𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐨 e capitale 𝐭𝐞𝐜𝐧𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐨. L’uno strettamente connesso all’altro. Perché sono sempre le persone il motore del cambiamento di questa fase storica segnata da una forte accelerazione sul fronte dell’intelligenza artificiale. Ma per generare impatto servono consapevolezza, leadership diffusa, cultura. Di tutto questo ne ha parlato 𝐏𝐢𝐞𝐭𝐫𝐨 𝐒𝐞𝐥𝐥𝐚, CEO del nostro Gruppo, all’evento della Fondazione NOVA negli IBM Studios di Milano. “The Artificial Humanism”: ecco il titolo dell’incontro. Perché bilanciare l’impatto dell’innovazione tecnologica per un nuovo paradigma di crescita basato sulle persone diventa essenziale. #quote #Sella #PietroSella
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Il piacere di stare insieme e di apprendere l'uno dall'altro sono stati i fili conduttori del pomeriggio trascorso insieme, Eos Management Consulting, Glasford International | Italy e Kairé. Abbiamo esplorato le potenzialità dell'#IntelligenzaArtificiale e discusso come ciascuno di noi può utilizzarla per rendere più rapido ed efficace il proprio lavoro quotidiano, grazie alle testimonianze di Marco Fabris, Barbara Giorgio, Barbara Rizzo, Mattia Andreis, Lucrezia Milani e José (Pepe) Cruañes. È stato un momento prezioso per tutti noi e per il Gruppo di cui facciamo parte, un'opportunità per migliorare continuamente in ciò che facciamo attraverso l'#apprendimento reciproco, superando i ruoli organizzativi e le differenze generazionali. Questo incontro è solo il primo di molti che verranno, per condividere conoscenze e dubbi e disegnare insieme il #futuro che intendiamo costruire. Abbiamo anche affrontato le paure legate all'adozione dell'Intelligenza Artificiale, condividendo il paradigma che ci guiderà nell'approcciarci a questi strumenti. Alcuni temono che questi "assistenti digitali" possano limitare le nostre capacità di #pensierocritico e riflessione. Tuttavia, ciò che abbiamo condiviso ci ha insegnato che è il nostro approccio a determinare l'impatto dell'#IA: dobbiamo vederla come un #mentore capace di insegnarci a svolgere le attività in modo diverso e più efficiente, piuttosto che come uno strumento che le svolge al nostro posto. Come ha ricordato l'Amministratore Delegato del nostro Gruppo, Massimo Quizielvù, di fronte alla crescente diffusione delle soluzioni di IA, a fare la differenza sarà - e continuerà a essere - la capacità di chi le utilizza di porsi domande e analizzare le risposte. Questa capacità, più dello strumento in sé, sarà la forza propulsiva della nostra #evoluzione.
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Marketing Manager | Comunicazione d'impresa | HR marketing | Legal Design e comunicazione legale| Podcaster e ricercatore | AI involved | Sono un umanista e non me ne pento
#DiSabato Siamo nel bel mezzo di una nuova transizioe industriale. Non rivoluzione, ma transizione. Non si tratta di un momento di cambiamento repentino in cui le cose cambiano dalla sera alla mattina, ma di un processo iniziato ormai da decenni che oggi vede l'AI più pronta rispetto a quanto non fosse qualche anno fa. Semplicemente ci sembra che la tecnologia stia andando più veloce di quanto noi riusciamo ad elaborarne il senso. Heidegger e Galimberti hanno molto riflettuto su questo aspetto: l'evoluzione della tecnica è più rapida della nostra consapevolezza dell'impatto della tecnica stessa sulla società e sugli esseri umani in generale. Ed è vero. Per questo è importante che le leadership aziendali riflettano sui modi "umani" per inserire l'AI nei processi aziendali. Non si tratta di sostituire persone grazie all'AI, ma di formare cultura ed etica dell'innovazione. Innovazione che rimane "human centric", perché non può essere diversamente. Sono le persone a prendere le decisioni, non l'AI. Questa si limita ad elaborare in modo più veloce quantità di dati che a NOI servono per prendere decisioni migliori o a svolgere in modo più economico e performante compiti che, altrimenti, richiederebbero troppo tempo e costi più elevati. Questo, in realtà, è quello che fa perdere il posto alle persone, non l'AI. Di nuovo sulla leadership: il compito dei leader che vogliono introdurre l'AI in azienda è quindi quello di creare una roadmap che coinvolga le figure di riferimento di tutti i reparti, non solo quelli IT. Questa roadmap deve includere: - Formazione specifica per capire l'AI e le sue reali applicazioni in azienda - Ascolto dei timori e delle resistenze - Individuazione di un ambito specifico di applicazione - Avviamento di un progetto pilota - Monitoraggio continuo e raccolta delle informazioni - Valutazione finale Si procede per gradi, non per rivoluzioni, coinvolgendo e integrando sempre le persone in tutte le fasi del processo. Il leader deve aiutare a superare il dualismo "entusiasmo-demonizzazione" che contraddistingue l'innovazione. Uscire da questa dualità fatta di "pericoli e miraggi" aiuta a rimanere in equilibrio, garantire sicurezza alle persone e guida l'azienda verso una crescita sicura, controllata e seria. Ma, per fare questo occorre cultura e umanità. Questo ha sempre guidato le aziende, non le macchine.
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"Un momento di confronto tra esponenti del mondo istituzionale, imprenditoriale e accademico per discutere le sfide e le opportunità offerte dall'innovazione tecnologica, in particolare in relazione alla sfida rappresentata dall'intelligenza artificiale e dal modo in cui governarla." 🖇 Dopo l'articolo su Il Sole 24 ORE, ecco il video che ripercorre la Reunion 2024 di Fondazione NOVA, cristallizzandone i momenti salienti e raccogliendo la parola dei protagonisti. ... Il Sole 24 Ore Fondazione NOVA NOVA-MBA
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Executive assistant to CEO
3 mesiTechnology alone is not enough; it is essential to humanize it. Only by integrating skills, leadership, and culture can we truly harness the full potential of innovations.