Papers by Giuseppe Clemente
Europa Postmediaevalis 2020, 2021
Attività estrattive e produzione della calce sulla sponda calabrese dello Stretto di Messina tra XV secolo ed età contemporanea : primi dati di studio per un nuovo progetto di ricerca, 2013
Europa Postmediaevalis 2020, 2021
The first archaeological campaign at the so-called Terme di Nerone in Pisa took place in the mont... more The first archaeological campaign at the so-called Terme di Nerone in Pisa took place in the months of June and July 2017; this is the only Roman period building in Pisa that has kept his monumental structure until present time. The investigations carried out between the end of the nineteenth and the first half of the twentieth century left many gaps in the understanding of this monument: its floor plan, the destination of some of its spaces, its relationship with the city context, its dating, which is generically set between the I and the II centuries AD, and the knowledge of its late-antique and medieval life, which were totally ignored in the past. The excavation brought to light new spaces and new data on the building’s architecture; a necropolis occupying the ruins of the building during the late-antiquity was also identified. Finally, the research focused on the medieval and modern buildings that had incorporated the ancient structures, changing several times the urban landsca...
Il volume raccoglie gli Atti del Secondo Convegno Tematico organizzato dall’AIECM3 (Association p... more Il volume raccoglie gli Atti del Secondo Convegno Tematico organizzato dall’AIECM3 (Association pour l’étude des céramiques Médiévales et Moderne en Mediterranée), tenutosi dal 17 al 19 aprile del 2015, in collaborazione con il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza e con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. L’incontro si proponeva di indagare il ruolo dei manufatti ceramici all’interno delle comunità e delle sue dinamiche. I contributi qui proposti non si concentrano dunque sugli oggetti in sé, ma li seguono come un filo conduttore, per interpretare le società che li hanno prodotti ed utilizzati. I contenuti riflettono l’ampia e poliedrica partecipazione al Convegno in termini di specializzazione disciplinare, cronologica e geografica. Nel complesso gli Atti raccolgono trentasei contributi originali che coprono il periodo compreso tra la tarda antichità e il XX secolo. La prima parte è dedicata al tema della ceramica, intesa come agente nelle dinamiche sociali e diretto portatore di significato. La seconda sezione è interamente dedicata al passato recente, un argomento poco praticato in campo archeologico, ma che si è rivelato molto fecondo. Le comunità e le loro diverse scale di grandezza sono le protagoniste della terza ed ultima parte del libro.
This thesis is the result of four years of researchs and describes the area between Reggio Calabr... more This thesis is the result of four years of researchs and describes the area between Reggio Calabria and Motta San Giovanni from prehistory to the present day through the study of material and documentary sources. This territory is located on the Strait of Messina and covers an area of approximately 40 km 2 from the coast to the Aspromonte mountains. This land plays a role of particular interest in the history of settlements, productions and trades of southern Calabria. Rich in necropolis, castles, churches, ports, quarries and mines, this area is a privileged place for the archaeological and historical study and to understand both the relationship between settlements and natural resources that the transformations of the Calabrian landscape during the centuries.
Geological Society, London, Special Publications
Atti del LII Convegno Internazionale della Ceramica (2019), 2020
in MALACRINO C., QUATTROCCHI A., DI CESARE R., a cura di, L'antichità del Regno. Archeologia, tutela e restauri nel Mezzogiorno preunitario, 2020
Atti del L Convegno Internazionale della Ceramica (2017), 2018
FOLD&R Fasti On Line Documents & Research, 410, 2018
The first archaeological campaign at the so-called Terme di Nerone in Pisa took place in the mont... more The first archaeological campaign at the so-called Terme di Nerone in Pisa took place in the months of June and July 2017; this is the only Roman period building in Pisa that has kept his monumental structure until present time. The investigations carried out between the end of the nineteenth and the first half of the twentieth century left many gaps in the understanding of this monument: its floor plan, the destination of some of its spaces, its relationship with the city context, its dating, which is generically set between the I and the II centuries AD, and the knowledge of its late-antique and medieval life, which were totally ignored in the past. The excavation brought to light new spaces and new data on the building’s architecture; a necropolis occupying the ruins of the building during the late-antiquity was also identified. Finally, the research focused on the medieval and modern buildings that had incorporated the ancient structures, changing several times the urban landscape of this district of the town.
