Jürgen Klinsmann
Jürgen Klinsmann (Göppingen, 30 luglio 1964) è un allenatore di calcio, dirigente sportivo ed ex calciatore tedesco, di ruolo attaccante.
Jürgen Klinsmann | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Nazionalità | Germania Ovest Germania (dal 1990) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 181[1] cm | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 75[1] kg | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex attaccante) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1º luglio 2004 - giocatore | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanili | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Squadre di club1 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionale | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera da allenatore | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Palmarès | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Statistiche aggiornate al 16 febbraio 2024 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Con la nazionale tedesca, con cui ha partecipato a sei grandi tornei internazionali, ha vinto il campionato del mondo 1990 (come Germania Ovest) e il campionato d'Europa 1996. È inoltre giunto secondo nella graduatoria del Pallone d'oro nel 1995 e nel 2004 è stato inserito nella FIFA 100, lista dei 125 migliori calciatori viventi.[2]
Da allenatore ha guidato la nazionale tedesca al terzo posto al campionato del mondo 2006 e la nazionale statunitense alla vittoria della Gold Cup 2013.
Biografia
modificaDal 1995 è sposato con Debbie, da cui ha avuto due figli[3] tra cui Jonathan, il quale ha seguito le orme paterne divenendo a sua volta un calciatore, scegliendo di rappresentare la nazionale statunitense.[4]
Carriera
modificaGiocatore
modificaClub
modifica1973-1981: esordi
modificaJürgen Klinsmann è uno dei quattro figli del maestro panettiere Siegfried Klinsmann (deceduto nel 2005) e di sua moglie Martha.
All'età di otto anni debuttò giocando per il TB Gingen, una squadra di calcio amatoriale del comune Gingen an der Fils. Sei mesi dopo segnò 16 gol in un solo incontro per il suo nuovo club. A dieci anni si trasferì al SC Geislingen. Quando aveva quattordici anni suo padre comprò un panificio a Stoccarda, dove si trasferì con la famiglia. Klinsmann continuò a giocare per il SC Geislingen an der Steige, nonostante fosse stato visto in una selezione giovanile del Württemberg.
A sedici anni il giocatore firmò un contratto con il Stuttgarter Kickers, con il quale divenne un professionista due anni dopo. Tuttavia i suoi genitori decisero che prima avrebbe finito l'apprendistato da panettiere nell'impresa familiare, per il quale superò l'esame finale nel 1982.
1981-1989: Stuttgarter Kickers e Stoccarda
modificaJürgen Klinsmann cominciò la sua carriera professionale nel 1982 con gli Stuttgarter Kickers, allora un club di seconda divisione.[5] Horst Buhtz, un precedente allenatore degli Stuttgarter Kickers, ricorda che Klinsmann beneficiò di un allenamento intensivo di sprint che ricevette da Horst Allman, a quell'epoca uno dei migliori allenatori di sprint in Germania. All'inizio della nuova stagione aveva migliorato il suo tempo nei 100 metri da 11,7 a 11,0 secondi.[6]
Nel 1984 si trasferì allo Stoccarda in Bundesliga. Nella prima stagione, Klinsmann riuscì a segnare 15 gol, fu il miglior cannoniere dopo Karl Allgöwer (16 reti) e la squadra si piazzò al decimo posto. Nella stagione 1985-86 segnò 16 gol e in quella successiva raggiunse la finale della Coppa di Germania, persa però contro il Bayern Monaco per 2-5. Klinsmann segnò l'ultimo gol della partita.
