«Oltre il silenzio, oltre quei muri che le hanno rese trasparenti, evanescenti, inconsistenti, le figlie, le mogli, le madri del sì e del capo chino esistono e lottano.» La recensione di Rosa Di Stefano a "Il sentiero delle formichelle" di Alessia Castellini. https://lnkd.in/dVBZpdaJ
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Chi sono i due protagonisti di questo nuovo format? Dove si svolgono le varie vicende? Quale delle due immagini è secondo voi quella più realistica? Quale personaggio donna potrebbe esserci? Immaginate un primo dialogo fra i due. Chi vuole aiutare e contribuire alla realizzazione di questo progetto? Grazie.
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QUELLA FACCIA NASCOSTA DELL'ANTIFASCISMO PARTIGIANO... Sarebbe bello sapersi porre a "distanza storica" dagli avvenimenti più recenti della storia italiana per poterli vedere e discutere, per capire e riflettere, senza "appropriarsi" di una verità che, per sua natura, non può illuminare solo una parte della vicenda... perché una verità parziale non può essere una verità. In questi giorni, in TV, i soliti Floris, Formigli, ecc, nei soliti usuratissimi e parzialissimi formati dei talk-show, si è cercato di riappiccicare alla sola "sinistra" l'esclusiva della resistenza (quando c'erano anche i repubblicani, i badogliani (monarchici, democristiani e liberali), uomini del partito d'azione ecc., dunque erano di ogni appartenenza politica, riuniti sotto il CLN https://lnkd.in/d6KyGmxh); poi si è tentato di riappiccicare la Liberazione alla sola resistenza, dimenticando gli oltre novantamila soldati americani morti in Italia e sepolti nei nostri cimiteri per la stessa Liberazione E poi, a ottant'anni dalla Liberazione e della fine del fascismo storico, si tenta ancora, in assenza di fascisti, di assegnare comunque il titolo nobiliare di "antifascista", come marchio di discriminazione tra buono e cattivo, a chiunque partecipi alla vita politica della Nazione; l'essere eletto a maggioranza dagli elettori, pare (per la sinistra) non essere sufficiente per governare in modo democratico. Con questo stile (mediatico) si vorrebbe arrivare a far sentire la festa del 25 Aprile, una festa di tutti gli italiani...! Oggi mi sono imbattuto addirittura in un articolo nel quale si vuole appiccicare all'antifascismo della sinistra partigiana anche il marchio di emancipazione femminile. L'articolo è "Sono donna libera e antifascista" (https://lnkd.in/dv4iqnjp) In quell'articolo si legge: "Non è quantificabile in modo preciso quale fu la partecipazione delle donne nella Resistenza, alla lotta per la libertà del nostro paese, contro la dittatura nazi-fascista. Le stime parlano di settantamila combattenti, ma forse possono essere state molto di più e migliaia furono le donne violentate, torturate, uccise, ma i riconoscimenti ufficiali e le medaglie al valore si possono contare sulla punta delle dita." Mi è sembrato allora utile citare un altro articolo (in fondo) nel quale si legge: "Non si può non essere colpiti dalla drammaticità di quanto viene raccontato dal Giornalista e Scrittore Giampaolo Pansa su quanto è accaduto durante la guerra civile in Italia. Giampaolo Pansa riporta il numero di 2.365 donne uccise, spesso prima stuprate dai partigiani, di cui si conosce il nome e la vicenda. A cui bisogna aggiungere le centinaia di donne violentate che sono riuscite a sfuggire alla morte e che per un comprensibile senso di pudore hanno taciuto. E quelle picchiate, rapate a zero ed esibite come trofei per la sola colpa di essere fidanzate di soldati fascisti." https://lnkd.in/dVtjmWmZ
2365 DONNE STUPRATE, TORTURATE E UCCISE COME “COOPERATRICI” DOPO IL 25 APRILE
https://www.congedatifolgore.com/it
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già in lista
È da oggi nelle librerie «L'isola dei femminielli» di Aldo Simeone, un libro coraggioso che narra un pezzo dimenticato della storia italiana attraverso singole esperienze di discriminazione e resistenza. Settembre 1939. Aldo, ventenne fiorentino, giunge a San Domino, l’isola delle Tremiti scelta dal regime fascista come confino per chi era accusato di omosessualità. I cosiddetti “femminielli” alloggiano in due baracche fatiscenti, con un secchio a fare da gabinetto e un camino mal funzionante per le notti più fredde. Sono perlopiù siciliani, perché arrestati per un omicidio avvenuto anni prima a Catania e tuttora impunito, che continua a perseguitarli. Ci sono la Fisichella, dallo sguardo sornione, sempre in urto con il mondo, la Picciridda, appena diciottenne, che ama travestirsi da donna, la Leonessa, afflitto da attacchi epilettici e con strani segni sul corpo; e poi la Sticchina, il Professore, il Dottore, la Peppinella, vittime come Aldo di pregiudizio e intolleranza. La vita a San Domino è dura, scandita dal disprezzo degli abitanti dell’isola, incontri clandestini nei boschi e la conta dei carabinieri, esiliati anche loro e non disdegnosi di trovare conforto tra i femminielli. Nonostante le intenzioni del regime, dalla segregazione nascerà una comunità di uomini paradossalmente liberi e solidali. Nel giugno del 1940, in ogni caso, i confinati di San Domino saranno rilasciati e in parte arruolati per essere mandati al fronte. In guerra, ognuno andrà incontro al proprio destino nel ricordo indelebile di quell’esperienza vissuta assieme. Con una scrittura delicata e toccante, l’autore ricostruisce la vicenda di alcuni giovani che vennero puniti per la loro diversità. Un racconto sui rapporti umani e sul confine, spesso sottile, che separa prigionia e libertà. «A te non ti fa schifo?». «Che cosa?». «Pensare a due maschi insieme». «E noi cosa siamo, scusa?».
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"A me e Rosa in questi anni è mancata la possibilità di stare insieme come facevamo prima, vogliamo solo quello", scrive Olindo Romano (condannato come la moglie all'ergastolo) in una lettera
Strage di Erba, oggi la prima udienza per la revisione | Olindo: "Voglio solo stare con mia moglie"
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Roberta Bruzzone a #Capoterra e #Alghero con le sue “Favole da Incubo”. La criminologa più famosa d'Italia, con la sua lucidità e la sua esperienza, ci porterà a tu per tu con alcuni dei più sconvolgenti casi di femminicidio, svelando gli stereotipi e i pregiudizi che li hanno generati. Cosa si cela dietro questi racconti? Quali segreti nascondono le storie più sconvolgenti di cronaca nera?
Roberta Bruzzone a Capoterra e Alghero con le sue “Favole da Incubo” - S&H Magazine
https://www.shmag.it
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