Food and the City. Il cibo e la città, 2017
I luoghi di smaltimento del cibo e degli oggetti della cucina e della tavola sono uno dei miglior... more I luoghi di smaltimento del cibo e degli oggetti della cucina e della tavola sono uno dei migliori strumenti di comprensione dell’alimentazione e della società medievale e moderna. Attraverso lo studio dei resti organici (faune, semi ecc.) e inorganici (vasellame, metalli ecc.) tali contesti sono lo specchio delle abitudini quotidiane e dei modelli di consumo e di commercio dei prodotti alimentari.
Le ricerche archeologiche rappresentano quindi una chiave di lettura della cultura materiale delle società passate in grado di descrivere e interpretare correttamente l’effettivo ciclo di trasformazione, consumo e smaltimento del cibo in ambito urbano ed extra-urbano.
In tale maniera, descrivendo i recuperi di discariche, butti e immondezzai, è possibile articolare il racconto e la ricostruzione della vita della città medievale e moderna attraverso resti di pasto, semi, corredi ceramici, resti lignei, metallici, vitrei ecc.
Atti del VII Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, 2015
Nell’ambito del progetto GEO-HEAT del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa... more Nell’ambito del progetto GEO-HEAT del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, per la sperimentazione di impianti geotermici nei centri storici, sono state eseguite indagini archeologiche presso il Palazzo del ‘Granduca’ tra via S. Maria e via A. Volta a Pisa.
Il progetto ha previsto la realizzazione, all’interno del cortile del palazzo, di otto pozzi profondi 50m per lo scambio geotermico con la falda sotterranea. Ai pozzi principali sono stati poi affiancati altri otto pozzi, più piccoli, per le sonde geotermiche di controllo a distanza dell’impianto.
Durante l’escavazione dei pozzi con carotatrice meccanica sono stati eseguiti, secondo le prescrizioni della Soprintendenza Archeologica, due carotaggi a carota continua fino a 10m di profondità. In parallelo si è provveduto ad effettuare la sorveglianza archeologica dello scavo degli avampozzi e delle trincee di collegamento dei pozzi e per il funzionamento dell’impianto.
Le frequentazioni dell'area vanno dall'epoca etrusca sino ai giorni nostri.
L’Orto Botanico di Pisa occupa un isolato nella parte nord-occidentale della città tra via Roma e... more L’Orto Botanico di Pisa occupa un isolato nella parte nord-occidentale della città tra via Roma e via S. Maria. Tra il 2015 e l’inizio del 2016 sono stati effettuati due diversi interventi archeologici all’interno di questo sito. Il primo relativo al progetto Geo-Heat del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa per la sperimentazione di impianti geotermici all’interno dei centri storici. Il secondo, invece, per la realizzazione della nuova sede delle collezioni archeologiche museali dell’Università.
Le stratificazioni rinvenute vanno dall'epoca etrusca sino ai giorni nostri.
FERRI M., MOINE C., SABBIONESI L. (a cura di), In&Around. Ceramiche e comunità, Secondo convegno tematico dell’AIECM3. Faenza, 2016
L’uso di inserire simboli o lettere graffite post cottura sulle pareti o i fondi di recipienti ce... more L’uso di inserire simboli o lettere graffite post cottura sulle pareti o i fondi di recipienti ceramici soprattutto da mensa (ma non mancano esempi su contenitori da cucina o dispensa) è abbastanza diffuso durante tutto il Bassomedioevo e l’Età Moderna sia in ambito italiano che mediterraneo. Questa abitudine si riscontra maggiormente nelle comunità monastiche, principalmente in ambienti femminili, al fine di contrassegnare i corredi dotali portati in dono dalle converse al convento al momento di prendere i voti.
Se è vero che tale consuetudine si rinviene prevalentemente in comunità chiuse di ambito religioso, non mancano però esempi dell’utilizzo di graffiti su ceramiche appartenenti a membri di comunità laiche di tipo diverso (es. equipaggi, famiglie ecc…).