Nella stagione 1987-88 segnò altre 19 reti, tra cui una in rovesciata contro il Bayern Monaco, e fu capocannoniere del campionato.[7] Sempre in questo periodo il giocatore entrò nel mirino dell'Inter, dove giocavano i connazionali Matthäus e Brehme;[8] l'anno seguente disputò la finale di Coppa UEFA, persa dalla sua squadra contro il Napoli. Nel corso della gara di ritorno, conclusa 3-3, realizzò un gol.[9][10]
1989-1992: il triennio all'Inter
modificaNell'estate 1989 si trasferì quindi in nerazzurro, venendo pagato circa 3 miliardi,[11] per sostituire l'argentino Ramón Díaz.[12] Dopo aver segnato due gol nei primi turni di Coppa Italia,[13][14] trovò la prima rete in Serie A contro il Bologna.[15] Autore di 13 gol in campionato,[16] vinse la Supercoppa italiana.[17] Nel torneo successivo marcò invece 14 reti,[18] con i milanesi vincitori della Coppa UEFA.[19]
L'ultima stagione con la Beneamata si rivelò deludente per il tedesco, che andò a segno soltanto 7 volte in campionato.[20][21] I nerazzurri conclusero all'ottavo posto, mancando la qualificazione alle coppe europee.[22]
1992-1995: Monaco e Tottenham
modificaDopo il triennio in Italia, si accordò inizialmente con il Real Madrid.[23] L'affare non andò tuttavia in porto,[24] e il centravanti venne ceduto al Monaco.[25] La compagine monegasca terminò il campionato 1992-93 alle spalle del Marsiglia, ma uno scandalo riguardante gli stessi marsigliesi ne comportò la squalifica dalla Champions League: il Monaco fu quindi ripescato nella massima competizione europea, raggiungendo le semifinali dove perse con il Milan.[26]
Al termine della stagione seguente, il Monaco arrivò solamente al nono posto nella Ligue 1 e Klinsmann, che si era assentato due mesi dai campi di gioco per una lesione al legamento, fu impiegato spesso come unico attaccante. Cominciò quindi a esprimere critiche sul comportamento dei suoi compagni di squadra. Nel 1995 lasciò la squadra in anticipo, un anno prima dalla fine del contratto.[27]
Klinsmann si trasferì nella stagione 1994-95 al Tottenham, cosa che i tifosi e la stampa recepirono in modo critico. Fu pagato al Monaco due milioni di sterline.[28] Nel suo debutto contro lo Sheffield Wednesday segnò con un colpo di testa.[29] Rivalutato positivamente dalla stampa[30] e dai tifosi,[31] Klinsmann fu proclamato nel 1995 giocatore dell'anno della FWA (Football Writers' Association).[32] Il museo delle cere Madame Tussauds gli ha dedicato una statua.[33]
1995-1998: ultimi anni
modificaIl suo periodo di successo continuò con il Bayern Monaco durante le stagioni 1995-96 e 1996-97: in entrambe fu il miglior marcatore della squadra, con la quale vinse la Coppa UEFA e migliorò il record di gol segnati durante la competizione portandolo a 15 gol in 12 partite.[34] Campione di Germania nel 1997, fece poi ritorno in Italia: la Sampdoria lo tesserò per rimpiazzare Roberto Mancini.[35][36] L'esperienza in blucerchiato fu di breve durata, poiché già a dicembre decise di rientrare agli Spurs.[37] I suoi gol salvarono il club dalla retrocessione, in particolare una quaterna messa a segno contro il Wimbledon, incontro vinto per 6-2 dai londinesi.[38] L'ultima partita fu nel 1998 contro il Southampton.[39]
Si ritirò dal calcio alla fine del 1998,[40] ma alcuni anni più tardi giocò nell'Orange County Blue Star, squadra californiana, con lo pseudonimo di Jay Goppingen.[41]
Nazionale
modificaKlinsmann ebbe una brillante carriera internazionale, debuttando per la Germania Ovest nel 1987 contro il Brasile (1-1), e partecipando a 108 partite. Segnò 47 reti per la sua Nazionale, occupando attualmente il quarto posto nella classifica dei migliori marcatori tedeschi di tutti i tempi.
Partecipò anche al torneo olimpico di Seul 1988, ottenendo la medaglia di bronzo, nonché ai campionati d'Europa di Germania Ovest 1988, Svezia 1992 e Inghilterra 1996, giocando la finale dell'edizione '92 e vincendo da capitano quella del '96. Klinsmann fu il primo giocatore che riuscì a segnare in tre differenti fasi finali dei campionati europei: solo altri quattro giocatori dopo di lui (Vladimír Šmicer, Thierry Henry, Nuno Gomes e Zlatan Ibrahimović) riuscirono a eguagliare questo record, battuto poi dal portoghese Cristiano Ronaldo nel 2016.
Durante il campionato del mondo 1990 in Italia segnò tre reti, che contribuirono al titolo vinto dalla Germania Ovest, e prese parte ad altri due Mondiali con la Germania: quello di Stati Uniti 1994, nel quale segnò cinque reti, e di Francia 1998, chiuso con tre reti. Fu il primo giocatore in grado di segnare almeno tre reti in tre edizioni consecutive dei Mondiali, record eguagliato poi dal brasiliano Ronaldo; inoltre con undici gol, è il terzo goleador per la Germania nelle fasi finali della Coppa del Mondo, dopo Miroslav Klose e Gerd Müller, rispettivamente a quota 16 e 14.
Inizialmente non convocato per Euro '92, fu poi scelto per sostituire Völler, infortunatosi a un braccio: nel corso del torneo segnò una rete nella fase a gironi, approdando poi alla finale persa contro la Danimarca. Due anni dopo, nonostante la sconfitta contro la Bulgaria nei quarti di finale dei Mondiali '94, questo torneo fu un successo per Klinsmann, che segnò ben cinque reti e fu nominato per la seconda volta miglior giocatore tedesco dell'anno.
