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Wired Crime: l'omicidio di Gretchen Anthony e lo staging 2.0

Ai tempi di Agatha Christie era un mobile spostato, una lampada caduta. Ora sono post su Instagram e messaggi via WhatsApp. Come si inquina la scena del crimine nell'era dei social
Wired Crime l'omicidio di Gretchen Anthony e lo staging 2.0
Photo by Vinicius Löw on Unsplash

Quando si parla di crimine, per staging si intende la messinscena sulla scena di un crimine, come quella di chi aggiunge dettagli sulla scena o altera le prove magari lasciando in giro bicchieri in cui, tempo prima, ha fatto bere un collega: il Dna, in caso di test, non sarà quello del criminale bensì di un suo collega che potrebbe trovarsi al centro di un’indagine per omicidio.

Usare il cellulare della vittima per far credere che sia ancora viva è un altro degli staging più utilizzati dagli assassini: inviare messaggi di testo ai familiari, magari pregandoli di non preoccuparsi che, a breve, tornerà, che ha bisogno di un po’ di tempo per pensare; o anche continuare a interagire con i follower sui social network. Se la scena del crimine appare eccessivamente elaborata o se una casa sembra decisamente troppo pulita per considerarla utilizzata normalmente, significa che, a fronte di una denuncia di scomparsa, probabilmente è successo l’irreparabile.

Ma la messinscena di solito non dura molto, anche se ci sono stati casi in cui gli staging più semplici e per niente premeditati hanno sortito l’effetto desiderato: sviare le indagini. 

In questo episodio di Wired Crime si parlerà, tra le altre cose, del caso di Gretchen Anthony, una donna della Florida uccisa dal marito che poi si è alla fuga dopo aver, appunto, inviato messaggi dal telefono della vittima. In quel caso la copertura era Covid-19. L’assassino aveva inviato messaggi fingendosi la donna in cui, disperata, racontava di essersi ammalata e che, mentre scriveva, stava per entrare in terapia intensiva per essere intubata. I genitori, sconvolti, l’avevano cercata prima a casa e poi nell’ospedale in cui la loro figlia aveva detto di essere stata ricoverata…

In studio, la criminologa e giornalista Cristina Brondoni con Sara Uslenghi della redazione di Wired. Alla produzione, Giulia Rocco.

Nota: questo episodio di Wired Crime è stato registrato prima di avvenimenti relativi all'omicidio dell'influencer Gabby Petito. Alcuni riferimenti temporali non sono quindi aggiornati.