Il presente intervento si propone, quindi, di presentare i dati provenienti da alcuni siti pisani mostrando come l’impiego di graffiti post-cottura sul vasellame ceramico tra Medioevo ed Età Moderna possa essere trasversale, comprendendo sia comunità religiose che familiari. La ricerca mostrerà come la presenza di simboli (o lettere) incisi possa avere significati diversi, a seconda dell’ambiente individuato, e ne mostrerà il cambiamento d’uso e di tipologia nel corso del tempo. Si potrà notare in questa maniera come la stessa ricorrenza di graffiti su forme e classi diversificate o ben specifiche possa variare a seconda della comunità che lo utilizza, evidenziando lo scopo specifico per il quale tale segno viene creato.
A tal fine verranno mostrati i dati ceramici provenienti dai contesti monastici di San Matteo e Sant’Anna a Pisa (per i quali verrà fatto anche un breve confronto con alcuni altri siti religiosi della provincia pisana) e quelli provenienti da contesti familiari (o comunque laici) quali Vicolo Facchini, Via e Piazza Toselli, Piazza Dante, Villa Quercioli e altri.
L’unione di elementi ricavati dal confronto tra comunità diverse così definite permetterà di cogliere analogie e diversità dell’utilizzo di marchi creati sempre, seppure nella solo semplicità, con intenti estremamente funzionali.
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Papers by Giuseppe Clemente
Le ricerche archeologiche rappresentano quindi una chiave di lettura della cultura materiale delle società passate in grado di descrivere e interpretare correttamente l’effettivo ciclo di trasformazione, consumo e smaltimento del cibo in ambito urbano ed extra-urbano.
In tale maniera, descrivendo i recuperi di discariche, butti e immondezzai, è possibile articolare il racconto e la ricostruzione della vita della città medievale e moderna attraverso resti di pasto, semi, corredi ceramici, resti lignei, metallici, vitrei ecc.
Il progetto ha previsto la realizzazione, all’interno del cortile del palazzo, di otto pozzi profondi 50m per lo scambio geotermico con la falda sotterranea. Ai pozzi principali sono stati poi affiancati altri otto pozzi, più piccoli, per le sonde geotermiche di controllo a distanza dell’impianto.
Durante l’escavazione dei pozzi con carotatrice meccanica sono stati eseguiti, secondo le prescrizioni della Soprintendenza Archeologica, due carotaggi a carota continua fino a 10m di profondità. In parallelo si è provveduto ad effettuare la sorveglianza archeologica dello scavo degli avampozzi e delle trincee di collegamento dei pozzi e per il funzionamento dell’impianto.
Le frequentazioni dell'area vanno dall'epoca etrusca sino ai giorni nostri.
Le stratificazioni rinvenute vanno dall'epoca etrusca sino ai giorni nostri.
Se è vero che tale consuetudine si rinviene prevalentemente in comunità chiuse di ambito religioso, non mancano però esempi dell’utilizzo di graffiti su ceramiche appartenenti a membri di comunità laiche di tipo diverso (es. equipaggi, famiglie ecc…).
Il presente intervento si propone, quindi, di presentare i dati provenienti da alcuni siti pisani mostrando come l’impiego di graffiti post-cottura sul vasellame ceramico tra Medioevo ed Età Moderna possa essere trasversale, comprendendo sia comunità religiose che familiari. La ricerca mostrerà come la presenza di simboli (o lettere) incisi possa avere significati diversi, a seconda dell’ambiente individuato, e ne mostrerà il cambiamento d’uso e di tipologia nel corso del tempo. Si potrà notare in questa maniera come la stessa ricorrenza di graffiti su forme e classi diversificate o ben specifiche possa variare a seconda della comunità che lo utilizza, evidenziando lo scopo specifico per il quale tale segno viene creato.