Allenatore
modificaDopo essersi ritirato dal calcio giocato, Klinsmann cominciò la sua carriera dirigenziale. Fu nominato vicepresidente di una società di consulenza sportiva negli Stati Uniti e fu coinvolto nella Major League Soccer (MLS) come parte della squadra Los Angeles Galaxy.
Nazionale tedesca
modificaIl 26 luglio 2004 diventò allenatore della squadra nazionale tedesca, succedendo a Rudi Völler, suo vecchio compagno di squadra.[42] Klinsmann intraprese in seguito un progetto ambizioso e aggressivo per modernizzare la gestione della squadra. Portando con sé Oliver Bierhoff, altro ex attaccante tedesco, iniziò a occuparsi anche di pubbliche relazioni. Durante il percorso di avvicinamento al campionato del mondo 2006, Klinsmann fu criticato dai tifosi tedeschi e dai media per i risultati mediocri ottenuti, come la sconfitta 4-1 contro l'Italia.[43] Le critiche in particolare riguardavano la residenza di Klinsmann negli Stati Uniti. La sua tattica, in gran parte offensiva, irritò coloro che lamentavano l'ignoranza di Klinsmann sul calcio difensivo. Annunciò una formazione di giovani giocatori per il Mondiale del 2006, basando la sua scelta sulle singole prestazioni e non sulla reputazione.
Durante la Coppa delle Confederazioni FIFA del 2005 Klinsmann alternò regolarmente la presenza in campo dei suoi portieri, indipendentemente dalle loro prestazioni, cosa che scatenò l'ira di Oliver Kahn, giocatore del Bayern Monaco. Il 7 aprile 2006 Klinsmann decise infine di relegare Kahn in panchina e designò Jens Lehmann dell'Arsenal primo portiere.
Nella fase finale del mondiale 2006 le prestazioni della squadra di Klinsmann fecero tacere le critiche. Nella prima fase la squadra ottenne tre vittorie su tre, contro Costa Rica, Polonia ed Ecuador, portando la Germania al primo posto nel girone A. Negli ottavi di finale vinse contro la Svezia per 2-0 e nei quarti di finale sconfisse l'Argentina per 4-2 ai rigori.[44]
Nella semifinale del 4 luglio, la Germania affrontò l'Italia, perdendo per 2-0 a seguito delle reti di Grosso e Del Piero, segnate negli ultimi minuti dei tempi supplementari.[45] Al termine dell'incontro, Klinsmann elogiò la prova della sua squadra. Batterono quindi il Portogallo 3-1 nella finale per il terzo posto, incontro nel quale Kahn giocò in porta al posto di Lehmann.[46] Il giorno seguente, un'enorme parata si tenne a Berlino, durante la quale il pubblico rese onore a Klinsmann e alla sua squadra.
Successivamente, Franz Beckenbauer, che era stato all'inizio estremamente critico nei confronti di Klinsmann, dichiarò che desiderava avere ancora Klinsmann come allenatore. Anche da parte del pubblico ebbe grande appoggio per la sua tattica offensiva e per la sua abilità nel motivare i giocatori. Per il suo lavoro da allenatore, a Klinsmann fu conferito l'Ordine al merito di Germania, decorazione e unica onorificenza di carattere generale esistente in Germania e, pertanto, massima espressione di riconoscimento della Repubblica Federale Tedesca per meriti contratti per il bene comune, firmata dalla cancelliera Angela Merkel.
Nonostante le lodi e il riconoscimento ottenuto per la prestazione al mondiale, Klinsmann non rinnovò il contratto, informando la Federazione della sua decisione il giorno 11 luglio 2006. Joachim Löw, suo assistente, fu designato nuovo allenatore nella stessa conferenza stampa.[47][48] Klinsmann commentò: “Il mio più grande desiderio è di tornare dalla mia famiglia e di riprendere una vita normale con loro. Dopo due anni dedicati con tanta energia alla squadra, sento che mi mancano le forze per poter continuare allo stesso modo”.[49]
Bayern Monaco
modificaIl 1º luglio 2008 prese il posto di allenatore del Bayern Monaco, succedendo a Ottmar Hitzfeld.[50] Per Klinsmann si trattava della prima posizione di allenatore di una squadra di club. Pensando di poter fare dei cambi nello stile di gioco e allenamento, decise di nominare diversi nuovi assistenti. Klinsmann contribuì al progetto di un nuovo centro per lo sviluppo delle prestazioni dei giocatori del Bayern. Sotto la sua guida il Bayern raggiunse i quarti di finale della Champions League, dove perse contro i futuri campioni del Barcellona.
