagione[23].
Nei tre anni italiani in biancoceleste totalizzò 115 presenze di cui 88 in Serie A, 13 in Coppa Italia e 14 in Coppa UEFA. Con il club londinese vinse la Coppa delle Coppe del 1998 e fu uno dei giocatori che contribuì a riportare i blues agli antichi fasti.
Il 28 settembre 2000, a seguito di un contrasto con Daniel Imhof, si infortunò nella partita di Coppa UEFA contro gli svizzeri del San Gallo[19][24][25] procurandosi una triplice frattura che lo obbligò a sottoporsi ad un intervento chirurgico nella clinica Hirslanden[26]. L'operazione venne effettuata il 4 ottobre e fu finalizzata alla riduzione della frattura, che aveva coinvolto tibia e perone, attraverso l'inserimento di un chiodo ortopedico[27]. Il suo caso fu subito seguito da Roger Berbig, ex portiere del Grasshoppers e della Svizzera[19] divenuto noto chirurgo[27], specialista ortopedico[25][26]. L'operazione non andò per il verso giusto e, nell'arco di venti giorni, il calciatore dovette sottoporsi a tre nuovi interventi che comportarono anche l'inserimento di una placca[25][26]. Nel mese di novembre, quando chiodo e placca gli vennero estratti dalla gamba sinistra, le operazioni erano salite a dieci e, nonostante ciò, i risultati sperati non furono raggiunti. A impedire il completo recupero del calciatore furono i danni alle fasce nervose e ai tendini[19][26]. Il calciatore tentò di riprendere gli allenamenti ma prese coscienza di non avere sensibilità al piede sinistro. All'età di 31 anni, nel febbraio del 2002, interruppe i tentativi di recupero e decise di ritirarsi prematuramente dal calcio giocato, dopo 18 mesi dall'infortunio.[19][26][28][29]
Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]«Giocavo in Serie B, occupando un posto da straniero. Mi dissero: potrai fare molta più carriera diventando svizzero. Ma io avevo già deciso: sarei rimasto italiano anche per fare l'operaio, sarei tornato in Italia pure per lavorare in fabbrica. Non l'ho fatto per calcolo.[30]»
Alla fine degli anni 1980, ai suoi esordi, Roberto Di Matteo si mise subito in mostra come uno dei migliori prodotti del panorama calcistico svizzero e, all'età di 17 anni, ricevette la convocazione per la nazionale giovanile elvetica[30]. Nonostante la possibilità offertagli e il consiglio di seguire le orme di Ciriaco Sforza e Marco Pascolo proveniente da uno zio[1], egli rifiutò le convocazioni della nazionale elvetica e si dedicò unicamente alle squadre di club.
Alcuni anni più tardi, dopo essere arrivato in Italia, acquistato da Sergio Cragnotti per essere inserito nell'organico dalla Lazio, divenne uno dei migliori centrocampisti centrali italiani e, ben presto, venne notato da Arrigo Sacchi che, nel 1991 aveva assunto l'incarico di commissario tecnico della Nazionale di calcio italiana. Il CT decise di inserirlo nel giro della nazionale attraverso alcuni test, chiamandolo a Coverciano, seppur non in presenza di incontri ufficiali della nazionale, già sul finire del 1993[31].
Nei primi giorni di aprile del 1994 Arrigo Sacchi decise di chiamarlo nell'ultimo raduno[32] di Coverciano prima del pre-ritiro in vista del Mondiale di USA 94 per valutare la possibilità di convocarlo per gli Stati Uniti[33]. Tuttavia il biancoceleste non poté rispondere alla convocazione poiché il 2 aprile si fratturò il gomito nella trasferta della Lazio al Marassi giocata contro il Genoa. L'infortunio costrinse il calciatore ad alcuni mesi di allontanamento forzato dal campo e quindi a dire addio alle possibilità disputare il mondiale di calcio[15].
Il 16 novembre 1994 venne convocato e esordì contro la Croazia nella gara persa a Palermo. In maglia azzurra giocò gli Europei del 1996, al termine dei quali si trasferì proprio in Inghilterra, al Chelsea.
Dopo la partecipazione al Mondiale del 1998 in cui scese in campo due volte, non giocò più in Nazionale, dopo 34 partite in 4 anni.