A tal fine verranno mostrati i dati ceramici provenienti dai contesti monastici di San Matteo e Sant’Anna a Pisa (per i quali verrà fatto anche un breve confronto con alcuni altri siti religiosi della provincia pisana) e quelli provenienti da contesti familiari (o comunque laici) quali Vicolo Facchini, Via e Piazza Toselli, Piazza Dante, Villa Quercioli e altri.
L’unione di elementi ricavati dal confronto tra comunità diverse così definite permetterà di cogliere analogie e diversità dell’utilizzo di marchi creati sempre, seppure nella solo semplicità, con intenti estremamente funzionali.
Le ricerche archeologiche rappresentano quindi una chiave di lettura della cultura materiale delle società passate in grado di descrivere e interpretare correttamente l’effettivo ciclo di trasformazione, consumo e smaltimento del cibo in ambito urbano ed extra-urbano.
In tale maniera, descrivendo i recuperi di discariche, butti e immondezzai, è possibile articolare il racconto e la ricostruzione della vita della città medievale e moderna attraverso resti di pasto, semi, corredi ceramici, resti lignei, metallici, vitrei ecc.
Il progetto ha previsto la realizzazione, all’interno del cortile del palazzo, di otto pozzi profondi 50m per lo scambio geotermico con la falda sotterranea. Ai pozzi principali sono stati poi affiancati altri otto pozzi, più piccoli, per le sonde geotermiche di controllo a distanza dell’impianto.
Durante l’escavazione dei pozzi con carotatrice meccanica sono stati eseguiti, secondo le prescrizioni della Soprintendenza Archeologica, due carotaggi a carota continua fino a 10m di profondità. In parallelo si è provveduto ad effettuare la sorveglianza archeologica dello scavo degli avampozzi e delle trincee di collegamento dei pozzi e per il funzionamento dell’impianto.
Le frequentazioni dell'area vanno dall'epoca etrusca sino ai giorni nostri.
Le stratificazioni rinvenute vanno dall'epoca etrusca sino ai giorni nostri.
Se è vero che tale consuetudine si rinviene prevalentemente in comunità chiuse di ambito religioso, non mancano però esempi dell’utilizzo di graffiti su ceramiche appartenenti a membri di comunità laiche di tipo diverso (es. equipaggi, famiglie ecc…).
Il presente intervento si propone, quindi, di presentare i dati provenienti da alcuni siti pisani mostrando come l’impiego di graffiti post-cottura sul vasellame ceramico tra Medioevo ed Età Moderna possa essere trasversale, comprendendo sia comunità religiose che familiari. La ricerca mostrerà come la presenza di simboli (o lettere) incisi possa avere significati diversi, a seconda dell’ambiente individuato, e ne mostrerà il cambiamento d’uso e di tipologia nel corso del tempo. Si potrà notare in questa maniera come la stessa ricorrenza di graffiti su forme e classi diversificate o ben specifiche possa variare a seconda della comunità che lo utilizza, evidenziando lo scopo specifico per il quale tale segno viene creato.
A tal fine verranno mostrati i dati ceramici provenienti dai contesti monastici di San Matteo e Sant’Anna a Pisa (per i quali verrà fatto anche un breve confronto con alcuni altri siti religiosi della provincia pisana) e quelli provenienti da contesti familiari (o comunque laici) quali Vicolo Facchini, Via e Piazza Toselli, Piazza Dante, Villa Quercioli e altri.
L’unione di elementi ricavati dal confronto tra comunità diverse così definite permetterà di cogliere analogie e diversità dell’utilizzo di marchi creati sempre, seppure nella solo semplicità, con intenti estremamente funzionali.
Between 2005 and 2010 the territory of Montescudaio and the site of La Badia were affected by two archaeological surveys and six excavation campains. The informations and the materials collected, which shed new light on the historic landscapes of this part of Tuscany and on the history of the benedectine monastery of Santa Maria, suggested to articulate the publication in two volumes: one of essays, that provide a useful summary of research made; an other focused on the detailed results of archaeological excavations in the ancient monastery, with a presentation of technical and scientific data.