Nella Bundesliga 2008-2009 il Bayern era a tre punti dalla vetta con ancora cinque partite da giocare quando il 27 aprile 2009 Klinsmann fu esonerato,[51] per divergenze di opinioni con la dirigenza del club, nonostante avesse vinto cinque delle precedenti sette partite e si trovasse solamente a tre punti di distanza dal Wolfsburg, primo in classifica.[52] Sotto la sua gestione il Bayern ottenne 16 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte.[53]
Nazionale statunitense
modificaIl 29 luglio 2011 assume l'incarico di commissario tecnico della nazionale statunitense.[54]
Vince la CONCACAF Gold Cup 2013 battendo il Panamá. Al Mondiale 2014 viene eliminato agli ottavi dal Belgio dopo i tempi supplementari. Arriva quarto nella CONCACAF Gold Cup 2015, sconfitto dalla Giamaica in semifinale e dai panamensi dopo i tiri di rigore nella finale per il terzo posto. Si piazza ancora quarto l'anno dopo alla Copa América Centenario, organizzata dagli USA, perdendo la semifinale contro l'Argentina e la finale per il terzo posto contro la Colombia.
Il 21 novembre 2016 viene esonerato a seguito di due sconfitte (contro Messico e Costa Rica) rimediate nelle prime due partite del quinto turno delle qualificazioni CONCACAF al campionato del mondo 2018.[55]
Hertha Berlino, nazionale sudcoreana
modificaDopo un triennio d'inattività, il 27 novembre 2019 torna in panchina prendendo le redini dell'Hertha Berlino, in Bundesliga, subentrando ad Ante Čović.[56] Dopo 9 giornate di campionato (3 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte) e l'eliminazione in Coppa di Germania contro lo Schalke 04, l'11 febbraio 2020 si dimette.[57]
Dopo altri tre anni d'inattività, il 27 febbraio 2023 Klinsmann viene nominato commissario tecnico della nazionale sudcoreana, in sostituzione del dimissionario Paulo Bento.[58][59][60] Esordisce sulla panchina delle tigri asiatiche nell’amichevole contro la Colombia. Viene esonerato il 16 febbraio 2024 dopo aver ottenuto il terzo posto nella Coppa d’Asia.[61] Chiude la sua esperienza asiatica con 9 vittorie 5 pareggi e 3 sconfitte.
Dopo il ritiro
modificaTerminata l'esperienza da allenatore del Bayern Monaco, Klinsmann fu opinionista in studio, insieme ad altri giocatori quali Ruud Gullit, Steve McManaman e Alexi Lalas, così come il commentatore Martin Tyler per il reportage in lingua inglese del campionato mondiale di calcio 2010 per l'emittente ESPN.[62] Ha lavorato anche come co-commentatore per la rete televisiva tedesca RTL[63] per 9 delle partite trasmesse del Mondiale 2010.
Il 3 novembre 2010 fu nominato consulente del Toronto FC.[64][65]
Nel marzo 2019 viene scelto dall'UEFA tra gli ambasciatori per il campionato d'Europa 2020.[66]
Statistiche
modificaTra club, nazionale maggiore, nazionale olimpica e nazionali giovanili, Klinsmann ha giocato 789 partite segnando 356 reti, alla media di 0,45 gol a partita.
Presenze e reti nei club
modificaStagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1981-1982 | Kickers Stoccarda | 2B | 6 | 1 | CG | 0 | 0 | - | - | - | - | 6 | 1 | ||
1982-1983 | 2B | 20 | 2 | CG | 2 | 1 | - | - | - | - | 22 | 3 | |||
1983-1984 | 2B | 35 | 19 | CG | 2 | 2 | - | - | - | - | 37 | 21 | |||
Totale Kickers Stoccarda[67] | 61 | 22 | 4 | 3 | - | - | - | - | 65 | 25 | |||||
1984-1985 | Stoccarda | BL | 32 | 15 | CG | 4 | 2 | CC | 2 | 0 | - | - | 38 | 17 | |
1985-1986 | BL | 33 | 16 | CG | 6 | 4 | - | - | - | - | 39 | 20 | |||