Allenatore
[modifica | modifica wikitesto]MK Dons
[modifica | modifica wikitesto]Nel luglio del 2008 Di Matteo ha assunto il suo primo incarico da allenatore, prendendo il posto di Paul Ince alla guida dei Milton Keynes Dons, squadra di Football League One (terza divisione inglese).[34] Protagonista di una stagione molto positiva, ha condotto la squadra ai play-off grazie al terzo posto finale, ma ha fallito la promozione in Football League Championship, perdendo ai calci di rigore contro Scunthorpe in semifinale, dopo l'1-1 dei 120 minuti.
West Bromwich
[modifica | modifica wikitesto]Il 30 giugno 2009 è stato ingaggiato dal West Bromwich Albion, in Championship, sostituendo l'esonerato Tony Mowbray. Al termine della stagione ha ottenuto la promozione in Premier League grazie al secondo posto in campionato.[35] È stato esonerato il 6 febbraio 2011, dopo la sconfitta esterna contro il Manchester City (0-3), nonostante la squadra (26 punti, a +2 dalle ultime tre) fosse ancora in una posizione vantaggiosa per centrare la salvezza, obiettivo dichiarato dalla società ad inizio stagione.[36]
Chelsea
[modifica | modifica wikitesto]Il 29 giugno 2011 viene scelto come assistente di André Villas-Boas alla guida del Chelsea. Il 4 marzo 2012 diventa allenatore dei Blues in seguito all'esonero del tecnico portoghese.[37] Due giorni più tardi debutta vincendo il suo primo incontro, per 2-0 contro il Birmingham City in FA Cup. La settimana seguente vince anche la sua prima partita di campionato, battendo per 1-0 lo Stoke City a Stamford Bridge, grazie al 100º gol in Premier League di Didier Drogba.
L'esordio internazionale arriva il 14 marzo, nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League, in cui la sua squadra ribalta il 3-1 subito all'andata contro il Napoli, vincendo per 4-1, con il gol decisivo di Branislav Ivanović ai tempi supplementari. Nei quarti di finale il Chelsea elimina i portoghesi del Benfica (1-0 e 2-1). Nella partita di andata della semifinale di Champions League vince per 1-0 contro il Barcellona di Josep Guardiola, e raggiunge la finale grazie al 2-2 del Camp Nou, diventando il dodicesimo allenatore italiano a disputare la finale della massima competizione continentale.
Il 5 maggio 2012, grazie alla vittoria per 2-1 contro il Liverpool nella finale di FA Cup, conquista il suo primo trofeo da allenatore. Si ripete due settimane dopo, il 19 maggio, vincendo la Champions League, sconfiggendo nella finale di Monaco i padroni di casa del Bayern ai calci di rigore (1-1 al termine dei tempi supplementari).[38]
Il 13 giugno 2012 viene riconfermato ufficialmente alla guida dei Blues.[39] Tuttavia, il 21 novembre dello stesso anno viene esonerato, in seguito alla sconfitta esterna contro la Juventus per 3-0 nella fase a gironi della Champions League, e sostituito da Rafael Benítez.
Schalke 04 e Aston Villa
[modifica | modifica wikitesto]Il 7 ottobre 2014 viene nominato nuovo allenatore dello Schalke 04, subentrando all'esonerato Jens Keller.[40] La squadra ha concluso al sesto posto in campionato ed è stata eliminata agli ottavi di finale di Champions League contro il Real Madrid di Ancelotti. Il 26 maggio 2015, al termine della stagione, si è dimesso[4] a seguito di divergenze con la società.[41]
Il 3 giugno 2016 viene scelto come nuovo tecnico dell'Aston Villa,[42] firmando un biennale. Dopo l'undicesima giornata, con la squadra al 19º posto con 10 punti totalizzati, il 3 ottobre 2016 viene esonerato.[43]
Jeonbuk Hyundai
[modifica | modifica wikitesto]Il 4 gennaio 2023, Di Matteo riprende la propria attività nel mondo del calcio, venendo ingaggiato dallo Jeonbuk Hyundai, club della K League 1, come consulente tecnico dell'allenatore Kim Sang-sik.[44][45]
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]Cronologia presenze e reti in nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Statistiche da allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Statistiche aggiornate al 1º ottobre 2016. In grassetto le competizioni vinte.
