Per tre bottiglie di Vosne-Romanée Cros Parantoux Riserva 2001 di Henri Jayer la base d’asta è 15.000 euro, e si parte dalla medesima cifra anche per due magnum di Vosne-Romanée 1996 sempre della storica griffe francese, mentre la stima di partenza per una magnum di Richebourg Grand Cru 1986, ancora di Henri Jayer, è di 12.000 euro. Per tre bottiglie di Pomerol 2020 di Petrus si parte da 7.500 euro, e una bottiglia di Romanée-Conti Grand Cru 2003 di Domaine de la Romanée-Conti ha, invece, una base d’asta di 6.000 euro. Ma, come sempre, accanto alle icone di Francia, ci sono anche i grandi nomi del vino italiano: una magnum di Barolo 1999 di Bartolo Mascarello (con una particolare etichetta con su scritto “No Barrique No Berlusconi”) ha una base d’asta di 3.000 euro, mentre per una cassa di 12 bottiglie di Sassicaia 2021 della Tenuta San Guido si parte da 2.400 euro. E ancora, 12 bottiglie di Barolo Tre Tine 2019 di Giuseppe Rinaldi hanno una base d’asta di 2.100 euro, e tre bottiglie di Masseto 2017 (Gruppo Marchesi Frescobaldi) hanno una quotazione di partenza di 1.800 euro. Sono solo alcuni dei lotti più prestigiosi, sui 694 in totale di cui 496 italiani, 196 francesi e 2 spagnoli, inseriti nel catalogo di Aste Bolaffi per l’incanto dedicato ai “Vini pregiati” che si terrà online il 21 novembre. #winenews
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Aggiornamenti
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Il miglior vino da tenere in cantina e far invecchiare uscito quest’anno sul mercato è, ancora una volta, italiano: è il Barbaresco 2016 Don Fiorino Riserva dei Produttori del Barbaresco il n. 1 della “Top 100 Cellar Selection” by Wine Enthusiast, con il vino della celebre firma di Langa che bissa il successo ottenuto nel 2023, alla stessa posizione, dal Brunello di Montalcino 2018 di Poggio di Sotto del Gruppo ColleMassari Spa. Un vino peculiare quello della cooperativa di Barbaresco, dedicato a Don Fiorino, il parroco che, nel 1958, ispirò e guidò i 19 agricoltori che fondarono la Produttori del Barbaresco, e che è sul podio insieme al Quintessa 2021 di Rutherford, dalla Napa Valley, ed allo Champagne Blanc des Millénaires Brut 2014 di Charles Heidsieck. #winenews
“Top 100 Cellar Selection” 2024: Barbaresco 2016 Don Fiorino Riserva Produttori del Barbaresco n. 1
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Garantire livelli di altissima qualità a prezzi più competitivi dei pari grado francesi: quello che dal punto di vista dei produttori italiani è visto come un gap da colmare, per i consumatori è un punto di forza, quando guardano al vino italiano. E lo sottolinea anche Wine-Searcher, portale che compara costantemente i prezzi di migliaia di enoteche, ristoranti e wine bar del mondo, ed i punteggi di fonti autorevoli della critica internazionale come “The Wine Advocate” o JancisRobinson.com, tra gli altri, che ha stilato la sua classifica dei “Migliori Vini Italiani” 2024, tenendo conto del mix tra valutazioni e prezzi medi delle bottiglie di più annate dello stesso vino. Ebbene, al top assoluto c’è il Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie de Il Marroneto di Alessandro Mori, vino pluricelebrato dalla critica internazionale, diventato in pochi anni un riferimento qualitativo assoluto del territorio, con un punteggio medio di 95 punti per 342 dollari a bottiglia. A seguire due grandi classici assoluti dell’Italia enoica: il Masseto, tra i “re” italiani nel mercato del collezionismo, della celebre cantina bolgherese del gruppo Marchesi Frescobaldi, con una valutazione di 96 punti e un prezzo medio a bottiglia di 1.026 dollari, e il Solaia, tra le icone di casa Marchesi Antinori, con 95 punti per 393 dollari a bottiglia. #winenews
Il Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie de Il Marroneto n. 1 per “Wine-Searcher”