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Nel tomo I sono raccolti i saggi di sintesi sulla storia e l’archeologia del territorio comunale, oltre che sul monastero di Santa Maria, alla luce delle nuove acquisizioni. A questi si aggiungono le presentazioni dei progetti di valorizzazione nati dalle ricerche archeologiche e messi in cantiere dalle Istituzioni, Università e Soprintendenze, insieme con le Amministrazioni territoriali grazie al sostegno di sponsor pubblici e privati.
Il tomo II illustra in modo analitico i dati archeografici e i risultati dei successivi studi effettuati sulla documentazione stratigrafica e sui reperti dello scavo stratigrafico pluriennale condotto dall’équipe dell’Università di Pisa in località La Badia per consentire la comprensione del processo di ricostruzione storica condotto sulle fonti materiali.
Saluti introduttivi
Mauro Ciampa, Fondazione Pisa
Claudia Rizzitelli, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana
Gabriella Garzella, Società Storica Pisana
Interventi
Monica Baldassarri, Società Storica Pisana
Catia Renzo Rizzo, Società Storica Pisana
Carlo Varaldo, Università degli Studi di Genova
Saranno presenti gli Autori
Scadenza per la presentazione delle proposte: 12 Marzo 2017.
http://www.storiaurbana.org/
Segnalo, nella macro-sessione "C - TURISMO, CITTA' E INFRASTRUTTURE", la sessione C-10 dal titolo:
"La materialità del viaggio. Infrastrutture e vie di comunicazione dentro e fuori la città tra medioevo ed età moderna"
Coordinatore della sessione:
Marcella Giorgio (Polo Museale della Sardegna)
Giuseppe Clemente (Università di Sassari)
Trovate le istruzioni per presentare una proposta di intervento su: http://www.storiaurbana.org/index.php/it/component/content/article/9-congressi/835-c10-la-materialita-del-viaggio-infrastrutture-e-vie-di-comunicazione-dentro-e-fuori-la-citta-tra-medioevo-ed-eta-moderna
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Now Open! Call for Papers for the VIII AISU Congress "City, travel, tourism" that will be in Naples 7-9 September 2017.
Deadline for sending proposals is February 28st 2017.
http://www.storiaurbana.org/
In macro-session "C - TOURISM, CITIES AND INFRASTRUCTURES" there is the session C-10:
"The travel’s materiality. Infrastructures and roads in and out of the city between the Middle Ages and the Modern Age"
Session Coordinators:
Marcella Giorgio (Polo Museale della Sardegna)
Giuseppe Clemente (Università di Sassari)
http://www.storiaurbana.org/index.php/en/component/content/article/9-congressi/852-c10-the-travel-s-materiality-infrastructures-and-roads-in-and-out-of-the-city-between-the-middle-ages-and-the-modern-age
Scadenza per la presentazione delle proposte 31 marzo 2015.
http://www.storiaurbana.org/
Segnalo, nella macro-sessione "C - I LUOGHI E I PROCESSI DEL CIBO", la sessione C-19 dal titolo:
"La città scartata: descrivere lo spazio urbano e la società medievale e moderna attraverso discariche, butti, immondezzai e letamai "
Coordinatore della sessione:
Marcella Giorgio (Università di Pisa)
Giuseppe Clemente (Università di Sassari)
http://www.storiaurbana.org/index.php/it/component/content/article/9-congressi/562-c-19-la-citta-scartata-descrivere-lo-spazio-urbano-e-la-societa-medievale-e-moderna-attraverso-discariche-butti-immondezzai-e-letamai
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Now Open! Call for Papers for the VII AISU Congress "Food and the City".