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | % Vittorie | Piazzamento | |||||||||||||||||||
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Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | G | V | N | P | % | |||
2008-2009 | MK Dons | FL1 | 46+2[46] | 26 | 9+2 | 11 | FACup+CdL | 1+2 | 0+1 | 0+0 | 1+1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 51 | 27 | 11 | 13 | 52,94 | 3º |
2009-2010 | West Bromwich | FLC | 46 | 26 | 13 | 7 | FACup+CdL | 4+3 | 2+2 | 1+0 | 1+1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 53 | 30 | 14 | 9 | 56,60 | 2º (promozione) |
2010-feb. 2011 | PL | 25 | 7 | 5 | 13 | FACup+CdL | 1+4 | 0+3 | 0+0 | 1+1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 30 | 10 | 5 | 15 | 33,33 | Eson. | |
Totale West Bromwich | 71 | 33 | 18 | 20 | 12 | 7 | 1 | 4 | - | - | - | - | - | - | - | - | 83 | 40 | 19 | 24 | 48,19 | ||||||
mar.-giu. 2012 | Chelsea | PL | 11 | 5 | 3 | 3 | FACup+CdL | 4+0 | 4+0 | 0+0 | 0+0 | UCL | 6 | 4 | 2 | 0 | - | - | - | - | - | 21 | 13 | 5 | 3 | 61,90 | Suben., 6º |
ago.-nov. 2012 | PL | 12 | 7 | 3 | 2 | FACup+CdL | 0+2 | 0+2 | 0+0 | 0+0 | UCL | 5 | 2 | 1 | 2 | SU+CS | 1+1 | 0+0 | 0+0 | 1+1 | 21 | 10 | 5 | 6 | 47,62 | Eson. | |
Totale Chelsea | 23 | 12 | 6 | 5 | 6 | 6 | 0 | 0 | 11 | 6 | 3 | 2 | 2 | 0 | 0 | 2 | 42 | 23 | 10 | 9 | 54,76 | ||||||
ott. 2014-2015 | Schalke 04 | BL | 27 | 11 | 7 | 9 | CG | 0 | 0 | 0 | 0 | UCL | 6 | 3 | 0 | 3 | - | - | - | - | - | 33 | 14 | 7 | 12 | 42,42 | Suben., 6º |
ago.-ott. 2016 | Aston Villa | FLC | 11 | 1 | 7 | 3 | FACup+CdL | 0+1 | 0+0 | 0+0 | 0+1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 12 | 1 | 7 | 4 | 8,33 | Eson. |
Totale carriera | 180 | 83 | 49 | 48 | 22 | 14 | 1 | 7 | 17 | 9 | 3 | 5 | 2 | 0 | 0 | 2 | 221 | 105 | 54 | 62 | 47,51 |
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Aarau: 1992-1993
- Chelsea: 1997-1998
- Chelsea: 2000
Competizioni internazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Chelsea: 1997-1998
- Chelsea: 1998
Allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Chelsea: 2011-2012
Competizioni internazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Chelsea: 2011-2012
Individuale
[modifica | modifica wikitesto]- LMA FA Cup Manager of the Year: 1
- 2012
- Sports Awards Coach of the Year : 1
- 2012
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Coldagelli Luigi, Di Matteo, favola azzurra. "mi dissero: fatti svizzero così andrai ai Mondiali", in Il Corriere della Sera, 22 dicembre 1993, p. 41. URL consultato il 25 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2014).
- ^ (EN) Di Matteo forced to retire at age 31 because of injury, The Telegraph. URL consultato il 7 luglio 2012.
- ^ Beppe Di Corrado, Come Di Matteo si è conquistato la Champions, su ilfoglio.it, Il Foglio, 21 maggio 2012.
- ^ a b UFFICIALE: Schalke04, Di Matteo rassegna le dimissioni, su m.tuttomercatoweb.com, tuttomercatoweb.com, 26 maggio 2015.
- ^ Licia Granello, Piano Italia si ricomincia dalla difesa, in La Repubblica, 18 giugno 1996, p. 43. URL consultato il 23 aprile 2009.