1986-1987 | BL | 32 | 16 | CG | 1 | 2 | CdC | 4 | 1 | - | - | 37 | 19 | ||
1987-1988 | BL | 34 | 19 | CG | 1 | 0 | - | - | - | - | 35 | 19 | |||
1988-1989 | BL | 25 | 13 | CG | 4 | 2 | CU | 8 | 4 | - | - | 37 | 19 | ||
Totale Stoccarda[67][68] | 156 | 79 | 16 | 10 | 14 | 5 | - | - | 186 | 94 | |||||
1989-1990 | Inter | A | 31 | 13 | CI | 4 | 2 | CC | 2 | 0 | - | - | 37 | 15 | |
1990-1991 | A | 33 | 14 | CI | 4 | 0 | CU | 12 | 3 | - | - | 49 | 17 | ||
1991-1992 | A | 31 | 7 | CI | 5 | 1 | CU | 1 | 0 | - | - | 37 | 8 | ||
Totale Inter[67] | 95 | 34 | 13 | 3 | 15 | 3 | 1 | 0 | 123 | 40 | |||||
1992-1993 | Monaco | D1 | 35 | 20 | CF | 2 | 0 | CdC | 4 | 0 | - | - | 41 | 20 | |
1993-1994 | D1 | 30 | 10 | CF | 3 | 2 | UCL | 10 | 4 | - | - | 43 | 16 | ||
Totale Monaco[67] | 65 | 30 | 5 | 2 | 8 | 2 | - | - | 84 | 36 | |||||
1994-1995 | Tottenham | PL | 41 | 20 | FACup+CdL | 6+3 | 5+4 | - | - | - | - | 50 | 29 | ||
1995-1996 | Bayern Monaco | BL | 32 | 16 | CG | 1 | 0 | CU | 12 | 15 | - | - | 45 | 31 | |
1996-1997 | BL | 33 | 15 | CG | 4 | 2 | CU | 2 | 0 | - | - | 39 | 17 | ||
Totale Bayern Monaco[67][68] | 65 | 31 | 5 | 2 | 14 | 15 | - | - | 84 | 48 | |||||
ago.-dic. 1997 | Sampdoria | A | 8 | 2 | CI | 1 | 0 | CU | 1 | 0 | - | - | 10 | 2 | |
dic. 1997-1998 | Tottenham | PL | 15 | 9 | FACup+CdL | 3+0 | 0+0 | - | - | - | - | 18 | 9 | ||
Totale Tottenham[67] | 56 | 29 | 12 | 9 | - | - | - | - | 68 | 38 | |||||
2003 | OC Blue Star | PDL | 8 | 5 | - | - | - | - | - | - | 8 | 5 | |||
Totale carriera | 514 | 232 | 56 | 29 | 58 | 27 | - | - | 628 | 289 |
Cronologia presenze e reti in nazionale
modificaStatistiche da allenatore
modificaClub
modificaStagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | % Vittorie | Piazz. | |||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | G | V | N | P | % | |||
2008-apr. 2009 | Bayern Monaco | BL | 29 | 16 | 6 | 7 | CG | 4 | 3 | 0 | 1 | UCL | 10 | 6 | 3 | 1 | - | - | - | - | - | 43 | 25 | 9 | 9 | 58,14 | Eson. |
nov. 2019-feb. 2020 | Hertha Berlino | BL | 9 | 3 | 3 | 3 | CG | 1 | 0 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 10 | 3 | 3 | 4 | 30,00 | Sub., Dimiss. |
Totale carriera | 38 | 19 | 9 | 10 | 5 | 3 | 0 | 2 | 10 | 6 | 3 | 1 | - | - | - | - | 53 | 28 | 12 | 13 | 52,83 |
Nazionale
modificaStatistiche aggiornate al 16 febbraio 2024.
Squadra | Naz | dal | al | Record | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
G | V | N | P | GF | GS | DR | % Vittorie | ||||
Germania | 26 luglio 2004 | 11 luglio 2006 | 34 | 20 | 8 | 6 | 71 | 43 | +28 | 58,82 | |
Stati Uniti | 29 luglio 2011 | 21 novembre 2016 | 98 | 55 | 15 | 28 | 180 | 112 | +68 | 56,12 | |
Corea del Sud | 27 febbraio 2023 | 16 febbraio 2024 | 17 | 8 | 6 | 3 | 35 | 16 | +19 | 47,06 | |
Totale | 149 | 83 | 29 | 37 | 286 | 171 | +115 | 55,70 |
Nazionale tedesca nel dettaglio
modificaStagione | Squadra | Competizione | Piazzamento | Andamento | Reti | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Giocate | Vittorie | Pareggi | Sconfitte | % Vittorie | GF | GS | DR | ||||||
2005 | Germania | Confederations Cup 2005 | 3º | 5 | 3 | 1 | 1 | 60,00 | 15 | 11 | +4 | ||
Gen.-Lug. 2006 | Mondiale 2006 | 3º | 7 | 5 | 1 | 1 | 71,43 | 14 | 6 | +8 | |||
Dal 2004 al 2006 | Amichevoli | 22 | 12 | 6 | 4 | 54,55 | 52 | 26 | +26 | ||||
Totale Germania | 34 | 20 | 8 | 6 | 58,82 | 71 | 43 | +38 |
Panchine da commissario tecnico della nazionale tedesca
modificaNazionale statunitense nel dettaglio
