Varianti: Bócchi; Bucca, Bucchi e Bucco. alterati e Derivati: Bocchétta, Bocchétto e Bocchétti, Bocchino e Bocchini, Boccucci e Boccuzzi, Bóccoli, Boccòtti, Boccóne e Boccóni, Boccàccia, Boccàccio e Boccacci, Boccaccino e Boccaccini, Boccassino e Boccassini, Boccasino e Boccasini, Boccasile, Boccacciàro e Boccacciàri, Boccagna, Bocchièri e Boccherini, Boccósi, Boccuto e Boccuti; Buccarèllo e Buccarèlli, Buccèlla, Buccolini, Buccalà. composti: Boccadifuòco (con (di) fuòco); Boccadòro (con d’òro); Boccafòglia o Boccafògli (con fòlle “pazza, stolta”); Boccafusca o Buccafusca, Boccafóschi (con fósca, dialettale fusca, “scura”); Boccalatte (con (di) latte); Bocca négra o Boccanéra (con négra o néra); Boccaróssa o Boccarusso (con róssa, dialettale russa); Boccasàvia (con sàvia “saggia”). II Diffuso in tutta l’Italia, specialmente in Liguria, Lombardia, Toscana, Marche e Umbria nel tipo in Bo-, nel Sud per quello in Bu-; i composti sono propri del Sud, fuorche Boccafoglia o Boccafogli che è emiliano, e Boccanegra che è anche ligure (Guglielmo e Simone Boccanegra furono rispettivamente capitano del popolo e doge di Genova nel Duecento e nel Trecento). Ha alla base i nomi già comuni nell’XI secolo Bócca o Bucca, e Bocchino, Boccóne, Boccàccio, ecc., derivati da soprannomi formati da bócca (nel Sud bucca) e dati in relazione alla forma e alle caratteristiche fisiche della bocca o, in senso figurato, al modo di parlare, all’essere sincero o falso, mentitore, saggio o sconsiderato.