- ^ Switzerland 1991/92 su RSSSF, su rsssf.com. URL consultato il 24 aprile 2009.
- ^ Switzerland 1992/93 su RSSSF, su rsssf.com. URL consultato il 24 aprile 2009.
- ^ a b Franco Melli, Il tormentone Di Matteo, in Il Corriere della Sera, 04 gennaio 1995, p. 34. URL consultato il 2 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2015).
- ^ I compagni di reparto erano Aron Winter, Diego Fuser, Paul Gascoigne, Claudio Sclosa, Thomas Doll, Fabrizio Di Mauro, Dario Marcolin, Luciano De Paola nonché i giovani Roberto Bacci e Dario Franceschini.
- ^ a b Non chiamatemi lo svizzero, in La repubblica, 22 dicembre 1993, p. 27. URL consultato il 25 aprile 2009.
- ^ La rete segnata alla Reggiana venne realizzata allo Stadio Olimpico di Roma nel secondo minuto di recupero del primo tempo. Roberto Di Matteo portò in vantaggio la Lazio con un'azione individuale che si concluse con un tiro vincente nell'angolo basso alla destra di Cláudio Taffarel. La partita si concluse con la vittoria della Lazio per 2-0. Franco Melli, Di Matteo trova un quadrifoglio per aiutare la Lazio, in Il Corriere della Sera, 17 gennaio 1994, p. 35. URL consultato il 2 maggio 2009.
- ^ La rete venne segnata nella trasferta al Giuseppe Meazza vinta per 1-2 contro l'Inter. Il gol scaturì da un tiro in porta dai 25 metri che Walter Zenga non riuscì a trattenere. Giancarlo Padovan, Fabio Monti, Di Matteo trova un quadrifoglio per aiutare la Lazio, in Il Corriere della Sera, 17 gennaio 1994, p. 35. URL consultato il 2 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2015).
- ^ La rete venne segnata nella trasferta al Giuseppe Meazza vinta per 1-2 contro l'Inter. Il gol scaturì da un tiro in porta dai 25 metri che Walter Zenga non riuscì a trattenere. Giancarlo Padovan, Fabio Monti, Inter, bastano 4 minuti per affogare, in Il Corriere della Sera, 07 febbraio 1994, p. 39. URL consultato il 2 maggio 2009.
- ^ Mondiali in salita:KO Eranio e Di Mattoe, in La Repubblica, 03 aprile 1994, p. 22. URL consultato il 2 maggio 2009.
- ^ a b L'infortunio, che obbligò Dino Zoff a sostituirlo con Fabrizio Di Mauro al 52' minuto di gioco, costrinse Di Matteo ad un'operazione chirurgica, a mettere il gesso e a dire addio al finale di campionato e al sogno di una convocazione in nazionale per USA 94. Michele Lenzetti, Di Matteo, che rabbia, 05 aprile 1994, p. 44. URL consultato il 25 aprile 2009. Franco Melli, Di Matteo, che rabbia, 05 aprile 1994, p. 44. URL consultato il 25 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2015). Franco Melli, Entra Casiraghi: Signori cala il tris e Sacchi prende nota, in Il Corriere della Sera, 11 aprile 1994, p. 40. URL consultato il 25 aprile 2009.
- ^ Il tecnico boemo in particolare gli assegnò il ruolo di regista affidandogli l'impostazione del gioco e chiedendogli di velocizzare i tempi attraverso i passaggi al volo. Paolo Condò, Nicola Cecere, Di Matteo, elogio a Zeman, 09 settembre 1997, p. 5. URL consultato il 29 aprile 2009.
- ^ Di Matteo: "Vado via". Stanic verso Firenze, in La Repubblica, 02 luglio 1996, p. 48. URL consultato il 23 aprile 2009.
- ^ Maurizio Nicita, Okon è tornato, ora tutti lo vogliono, in La Gazzetta dello Sport, 04 maggio 1999, p. 9. URL consultato il 29 aprile 2009.
- ^ a b c d e f Filippo Maria Ricci, Di Matteo attacca Zeman: "non doveva escludermi", in Il Corriere della Sera, 23 novembre 1995, p. 51. URL consultato il 2 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2012).