modificaStagione | Squadra | Competizione | Piazzamento | Andamento | Reti | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Giocate | Vittorie | Pareggi | Sconfitte | % Vittorie | GF | GS | DR | ||||||
2012 | Stati Uniti | Qual. Mondiale 2014 | 1º nel Gruppo CONCACAF, qualificato | 6 | 4 | 1 | 1 | 66,67 | 11 | 6 | +5 | ||
2013 | 10 | 7 | 1 | 2 | 70,00 | 15 | 8 | +7 | |||||
Lug. 2013 | Gold Cup 2013 | Vincitore | 6 | 6 | 0 | 0 | 100,00 | 20 | 4 | +16 | |||
Giu.-Lug. 2014 | Mondiale 2014 | Ottavi di finale | 4 | 1 | 1 | 2 | 25,00 | 5 | 6 | -1 | |||
Lug. 2015 | Gold Cup 2015 | 4º | 6 | 3 | 2 | 1 | 50,00 | 12 | 5 | +7 | |||
2015 | Qual. Mondiale 2018 | 2 | 1 | 1 | 0 | 50,00 | 6 | 1 | +5 | ||||
Giu. 2016 | Copa América Centenario | 4º | 6 | 3 | 0 | 3 | 50,00 | 7 | 8 | -1 | |||
2016 | Qual. Mondiale 2018 | Esonerato | 6 | 3 | 0 | 3 | 50,00 | 15 | 8 | +7 | |||
Dal 2011 al 2016 | Amichevoli | 51 | 26 | 9 | 16 | 50,98 | 87 | 67 | +20 | ||||
Totale Stati Uniti | 98 | 55 | 15 | 28 | 56,12 | 180 | 112 | +68 |
Panchine da commissario tecnico della nazionale statunitense
modificaNazionale sudcoreana nel dettaglio
modificaStagione | Squadra | Competizione | Piazzamento | Andamento | Reti | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Giocate | Vittorie | Pareggi | Sconfitte | % Vittorie | GF | GS | DR | ||||||
2023 | Corea del Sud | Qual. Mondiali 2026 | Esonerato durante la fase' | 2 | 2 | 0 | 0 | 100,00 | 8 | 0 | +8 | ||
gen.-feb. 2024 | Coppa d'Asia 2023 | Semifinale | 6 | 2 | 3 | 1 | 33,33 | 11 | 10 | +1 | |||
Dal 2023 al 2024 | Amichevoli | 9 | 4 | 3 | 2 | 44,44 | 16 | 6 | +10 | ||||
Totale Corea del Sud | 17 | 8 | 6 | 3 | 47,06 | 35 | 16 | +19 |
Panchine da commissario tecnico della nazionale sudcoreana
modificaPalmarès
modificaGiocatore
modificaClub
modificaCompetizioni nazionali
modifica- Bayern Monaco: 1996-1997
- Inter: 1989
Competizioni internazionali
modifica- Coppa UEFA: 2
Nazionale
modificaIndividuale
modifica- Capocannoniere della Bundesliga: 1
- 1987-1988 (19 gol)
- 1988, 1994
- 1995
- 1994-1995
- Incluso nel FIFA 100 (2004)
Onorificenze
modificaNote
modifica- ^ a b Almanacco Illustrato del Calcio 1991, Modena, Panini Editore, 1990, p. 50, ISSN 1129-3381 .
- ^ (EN) Pele's list of the greatest, su news.bbc.co.uk, 4 marzo 2004. URL consultato il 20 febbraio 2024.
- ^ (EN) JURGEN KLINSMANN, CALIFORNIA DREAMIN’, su footballnotballet.com, 12 giugno 2016. URL consultato il 15 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2019).
- ^ Usa anti-Italia, non solo T.Weah: tra i convocati Jonathan Klinsmann, su tuttomercatoweb.com. URL consultato il 15 gennaio 2019.
- ^ (DE) Jürgen Klinsmann Biographie, su wissen.de. URL consultato il 10 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2011).
- ^ (DE) Klinsi stand heulend vor mir [Klinsmann stood crying in front of me], su 11freunde.de, 15 settembre 2010. URL consultato il 10 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2011).
- ^ Licia Granello, I ribelli bloccano gli affari, in la Repubblica, 1º luglio 1988, p. 23.
- ^ Klinsmann comprato dall'Inter?, in la Repubblica, 28 dicembre 1988, p. 30.
- ^ Gianni Mura, Napoli Europa, che notte felice, in la Repubblica, 18 maggio 1989, p. 35.
- ^ Bundesliga, l'esplosione di Klinsmann, su Fox Sports, 14 aprile 2018. URL consultato il 15 gennaio 2019.
- ^ Marco E. Ansaldo, Grandi manovre targate Juventus, in la Repubblica, 1º luglio 1989, p. 34.
