Banda K: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m fix vari using AWB
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i. #IABot (v1.5.1)
Riga 2: Riga 2:


==Classificazioni==
==Classificazioni==
In origine la banda K, utilizzata in ambito militare per i [[radar]] e i [[ponte radio|ponti radio]] nello spettro relativo alle [[microonde]], comprendeva le [[frequenza|frequenze]] tra i 10,9 e i {{TA|36 [[GHz]]}}<ref>{{cita web|http://www.garbin.vi.it/ScuoleInRete/Garbin_Schio/e-cooperation/unitadidattiche.nsf/7414151d4820206fc1256afb003b5253/2bd4190c8677cd0ac1257551006edf19/Body/M2/SUDD_SPETTRO_RADIO.pdf?OpenElement|Suddivisione dello spettro delle onde radio|autore=Vincenzo Uricchio|data=2 febbraio 2009|editore=IPSIA "G. B. Garbin", [[Schio]] ([[Vicenza|VI]])|formato=PDF|p=2}}</ref>. Successivamente sono state effettuate ulteriori suddivisioni per le trasmissioni satellitari e le bande non hanno più coinciso esattamente con quelle originarie, cosicché la banda K è stata affiancata da una banda inferiore e un'altra superiore secondo la convenzione seguente<ref>{{cita web|url=http://www.itu.int/dms_pubrec/itu-r/rec/v/R-REC-V.431-7-200005-I!!PDF-E.pdf|titolo=Nomenclature of the frequency and wavelength bands used in telecommunications|editore=[[Unione internazionale delle telecomunicazioni]]|data=20 dicembre 2005|formato=PDF|p=3|lingua=en}}</ref>:
In origine la banda K, utilizzata in ambito militare per i [[radar]] e i [[ponte radio|ponti radio]] nello spettro relativo alle [[microonde]], comprendeva le [[frequenza|frequenze]] tra i 10,9 e i {{TA|36 [[GHz]]}}<ref>{{cita web|http://www.garbin.vi.it/ScuoleInRete/Garbin_Schio/e-cooperation/unitadidattiche.nsf/7414151d4820206fc1256afb003b5253/2bd4190c8677cd0ac1257551006edf19/Body/M2/SUDD_SPETTRO_RADIO.pdf?OpenElement|Suddivisione dello spettro delle onde radio|autore=Vincenzo Uricchio|data=2 febbraio 2009|editore=IPSIA "G. B. Garbin", [[Schio]] ([[Vicenza|VI]])|formato=PDF|p=2}}</ref>. Successivamente sono state effettuate ulteriori suddivisioni per le trasmissioni satellitari e le bande non hanno più coinciso esattamente con quelle originarie, cosicché la banda K è stata affiancata da una banda inferiore e un'altra superiore secondo la convenzione seguente<ref>{{cita web|url=http://www.itu.int/dms_pubrec/itu-r/rec/v/R-REC-V.431-7-200005-I!!PDF-E.pdf|titolo=Nomenclature of the frequency and wavelength bands used in telecommunications|editore=[[Unione internazionale delle telecomunicazioni]]|data=20 dicembre 2005|formato=PDF|p=3|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131031020427/http://www.itu.int/dms_pubrec/itu-r/rec/v/R-REC-V.431-7-200005-I%21%21PDF-E.pdf|dataarchivio=31 ottobre 2013}}</ref>:
* [[Banda Ku]]: ''K-under band'', 12–18&nbsp;GHz, è utilizzata per comunicazioni via satellite, comunicazioni terrestri in microonde e anche dalla polizia per i rilevatori di velocità.
* [[Banda Ku]]: ''K-under band'', 12–18&nbsp;GHz, è utilizzata per comunicazioni via satellite, comunicazioni terrestri in microonde e anche dalla polizia per i rilevatori di velocità.
* Banda K: 18–27&nbsp;GHz.
* Banda K: 18–27&nbsp;GHz.

Versione delle 08:54, 7 set 2017

La banda K designa certe porzioni dello spettro elettromagnetico nel dominio delle frequenze delle microonde o dell'infrarosso. In particolare, la porzione di banda delle microonde è usata principalmente per i radar e le comunicazioni satellitari, mentre la porzione dell'infrarosso a più alta frequenza è usata per le osservazioni astronomiche.

Classificazioni

In origine la banda K, utilizzata in ambito militare per i radar e i ponti radio nello spettro relativo alle microonde, comprendeva le frequenze tra i 10,9 e i 36 GHz[1]. Successivamente sono state effettuate ulteriori suddivisioni per le trasmissioni satellitari e le bande non hanno più coinciso esattamente con quelle originarie, cosicché la banda K è stata affiancata da una banda inferiore e un'altra superiore secondo la convenzione seguente[2]:

  • Banda Ku: K-under band, 12–18 GHz, è utilizzata per comunicazioni via satellite, comunicazioni terrestri in microonde e anche dalla polizia per i rilevatori di velocità.
  • Banda K: 18–27 GHz.
  • Banda Ka: K-above band, 27–40 GHz, utilizzata per i radar e per comunicazioni sperimentali.

Nelle trasmissioni radiotelevisive e dati via satellite, in downlink ed uplink, come quelle diffuse da Eutelsat Communications, la banda K denota indifferentemente le frequenze delle bande Ku e Ka, avendo fatto rientrare le frequenze standard che realmente le appartengono nello spettro allargato di quest'ultima[3].

A differenza dell'IEEE Standard 521-2002, secondo cui le frequenze della banda K vanno da 18 a 27 GHz[4], per la NATO, che utilizza la classificazione ECM basata su altre lettere, l'intervallo delle frequenze è compreso tra 20 e 40 GHz[5]; invece per la società nazionale britannica di radioamatori (RSGB, Radio Society of Great Britain) la frequenza limite superiore che la separa dalla banda Ka è 26,5 GHz..

Caratteristiche fisiche

Le frequenze nella banda K sono facilmente assorbite dal vapore acqueo (picco di risonanza dell'acqua a 22,24 GHz, lunghezza d'onda 1,35 cm).

Nell'astronomia dell'infrarosso una banda omonima è collocata nello spettro delle frequenze più alte tipiche dell'infrarosso; difatti la frequenza centrale ha lunghezza d'onda pari a 2,2 micrometri.

Note

  1. ^ Vincenzo Uricchio, Suddivisione dello spettro delle onde radio (PDF), su garbin.vi.it, IPSIA "G. B. Garbin", Schio (VI), 2 febbraio 2009, p. 2.
  2. ^ (EN) Nomenclature of the frequency and wavelength bands used in telecommunications (PDF), su itu.int, Unione internazionale delle telecomunicazioni, 20 dicembre 2005, p. 3 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2013).
  3. ^ Guida ai satelliti per telecomunicazioni (PDF), su eutelsat.it, Eutelsat Communications, 29 gennaio 2010, p. 5 del PDF. URL consultato il 24 settembre 2014.
  4. ^ (EN) Fabio Dell'Acqua, Radar: an introduction (PDF), su tlclab.unipv.it, Università di Pavia, p. 11.
  5. ^ (EN) Leonid A. Belov, Sergey M. Smolskiy e Victor N. Kochemasov, Handbook of RF, Microwave, and Millimeter-wave Components, Boston, Artech House, 2012, p. 28 (tabella 1.3), ISBN 978-1-60807-209-5.

Voci correlate

Collegamenti esterni