- ^ Roberto Di Matteo ha disputato l'ultima gara con la maglia biancoceleste il 12 maggio 2009 nella trasferta allo Stadio delle Alpi vinta per 0-2 contro il Torino.
- ^ Corrispondenti a circa 14 miliardi di lire.
- ^ Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, Vol. 13 (1996-1997), Panini, 30 luglio 2012, p. 10.
- ^ Benedetto Ferrara, Andrea Galdi, Di Matteo, un azzurro al Chelsea, in La Repubblica, 03 luglio 1996, p. 50. URL consultato il 23 aprile 2009.
- ^ L'infortuno è avvenuto al 32' del primo tempo della gara San Gallo-Chelsea terminata 2-0.
- ^ a b c L'impatto gli piegò a metà la gamba sinistra in avanti. Giancarlo Galavotti, Di Matteo torna a Londra: calvario finito?, in La Gazzetta dello Sport, 18 ottobre 2000, p. 17. URL consultato il 28 aprile 2009.
- ^ a b c d e Giancarlo Galavotti, Si ritira Di Matteo, l'eroe delle coppe, in La Gazzetta dello Sport, 20 febbraio 2002, p. 4. URL consultato il 28 aprile 2009.
- ^ a b Di Matteo oggi operato, in La Gazzetta dello Sport, 2 ottobre 2000, p. 4. URL consultato il 28 aprile 2009.
- ^ Di Matteo si arrende, in RaiSport, 19 febbraio 1002. URL consultato il 28 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2008).
- ^ (EN) Injury forces di Matteo to retire, in ESPN.com, 19 febbraio 2002. URL consultato il 28 aprile 2008 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2008).
- ^ a b Luca Valdiserri, Di Matteo l'ex emigrante "Meglio operaio azzurro che stellina in Svizzera", in Corriere della Sera, 18 giugno 1995, p. 36. URL consultato il 10 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2015).
- ^ Azzurri da stasera al lavoro. Cappioli e Torricelli novità, in Il Corriere della Sera, 17 gennaio 1994, p. 31. URL consultato il 25 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2015).
- ^ Il raduno era in programma dal 5 al 7 aprile e aveva in programma un'amichevole contro il Pontedera.
- ^ Fontolan, l'Inter positiva, in La Repubblica, 2 aprile 1994, p. 24. URL consultato il 25 aprile 2009.
- ^ MK Dons: Di Matteo nuovo tecnico 'Non ho paura' [collegamento interrotto], su datasport.it, Datasport.
- ^ Livia Taglioli, FA Cup, Chelsea in finale Di Matteo sale in Premier, in La Gazzetta dello Sport, 10 aprile 2010. URL consultato il 10 aprile 2010.
- ^ Esonero facile, salta anche Di Matteo [collegamento interrotto], in englishfootball.it, 07 febbraio 2011.
- ^ Enrico Franceschini, Abramovich ha deciso Villas-Boas esonerato, in la Repubblica, 4 marzo 2012. URL consultato il 4 marzo 2012.
- ^ Stefano Cantalupi, La favola del Chelsea: campioni! Rigori fatali al Bayern: 5-4, in La Gazzetta dello Sport, 19 maggio 2012. URL consultato il 20 maggio 2012.
- ^ (EN) DI MATTEO SIGNS TWO-YEAR CONTRACT, in 13 giugno 2012, Chelseafc.com. URL consultato il 7 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2012).
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- ^ Play-off promozione.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Max Urchs, Di Jan Faye, Uwe Scheffler, Things, facts and events, Amsterdam, Radopi, 2000.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Roberto Di Matteo
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Roberto Di Matteo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Roberto Di Matteo, su UEFA.com, UEFA.
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- Calciatori del F.C. Schaffhausen
- Calciatori del F.C. Zürich
- Calciatori del F.C. Aarau 1902
- Calciatori della S.S. Lazio
- Calciatori del Chelsea F.C.
- Allenatori del Milton Keynes Dons F.C.
- Allenatori del West Bromwich Albion F.C.
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- Allenatori del F.C. Gelsenkirchen-Schalke 04
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- Allenatori di calcio italiani del XX secolo
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- Calciatori italiani del XXI secolo
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- Nati il 29 maggio
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