- ^ Gianni Brera, Adesso vi annuncio, sarà ancora Milano, in la Repubblica, 16 luglio 1989, p. 34.
- ^ Licia Granello, L'Inter impara a soffrire, Klinsmann fa spettacolo, in la Repubblica, 24 agosto 1989, p. 35.
- ^ Fulvio Bianchi, L'Inter si sveglia ai supplementari, in la Repubblica, 31 agosto 1989, p. 26.
- ^ Bruno Perucca, Klinsmann, come ti salvo l'Inter, in Stampa Sera, 4 settembre 1989, p. 4.
- ^ Giorgio Gandolfi, Klinsmann si mangia il Verona, in Stampa Sera, 6 novembre 1989, p. 5.
- ^ Bruno Perucca, Inter, una Coppa per tirar su il morale, in La Stampa, 30 novembre 1989, p. 19.
- ^ Il «Trap» si affida a una staffetta, in La Stampa, 10 settembre 1990, p. 18.
- ^ Gianni Brera, Inter brutta va alla meta..., in la Repubblica, 23 maggio 1991, p. 29.
- ^ Andrea Ferretti, L'Inter ritrova Klinsmann-gol, in La Stampa, 6 aprile 1992, p. 8.
- ^ Gianni Brera, Maldini, Albertini ragazzi di classe, in la Repubblica, 7 aprile 1992, p. 31.
- ^ Gianni Brera, La mia Milano travolta anche da uno scudetto, in la Repubblica, 12 maggio 1992, p. 27.
- ^ CALCIO NEWS, in la Repubblica, 17 maggio 1992, p. 29.
- ^ Benedetto Ferrara, Jarni o Schwarz per la Sampdoria, in la Repubblica, 2 luglio 1992, p. 27.
- ^ KLINSMANN, Jurgen, su treccani.it. URL consultato il 18 dicembre 2018.
- ^ Licia Granello, Senza difesa contro il Barcellona, in la Repubblica, 28 aprile 1994, p. 23.
- ^ Thürmer/Götting: Jürgen Klinsmann - Vom Weltmeister zum Superstar. 1996, p. 75f
- ^ Blickensdörfer: Jurgen Klinsmann, 1995, p. 55f
- ^ Jürgen Klinsmann Bio, su talkfootball.co.uk, 10 febbraio 2011.
- ^ Andrew Anthony, Klinsmann: the rise...and the falls, su guardian.co.uk, 7 marzo 2004. URL consultato il 24 marzo 2010.
- ^ Thürmer/Götting: Jürgen Klinsmann - Vom Weltmeister zum Superstar. 1996, p. 99
- ^ Klinsmann: The rise...and the falls, su observer.guardian.co.uk, 7 marzo 2004. URL consultato il 19 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2008).
- ^ Jürgen Klinsmann Bio, su articles.chicagotribune.com, 1º giugno 1998.
- ^ Ian Ridley, Club-by-club guide: The prospects, the players to watch, the arrivals and departures, su independent.co.uk, 13 agosto 1995.
- ^ Calcio: Klinsmann alla Sampdoria, in Adnkronos, 16 maggio 1997.
- ^ Samp, il dopo Mancini comincia da Klinsmann, in la Repubblica, 17 maggio 1997, p. 44.
- ^ Klinsmann se ne va, su www2.raisport.rai.it, 22 dicembre 1997. URL consultato il 5 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2019).
- ^ Brave Barnsley go down as Klinsmann saves Spurs, 2 maggio 1998.
- ^ Klinsmann The Player - Official Website, su klinsmann.com, 10 febbraio 2011. URL consultato il 27 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2012).
- ^ Stoccarda e Tottenham: gara d'addio per Klinsmann, in La Gazzetta dello Sport, 22 gennaio 1999.
- ^ (EN) Andrew Anthony, Klinsmann: the rise... and the falls, in The Guardian, 7 marzo 2004.
- ^ Pierfrancesco Archetti, La nuova era Klinsmann prende il via da Vienna, in La Gazzetta dello Sport, 18 agosto 2004.
- ^ Nazionale, gioco e gol a Firenze travolta la Germania di Klinsmann, su repubblica.it, 1º marzo 2006.
- ^ Germany 1-1 Argentina, su news.bbc.co.uk, 30 giugno 2006. URL consultato il 3 novembre 2009.
- ^ Germany 0-2 Italy (aet), su news.bbc.co.uk, 4 luglio 2006. URL consultato il 3 novembre 2009.
- ^ Germany 3-1 Portugal, su news.bbc.co.uk, 8 luglio 2006. URL consultato il 3 novembre 2009.
- ^ Klinsmann quits due to 'burned out' feeling, su sportsline.com, 11 luglio 2006. URL consultato il 12 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2007).