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VIDEO: Alison Napjus (Wine Spectator): “OperaWine è il racconto di qualità e diversità del vino italiano” A WineNews la senior editor della celebre rivista americana, nel lancio dell’edizione n. 13 della grande degustazione che precede Vinitaly Official. “In Usa in consumi si stanno orientando verso minor quantità e maggior qualità, e il vino italiano, che ha un rapporto speciale con gli americani, è in grado di garantire grande qualità al giusto prezzo per i consumatori”. In attesa della “Top 100” 2025, la classifica più influente sul mercato: “non posso anticipare nulla. Magari ci saranno grandi classici del vino italiano, o vini da vitigni e territori meno conosciuti” ... #winenews
Alison Napjus (“Wine Specator”): “Opera Wine è il racconto di qualità e diversità del vino italiano”
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L'INTERVISTA DI WINENEWS: L’“Olimpo” della ristorazione italiana nel verdetto della Guida Michelin Italia 2025 A WineNews, lo chef Giancarlo Perbellini (Casa Perbellini 12 Apostoli) che, con le “tre stelle” conquistate nella “Star Revelation” della The MICHELIN Guide Italia 2025 oggi a Modena, porta a 14 i ristoranti tristellati nel Belpaese: “la “benzina” di tutto è la passione, che nasce quando siamo bambini e che ci fa sentire ancora vivi da adulti. I prodotti unici, il gusto, la storia di cui siamo ricchi, accanto alle differenze che derivano dalla sua regionalità sono i valori della Cucina Italiana, a fianco dei tanti passionari che la raccontano e promuovono”. #winenews
L’“Olimpo” della ristorazione italiana nel verdetto della Guida Michelin Italia 2025
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La conclusione è che bisogna saper ascoltare il mercato mantenendo la propria identità. In uno scenario di partenza che vede un export, per il vino italiano, in crescita nel 2023, e quindi pari a 7,8 miliardi di euro, ma con volumi in rialzo soltanto per gli spumanti (5 milioni di ettolitri), i rossi in calo deciso (5,3 milioni di ettolitri) ed i bianchi in leggera flessione (4,5 milioni di ettolitri); le importazioni che, a livello mondiale sono scese sul 2022 in valore (ma in netto rialzo sul 2010) e pressoché stabili in volumi, con prospettive di forte crescita per gli spumanti guardando all’orizzonte del 2027, con lievi miglioramenti per rosati e bianchi, ma con un declino costante per i rossi. Tutto questo, senza dimenticare il dato dell’Osservatorio del Vino Unione Italiana Vini-Vinitaly Official, che prevede i consumi scendere a 20 milioni di ettolitri nel decennio 2030/2039, con la fascia dai 25 ai 64 anni che si “assottiglia” e un consumo pro capite di vino che nel 2023 è già sceso a 40 litri: il gap che aveva la birra, un tempo profondo, ormai intravede il pareggio (36 litri). Con le curve dei consumi del vino che delineano una transizione sempre più orientata verso una contrazione in volume e una contestuale maggior attenzione verso i segmenti premium dell’offerta globale, e in particolare italiana. Una spesa della domanda mondiale di vino, rileva Vinitaly, che è cresciuta molto di più rispetto al trend quantitativo. Tanti i temi messi sul tavolo nella “session” istituzionale “Quale futuro per il vino - Quale vino per il futuro”, a wine2wine, il business forum by Veronafiere e Vinitaly, di scena ieri e oggi a Verona, che ha come fulcro il tema dell’Intelligenza Artificiale. #winenews
Saper ascoltare il mercato mantenendo la propria identità: il futuro del vino secondo i produttori
