TAKEDA IBDpoint

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Il nuovo Account Takeda Italia dedicato alle malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) per coloro che desiderano un aggiornamento veloce e continuo. Disclaimer: Questa pagina è destinata esclusivamente a condividere informazioni sulle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI). Takeda si riserva il diritto di moderare o rimuovere i contenuti non idonei.

Sito Web
http://www.takeda.it/
Settore
Servizi benessere e fitness
Dimensioni dell’azienda
201-500 dipendenti
Settori di competenza
Salute e healthcare

Aggiornamenti

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    L'aumento della proteina C-reattiva tipicamente riscontrato in chi soffre di malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) attiva il sistema del complemento e supporta il rilascio di sostanze pro-infiammatorie. Questo può facilitare ulteriori processi quali l'alterazione del microbiota intestinale e l'incremento della permeabilità della barriera intestinale nei confronti di sostanze tossiche, che possono raggiungere il sistema nervoso centrale attraverso il nervo vago. Che conseguenze possono avere questi fenomeni sulla salute e le funzionalità cerebrali? Una review offre una panoramica delle informazioni attualmente disponibili. https://lnkd.in/dzd42faf

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    L'allattamento al seno è ritenuto la migliore forma di nutrimento per il neonato, in quanto in grado non soltanto di supportarne lo sviluppo e la crescita ottimali, ma anche di proteggerlo da innumerevoli patologie durante l'infanzia e nelle fasi successive della vita. Vale anche nel caso delle malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD)? Una risposta viene da un ampio studio scandinavo condotto su neonati allattati al seno in via esclusiva per diversi periodi di tempo e monitorati per 16,3-22,3 anni per l'insorgenza di IBD. https://lnkd.in/d5sVeKYV

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    Quanto bambini e adolescenti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) conoscono le caratteristiche della propria malattia e come comportarsi per gestirla al meglio? E i loro genitori? Secondo i risultati di un'indagine condotta in Germania, esistono ampi margini di miglioramento sul piano educativo per i pazienti di tutte le fasce d'età, ma soprattutto per i ragazzi tra 16 e 17 anni, nella delicata fase di transizione, quella della presa in carico dal setting pediatrico all’adulto. https://lnkd.in/dA5yYdmf

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    I dati disponibili indicano che circa la metà delle persone affette da una malattia infiammatoria cronica intestinale (IBD) soffre di stanchezza, spesso associata a sintomi di depressione e/o ansia e a disturbi del sonno. Uno studio australiano ha cercato di capire se esistono pazienti con IBD e fatigue caratterizzati da diversi "profili" e se questi profili sono correlati o meno all'attività di malattia o ad altri fattori di rischio. Lo scopo? Individuare e inquadrare correttamente i casi e offrire un supporto clinico personalizzato. https://lnkd.in/dyvXw97f

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    Una metanalisi di 27 studi sulla correlazione tra malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) e disturbi neurodegenerativi ha confermato l'esistenza di una relazione bidirezionale lungo l'asse intestino-cervello, che potrebbe aumentare il rischio dei pazienti affetti da IBD di essere interessati da malattia di Alzheimer o altre forme di neurodegenerazione. Secondo i ricercatori, alla luce di questi nuovi dati, sarebbe utile sviluppare indagini di screening per monitorare e individuare precocemente problematiche neurodegenerative tra chi soffre di IBD. https://lnkd.in/dnPGUK36

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    Rispetto a quelli statunitensi, i pazienti con malattia di Crohn (CD) giapponesi sono più spesso uomini (71,5% vs 45,1% ), più giovani alla diagnosi (età media 33,6 vs 39,4 anni) e hanno prevalentemente un'età compresa tra 18 e 45 anni vs 45-65 anni.  Inoltre, benché il numero di persone affette da CD sia in crescita in entrambi i Paesi, in Giappone la prevalenza  risulta inferiore in confronto agli Stati Uniti, pari rispettivamente a 54,5 e 224,2 casi/100.000 abitanti nel 2019. Lo segnala una recente analisi di due ampi database sanitari nazionali. Come utilizzare questi dati per implementare misure preventive? https://lnkd.in/dDd54gWr

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    La Colite ulcerosa e la malattia di Crohn sono due patologie intestinali caratterizzate da infiammazione cronica, accompagnata dall'aumento di varie sostanze ad azione pro-infiammatoria, tra cui la proteina C-reattiva. Diversi studi indicano che i fenomeni che ne conseguono possono promuovere l'infiammazione a livello sistemico e del sistema nervoso centrale, aumentando il rischio di essere interessati da disturbi neurodegenerativi. È davvero così? Una sintesi delle conoscenze a riguardo. https://lnkd.in/dzd42faf

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    L'allattamento al seno durante i primi anni di vita può influenzare la probabilità di sviluppare malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) durante l'infanzia-adolescenza o in età adulta? E, se sì, in che misura e perché? Una revisione dei principali studi di base e clinici condotti finora sull'argomento fornisce alcune informazioni in merito, senza però arrivare a conclusioni univoche. https://lnkd.in/dvzcXMz3

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