Aveva 83 anni Franco Zuccalà, giornalista sportivo morto questa notte. Zuccalà è stato uno dei volti più noti e amati del giornalismo sportivo italiano. Per anni inviato speciale Rai, è stato la voce delle trasmissioni di culto La Domenica Sportiva e 90° minuto. Volto e penna, negli anni ha scritto anche per La Sicilia, La Gazzetta dello Sport, Il Giornale e Tuttosport. Negli ultimi vent’anni ha lavorato come editorialista presso l’agenzia giornalistica Italpress.
Franco Zuccalà, gli inizi con Pippo Baudo
Franco Zuccalà nasce a Catania il 22 settembre 1940. La sua fu una vita dedicata all’amore per lo sport. Mentre appena diciottenne esordiva come firma de Il Corriere di Sicilia, a Catania, studiava per diventare un arbitro. Carriera che ricoprì per anni con grande successo. Nel 1964 fu chiamato a dirigere una delle gare più importanti di Sicilia: la sfida di promozioni tra Canicattini e Provinciale.
Peccato – o forse no – che pochi giorni prima il giovane arbitro aveva ricevuto a casa una telefonata da parte di Candido Cannavò, tra i più grandi giornalisti dell’epoca: “Franco domenica devi andare a Messina perché io sono indisponibile”. Zuccalà era a un bivio: proseguire come arbitro o buttarsi nel giornalismo? La risposta è nella storia.
Il grande esordio fu al fianco di Pippo Baudo, suo compaesano, nella televisione locale Antenna Sicilia. Pochi anni dopo, entrambi sarebbero diventati due dei volti più amati e popolari della Rai. Sono entrati negli annali del giornalismo sportivo i suoi servizi come inviato per le trasmissioni La Domenica Sportiva, 90° minuto, Il Processo del Lunedì e per il Tg1.
Zuccalà ha per anni anche condotto il programma bisettimanale I temi del calcio, trasmesso in tutto il continente americano. Collaborando anche con televisioni straniere, dal 1958 a oggi ha seguito e commentato – con uno spiccato romanticismo e parole da romanziere – tutti i più grandi avvenimenti sportivi del secolo.
Vincitore di numerosi premi giornalisti, si è anche guadagnato la laurea honoris causa in Telecommunication Science alla Columbia University di New York. Nel 2014 il campione Gianluigi Buffon gli ha consegnato la maglia azzurra numero 50 per il mezzo secolo a seguito dalla Nazionale. E anche la Federation Internationale Cinema Television Sportifs gli ha attribuito la Guirlande d’honneur per la sua lunga carriera.
Le interviste ai più grandi
Giornalista sportivo ma non solo, Zuccalà aveva il dono di saper raccontare i propri tempi e, nel corso della sua lunga carriera da giornalista, ha intervistato alcune tra le personalità più rivelanti del mondo, e non solo tra gli sportivi. Se sono storiche le sue chiacchierate con Diego Armando Maradona e Pelè; il giornalista ha anche avuto di fronte ai suoi microfoni l’attrice premio Oscar Sophia Loren, il grande Nelson Mandela e il segretario di Stato degli Usa Henry Kissinger, deceduto stamattina poche ore prima di Zuccalà.
L’amore il suo vero successo
Una carriera da far invidia, eppure, quando gli è stato chiesto quale fosse il traguardo di cui andava più fiero, Franco Zuccalà ha risposto: “Non aver cambiato moglie in 60 anni”. Al suo fianco, fino alla fine, c’è sempre stata la moglie sposata nel 1958, insegnante d’inglese, che ha sempre mantenuto grande riserbo sulla loro vita privata.