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VIDEO: Prestigio, libertà, sperimentazione, qualità: i valori di Bolgheri, secondo chi ci ha investito Le riflessioni di chi, prima o dopo produttore in altri territori d’Italia, o imprenditore di altri settori, ha scelto di scommettere sul territorio: Stanislaus Turnauer (Tenuta Argentiera), Lamberto Frescobaldi (Masseto e ORNELLAIA), Marilisa Allegrini (Poggio al Tesoro), Carlo De Biasi (Bell’Aja, San Felice Wine Estates), Antonio Moretti Cuseri (Orma, Tenuta Setteponti), Giuseppe Di Gioia (Grattamacco, ColleMassari Spa), Paolo Ziliani (Caccia Al Piano, Guido Berlucchi & C. SpA), Stefano Capurso (Tenuta Meraviglia e Le Colonne, Bulgheroni Family Vineyard), Massimo Ferrari (Fabio Motta, Agb), Antonio Capaldo (Campo alle Comete, Feudi di San Gregorio), Giovanni Folonari (Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute). #winenews
Prestigio, libertà, sperimentazione, qualità: i valori di Bolgheri, secondo chi ci ha investito
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L'INTERVISTA DI WINENEWS: Vino, i bilanci nel 2023 hanno tenuto, ma la redditività soffre e gli indebitamenti aumentano A WineNews l’analisi di Luca Castagnetti di Studio Impresa, che ha analizzato i bilanci di 800 cantine italiane, per 13,5 miliardi di euro di fatturato. “I fatturati complessivi, in valore, crescono di poco ma solo se si tiene conto dell’inflazione. Ma per le aziende del settore, ad ogni livello, peggiora l’esposizione finanziaria, che appesantisce le attività. E dai dati che abbiamo oggi anche nel 2024 il trend sarà più o meno questo”. #winenews
Vino, i bilanci nel 2023 hanno tenuto, ma la redditività soffre e gli indebitamenti aumentano
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Ecco solo alcune delle 131 cantine italiane che parteciperanno ad OperaWine 2025 (stesso numero dell’edizione 2024), la grande degustazione firmata dal magazine Usa Wine Spectator che, come ormai da tradizione, farà da prologo al Vinitaly Official a Verona (il 5 aprile), e la cui lista è stata svelata, oggi, in uno dei momenti più attesi del wine2wine, il business forum by Veronafiere e Vinitaly (di scena oggi e domani, a Veronafiere). #winenews
“Wine Spectator” e le 131 cantine di “OperaWine” 2025, che fanno del vino italiano un “wine dream”
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L’enologo Riccardo Cotarella, “modello d’imprenditorialità e istituzione nel mondo del vino”, come miglior Winemaker; l’artista Stefano Vitale, che nelle etichette della cantina Donnafugata “ha rappresentato la donna, la Sicilia e i suoi vividi colori”, come miglior Wine Artist; la cantante Gianna Nannini, con la sua tenuta, La Certosa di Belriguardo, in cui “fare vino è come fare rock”, come miglior Wine Producer; la giornalista del Tg1 anna scafuri, “per l’eccezionale capacità di raccontare il cibo e il vino made in Italy in una lunga e brillante carriera”, come miglior Wine & Food Journalist; la sommelier Valentina Bertini, “esempio straordinario per il suo lavoro di Corporate Wine Manager nel Gruppo Langosteria”, come miglior Wine Manager; la chef Viviana Varese, “per il suo talento culinario che unisce il desiderio di stupire a presentazioni curate e belle”, come Food Star; l’imprenditore Oscar Farinetti, “poliedrico esperto di marketing e comunicazione a livello globale, nonché scrittore”, come miglior Communicator Star: sono i sette vincitori di “The WineHunter Stars” 2024, edizione n. 1, i riconoscimenti assegnati da “The WineHunters” a personalità di spicco del mondo del vino, che saranno consegnati nel prestigioso gala dinner del Merano WineFestival n. 33 (8-12 novembre), l’evento del “The WineHunter” Helmuth Köcher. E sarà Alessandro Regoli, direttore WineNews, a consegnare personalmente il premio ad Oscar Farinetti, nella suggestiva cornice del Kurhaus, a Merano, il prossimo 8 novembre. #winenews
Nannini, Scafuri, Bertini, Varese, Farinetti, Cotarella, Vitale vincono “The WineHunter Stars” 2024
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