- ^ Shock for Germany - Klinsmann quits as German coach, su service.spiegel.de, 12 luglio 2006. URL consultato il 12 luglio 2006.
- ^ Klinsmann quits as Germany coach, su news.bbc.co.uk, 11 luglio 2006. URL consultato il 16 luglio 2006.
- ^ (EN) Jürgen Klinsmann to succeed Hitzfeld at Bayern, su fcbayern.t-home.de, 11 gennaio 2008. URL consultato il 19 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2008).
- ^ Coach Klinsmann sacked by Bayern, su news.bbc.co.uk, 27 aprile 2009. URL consultato il 27 aprile 2009.
- ^ (DE) "Ich hätte Bayern zum Titel führen können" ["I could have won the league"], su stern.de, 22 maggio 2009. URL consultato il 10 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2012).
- ^ Jürgen Klinsmann Coach Biography (Official Website), su klinsmann.com, 29 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2011).
- ^ (EN) Klinsmann Named Head Coach of US Men's National Team, su ussoccer.com, 29 luglio 2011. URL consultato il 29 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2011).
- ^ Sam Borden, Jurgen Klinsmann Fired as U.S. Soccer Coach, New York Times.com, 21 novembre 2016.
- ^ (DE) "Den Schulterschluss schaffen!", su herthabsc.de, 27 novembre 2019. URL consultato il 27 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2019).
- ^ (DE) Jürgen Klinsmann ab sofort nicht mehr Cheftrainer, su herthabsc.de, 11 febbraio 2020. URL consultato l'11 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2020).
- ^ (EN) Klinsmann appointed as coach of men’s national team, su kfa.or.kr, 27 febbraio 2023. URL consultato il 9 marzo 2023.
- ^ (EN) 유지호, German icon Jurgen Klinsmann named new S. Korea men's football head coach, su en.yna.co.kr, 27 febbraio 2023. URL consultato il 9 marzo 2023.
- ^ (EN) Klinsmann named as new South Korea head coach, 27 febbraio 2023. URL consultato il 9 marzo 2023.
- ^ (EN) Reuters, South Korea sack Jürgen Klinsmann as head coach over ‘leadership failure’, in The Guardian, 16 febbraio 2024. URL consultato il 15 agosto 2024.
- ^ Jürgen Klinsmann, su espnmediazone3.com, 13 maggio 2010. URL consultato l'11 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2010).
- ^ Fußball-WM: Klinsmann komplettiert RTL-Team [Football World Cup: Klinsmann complements RTL Team], su dwdl.de, 1º dicembre 2009. URL consultato l'11 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2010).
- ^ Toronto FC Finalizes Klinsmann Deal, su torontofc.ca, 3 novembre 2010. URL consultato il 9 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2010).
- ^ Toronto FC hires legend Klinsmann as advisor, su sports.nationalpost.com, 3 novembre 2010. URL consultato il 6 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2010).
- ^ Gli ambasciatori di UEFA EURO 2020, su it.uefa.com, 20 marzo 2019.
- ^ a b c d e f (EN) Jürgen Klinsmann " Club matches, su worldfootball.net. URL consultato il 13 novembre 2014.
- ^ a b (DE) Jürgen Klinsmann, su kicker.de, kicker. URL consultato il 13 novembre 2014.
- ^ Quarto per reti realizzate a pari merito con Rudi Völler
Bibliografia
modifica- Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, vol. 6 (1989-1990), Milano, La Gazzetta dello Sport, 11 giugno 2012.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jürgen Klinsmann
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Adam Augustyn, Jürgen Klinsmann, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Jürgen Klinsmann, su UEFA.com, UEFA.
- (EN) Jürgen Klinsmann, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Jürgen Klinsmann (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (DE, EN, IT) Jürgen Klinsmann (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Jürgen Klinsmann, su it.soccerway.com, Perform Group.
- Jürgen Klinsmann, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN) Jürgen Klinsmann, su dfb.de, Federazione calcistica della Germania.
- (FR) Jürgen Klinsmann, su lequipe.fr, L'Équipe 24/24.
- (DE) Jürgen Klinsmann, su fussballdaten.de, Fussballdaten Verlags GmbH.
- (EN, ES, CA) Jürgen Klinsmann, su BDFutbol.com.
- (EN, RU) Jürgen Klinsmann (calciatore), su eu-football.info.
- (EN, RU) Jürgen Klinsmann (allenatore), su eu-football.info.
- (EN) Jürgen Klinsmann, su Olympedia.
- (EN) Jürgen Klinsmann, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (EN) Jürgen Klinsmann, su IMDb, IMDb.com.
- (DE, EN) Jürgen Klinsmann, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 311575335 · LCCN (EN) n2016020532 · GND (DE) 118841181 · BNE (ES) XX5020765 (data) |
---|