Deadline for sending proposals is March 31st 2015. http://www.storiaurbana.org/
In macro-session "C - PLACES AND PROCESS OF FOOD" there is the session C-19:
"The discarded city: describe the medieval and modern urban space and society through garbage dumps and dunghill"
Session Coordinator:
Marcella Giorgio (Università di Pisa)
Giuseppe Clemente (Università di Sassari)
http://www.storiaurbana.org/index.php/it/component/content/article/9-congressi/562-c-19-la-citta-scartata-descrivere-lo-spazio-urbano-e-la-societa-medievale-e-moderna-attraverso-discariche-butti-immondezzai-e-letamai
In entrambi i casi si è trattato di indagini di archeologia urbana che hanno permesso di raccogliere interessanti informazioni sulla città tardomedievale e moderna ed hanno dato l’opportunità di ricostruire l’evoluzione dell’assetto urbano di alcune parti della città sino ai giorni nostri. Le indagini hanno poi permesso di recuperare importanti dati sulla produzione ceramica cittadina tra XVI e XVII secolo, che sono stati la base di partenza sia per approfondimenti ulteriori attraverso le fonti scritte sia per poter riflettere nuovamente ed in maniera più composita sulle manifatture cittadine di ceramica.
Gli scavi, diversi per localizzazione ed estensione ed anche per le cronologie e i dati documentati, offrono un quadro piuttosto completo del vasellame prodotto dalle botteghe pisane tra Cinque e Seicento attraverso gli scarti ceramici (Villa Quercioli) ed i resti delle fornaci e degli ambienti di produzione (via della Sapienza). In questa maniera è stato possibile costruire una sequenza che, anche tramite la revisione di vecchi e nuovi dati di scavo condotti in altre parti della città, permette di seguire l’evoluzione delle manifatture in un momento di passaggio rispetto a quanto successo nel bassomedioevo."
Gli scavi urbani hanno permesso nel tempo di rinvenire e descrivere questa rete viaria e di ricostruirne le direttrici, riscoprendo interi tracciati viari o talvolta solo labili lacerti. Lo studio delle caratteristiche materiali e la rielaborazione dei dati di scavo hanno permesso di datare strade e piazze, e hanno consentito di comprendere l’evoluzione delle tecniche di costruzione. Le diversità di materiali utilizzati non solo individuano tracciati maggiormente dedicati ai pedoni rispetto ad altri percorsi anche e soprattutto da carri e cavalli, ma permettono di caratterizzarne la cronologia di riferimento.
Una visione più ampia rispetto all’assetto urbano dei quartieri medievali e moderni se da un lato ha confermato come la rete viaria sia rimasta pressoché intatta, dall’altro ha reso possibile riscoprire anche interi assi andati perduti a causa delle trasformazioni urbanistiche intervenute su certe aree della città.
Il presente intervento si propone di fornire una sintesi e un aggiornamento sul tema della mobilità pisana, unendo dati editi ed inediti e fornendo anche attraverso un confronto con quanto accade al di fuori dello spazio più prettamente urbano.
archeologici di età moderna sino ai materiali usati sulle tavole ed esposti nelle
credenze dei Pisani tra Otto e Novecento.
A ricostruire tale narrazione ha pensato la Società Storica Pisana con la mostra
"Pisa città della ceramica", i cui contenuti sono raccolti, ampliati ed approfonditi
in questo volume, che costituisce anche la guida con il catalogo dei pezzi più rilevanti
esposti nelle varie sedi coinvolte nel progetto, articolato tra città e territorio lungo il corso dell’Arno.
Attraverso le pagine si snoda un itinerario che dal medioevo giunge all’età contemporanea, abbracciando un millennio e molto più, come mostrano i rinvenimenti di epoca etrusca e romana dai quali muove il libro, dopo un’introduzione dedicata alle tecniche produttive.
La ceramica si conferma un’ottima fonte materiale per la ricostruzione storica: realizzata con materie prime diffuse in natura e adatta alla fabbricazione di manufatti
impiegati per le attività più disparate, è lo specchio di molti aspetti sociali ed economici.
Distribuiti grazie alle vie di acqua insieme ad altri beni che spesso non hanno lasciato evidenza, i fittili risultano poi un importante tracciatore delle relazioni commerciali e culturali intessute attraverso il mare e le reti fluviali.
A ricostruire tale narrazione ha pensato la Società Storica Pisana con la mostra Pisa città della ceramica, i cui contenuti sono raccolti, ampliati ed approfonditi in questo volume, che costituisce anche la guida con il catalogo dei pezzi più rilevanti esposti nelle varie sedi coinvolte nel progetto, articolato tra città e territorio lungo il corso dell’Arno.