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Esperanto

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Indice del libro

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Cos'è l'esperanto?

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L'esperanto è una lingua ausiliaria internazionale, nata nel 1887 per opera del medico Ludwik Lejzer Zamenhof per facilitare la comunicazione tra i popoli e le culture senza sostituirsi alle altre lingue, fatta perché non fosse proprietà di nessun popolo, ma di tutta l'umanità. L'alfabeto è simile a quello della lingua italiana, la grammatica è semplice, senza eccezioni. Per approfondimenti sulla storia e le sue caratteristiche, dai un'occhiata alla prefazione del corso, e se ti interesserà, potrai imparare qui questa bella lingua. Altrimenti avrai ampliato la tua cultura personale (che non è poco!).

Struttura e durata del corso

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Il corso è diviso in tre parti ideali:

  • La prima parte ha l'obiettivo di portare alla composizione di frasi semplici (alfabeto, verbi, parti del discorso principali, uso semplice dell'accusativo). Il principiante impara a riconoscere ed usare l'indicativo e i tempi semplici, e può proseguire avanti.
  • La seconda parte ha l'obiettivo di portare alla composizione di frasi più complesse. Perciò si presentano le preposizioni e gli usi avanzati dell'accusativo, le congiunzioni, i tempi composti del verbo, i correlativi, gli usi espliciti di alcuni suffissi e prefissi, i numerali.
  • La terza parte, con testi e dialoghi di diversa difficoltà, da capire o tradurre e gli appendici con prefissi e suffissi, dovrebbe portare ad essere indipendente il novello esperantista, che con l'uso di un dizionario, potrà comprendere testi di una certa complessità, e perfezionarsi praticando (in realtà la terza parte soltanto comincia in questo libro, ma continua anche dopo di esso).

Per la durata, i tempi di apprendimento dell'esperanto dipendono da studente a studente, e dal tempo e all'attenzione dedicati. Diciamo circa un mese (compresi apprendimento e un po' di pratica) se si è decisi ad imparare (esperienza personale). Approssimativamente, si può finire la prima parte in circa una settimana, la seconda parte richiede più impegno, circa due settimane. Con questi tempi, ovviamente, non è possibile per i più ricordare tutte le preposizioni ed il lessico in generale, ma si può imparare tutto quanto di grammatica viene spiegato, e con l'aiuto di un dizionario si potrà tradurre tranquillamente dall'esperanto all'italiano. Per produrre direttamente in esperanto occorre ulteriore pratica se i testi da scrivere sono di una certa difficoltà, quindi serve un poco di esercizio (leggere aiuta). Se lo studio è interrotto per lunghi periodi, ci si renderà conto ricominciando che non è stato dimenticato quasi niente di quanto era stato studiato. Ma nessuno ci corre dietro e quindi, se non abbiamo fretta, studiare a tempo perso darà comunque frutti, e molto più velocemente che con altre lingue.

Qualcuno potrebbe chiedersi il perché di una struttura “a grammatica”, quando in genere i corsi moderni sono basati soprattutto sui dialoghi. Innanzitutto un corso basato sulla comunicazione necessita di un vero contatto con un istruttore (corsi del genere già esistono), e poi questo è un corso rivolto anche agli autodidatti, che non dispongono di nessuno a cui porre domande. Infine la concorrenza: esistono già diversi corsi basati su vari metodi, quindi è giusto proporre anche questa modalità, e ognuno in base ai propri gusti può scegliere il corso che più gli aggrada (ovviamente, esiste anche l'insuperabile grammatica di Migliorini, che è basata su una struttura diversa). L'esperanto non è complicato come altre lingue nelle quali con la comunicazione si cerca di far apprendere le regole senza doverle esplicitare in dettaglio, lasciando dei vuoti che chi impara la lingua "riempie" usando le regole della propria lingua. L'esperanto è semplice e senza eccezioni, e con delle basi di grammatica si possono evitare o risolvere vari dubbi. Infine nulla vieta di approfittare di diversi metodi di insegnamento, usando questo corso come riferimento per altri corsi o come integrazione di altri testi, cercando nell'indice la sezione più adatta.

Che cosa spera l'esperantista?

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Gli ideali che animano l'esperanto e che lo tengono in vita da più di un secolo sono ideali di pace ed uguaglianza. Molte guerre sono fatte per motivi culturali, l'esperanto propone di mantenere le differenti lingue e culture, e si propone come una lingua unica per gli scambi tra di esse. Una lingua etnica (di qualsiasi parte del mondo) imporrebbe volutamente o no una sudditanza del resto del mondo alle nazioni in cui tale lingua è parlata, in termini di ridotta padronanza della lingua, difficoltà di imitazione della pronuncia, sudditanza culturale e altro.

Sull'argomento esistono dibattiti aperti da tantissimo tempo, ormai spostati su Internet, per chi volesse seguirli sarà semplice trovare forum o siti che se ne occupano. In quest'opera ci proponiamo di trattare la lingua internazionale da un punto di vista strettamente didattico, sperando in un mondo più giusto. Come ogni esperantista del resto, e non solo.

Perché dovrei studiare l'esperanto?

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Le ragioni sono tante e varie. L'esperanto è la migliore lingua utilizzata per la comunicazione neutrale: non favorisce una cultura rispetto ad un'altra, mettendo gli interlocutori sullo stesso livello. Esso è estremamente semplice da imparare (provare per credere). I gruppi esperantisti fanno da tempo pressione affinché nell'Unione Europea l'esperanto sia usato come lingua franca, al posto dell'inglese, per non favorire nessuno dei paesi dell'UE.

Per i bambini sarebbe molto educativo conoscere questa lingua da piccoli, un aiuto a conoscere meglio la propria lingua e per studiare poi le altre. Come dimostrano vari esperimenti pedagogici, se i bambini studiano esperanto per due anni e poi un'altra lingua, ad esempio il francese per tre anni, parlano il francese meglio di altri bambini che hanno studiato esclusivamente il francese per cinque anni[1] poiché grazie alla struttura dell'esperanto riconoscono meglio le parti del discorso e non sono distratti da eccezioni (quindi l'esperanto non è solo fine a se stesso). Per i giovani può essere un'esperienza significativa: in tutto il mondo si tengono regolarmente convegni e riunioni di lingua internazionale, alcuni dedicati espressamente ai ragazzi.

Conoscendo l'esperanto è possibile stringere nuove amicizie e cercare nuovi contatti in tutto il mondo. Il Pasporta Servo è una pubblicazione annuale che raccoglie gli indirizzi di tutti gli esperantisti che sono disposti ad ospitare gratuitamente coloro che conoscono la lingua internazionale. Se vuoi fare nuove amicizie, visita il sito della Gioventù esperantista italiana, IEJ (Itala Esperantista Junularo) e contatta altri esperantisti. Dopo questo corso magari potrai contattarli in esperanto e partecipare alle loro iniziative.

  1. Bollettino ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione. Anno 122°, Roma, 25 maggio - 1° giugno 1995, n. 21-22, su internacialingvo.org (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2005).

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